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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Conferenza metropolitana

10 dicembre 2018

Con 169 voti favorevoli, un contrario, 9 astenuti e 14 non partecipanti al voto – tra cui la sindaca di Torino Chiara Appendino - la Conferenza metropolitana dei sindaci del territorio ha approvato una proposta di mozione dei gruppi di centrodestra “Lista civica per il territorio” e di centrosinistra “Città di città” intitolata “La Città metropolitana di Torino vuole il T.A.V.”
Il testo del documento impegna la Sindaca metropolitana a riconoscere i benefici dell’opera per l’intero territorio metropolitano, a svolgere ogni azione finalizzata a sostenerne la realizzazione nei tempi previsti, a dialogare e collaborare con tutti gli attori sociali e produttivi che sostengono l’utilità dell’infrastruttura. Alla Conferenza erano presenti 193 Sindaci e nell’ampio dibattuto che ha preceduto e seguito la votazione sono intervenuti a favore della mozione i capigruppo del centrodestra e del centrosinistra in Consiglio metropolitano, Paolo Ruzzola e Vincenzo Barrea.
Contro la mozione sono intervenuti i consiglieri delegati Dimitri De Vita e Anna Merlin, il sindaco di Villar Dora e consigliere metropolitano Mauro Carena e i colleghi primi cittadini di Susa Sandro Plano, di Chiusa San Michele Fabrizio Borgesa, di Almese Ombretta Bertolo, di Venaus Nilo Durbiano, di San Didero Loredana Bellone, di Caprie Paolo Chirio, di Avigliana Andrea Archinà e di Pinerolo Luca Salvai.
A favore della mozione sono intervenuti i Ssindaci di Bollengo Luigi Sergio Ricca, di Chiomonte Silvano Ollivier, di Orbassano Cinzia Maria Bosso, di Sauze di Cesana Maurizio Beria d’Argentina e di Rivoli Franco Dessì.

Il dibattito

In apertura la sindaca metropolitana Chiara Appendino ha annunciato che al momento erano presenti 186 Sindaci e che quindi era stato raggiunto il numero legale. Il capogruppo della lista “Città di città”, Vincenzo Barrea ha brevemente illustrato il testo della mozione, auspicando che in futuro la Conferenza possa essere valorizzata maggiormente da un’alta partecipazione dei Sindaci. Barrea ha chiesto a tutti i presenti e a tutte le forze politiche il reciproco rispetto delle differenti posizioni. Ha poi rilevato che la costruzione o meno della Tav riguarda le esigenze dell’intero territorio, i cui rappresentanti devono potersi esprimersi.
Paolo Ruzzola, capogruppo della Lista civica per il territorio e co-firmatario della mozione, ha a sua volta ringraziato gli amministratori presenti. Sia Barrea che Ruzzola hanno espresso l’opinione che la nuova Torino-Lione possa aiutare il territorio a essere inserito nelle reti di trasporto trans europee e transcontinentali, garantendone la competitività e lo sviluppo economico. Ruzzola ha sottolineato che l’obiettivo del Tav è quello di spostare le merci dalla gomma al ferro, riducendo l’inquinamento e triplicando il tonnellaggio trainabile da una singola motrice. Il capogruppo del centrodestra ha ricordato che il Tav Torino-Lione è l’unico valico alpino ferroviario di cui si continua a discutere, mentre gli altri – Brennero e San Gottardo - sono in via di adeguamento o sono già stati adeguati; il tutto mentre sono sta già stati investiti un miliardo e mezzo di euro per realizzare le discenderie del tunnel di base.
Il capogruppo del Movimento5Stelle e consigliere delegato ai trasporti Dimitri De Vita ha ringraziato i sindaci presenti, sottolineando che la partecipazione alla Conferenza metropolitana non era stata mai così massiccia, anche quando si discutevano questioni importanti come l’assetto idrogeologico del territorio. De Vita ha ricordato la ristrettezza dei fondi per il trasporto pubblico locale, a cui la Città metropolitana riesce a porre rimedio con grande impegno. Si è poi chiesto se qualcuno fosse stato precettato a partecipare, suscitando la protesta di alcuni sindaci presenti. De Vita ha quindi auspicato che la partecipazione dei Sindaci possa essere in futuro altrettanto elevata.
Il sindaco di Susa Sandro Plano ha ricordato che del Tav si discute da trent’anni, sintomo del fatto che la sua realizzazione non era così urgente quando iniziò il dibattito sull’opera. Secondo Plano occorre che vengano valutati gli impatti della nuova linea sulla Bassa Valle di Susa. Il primo cittadino di Susa ha affermato che le persone che hanno manifestato sabato 8 dicembre non erano benestanti che hanno bisogno di far viaggiare più velocemente le merci che producono ma persone che pensano al loro futuro lavorativo e chiedono un adeguato livello di servizi pubblici. Gli amministratori locali della Bassa Valsusa, secondo Plano, lavorano per un diverso modello di sviluppo e coloro che sono contrari al Tav chiedono che vengano spesi i soldi pubblici per realizzare progetti veramente utili. Perché, secondo il Sindaco di Susa, non si ripeta il modello della corsa all’oro americana, che richiamò i cercatori e le ferrovie su territori incontaminati, portandosi però dietro anche i saloon e le donne di malaffare. A giudizio di Plano, non regge il ragionamento secondo cui la linea Torino-Modane storica è obsoleta, visto che ci sono ponti romani che reggono e ponti moderni che crollano. Prima di pensare all’inquinamento creato dai Tir che transitano sulla A 32 in Valsusa occorre affrontare il tema dell’inquinamento nell’area metropolitana torinese e, invece di costruire il Tav, secondo il Sindaco di Susa occorre investire in scuole, servizi e trasporto locale. Plano ha quindi chiesto quale Comune sarebbe disponibile a ricevere lo smarino derivante dallo scavo del tunnel di base.
Fabrizio Borgesa, sindaco di Chiusa San Michele, ha lamentato che se si realizzerà il Tav, chi è contrario non avrà spazio per esprimere il suo parere. La questione, secondo Borgesa, è diventata ideologica, mentre invece l’opinione dovrebbe essere basata sui fatti. Il primo cittadino di Chiusa San Michele ritiene che, alla luce degli studi che sono stati promossi dagli amministratori locali, l’opera non sia indispensabile e razionale. Borgesa ha quindi chiesto di sospendere l’ordine del giorno e creare un’opportunità di confronto con i tecnici, che presentino dati su cui ci si possa formare un’opinione compiuta. 
Il capogruppo Barrea ha chiesto di stabilire un tempo certo per la messa in votazione della mozione. La sindaca di Almese Ombretta Bertolo si è associata al pensiero del collega di Chiusa San Michele, rilevando che sinora non sono stati prodotti dati certi sulla fattibilità e necessità dell’opera e auspicando che invece la valutazione del rapporto costi-benefici porti chiarezza. Bertolo ha affermato che l’attuale servizio ferroviario per i passeggeri è adeguato, che il traffico merci sulla Torino-Modane è in calo e che occorrono opere pubbliche sostenibili e veramente utili allo sviluppo economico e sociale dei territori.
Paolo Chirio, sindaco di Caprie, ha invitato a valutare le potenzialità dell’attuale linea e negato che il territorio rischi l’isolamento dal resto d’Europa. Per Chirio occorre che si ascolti l’opinione dei cittadini. Il Sindaco di Caprie ha quindi proposto un emendamento per fare in modo che due Comuni prendano in carico lo smarino la cui collocazione è prevista a Caprie e a Torrazza Piemonte.
Il sindaco di Venaus Nilo Durbiano ha ringraziato la collega Appendino per aver scelto di sostenere  uno sviluppo intelligente, basato sugli investimenti nella ricerca e nelle energie rinnovabili e non su cantieri che possono durare decenni. Durbiano ha poi ricordato che negli ultimi decenni la vecchia Torino-Modane è stata raddoppiata e ha una capacità di 23,5 milioni di tonnellate di merci l’anno, a fronte dei 3,5 milioni effettivamente transitati nel 2017. I Comuni della Bassa Valle di Susa, ha ricordato Durbiano, chiedono di spostare già oggi il traffico merci sui treni e modificare gli orari, per incrementare il traffico sulla linea attuale. Il Tav a giudizio del Sindaco di Venaus, ha costi e tempi di realizzazione incerti, con un alleggerimento limitato del traffico sulla Tangenziale di Torino. Durbiano ritiene che il tunnel di base del Tav sia in realtà un grande business, un bancomat per qualcuno, non accompagnato per chissà quanto tempo da un’intera linea ad alta velocità in territorio francese. Occorre quindi un confronto serio, tecnico e politico, perché gli stessi dati raccolti dall’Osservatorio sulla Torino-Lione dicono che l’attuale linea ha bisogno di politiche che spostino le merci sulla ferrovia. Secondo il sindaco Durbiano sono state proposte compensazioni, mentre invece si dovrebbe decidere sulla base dell’utilità dell’opera.
Loredana Bellone, sindaco di San Didero, ritiene che il Tav sia una questione ideologica, portata avanti, per perseguire fini propri, da chi vuole un’opera inutile, invece di garantire l’assetto del territorio e i servizi adeguati ai cittadini.
Il sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca ha affermato che, per fortuna, in passato la Provincia ha avuto presidenti come Giuseppe Grosso, che hanno pensato alle grandi opere come le autostrade, mentre la scarsa partecipazione dei sindaci alla Conferenza metropolitana è un sintomo di sfiducia nell’attuale funzionamento dell’Ente di area vasta. La presenza dei sindaci al dibattito sul Tav, a giudizio di Ricca, è invece una dimostrazione di maturità, perché è in gioco un’opera strategica per il l’intero territorio metropolitano e perché bisogna pensare al futuro ed evitare la marginalizzazione. All’inizio degli anni ’90, quando Ricca era presidente della Provincia, chi amministrava l’Ente di area vasta non vedeva di buon occhio il progetto della Torino-Lione, preferendo un potenziamento del collegamento con Chambery e la realizzazione del traforo del Mercantour. Poi, ha ricordato Ricca, la Provincia cambiò opinione, anche perché nel frattempo era stato delineato il Corridoio europeo 5. Il Sindaco di Bollengo ritiene che occorre vincere la sfida della sostenibilità, già raccolta in altri territori. Il rischio, se non si realizzasse il Tav, è che l’Italia resti connessa all’Europa tramite il Brennero e il Sempione, in direzione nord-sud, senza intercettare e incanalare il flusso europeo est-ovest, che non si genera in Italia ma può generare sviluppo economico anche nella Valle di Susa. Inoltre, senza il Tav Torino-Lione la linea ad alta velocità Torino-Milano si ridurrebbe a collegamento tra una città secondaria e i grandi internazionali flussi. Ricca ritiene che l’Osservatorio sulla Torino-Lione abbia creato un rapporto nuovo con i territori e ha risposto a Durbiano che sono stati proprio alcuni sindaci a chiedere per primi le compensazioni. Secondo il Sindaco di Bollengo, è ovvio che i costi del Tav sono ingenti, ma gli effetti benefici si vedranno a distanza di decenni. Invece, a giudizio di Ricca, contro la Tav si esprimono posizioni ideologiche a priori.
Il sindaco di Chiomonte Silvano Ollivier ha ricordato che il suo è l’unico Comune ad avere già oggi un cantiere del Tav. Secondo i tecnici citati da Ollivier l’amianto proveniente dallo smarino del tunnel di base può essere sistemato nella galleria che passerà da Chiomonte e porterà a Saint Martin La Porte. Oggi che l’ipotesi delle Olimpiadi è tramontata, secondo Ollivier non bisogna abbandonare il progetto del Tav. Il cantiere di Chiomonte, a giudizio del Sindaco ha un impatto ambientale limitato, essendo ubicato in una piccola valletta nascosta e in un territorio abbandonato dall’agricoltura, a suo tempo già devastato dai piloni dell’autostrada Torino-Bardonecchia. Dopo aver ricordato che il cantiere Tav crea disagi agli agricoltori che devono raggiungere i loro fondi, il primo cittadino di Chiomonte ha ricordato che le centraline non hanno mai rilevato nei pressi del cantiere sforamenti nei valori del Pm10, salvo casi eccezionali. Si è verificato un solo superamento dei valori dell’amianto, dovuto al vento che lo trasportava da altre zone. Ollivier ha aggiunto che non ci sono pericoli per la presenza di uranio.
Mauro Carena, consigliere metropolitano e sindaco di Villar Dora, ha chiesto di spostare il dibattito sui dati, garantendo il rispetto delle opinioni altrui. Su temi come l’amianto, la salute e l’ambiente Carena non ha la tranquillità del collega di Chiomonte. Il primo cittadino di Villar Dora nutre dubbi sulla sostenibilità economica e sulla necessità dell’opera, visto che il flusso di merci è in calo e che un vero interesse a livello europeo non c’è. Secondo Carena bisogna limitarsi alle opere che sono rese possibili dal budget pubblico disponibile e soddisfano i bisogni della collettività. La sindaca Appendino ha annunciato la sua non partecipazione al voto e ha aperto la votazione. Come detto, il risultato è stato di 169 favorevoli, 9 astenuti, 14 non partecipanti e un contrario.
Il dibattito si è poi riaperto con l’intervento della sindaca di Orbassano Cinzia Maria Bosso che ha criticato la valutazione costi-benefici voluta dal Governo, a suo giudizio ignorando il lavoro dell’Osservatorio nominato dal Presidente della Repubblica. Secondo la Sindaca di Orbassano della valutazione si sa poco, la procedura è anomala e avviene a realizzazione dell’opera in corso. Annullare i lavori comporterebbe ingenti costi di ripristino del territorio, la necessità di restituire i fondi dell’Unione europea e un ulteriore aumento del traffico merci su gomma. Bosso ha affermato che l’attuale linea ferroviaria Torino-Lione non risponde alla caratteristiche richieste dal trasporto di container e che il traforo che collega Bardonecchia a Modane non rispetta le specifiche tecniche in materia di sicurezza. Inoltre, a giudizio della Sindaca di Orbassano, deve essere valutato il danno ambientale causato dal transito dei Tir sull’autostrada Torino-Bardonecchia. La rinuncia al Tav secondo Bosso, minerebbe la credibilità internazionale dell’Italia ed avrebbe pesanti ripercussioni economiche.
Maurizio Beria d’Argentina, sindaco di Sauze di Cesana, ha espresso soddisfazione per il voto favorevole, stigmatizzando la termologia utilizzata da alcuni colleghi sindaci No Tav. Ha poi invitato a far prevalere l’interesse generale e la visione del futuro. Ha poi lasciato alla sindaca Appendino una relazione del professor Zucchetti dell’Università Bocconi di Milano e ha auspicato una conclusione rapida della valutazione costi-benefici. Beria ha anche ricordato di essere stato contrario all’autostrada Torino-Pinerolo e di aver cambiato idea, perché ha capito che si deve rinunciare agli interessi particolari a favore di quelli generali del territorio. Il primo cittadino di Sauze di Cesana ha auspicato che l’analisi costi-benefici del Tav avvenga in tempi più rapidi rispetto a quella della candidatura di Torino all’organizzazione delle Olimpiadi del 2026.
Andrea Archinà, sindaco di Avigliana, ha ricordato il calo del traffico merci in atto sulla linea Torino-Modane e l’insufficienza dell’attuale servizio ferroviario locale. Ha poi fatto presente che lo scenario trasportistico europeo è cambiato rispetto alla valutazione del 2011 e che permane incertezza sul costo dell’opera. Il Sindaco di Avigliana ha fatto presente che nelle conferenze dei servizi per la progettazione dell’opera i tecnici di fiducia del suo Comune devono correggere i dati errati presentati dai colleghi che curano la progettazione stessa. Secondo Archinà, i recenti lavori per l’adeguamento dell’elettrodotto internazionale Terna danno un’idea dell’impatto e del disagio che dovrebbero patire le popolazioni locali.
La consigliera metropolitana Anna Merlin ha ricordato che lo stesso Osservatorio sul Tav nel 2017 ha rilevato come le previsioni trasportistiche di una decina di anni fa siano state smentite dai fatti, a causa della crisi economica. Il Governo francese ha ammesso che la parte transalpina del Tav non è un’opera prioritaria e ha rinviato a dopo il 2038 la realizzazione della tratta ad alta capacità che dall’uscita tunnel porterebbe a Lione. Anche in Italia, ha ricordato Merlin, si pensa a un’opera low cost e il tunnel di 57 Km resta l’unica priorità ma, a giudizio della Consigliera delegata alla relazioni internazionali, è un doppione inutile rispetto all’attuale galleria del Frejus, ammodernata per far passare i grandi container. Inoltre la galleria di 13 Km prevista sotto la collina morenica di Rivoli e il parco dell’Orsiera avrebbero un elevato impatto ambientale, con un costo di un miliardo e mezzo di euro. Merlin ritiene che il progetto deve essere abbandonato perché è naufragato il corridoio 5, perché il passante ferroviario torinese è una sosta di collo di bottiglia e perché non è praticabile l’idea di far passare i treni merci a sud, in direzione di Alessandria. La Consigliera ha chiesto che vengano rispettate le esigenze dei territori e delle popolazioni locali, evitando in futuro la militarizzazione dei cantieri.
Il sindaco di Pinerolo Luca Salvai ha lamentato che, dopo il voto sulla mozione, la sala era vuota e che i pro Tav avevano solo realizzato una prova di forza. Ha poi fatto riferimento al volume storico “Quando l’automobile uccise la cavalleria” di Giorgio Caponetti, che racconta le vicende dello sviluppo industriale di Torino e della sua provincia. Caponetti sostiene che la monocoltura industriale della Fiat ha lasciato macerie che impongono di trovare un’alternativa all’industria dell’auto, nella cultura, nel turismo, nell’agricoltura e nell’industria innovativa. Secondo Salvai il Piemonte oggi non è isolato dai flussi di merci e persone e il Tav è sostanzialmente un’opera inutile.
Il sindaco di Rivoli Franco Dessì ha ricordato che il suo Comune subirà un forte impatto a causa della presenza dei cantieri. Gli amministratori comunali rivolesi hanno però ritenuto che l’opera sia strategica per il Paese e hanno scelto di confrontarsi con i tecnici di un soggetto istituzionale come l’Osservatorio. Per questo la Città di Rivoli ha prodotto 76 osservazioni, ma soprattutto ha suggerito e si è vista accogliere misure per la riduzione delle polveri, dell’impatto acustico e la riduzione dell’area occupata dal cantiere. Dessì ha inoltre smentito l’affermazione secondo cui il traffico delle merci in prospettiva è in calo. È vero che le merci passano poco sulla linea storica, ma la causa è l’inadeguatezza dell’attuale infrastruttura. Il Sindaco di Rivoli ha infine ricordato che in passato sono state completate altre analisi costi-benefici e che il panel tecnico e amministrativo che lavora nell’Osservatorio è di tutto rispetto.