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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

31 gennaio 2018

Stralcio al Dup-Documento unico di programmazione 2018, riguardante l’elenco annuale delle opere pubbliche inserite nel Programma triennale 2018-2020
Il Consigliere metropolitano delegato ai lavori pubblici ha ringraziato la Commissione competente e gli uffici per il lavoro di analisi sulle esigenze di interventi svolto nelle ultime settimane. Ha poi ricordato l’attenzione prestata agli edifici scolastici dell’intero territorio metropolitano, sottolineando però che molte scuole superiori del capoluogo accolgono studenti dall’intero territorio metropolitano. La deliberazione concerne un elenco di opere per 8 milioni di euro di spesa, che sono finanziate grazie al cosiddetto “Decreto Fedeli”. Gli stanziamenti riguardano una serie di indagini sulla situazione strutturale degli edifici, il rifacimento di controsoffittature e solai e altri interventi strutturali per la messa in sicurezza dei plessi. Altri interventi riguardano la manutenzione straordinaria di una serie di edifici scolastici distribuiti nell’intero territorio provinciale. I progetti di manutenzione sono già esecutivi e sono stati oggetto di richiesta al Governo di “spazi finanziari” per l’utilizzo di 12 milioni di euro provenienti dall’avanzo di bilancio destinato. È inoltre previsto l’utilizzo dell’avanzo stesso per interventi di consolidamento di versanti montani e collinari e la messa in sicurezza di infrastrutture stradali. È infine previsto l’anticipo del canone annuo dovuto alla società Antas, che garantisce il servizio di riscaldamento delle scuole e degli edifici dell’Ente. L’anticipo consente di ricontrattare i costi del servizio e quindi di risparmiare sulla spesa corrente. Il Consigliere delegato ai lavori pubblici ha poi sottolineato che il 53% delle scuole in cui sono previsti interventi di manutenzione consentiti dal Decreto Fedeli sono fuori dal territorio del Comune di Torino, mentre il 47% si trovano nel capoluogo. Per quanto riguarda gli interventi resi possibili dall’utilizzo dell’avanzo nel 56% dei casi si tratta di scuole torinesi e nel 44% di plessi che hanno sede nel restante territorio metropolitano. Gli interventi finanziati dalla Regione Piemonte sono nel 71% dei casi fuori Torino e nel 29% nel capoluogo. La ripartizione complessiva è la seguente: 46% di interventi nella Città di Torino, 54% nel restante territorio.  Uno dei Consiglieri del gruppo “Città di città” ha ricordato che nel testo della deliberazione si riconosce che il periodo finanziario più difficile per le Città metropolitane è stato superato, anche grazie a un’oculata e attenta amministrazione negli ultimi tre anni. Il Consigliere ha però affermato che il Dup dovrebbe indicare non solo un elenco di lavori, ma una linea politica di indirizzo sui grandi progetti e sulle priorità da seguire per la realizzazione di nuovi edifici scolastici e l’alienazione di quelli non più efficienti. Il gruppo di centrosinistra ritiene che occorra definire le scelte a lunga scadenza per i prossimi 10-15 anni, sia in merito alle infrastrutture stradali che in materia di edilizia scolastica. Occorre inoltre una visione strategica sulla gestione dei derivati e del servizio di avvocatura. Il Consigliere del gruppo di centrosinistra ha anche chiesto una posizione ufficiale dell’amministrazione sulle grandi infrastrutture come il Tav e sul loro impatto. Il Consigliere delegato ai lavori pubblici si è detto disponibile a votare un ordine del giorno contrario al Tav, chiedendosi però se raccoglierebbe la maggioranza dei voti dei Consiglieri. Secondo il Consigliere delegato l’azione bipartisan della Sindaca metropolitana e di tutte le forze politiche sta finalmente consentendo di programmare gli interventi e delineare une serie di indicazioni strategiche in materia di edilizia scolastica. Il Consigliere ha ricordato, ad esempio, che alla Città metropolitana interessano gli immobili che hanno ospitato gli uffici giudiziari di Ivrea, che potrebbero essere utilizzati per risolvere le carenze di spazi nelle scuole medie superiori eporediesi. L’amministrazione attuale, a giudizio del Consigliere delegato, ha una visione strategica anche sul futuro delle ex strade statali passate a suo tempo alla Provincia e sul rinnovo della concessione del sistema autostradale torinese. È strategica anche la possibilità di intervenire per la manutenzione straordinaria delle scuole e di tornare ad assumere personale per i servizi che necessitano di sostituire coloro che sono andati in quiescenza. Il capogruppo della Lista civica per il territorio ha ricordato che a suo tempo il Consiglio ha espresso la volontà di continuare a rimanere nell’Osservatorio sul Tav. Ha poi espresso soddisfazione per il fatto che, come a suo tempo proposto dal centrodestra, vengano utilizzati gli spazi finanziari per interventi sull’edilizia scolastica e per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Secondo la Lista civica per il territorio, un programma di investimenti per 29 milioni di euro è un passo importante; un passo che motiva il voto favorevole del gruppo e che si sarebbe già dovuto compiere in passato, quando si decise di non rispettare il Patto di stabilità.  È poi intervenuto il capogruppo della lista “Citta di città”, il quale ha polemizzato con il Consigliere delegato ai lavori pubblici, rilevando che la maggioranza, che ha definito “giallo-verde”, non è in grado di prendere una posizione comune sul Tav. Ha poi ricordato che in sede di Commissione competente si era delineata una distribuzione omogenea sul territorio degli investimenti sull’edilizia scolastica per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento. Meno omogenea è invece la distribuzione degli interventi di manutenzione straordinaria dei plessi. Il capogruppo del centrosinistra ha rilevato che a suo parere sono state privilegiate le scuole presenti in Comuni amministrati dal Movimento 5Stelle e dal centrodestra. Il centrosinistra ritiene che esistano ulteriori 10 milioni di euro investibili nell’edilizia scolastica, se solo si procedesse alla progettazione degli interventi e agli adempimenti burocratici. Inoltre il capogruppo ha nuovamente ricordato che il senso di responsabilità del gruppo di centrosinistra nel garantire il numero legale in aula è a termine e non è garantito. La vicecapogruppo della lista “Città di città” ha rilevato a sua volta che l’assunzione di responsabilità da parte del centrosinistra potrebbe venir meno, a causa dell’atteggiamento non chiaro della maggioranza e dell’adozione di criteri “appannati” nella scelta degli edifici scolastici su cui intervenire. Il Consigliere delegato allo sviluppo montano, pianificazione strategica, sviluppo economico, attività produttive e trasporti ha ribattuto che la distribuzione degli investimenti sull’edilizia scolastica è equilibrata e non è dettata da criteri politici. Ha poi chiesto alle altre forze politiche di tenere fuori il tema del Tav dal dibattito, visto che nella precedente consiliatura l’assemblea ha già espresso a maggioranza l’intenzione di rimanere nell’Osservatorio. Il capogruppo della Lista civica per il territorio ha ribadito che la scelta delle scuole su cui effettuare investimenti è stata affidata agli uffici, che hanno individuato le priorità. Ha poi ricordato che il gruppo di centrosinistra ha garantito a suo tempo il numero legale per l’approvazione del Bilancio 2017, nonostante il documento fosse stato fortemente criticato dalla lista “Città di città”, proprio nel giorno in cui l’assemblea della Smat decideva di sospendere le nomine dei nuovi vertici della società che gestisce il ciclo idrico a Torino e in altri 290 Comuni. Il capogruppo della lista “Città di città” ha replicato che il centrosinistra ha garantito il numero legale nella votazione del Bilancio per senso di responsabilità e che ha i numeri per far passare le proprie proposte nell’assemblea della Smat. Al termine del dibattito la deliberazione è stata approvata con 10 voti favorevoli e 7 astensioni.

Comunicazione sulla remissione delle deleghe da parte della Consigliera delegata all’ambiente
La Consigliera delegata all’ambiente e vigilanza ambientale, risorse idriche e qualità dell’aria, tutela fauna e flora, parchi e aree protette ha annunciato al Consiglio di aver rimesso le sue deleghe alla Sindaca, in quanto candidata al Senato. Ha poi ringraziato il personale dell’Ente che ha collaborato con lei nella gestione dei servizi di sua competenza.

Indirizzi per l’organizzazione e il funzionamento del sistema metropolitano di prevenzione dell’illegalità e della corruzione. Linee guida per l’elaborazione del Piano anticorruzione 2018-2020
Il Vicesindaco metropolitano ha illustrato la deliberazione, spiegando che fra gli indirizzi indicati vi è la necessità di una presa d’atto di quanto indicato nel Piano nazionale anticorruzione 2017. Il Piano anticorruzione 2018-2020 sarà strutturato con le sezioni già previste nel documento relativo al periodo 2016-2018. Proseguirà l’attività del gruppo di lavoro dedicato alla tematica del contrasto alla corruzione e a quella del diritto di accesso agli atti. Il gruppo, di cui fanno parte i referenti delle singole aree in cui è strutturato l’Ente, deve supportare l’intera amministrazione nella predisposizione delle misure previste dalla legislazione nazionale. Saranno costantemente e puntualmente monitorate le aree a maggiore rischio di corruzione, anche e soprattutto in considerazione del processo di riorganizzazione in atto. Proseguirà inoltre il supporto alle amministrazioni comunali per l’adeguamento della loro attività alla legislazione nazionale, garantito dal tavolo anticorruzione metropolitano. Dal gruppo della lista “Città di città” è venuto l’apprezzamento per i principi espressi nella deliberazione, con la richiesta di chiarimenti sull’impatto del processo di riorganizzazione dell’Ente sul rispetto della normativa anticorruzione. La Sindaca metropolitana ha annunciato la convocazione della Commissione competente per valutare lo “stato dell’arte” della riorganizzazione, che è coordinata dal Direttore generale. La deliberazione è stata approvata all’unanimità dai 15 Consiglieri presenti in aula.

Mozione sul viadotto sulla Strada Provinciale 565 noto come “ponte Preti”
Il testo della mozione presentata dal gruppo “Città di città” fa riferimento all’opportunità di realizzare una variante al viadotto, realizzato 98 anni orsono. Il gruppo di centrosinistra ha chiesto notizie sulla gestione del traffico sul viadotto e ha chiesto che la questione venga affrontata in un confronto serrato con la Regione, Ente che può mettere a disposizione le risorse per realizzare una variante. Il Consigliere delegato ai lavori pubblici ha affermato di condividere lo spirito della mozione, ma non la premessa, derivante da articoli di stampa e dalla presa di posizione di un’associazione del territorio. Il Consigliere delegato ha poi spiegato che i tecnici della Città metropolitana hanno assicurato che il ponte Preti è costantemente monitorato e che non vi sono pericoli imminenti di cedimento. Vi sono semmai problemi sulla parte superficiale dell’infrastruttura, che non desta comunque preoccupazioni in merito alla situazione strutturale. Infatti un comunicato stampa della Città metropolitana, richiesto dalla Commissione competente, ha precisato quanto emerso dalle considerazioni dei tecnici. Il ponte è inserito in un’ipotesi di accordo di programma sulle strade ex statali che la Città metropolitana chiede all’Anas di riprendere in carico. Esistono due progetti di rifacimento del viadotto ormai centenario, uno dei quali, redatto dai tecnici della Città metropolitana, sarebbe realizzabile nell’ambito dell’accordo con l’Anas. Sono comunque previste indagini diagnostiche sul ponte da remoto, per un monitoraggio costante sulla sicurezza dell’infrastruttura. Il Consigliere delegato ha proposto di riesaminare ed emendare la mozione nella Commissione competente. La vicecapogruppo della lista “Città di città” ha chiesto che mozioni come quella in discussione vengano regolarmente e sistematicamente analizzate dalla Commissione competente. Uno dei Consiglieri della Lista civica per il territorio ha fatto riferimento alle precisazioni fornite dai tecnici alla Commissione competente: gli esperti escludono pericoli imminenti, anche perché il traffico pesante sul ponte negli ultimi anni è diminuito. Rimane aperto il tema di assicurare un collegamento più veloce e razionale tra il Canavese occidentale e l’Eporediese, sottolineato dal Sindaco di Bollengo, vice-portavoce della Zona omogenea 9 Eporediese. Il primo cittadino di Bollengo ha passato in rassegna i punti critici della viabilità ex statale e provinciale nel territorio dell’Eporediese, facendo riferimento al progetto di miglioramento e messa in sicurezza della “Pedemontana”, che avrebbe dovuto collegare in modo più razionale e veloce il Biellese, l’Eporediese e il Canavese occidentale. Il vice-portavoce della Zona 9 ha precisato che esiste già una valutazione del costo di realizzazione di una variante al ponte Preti, che ammonterebbe a circa 20 milioni di euro. Il Sindaco di Bollengo ha poi ricordato che le esigenze del territorio comprendono anche il traforo del Monte Navale a Ivrea, inspiegabilmente depennato dall’elenco delle richieste oggetto di confronto tra la Città metropolitana e l’Anas. Il Sindaco di Rivarolo, portavoce della Zona omogenea 8 Canavese Occidentale, ha ringraziato per le rassicurazioni sullo stato strutturale del ponte, ma ha chiesto un impegno nel confronto con l’Anas per la realizzazione di una viabilità alternativa in una zona interessata da un notevole traffico pesante. Occorre infatti ovviare ai problemi derivanti dalla difficoltà per i TIR di incrociarsi sul ponte. Una soluzione potrebbe essere l’utilizzo del viadotto per il traffico pesante in un solo senso di marcia, utilizzando l’autostrada Torino-Ivrea per l’altro senso, ovviamente senza il pagamento del pedaggio. Il gruppo della lista “Città di città” ha fatto presente che le premesse della mozione sono più che motivate. Il Vicesindaco metropolitano ha concordato con il Sindaco di Bollengo sull’esigenza che gli amministratori facciano lobby al servizio dei territorio. È un atteggiamento che deve essere tenuto anche nella predisposizione del Bilancio. I portavoce delle Zone omogenee verranno pertanto informati sull’ordine del giorno dei lavori della Commissioni e si terranno regolarmente incontri nei diversi territori per raccoglierne le esigenze. I Sindaci di Bollengo e Rivarolo sono stati invitati dalla Lista civica per il territorio a partecipare ai lavori della Commissione che affronterà il tema del ponte Preti. L’assemblea ha deciso che la mozione verrà ridiscussa nella Commissione competente e successivamente riportata in aula per l’approvazione. A margine del dibattito, il primo cittadino di Bollengo ha chiesto alla Sindaca metropolitana quale ulteriore cifra è stata messa a disposizione della Città metropolitana di Torino in sede di approvazione della legge di stabilità 2018. La Sindaca metropolitana ha annunciato che la ripartizione dei fondi a disposizione delle Città metropolitane, grazie all’impegno dell’Anci e di tutti i Sindaci, mette a disposizione dell’Ente di area vasta di Torino ulteriori 15 milioni di euro, a cui andranno aggiunti altri fondi per il miglioramento della viabilità.       

Ordine del giorno sull’esclusione dei diplomati magistrali dalle graduatorie a esaurimento
Il Consiglio metropolitano ha approvato all’unanimità dei 12 Consiglieri presenti al momento del voto una proposta di ordine del giorno sul problema dell’esclusione dei diplomati magistrali dalle graduatorie a esaurimento per l’insegnamento nella scuola primaria e in quella dell’infanzia, presentata dai gruppi del Movimento 5Stelle e della Lista civica per il territorio e illustrata dalla Consigliera delegata all’istruzione. L’ordine del giorno approvato dal Consiglio impegna la Sindaca e la Giunta metropolitana ad adoperarsi in tutte le sedi istituzionali per trovare una soluzione che tuteli tutte le parti in causa - docenti, famiglie e allievi - salvaguardando i diritti dei docenti in possesso del diploma magistrale e rispettando gli eguali diritti dei colleghi in possesso del diploma di laurea. La Consigliera metropolitana delegata all’istruzione ha spiegato che l’esclusione dei docenti che hanno conseguito il diploma magistrale nel periodo precedente all’anno scolastico 2001-2002 deriva da una sentenza emessa dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato il 20 dicembre scorso. Tale sentenza nega il valore abilitante del diploma magistrale, sostenendo che consente solo la partecipazione ai corsi abilitanti o al concorso. La sentenza impedisce l’inserimento nelle graduatorie a esaurimento con la motivazione che i ricorsi dei diplomati magistrali sono stati troppo tardivi, in quanto avrebbero dovuto essere presentati nel 2007, subito dopo l’espulsione degli interessati dalle graduatorie. La vertenza dei diplomati magistrali scaturisce dalla riforma del reclutamento dei docenti nella scuola primaria e in quella dell’infanzia varata nel 2000, ma anche dall’istituzione del corso universitario di laurea in Scienze della formazione primaria. La recente sentenza del Consiglio di Stato interessa in tutta Italia 6669 docenti inseriti nelle graduatorie a esaurimento con clausola risolutiva, di cui 911 in Piemonte (112 nella scuola dell’infanzia e 799 nella primaria). Interessa inoltre 79.558 docenti iscritti nelle graduatore a esaurimento con riserva, di cui 6.067 in Piemonte (3.004 nelle scuole dell’infanzia e 3.063 in quelle primarie). Il Sindaco di Beinasco e Consigliere del gruppo “Città di città” ha convenuto sul fatto che la situazione debba essere sanata, esprimendo l’intenzione del suo gruppo di votare l’ordine del giorno insieme agli altri due gruppi proponenti.