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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

31 gennaio 2019

La commemorazione di Vincenzo Barrea
L'odierna seduta del Consiglio metropolitano, presieduta dalla sindaca Chiara Appendino, si è aperta con la commemorazione di Vincenzo Barrea, il consigliere metropolitano della lista "Città di Città" scomparso improvvisamente e prematuramente il 28 dicembre dello scorso anno. Presenti i famigliari e diversi sindaci dei Comuni limitrofi, la sindaca Appendino ha ricordato il contributo di competenza e di passione che Barrea ha sempre portato in Consiglio metropolitano, grazie al quale l'assemblea ha potuto crescere e arricchirsi. "Oggi decidere di fare l'amministratore pubblico è una scelta coraggiosa, e Vincenzo è stato un esempio per tutti noi" ha concluso la Sindaca.
"Un politico di razza, un amministratore che sapeva sempre far prevalere l'interesse collettivo" l'ha ricordato Alberto Avetta, consigliere di "Città di Città" e presidente regionale dell'Anci, "rapidissimo nell'elaborare un pensiero politico nel bel mezzo del dibattito, attento alla sostanza dei rapporti umani e spiccio nei modi: ci mancherà la sua arroganza affettuosa".
"Vogliamo ricordarti in modo non retorico, come uomo, amico e amministratore leale e impegnato nella ricerca del bene comune" è intervenuto Paolo Ruzzola, capogruppo della lista "Civica per il territorio", proponendo di intitolare a Vincenzo Barrea uno spazio negli uffici consiliari della Città metropolitana.
"Eravamo avversari in politica, ma fuori dalla politica eravamo amici" ha ricordato il capogruppo  del Movimento 5Stelle  Dimitri De Vita. "Vincenzo era un uomo molto preparato, confrontandosi con lui c'era sempre da imparare qualcosa. Sentiremo una grande assenza" ha concluso De Vita, "ma sapremo andare avanti anche grazie ai suoi insegnamenti".
È poi intervenuto il sindaco di Borgaro Torinese Claudio Gambino, che ha ringraziato tutti i presenti anche a nome dei famigliari di Barrea. "Mi aspetto sempre che squilli il telefono e che dall'altra parte ci sia lui. Ha saputo creare una nuova generazione di amministratori, cosa non comune per un politico".
Per ultimo ha preso la parola il portavoce della Zona omogenea Torino Nord Emanuele De Zuanne, sindaco di Volpiano, mettendo in evidenza l'interesse che nutriva Barrea per la politica di area vasta, quella che travalica l'interesse del singolo Comune.

Proposta di deliberazione "Surroga di consigliere metropolitano"
Il consiglio ha poi proceduto, votando favorevolmente all'unanimità, alla surroga del consigliere Barrea con Claudio Martano, sindaco di Chieri, convalidando la sua elezione a consigliere metropolitano. La sindaca  Appendino ha dato il benvenuto e ha augurato buon lavoro al nuovo Consigliere, il quale ha salutato l'assemblea rammaricandosi che il suo ritorno "in questa prestigiosa aula sia motivato da una ragione così triste".

Approvazione (all'unanimità) dei processi verbali delle sedute del 17 ottobre e del 28 novembre.

Interrogazione "Inagibilità delle palestre dell'IIS "Fermi Galilei" di Ciriè
L'interrogazione, a firma dei consiglieri della lista "Città di Città" Canalis, Magliano, Montà e Piazza, chiedeva che cosa avesse in programma di fare la Città metropolitana per rimediare al danno che si era creato "in seguito alla rottura di un tubo dell'impianto di riscaldamento e del conseguente allagamento parziale della palestra del Fermi, di parte dei corridoi e degli spogliatoi di entrambe le palestre nonché l'interessamento dell'impianto elettrico di tali locali". Il consigliere delegato alle infrastrutture e ai lavori pubblici Antonino Iaria ha risposto che il problema è stato risolto con un intervento di somma urgenza: la settimana scorsa sono arrivati i pezzi di ricambio che erano stati ordinati e, fatto il collaudo, le palestre sono state riaperte.

Proposta di deliberazione "Indirizzi per l'organizzazione e il funzionamento del sistema metropolitano di prevenzione dell'illegalità e della corruzione. Linee guida per l'elaborazione del Piano anticorruzione 2019-2021"
La deliberazione fissa gli indirizzi per l'organizzazione e il funzionamento del sistema metropolitano di prevenzione dell'illegalità e della corruzione, delineando le linee guida per l'elaborazione del Piano anticorruzione. Il Piano è incentrato sul ruolo fondamentale della dirigenza dell'Ente, che deve garantire il presidio della legalità degli atti attraverso il controllo di regolarità tecnica e contabile, ma anche attraverso il rispetto degli obblighi e vincoli previsti in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione. In particolare, i direttori di area sono i referenti di primo livello per l'attuazione delle misure contenute nel Piano anticorruzione relativamente a ciascuna macrostruttura attribuita alla loro responsabilità. Il Piano prevede il rafforzamento del ruolo del Tavolo anticorruzione metropolitano, a cui partecipano i responsabili della prevenzione della corruzione dei Comuni e delle Zone omogenee e il responsabile per la prevenzione della corruzione della Città metropolitana. I soggetti che siedono al Tavolo rilevano congiuntamente le necessità di aggiornamento delle misure di prevenzione, condividendole quando è possibile e orientandole. Nell'ambito del Tavolo la Città metropolitana esercita una funzione di supporto agli Enti locali, per aiutarli a individuare le buone pratiche e a programmare le attività.
Tra gli obbiettivi del Piano vi è anche la revisione della mappatura dei processi e dei procedimenti amministrativi, per aggiornare l'elenco analitico delle misure anticorruzione suddivise per aree di rischio. La fase di avvio della nuova tecnostruttura della Città metropolitana comporta la necessità di adeguare il Piano all'evoluzione dell'Ente. Tra le possibili fonti di rischio che devono essere attentamente monitorate vi sono gli affidamenti diretti, le procedure di somma urgenza, i conflitti di interesse, le cause di incompatibilità e inconferibilità, gli incarichi esterni, la gestione delle dotazioni strumentali, la rilevazione delle presenze in servizio. È prevista la revisione delle misure per contrastare la corruzione nei processi di affidamento di lavori, servizi e forniture e nella selezione e reclutamento del personale e dei collaboratori professionali. Occorre tenere inoltre presente che la normativa nazionale anticorruzione impone misure per contrastare il cosiddetto "pantouflage", o incompatibilità successiva dei titolari di incarichi, con il divieto per i dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, abbiano esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni, di svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell'attività dell'amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. Deve inoltre essere rispettato l'obbligo della rotazione nei ruoli di responsabilità e devono essere aggiornati il regolamento in materia di accesso agli atti e le procedure in materia di trasparenza amministrativa.
Nel presentare la delibera il vicesindaco Marocco si è complimentato con gli uffici dell'Ente poiché "hanno fatto un ottimo lavoro". Si è unita ai complimenti la consigliera di "Città di Città" Maria Grazia Grippo, aggiungendo che il Piano anticorruzione è un'ulteriore misura di prevenzione dell'illegalità poiché consente di monitorare i pagamenti dei fornitori nonché gli scostamenti dai tempi medi di pagamento.
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Proposta di deliberazione "Zone omogenee della Città metropolitana di Torino. Inserimento nuovi Comuni di Valchiusa e Val di Chy nella Zona omogenea n. 9 Eporediese".
Il testo è stato presentato all'assemblea dal vicesindaco Marco Marocco. La delibera è stata approvata all'unanimità dal Consiglio. Approvata anche l'immediata esecutività.

Proposta di mozione "Stazione di interscambio Porta Canavese-Monferrato" presentata dal gruppo consiliare "Movimento 5Stelle"
La mozione, illustrata dal vicesindaco Marocco, supportava la richiesta di un ampio gruppo di Sindaci di "integrare nel nodo ferroviario e stradale di Chivasso (strategico per Chivassese, Canavese, Monferrato, Valle d'Aosta e Ovest Vercellese) una stazione di interscambio con la linea AC/AV Torino-Milano" che offrirebbe l'accesso alla rete nazionale tramite il nodo di Chivasso alla Valle d'Aosta, al Canavese, al Chivassese, al Monferrato, all'Ovest Vercellese, con un risparmio medio di un'ora di viaggio rispetto ai collegamenti attuali e quindi permetterebbe agli abitanti di questi territori di beneficiare effettivamente dell'Alta Velocità per raggiungere Milano e il resto dell'Italia. Nel presentare la mozione, il vicesindaco Marocco ha ricordato che è compito delle Istituzioni dare supporto alle richieste del territorio, spingendo il Governo a prendere in considerazione tali richieste.
Ha preso la parola la consigliera Barbara Azzarà (Movimento 5Stelle) sottolineando che la mozione in discussione rafforza quella votata qualche tempo fa dal Consiglio finalizzata a ripristinare la linea Chivasso-Brozolo, decisioni entrambe tese a rafforzare il territorio.
È intervenuto nel dibattito il portavoce della Zona del Canavese occidentale nonché sindaco di Rivarolo Canavese Alberto Rostagno, dichiarandosi del tutto favorevole a un progetto che darà un grande aiuto anche al Parco del Gran Paradiso e proponendo di aggiungere la dicitura "Gran Paradiso" nel nome della stazione di interscambio. La delibera è stata approvata all'unanimità dai presenti unitamente a un emendamento del gruppo di "Città di Città", presentato dal consigliere Alberto Avetta, che sottolineava "l'attenzione con cui la Regione Piemonte si è fatta parte attiva per commissionare a Siti e al Centro studi e progetti innovativi di Rfi uno studio sullo sviluppo di nuove stazioni intermedie sulla linea ferroviaria ad alta velocità con l'obiettivo specifico di valutare le reali esigenze trasportistiche dei territori compresi tra Torino e Milano".

Proposta di mozione "Sostegno al ruolo dell'Osservatorio nel rispetto delle istituzioni locali e degli attori economici e sociali della Città metropolitana"
Presentata dai consiglieri Montà, Avetta, Canalis, Grippo, Magliano e Piazza della lista "Città di Città" e dai consiglieri Ruzzola e Castello della lista "Civica per il territorio", la mozione impegnava la Sindaca "a sollecitare in via formale il Governo affinché proceda entro il 14 febbraio 2019 alla nomina del Commissario straordinario al fine di garantire la piena operatività dell'Osservatorio e della struttura a esso dedicata"; inoltre, la impegnava a richiedere al Governo l'analisi costi-benefici e a presentarla all'Osservatorio in apposita seduta. In caso di inadempienza da parte del Governo, chiedeva alla Sindaca di farsi promotrice della costituzione di un Osservatorio a livello territoriale e regionale e a garantire la partecipazione di un rappresentante politico ai lavori dell'Osservatorio.
Dopo l'illustrazione all'Aula da parte del consigliere Montà ("L'Osservatorio è stato finora l'istituzione dove gli amministratori del territorio hanno potuto dialogare e trovare ascolto, chiediamo di sollecitare il Governo ad avere rispetto per l'Osservatorio e a nominare il nuovo Commissario"), ha preso la parola il capogruppo del Movimento 5Stelle Dimitri De Vita, ricordando che l'Osservatorio è stato anche un terreno di scontro, costituito pure da Comuni che nulla avevano a che fare col Tav e da cui molti Comuni contrari all'opera sono usciti. "Non sostituiamoci al Governo, la nomina del Commissario è un suo compito" ha concluso, anticipando il no del suo gruppo alla mozione.
"Non mi piace piegarmi alle volontà di Roma, mi interessa che siano rispettate le istanze del territorio" è intervenuto il capogruppo della lista Civica per il territorio Paolo Ruzzola, ricordando che nell'ultima seduta della Conferenza metropolitana erano stati 167, la maggioranza assoluta, i sindaci che avevano votato a favore della prosecuzione dei lavori del Tav. "La nostra mozione rifugge polemiche e strumentalizzazioni, desideriamo solo salvaguardare un'istituzione come l'Osservatorio, senza il quale le amministrazioni locali non hanno interlocutori. Se il problema è il nome del Commissario straordinario, il Governo ne indichi un altro, ma non faccia morire l'Osservatorio".
Ha poi preso la parola il consigliere di "Città di Città" Mauro Carena, che ha ribadito la sua contrarietà al Tav e ha annunciato il suo no alla mozione: "È un'opera inutile e costosa, il territorio ha bisogno di altro per il suo sviluppo, utilizziamo i soldi per altri progetti". Ha poi aggiunto: "Per stare nell'Osservatorio bisognava essere a favore del Tav: ma allora, se la decisione è già presa, a cosa serve? L'Osservatorio ritorni alla sua funzione originaria e raccolga le opinioni di tutti, anche di quelli contrari".
Anche per il consigliere Antonino Iaria, del Movimento 5Stelle, l'Osservatorio è un comitato a favore della Torino-Lione. "L'analisi costi-benefici ci dirà se l'opera serve o no. In ogni caso, ci sono molti altri interventi pubblici che portano ricchezza e sviluppo sul territorio, il Tav è una battaglia ideologica".
Nel suo intervento, il consigliere Mauro Fava della lista Civica per il territorio ha chiesto il rinvio della mozione a dopo la pubblicazione dell'analisi costi-benefici, "diversamente mi asterrò".
È stata poi la volta della sindaca  Appendino: "Attendiamo l'analisi costi benefici, eventualmente sollecitando il Governo a sveltire i tempi, e poi ci sarà la condivisione della discussione col territorio: costituiremo  un luogo di confronto dove i sindaci possano discutere liberamente della fattibilità dell'opera".
Il consigliere Montà ha richiamato la Sindaca al suo ruolo di rappresentante della Città metropolitana e di garante delle decisioni prese dai suoi organi, a partire dalla mozione votata il 10 dicembre 2018 dalla Conferenza metropolitana che la impegnava a svolgere ogni azione finalizzata a sostenerne la realizzazione nei tempi previsti.
Dopo un nuovo intervento del capogruppo De Vita, che lamentava il carattere strumentale delle parole degli avversari, sostenendo che l'oggetto della mozione fosse solo l'Osservatorio, mentre nella discussione era finito per entrare il dibattito sul Tav nel suo complesso, ha preso nuovamente la parola il consigliere Ruzzola per annunciare il rinvio della mozione alla conferenza dei capigruppo, ribadendo il carattere istituzionale e non divisivo della mozione.
Con questa decisione si è conclusa la seduta del Consiglio metropolitano.