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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Conferenza metropolitana

11 dicembre 2017

Lunedì 11 dicembre la Conferenza metropolitana dei 316 Sindaci del territorio ha discusso e approvato l’ordine del giorno sui criteri per il rinnovo delle concessioni autostradali del sistema Tangenziale di Torino, delle autostrade Torino-Pinerolo e A5 Torino-Quincinetto e dei raccordi autostradali Ivrea-Santhià e A5-Strada Statale 11.

Nel dibattito sono intervenuti con vari accenti e sottolineature la sindaca metropolitana Chiara Appendino, il consigliere metropolitano delegato ai trasporti Dimitri De Vita, i capigruppo della lista “Città di città” e della Lista Civica per il territorio, Vincenzo Barrea e Paolo Ruzzola, i sindaci di Gassino, Rivoli, Pavone Canavese, Venaus, Pinasca (in rappresentanza dei Comuni della Zona omogenea del Pinerolese), Mappano, Lauriano (in rappresentanza della Zona omogenea del Chivassese), Volvera (in rappresentanza della Zona omogenea Torino Sud), Settimo Torinese, Bollengo e Chieri (in rappresentanza della Zona omogenea Chierese-Carmagnolese). L’ordine del giorno approvato dai sindaci aveva già ottenuto il consenso unanime del Consiglio metropolitano il 10 novembre scorso.

Nel documento si chiede alla sindaca metropolitana Chiara Appendino un impegno per mantenere autonoma e separata tale concessione da quella per l’autostrada Torino-Piacenza, che non ricade interamente nel territorio della Città metropolitana. L’ordine del giorno rileva inoltre che si potrebbe ipotizzare un accorpamento tra la concessione della Tangenziale e della A5 e quella della A32 Torino-Bardonecchia, che ricade invece interamente nel territorio metropolitano.

Tra le ipotesi prese in considerazione nell’ordine del giorno vi è quella dell’affidamento della gestione del sistema tangenziale-autostradale torinese alla Città metropolitana o a una sua società in house, anche appositamente costituita, per fare in modo che le tariffe dei pedaggi possano finanziare i piani e i programmi di manutenzione pluriennale delle tratte autostradali e delle strade provinciali interconnesse.

Una gestione diretta da parte della Città metropolitana consentirebbe di rimodulare equamente le tariffe dei pedaggi, per evitare disparità di trattamento tra i cittadini dell’area metropolitana.

L’ordine del giorno prende in considerazione anche un’altra ipotesi, che valorizzerebbe l’esperienza torinese di gestione pubblico-privata, con la possibilità per una società mista di partecipare alla gara per la concessione. In caso il Governo non accogliesse le richieste della Città metropolitana, l’ordine del giorno impegna la sindaca Appendino a operare per ottenere adeguate compensazioni per l’Ente di area vasta, rapportate al costo di manutenzione della rete stradale di sua competenza, che canalizza il traffico veicolare da e verso la Tangenziale e le autostrade oggetto della concessione.

Il testo approvato dalla Conferenza metropolitana dei sindaci è stato emendato su proposta del gruppo Città di città, con la sollecitazione alla sindaca metropolitana a richiedere alla Regione Piemonte la convocazione di un tavolo di confronto con i rappresentanti delle Zone omogenee per la definizione di una proposta comune da sottoporre al Governo nel confronto sul rinnovo delle concessioni autostradali e sulla cessione all’Anas di strade attualmente gestite dalla Città metropolitana. Il testo emendato e approvato dalla Conferenza metropolitana sarà nuovamente sottoposto all’approvazione del Consiglio metropolitano nella seduta del 19 dicembre. 

Il dibattito

In apertura della seduta la sindaca metropolitana ha sottolineato l’ampia convergenza tra le forze politiche che compongono il Consiglio metropolitano sull’obiettivo di consentire al territorio di avere voce in capitolo nel confronto con il Governo nazionale sul rinnovo delle concessioni autostradali. Dopo un minuto di silenzio in memoria del compianto sindaco di Novalesa, Tullio Faletti, ha preso la parola il consigliere delegato Dimitri De Vita, il quale ha sottolineato che occorre restituire al territorio il controllo del sistema tangenziale e che la Città metropolitana di Torino non potrebbe partecipare a un eventuale bando che riguardi anche la gestione dell’autostrada Torino-Piacenza.

De Vita ha ricordato che è in campo l’ipotesi della gestione della Tangenziale, della Torino-Quincinetto, della bretella Ivrea-Santhià e della Torino-Pinerolo da parte di una società in house della Città metropolitana, il che consentirebbe all’Ente di utilizzare a vantaggio del territorio gli utili realizzati dall’attuale concessionaria dell’Ativa, che ammontano a circa 20 milioni di euro l’anno per la sola Tangenziale.

A tali utili la Città metropolitana partecipa in quanto azionista che detiene il 17,64 % del capitale azionario dell’Ativa. Nell’ultimo esercizio annuale su cui sono disponibili i dati, il dividendo per l’Ente di area vasta è stato di 3,4 milioni di euro. Per la eventuale società in house della Città metropolitana si potrebbe ipotizzare un utile di circa 15 milioni l’anno, completamente investiti nella Tangenziale e nelle autostrade torinesi e più in generale nella viabilità di accesso.

De Vita ha anche spiegato che ogni anno occorrerebbe sostenere costi per la manutenzione straordinaria e investimenti sulla Tangenziale per 40-45 milioni di euro. I 325 Km del sistema della Tangenziale e delle autostrade attualmente gestite dall’Ativa passerebbero alla Città metropolitana e andrebbero ad aggiungersi ai circa 3mila di strade provinciali. Le forze politiche, ha ricordato De Vita, sono unanimi nel concepire il rinnovo delle concessioni autostradali come un’occasione per difendere gli interessi del territorio.

Il consigliere delegato ai trasporti ha ricordato l’esempio della gestione della A22 Autobrennero, che è stata affidata alla Provincia autonoma di Bolzano e alla Regione autonoma Trentino-Alto Adige.

Sul tema del pedaggiamento e della soppressione dei caselli di Beinasco, Bruere, Settimo e Santena il consigliere De Vita ha affermato che occorre individuare un’altra modalità di raccolta delle risorse indispensabili per gestire il sistema tangenziale, che non penalizzi alcuni Comuni e alcune zone.

Il capogruppo Paolo Ruzzola ha espresso l’adesione della Lista civica per il territorio sul testo dell’ordine del giorno, rimarcando l’opportunità che il territorio deve cogliere per gestire nel proprio interesse il sistema tangenziale, evitando sperequazioni tra i cittadini dei diversi Comuni. La gestione da parte di una società in house della Città metropolitana, secondo Ruzzola, potrebbe addirittura essere affidata senza una gara.

Il capogruppo della lista Città di città, Vincenzo Barrea, ha espresso anch’egli la condivisione sull’ordine del giorno e ha ricordato che il testo prevede varie ipotesi, tra cui quella che il centrosinistra ritiene più praticabile: la richiesta al Ministero di adeguate contropartite e compensazioni in sede di rinnovo della concessione. La condivisione da parte della Conferenza metropolitana sull’ordine del giorno è importante, a giudizio di Barrea, per rafforzare la posizione della Città metropolitana nel confronto con la Regione Piemonte e con il Governo. Barrea ha poi ricordato che l’Ativa intende presentare un ricorso contro l’ipotesi di accorpamento della concessione sulla Tangenziale con quella sulla Torino-Piacenza. Il gruppo del centrosinistra giudica indispensabile la costituzione di un tavolo di lavoro in Regione per discutere della procedura del rinnovo e delle compensazioni, con un forte coinvolgimento delle Zone omogenee. Il tavolo dovrà affrontare il tema dei caselli e della disparità di trattamento fra i cittadini dei diversi Comuni.

Il sindaco di Gassino, Paolo Cugini, ha sollevato il tema della Tangenziale Est, chiedendo agli amministratori della Città metropolitana, ma anche a quelli della Regione, cosa intendono fare del progetto del tracciato dell’arteria elaborato negli anni scorsi dall’allora Provincia di Torino con una procedura di condivisione con i territori.

Il sindaco di Rivoli Franco Dessì ha ricordato che nel suo Comune transitano circa 200mila veicoli al giorno. La Città di Rivoli è d’accordo sull’ordine del giorno, perché risente dei problemi creati dal pedaggiamento al casello di Bruere: in corso Susa nelle quattro ore di punta dei giorni feriali circolano circa seimila veicoli che rendono l’arteria una vera e propria camera a gas. Solo il 21% del traffico che transita in corso Susa è locale: il resto è di attraversamento passivo, dovuto all’assenza di un trasporto pubblico efficace e alla presenza del casello di Bruere.

Il sindaco di Pavone Andrea Perenchio ha sollevato il tema del completamento dei lavori sul nodo idraulico di Ivrea a ridosso dell’autostrada Torino-Quincinetto. Secondo Perenchio il futuro concessionario dovrà ascoltare le esigenze del territorio, soprattutto in vista della realizzazione del secondo lotto di una sistemazione del nodo idraulico che deve scongiurare il pericolo di allagamento dell’autostrada e del territorio circostante.

Nilo Durbiano, sindaco di Venaus, ha affermato che la gestione della viabilità deve essere concepita a livello territoriale e che la Città metropolitana dovrebbe avere la gestione diretta o in house dell’intero sistema tangenziale, per poter impostare una seria politica dei trasporti, della viabilità e della mobilità. Durbiano ha anche sollevato la questione del pedaggiamento sulla A32 Torino-Bardonecchia, autostrada non in scadenza di concessione ma gravata da tariffe troppo esose. Secondo Durbiano parlare di semplici compensazioni è riduttivo e occorre che gli amministratori locali remino tutti nella stessa direzione, cioè verso la gestione in house da parte della Città metropolitana.

Il sindaco di Pinasca Roberto Rostagno, portavoce della Zona omogenea del Pinerolese, ha sollevato il tema della soppressione del casello di Beinasco. Secondo Rostagno, se venisse scorporata dal bando la gestione dell’autostrada Torino-Piacenza un operatore privato che dovesse ricevere in gestione la Tangenziale potrebbe non avere interesse a eliminare i caselli di Beinasco, Bruere, Santena e Setttimo. Rostagno ha poi chiesto che le Zone omogenee siano maggiormente e preventivamente consultate sulle scelte strategiche del Consiglio metropolitano.

Francesco Augusto Grassi, sindaco di Mappano, ha sollevato il problema della provinciale che attraversa il centro del suo Comune, penalizzata dal traffico pesante che raggiunge le aree industriali evitando il casello di Settimo. Il progetto di una circonvallazione a est di Mappano prevede una spesa di quattro milioni di euro, evitabile semplicemente eliminando il casello di Settimo. Anche un’uscita dal raccordo autostradale di Caselle al servizio di Mappano avrebbe costi elevati.

La sindaca di Lauriano Matilde Casa, portavoce della Zona omogenea del Chivassese, ha espresso la condivisione della sua e di altre Zone vicine sulle soluzioni prospettate nell’ordine del giorno. La gestione diretta della Tangenziale, secondo la sindaca di Lauriano, consentirebbe di gestire risorse a vantaggio del territorio. La Zona omogenea del Chivassese ritiene necessario un piano e un calendario degli investimenti della Città metropolitana sulla viabilità.

Il sindaco di Volvera Ivan Marusich, portavoce della Zona omogenea Torino Sud, ha ricordato che l’autostrada Torino-Pinerolo comporta problemi di assetto idrogeologico in caso di alluvioni. Ci sono da realizzare alcuni argini e vasche di laminazione, perché l’autostrada non può funzionare come una diga che ferma le inondazioni. Marusich ha poi ricordato che il casello di Beinasco sarebbe dovuto servire solo a finanziare la realizzazione dell’autostrada, ora ampiamente ammortizzata. Il Comune di Volvera ritiene indispensabile la convocazione di un tavolo tecnico con la Regione per la definizione delle opere di compensazione.

L’assessore ai progetti di area vasta della Città di Settimo Torinese Sergio Bisacca ha espresso condivisione su un ordine del giorno che pone nella giusta luce un processo di rinnovo delle concessioni che deve essere trasparente soprattutto negli obiettivi. In questo processo, a giudizio di Bisacca, la Città metropolitana deve cogliere un’occasione per contare veramente, essendo tuttora azionista dell’Ativa, su temi come il nodo idraulico di Ivrea e altre opere pubbliche della cui realizzazione si dovrà fare carico il nuovo concessionario. Il ricorso di Ativa per chiedere la separazione delle due gare ha avuto il voto positivo dei rappresentanti della Città Metropolitana nel consiglio di amministrazione dell’Ativa. Secondo Bisacca l’accoglimento del ricorso potrebbe comportare la revoca della gara e la possibilità di una gestione in house della Tangenziale. Il Comune di Settimo ritiene che occorra definire bene gli obiettivi in termini di opere da realizzare, coinvolgendo le Zone omogenee e la Regione. Nell’ambito di una concessione di soli 12 anni, a giudizio di Bisacca, la liberalizzazione dell’autostrada Torino-Pinerolo sarebbe difficile da ottenere, se richiesta insieme ai fondi per la Tangenziale Est, per corso Marche e per la quarta corsia dell’attuale Tangenziale. Il Comune di Settimo ritiene quindi che la priorità da perseguire sia il superamento dei caselli. Bisacca ha però rilevato quella che lui ritiene essere la contraddizione tra la rivendicazione di un ruolo per la Città metropolitana nella gestione della Tangenziale e l’ipotesi di restituire all’Anas le ex strade statali cedute alle Province nei primi anni del XXI secolo.

Il sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca ha affermato che una gestione diretta della Tangenziale da parte della Città metropolitana sarebbe assai difficile, innanzitutto per la difficoltà di reperire le risorse necessarie per gli investimenti e per il subentro agli attuali concessionari. Secondo Ricca, per una gestione in house o per una gestione mista pubblico-privata bisogna capire se il territorio riesce a mettere in campo una lobby superiore a quella del gruppo privato che detiene una porzione consistente del capitale dell’Ativa. La Città metropolitana, a giudizio del primo cittadino di Bollengo, deve valutare le opere di compensazione ad ampio respiro, in un confronto con i Sindaci e la Regione. Occorre valutare ad esempio il pedaggiamento occulto pagato da chi entra nel sistema tangenziale torinese senza usufruirne pienamente. Ricca ha annunciato che il Consiglio comunale di Bollengo sarà presto chiamato ad approvare l’ordine del giorno e ha poi chiesto alla sindaca Appendino notizie sul riparto delle risorse nazionali tra le Città metropolitane, che ha penalizzato Torino e favorito Milano.

Claudio Martano, sindaco di Chieri e portavoce della Zona omogenea 11 Chierese-Carmagnolese, ha ricordato il tema del casello di Santena-Trofarello sulla Tangenziale e di quello di Carmagnola sulla Torino-Savona, che garantisce l’accesso e Torino e al futuro ospedale unico dell’Asl TO5 in zona Vadò. Martano ha anche fatto riferimento al progetto della Gronda Est, elaborato negli anni scorsi dalla Provincia di Torino, che sarebbe stato meno impattante rispetto alla Tangenziale Est.

Il capogruppo della Lista civica per il territorio, Paolo Ruzzola, è poi nuovamente intervenuto per ribadire che il primo punto dell’ordine del giorno è la separazione tra la concessione della Tangenziale e quella della Torino-Piacenza, senza la quale la Città metropolitana non potrebbe partecipare ad una gara per la concessione della Tangenziale. Ha poi ricordato che, con la riforma del Codice degli appalti, l’attuale Governo ha previsto la possibilità per l’Ente di area vasta di gestire direttamente la Tangenziale. A questa gestione diretta si potrebbe aggiungere in futuro la A32 Torino-Bardonecchia. La mozione, secondo il centrodestra, chiede che siano valorizzate le esperienze del territorio e cerca di fare in modo che la Città metropolitana, le Zone omogenee e i Comuni diventino una volta per tutte interlocutori del Governo per la gestione del sistema autostradale torinese. Ruzzola ha annunciato che è previsto un confronto con i territori e le Zone omogenee sulla questione del sistema tangenziale e sulla gestione delle strade provinciali ex statali.

Il consigliere delegato ai trasporti Dimitri De Vita ha ribadito che la Città metropolitana ha un ruolo importante in quanto tuttora azionista di Ativa, che le compensazioni sarebbero solo l’extrema ratio e che protagonista del confronto con il Governo deve essere il territorio e non la Regione, perché, mantenendo insieme la concessione della Tangenziale e quella della Torino-Piacenza, c’è il rischio di pagare con risorse del territorio della Città metropolitana il completamento della Asti-Cuneo. De Vita ha ribadito che la costruzione della Torino-Pinerolo è già stata ammortizzata e che la gestione diretta da parte dei territori consentirebbe di sopprimere i caselli.

Il capogruppo della lista Città di città Vincenzo Barrea ha chiesto di rimanere sull’obiettivo prioritario dell’ordine del giorno e ha proposto un emendamento che sottolinea la necessità di una concertazione con le Zone omogenee e con la Regione in un tavolo tecnico, per definire la posizione da tenere nel confronto con il Governo. Ha anche ricordato che la soppressione dei caselli, secondo il centrosinistra, non fa passare in secondo piano l’esigenza di ottenere risorse per la gestione del sistema tangenziale, attraverso forme di pedaggiamento che non penalizzino o favoriscano qualche territorio in particolare.

Il vicesindaco Marocco è intervenuto per spiegare che la Città metropolitana ha votato nel cda dell’Ativa a favore della richiesta di scorporare le due concessioni per tutelare l’azionista pubblico. Marocco ha poi risposto alle critiche sulla ripartizione dei fondi tra le Città Metropolitane, ripercorrendo la vicenda, scaturita dalla difficile situazione di bilancio dell’Ente di area vasta di Milano. Il Vicesindaco ha ricordato che la Città Metropolitana di Torino si è battuta, ma senza successo, per ottenere adeguate risorse nella seconda ripartizione dei fondi messi a disposizione dal Governo. Il Governo ha stanziato solo 386mila euro per la Città metropolitana di Torino: una cifra ritenuta ovviamente del tutto insoddisfacente.

La sindaca Chiara Appendino ha ricordato la sua posizione contraria al metodo di ripartizione delle risorse sin qui adottato e la richiesta di un metodo oggettivo per la ripartizione dei fondi che saranno disponibili nel 2018. Ha ribadito il ruolo dell’Anci nel confronto con il Governo, con l’obiettivo di ottenere l’istituzione di una conferenza permanente Stato-Città metropolitane. La sindaca ha infine ringraziato i colleghi per la partecipazione ad una seduta della conferenza che ha avuto un oggetto eminentemente politico ed è stata dedicata a scelte importanti.