Salta ai contenuti

Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

29 novembre 2017

INTERROGAZIONI

Revisione della macrostruttura della Città metropolitana
Il consigliere Mauro Carena, della lista “Città di città”, ha illustrato l’interrogazione, facendo riferimento al fatto che due diversi servizi si occupano della vigilanza e della gestione faunistica. Secondo Carena è opportuno continuare a tenere distinti i servizi stessi, sia dal punto di vista amministrativo che politico. Nel testo dell’interrogazione si legge infatti che la suddivisione in due ambiti distinti è giustificata da una diversa utenza di riferimento. Il servizio parchi e vigilanza ambientale è più rivolto ai comuni cittadini e si confronta con l’associazionismo ambientale e animalista, mentre il servizio tutela fauna e flora ha maggiori interazioni con il mondo scientifico e con i cittadini direttamente interessati ad alcuni aspetti o problematiche inerenti la materia, quali gli agricoltori, i pescatori, i cacciatori, gli amministratori pubblici. Il consigliere Carena ritiene che collocare sotto un’unica direzione politica e dirigenziale l’insieme di questi settori, oltre a procurare imbarazzo al Consigliere delegato prescelto e al dirigente titolare, determinerebbe un pesante condizionamento dell’uno o dell’altro, secondo le tendenze ideologiche e/o attitudinali dei due incaricati. Carena ha chiesto se l’amministrazione intende o meno continuare a tenere separate e distinte le funzioni di conduzione dei parchi provinciali, di coordinamento delle Guardie ecologiche volontarie di gestione della fauna ittica e omeoterma.
Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha risposto che è ancora in atto una valutazione tecnica sul tema, affrontata anche dalla Commissione competente in audizioni dei dirigenti dei due servizi. Dal punto di vista politico non vi è un’indicazione definitiva sull’accorpamento o meno. Il capogruppo della Lista civica per il territorio Paolo Ruzzola ha espresso condivisione sullo spirito dell’interrogazione e sull’esigenza di tenere distinti due servizi che hanno funzioni, cultura, sensibilità e storia diverse. Secondo Ruzzola anche gli operatori dei due servizi condividono l’ipotesi di lasciare le cose come sono. La consigliera delegata Elisa Pirro ha ribadito che non sono ancora state prese decisioni definitive e che tali decisioni non saranno comunque condizionate da opzioni ideologiche, dovendosi invece fondare su dati oggettivi. Il consigliere Antonio Castello (Lista civica per il territorio) ha sollevato una questione procedurale, rilevando che l’atto in discussione avrebbe dovuto essere un’interpellanza, per consentire anche ad altri consiglieri di intervenire.

Mobilità esterna dei dipendenti dell’Ente
L’interrogazione è stata illustrata dalla consigliera Monica Canalis, del gruppo “Città di città”. Il testo fa riferimento a una circolare inviata a tutti i dipendenti il 23 novembre 2016 dall’amministrazione, in cui si comunicava al personale della Città metropolitana di non poter concedere nulla osta (né preventivi, né definitivi) a richieste di mobilità esterna, di distacco o di comando, incluse le richieste di mobilità esterna verso il Comune di Torino. La circolare non è stata accompagnata né da una delibera né da una determina.
A oggi, si legge nell’interrogazione, si presentano alcuni casi di dipendenti della Città Metropolitana di Torino, governata da Chiara Appendino, a cui è negato il nulla osta per mobilità esterna verso il Comune di Torino, governato anch’esso da Chiara Appendino. Inoltre, come ha ricordato la consigliera Canalis, in passato è stata autorizzata la mobilità per un dirigente e un funzionario. Canalis ha poi ricordato che una sentenza del Giudice del lavoro ha condannato l’Ente a concedere il nulla osta e al pagamento delle spese processuali in una causa promossa da una dipendente. L’amministrazione ha aperto un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali al fine di definire i criteri per la concessione dei nulla-osta. A conclusione degli incontri tra amministrazione e Rsu, il 30 marzo scorso è stata emanata una comunicazione a tutti i dipendenti a firma del vicesindaco Marocco in cui l’amministrazione si impegna a riesaminare, su istanza dei dipendenti interessati, le richieste di nulla-osta alla mobilità o al comando alle quali ha fornito risposta negativa, ove ricorrano le condizioni indicate, oppure nel caso in cui sia stato concesso un nulla-osta preventivo poi non confermato. L’interrogazione chiede alla sindaca Appendino come intenda uscire in tempi rapidi dal cortocircuito politico e amministrativo scaturito dal diniego del nulla osta per mobilità tra due enti da lei governati. Chiede inoltre in quali tempi intenda completare il processo di riorganizzazione dell’Ente, in modo tale da garantire a tutti i dipendenti una visione chiara delle proprie prospettive professionali.
All’interrogazione ha risposto il vicensidaco metropolitano Marco Marocco che ha collegato il tema alla più ampia questione della riorganizzazione dell’Ente, che deve consentire all’amministrazione di raggiungere la piena operatività. Città di Torino e Città metropolitana: sono due enti ben distinti, ha ricordato Marocco. L’Ente che ha ereditato alcune competenze della Provincia ha subito un’emorragia di personale del 40%, che ha reso necessario il blocco delle autorizzazioni alla mobilità, anche perché è in corso un processo di riorganizzazione, che potrà ripartire quando il nuovo segretario e direttore generale prenderà servizio. La sindaca Appendino, ridando la parola alla consigliera Canalis, ha annunciato la nomina a segretario generale del dottor Mario Spoto, che era stato precedentemente presentato alla conferenza dei capigruppo.
La consigliera Canalis ha replicato al vicesindaco Marocco che i dipendenti dell’Ente devono essere fortemente motivati dagli amministratori e che, in questo senso, la ripresa del confronto con i sindacati e lo sblocco di alcuni nulla osta per i trasferimenti sarebbero un segnale positivo. Marocco ha replicato che non è possibile concedere nulla osta in un momento in cui è in atto un complesso processo di riorganizzazione. Inoltre ha precisato che il trasferimento di un dirigente è avvenuto nella fase precedente al blocco dei nulla osta e che il funzionario a cui aveva fatto riferimento la consigliera Canalis aveva ottenuto non la mobilità ma un periodo di aspettativa.

DELIBERAZIONI

Approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio finanziario 2016
La sindaca Appendino ha spiegato che, per la prima volta, da quest’anno gli enti locali sono tenuti a presentare un bilancio consolidato che tenga conto di tutte le società partecipate. Il vicesindaco Marco Marocco ha spiegato che l’impossibilità di reperire tutti i dati sulle partecipate ha costretto a tenere presente i dati aggiornati al 31 dicembre 2016. Il Consiglio metropolitano ha individuato il 16 maggio scorso 98 enti, società, associazioni, consorzi, comitati e fondazioni partecipati che fanno parte del gruppo Città metropolitana di Torino. Sono però solo tre gli enti e le aziende che effettivamente rientrano nel bilancio consolidato. La deliberazione è stata approvata con 8 voti favorevoli e 7 astensioni.

Ratifica della Dichiarazione di Varsavia fra le Città metropolitane europee, approvata dal Forum Ema 2017
La consigliera delegata alle relazioni internazionali, Anna Merlin ha spiegato i punti salienti della dichiarazione concernente il rafforzamento della governance locale a livello europeo. La consigliera ha spiegato che le Città metropolitane europee, in quanto enti che hanno conoscenze approfondite sui territori che amministrano, si candidano a giocare un ruolo fondamentale nel governo dei territori e nell’impulso al loro sviluppo economico e sociale. Il Forum auspica che la Città metropolitane possano sedersi ai tavoli di concertazione con i Governi nazionali con pari dignità rispetto alle Regioni. La consigliera Monica Canalis ha annunciato il voto favorevole del gruppo Città di città e la condivisione dell’esigenza di dare un ruolo importante alle Città metropolitane. È necessario, a giudizio della lista Città di città, creare una rete degli enti di area vasta, anche e soprattutto a fine di attrarre risorse dell’Unione Europea a sostegno dei progetti di sviluppo. Canalis ha chiesto che gli atti come la Dichiarazione di Varsavia vengano inviati preventivamente alla Commissione competente per una condivisione degli obiettivi. Anche Mauro Carena (Città di città) ha sottolineato il ruolo strategico importante delle Città metropolitane per lo sviluppo economico. Ha inoltre affermato che in Italia occorre un riassetto degli enti locali, con l’abolizione di alcune piccole Province scarsamente operative e incisive e con l’attribuzione di adeguate risorse alle Città metropolitane. Il consigliere Antonio Castello ha chiesto ulteriori delucidazioni sulla Dichiarazione di Varsavia. La consigliera Merlin ha replicato che una condivisione con i capigruppo era avvenuta con una e-mail spedita prima della firma della Dichiarazione. La consigliera delegata ha poi ricordato i numerosi progetti sui quali la Città metropolitana di Torino ha ottenuto il sostegno europeo, attraverso la partecipazione ai bandi dell’Unione. Merlin ha sottolineato che le politiche di coesione dell’UE riguardano tredici ambiti, con la disponibilità di 380 miliardi di euro a disposizione dei territori, ai quali vanno aggiunti circa 150 miliardi di risorse statali e regionali. La consigliera Maria Grazia Grippo (Città di città) ha ribadito l’esigenza che i percorsi come il Forum delle Città metropolitane europee vengano il più possibile condivisi dall’intero Consiglio. La delibera è stata approvata all’unanimità dai 15 consiglieri presenti in aula.

Riconoscimento di debiti fuori bilancio per 35.990 euro, per servizi di telecomunicazione via Internet e monitoraggio remoto
Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha spiegato che la DELIBERA concerne spese straordinarie per ovviare ai danni provocati dall’alluvione del novembre 2016, che non sono state completamente coperte dal contributo regionale per i danni causati dalla calamità naturale. C’è stato uno slittamento dei tempi di liquidazione dei contributi regionali, che ha impedito agli uffici della Città metropolitana di contabilizzare la cifra nell’esercizio finanziario 2016. Il consigliere Mauro Carena e il consigliere Antonio Castello hanno preannunciato il voto favorevole dei gruppi Città di città e Lista civica per il territorio, sottolineando l’importanza del dispositivo e del servizio di Protezione civile della Città metropolitana in caso di calamità naturali.

Regolamento sulle modalità, tempi di riversamento e rendicontazione del tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente
Il vicesindaco Marocco ha spiegato che il versamento del gettito del tributo è normato dal regolamento, al fine di coordinare le situazioni debitorie e creditorie in merito al tributo e le modalità del versamento che deve essere effettuato dai Comuni o dai concessionari della riscossione. Il regolamento prevede un calendario bimestrale dei versamenti da parte dei Comuni e detta norme sulla rendicontazione della riscossione. Il consigliere Antonio Castello ha preannunciato il voto favorevole della Lista civica per il territorio. La deliberazione è stata approvata con 11 voti favorevoli e 4 astensioni.

MOZIONI

Riorganizzazione della Città metropolitana e l’analisi dei processi, procedimenti e carichi di lavoro
Il capogruppo della Lista civica per il territorio Paolo Ruzzola ha illustrato il testo della mozione, facendo riferimento alla necessità di procedere ad una riorganizzazione dell’ente. Il testo della mozione chiede che siano inserite nel bilancio preventivo 2018 le risorse per l’affidamento di un incarico professionale per una consulenza tecnica esterna, finalizzata alla valutazione dei processi e dei carichi di lavoro. A giudizio di Ruzzola un soggetto esterno e terzo (ente o società) potrebbe compiere un’analisi adeguata ed equilibrata. All’inizio di un lungo e articolato dibattito la consigliera Maria Grazia Grippo (Città di città) ha affermato che la riorganizzazione è partita in maniera sbagliata, con la concessione di una “carta bianca” all’amministrazione, avallata dal gruppo di centrodestra. Secondo il gruppo Città di città, la riorganizzazione si limita al momento a quello che Grippo ha definito “uno schemino”, senza un’idea di fondo che la sostenga.
Il gruppo di centrosinistra ritiene sbagliato affidare un incarico esterno per responsabilità che l’amministrazione si deve assumere in prima persona. È necessario azzerare il processo di riorganizzazione e ripartire da capo, esplicitando l’idea di fondo di nuova organizzazione e di vocazione dell’ente, che deve essere la premessa della riorganizzazione stessa. Il consigliere Mauro Carena (Città di città) ha chiesto al gruppo del Movimento 5Stelle di esplicitare la sua posizione sulla riorganizzazione. Secondo Carena non si può continuare a sostenere l’elevata qualità professionale del personale della Città metropolitana e al tempo stesso continuare ad affidare incarichi esterni, ad esempio per questioni legali, il più delle volte sempre allo stesso gruppo di professionisti. Il gruppo di centrosinistra ritiene che la mozione proposta dal centrodestra sia la dimostrazione di un atteggiamento di scarsa fiducia nel personale dell’Ente. Gli incarichi esterni, secondo Carena, dovrebbero essere attribuiti solo se, a seguito di un’attenta ricognizione delle competenze interne, non è possibile reperire internamente professionisti in grado di valutare i carichi di lavoro. La consigliera Monica Canalis (Città di città) ha accusato la Lista civica per il centrodestra di “togliere le castagne dal fuoco” al Movimento 5Stelle, che ha l’obbligo di governare l’ente ed esprimere una propria proposta di riorganizzazione.
La questione, a giudizio di Canalis, deve essere affrontata dagli amministratori e non creando nuovi costi. Il consigliere Paolo Ruzzola ha replicato ai colleghi del centrosinistra, rivendicando la correttezza del suo gruppo e ribadendo la necessità che un soggetto terzo fornisca agli amministratori gli elementi per compiere una scelta motivata sulla riorganizzazione, che spetta comunque agli amministratori. La Lista civica per il territorio rivendica di aver già avanzato nei mesi scorsi la proposta esplicitata nella mozione. Il consigliere delegato Dimitri De Vita ha a sua volta replicato che, quando amministrava la Città Metropolitana, il centrosinistra ha avuto tempo e modo di procedere a una riorganizzazione: un concetto che in precedenza era stato sottolineato anche dal collega Ruzzola. De Vita ha affermato che un incarico per un’analisi dei carichi di lavoro può essere utile e può anche essere affidato a costo zero o a basso costo a un’istituzione universitaria, per consentire a chi amministra di procedere a scelte ponderate. Il consigliere delegato ritiene che vi siano questioni eminentemente tecniche che devono essere affrontate, mentre la politica dovrà procedere alle scelte strategiche.
La sindaca Appendino ha ricordato che da 19 anni la Città di Torino affida alla Scuola di amministrazione aziendale consulenze su temi organizzativi e che altri enti utilizzano un apporto esterno, senza delegare ad altri le scelte che competono alla politica. Appendino ha assicurato che si cercherà di non impattare sui costi dell’ente. Il consigliere
Carena ha nuovamente preso la parola per ricordare che la Città metropolitana è stato privata di un consistente numero di dipendenti perché sussisteva l’obbligo di legge di ridurre di almeno il 30% il costo del personale. Secondo Carena la valutazione dei carichi di lavoro deve essere preceduta dalla raccolta di dati dai servizi e l’analisi tecnica e la valutazione dei fabbisogni di personale devono essere condotte internamente.
Il gruppo di centrosinistra ritiene che occorra elaborare un progetto complessivo di riorganizzazione, in un confronto tra forze politiche, dirigenti e organizzazioni sindacali. Solo dopo aver elaborato tale progetto è eventualmente possibile far ricorso a professionalità esterne. Carena ritiene che prevedere ora uno stanziamento di bilancio per consulenze esterne possa configurarsi come un’irregolarità contabile. Antonio Castello (Lista civica per il territorio) ha affermato che la Commissione competente ha in passato affrontato la questione, convocando i direttori d’area. Era stata valutata l’opportunità di incaricare una dirigente di valutare i carichi di lavoro.
È emerso che la valutazione avrebbe richiesto tempi lunghi. Secondo Castello anche i sindacati hanno convenuto sull’esigenza di compiere la valutazione tecnica in tempi compatibili con la necessità di elaborare il piano di riorganizzazione, senza assolutamente mettere in discussione il ruolo dei dirigenti e degli amministratori. La consigliera Maria Grazia Grippo ha risposto che, a suo giudizio, non è assolutamente provata l’impossibilità di realizzare internamente una valutazione imparziale dei carichi di lavoro. Nel frattempo sono stati invitati dirigenti, amministratori e sindacati a confrontarsi su uno schema di riorganizzazione che non è basato su di un’analisi dei carichi e dei flussi di lavoro e che dovrebbe essere ritirato. Il gruppo di centrosinistra ha chiesto a chi vada attribuita la paternità di uno schema che sembra essere figlio di nessuno. Grippo ha affermato che è in atto un tentativo di sottrarre ai titolari della materia le analisi tecniche sui carichi di lavoro.
Il consigliere Ruzzola ha svolto un ulteriore intervento per difendere ancora una volta lo spirito della mozione, chiedendo a Carena se, a suo tempo, la fuoriuscita di personale dall’Ente era stata governata, visto che alcuni servizi essenziali sono rimasti sguarniti. Il capogruppo della Lista civica per il territorio ha ricordato che la questione della riorganizzazione è spinosa, al punto che la precedente amministrazione non era riuscita ad affrontarla. Il consigliere delegato Dimitri De Vita ha chiuso il dibattito ricordando che l’attribuzione di un incarico di consulenza non necessita di una preventiva mozione. A giudizio di De Vita l’incarico potrebbe essere affidato a costo zero o limitato e si tratta comunque di un elemento marginale nel processo di riorganizzazione, che prosegue. La mozione è stata approvata con 10 voti favorevoli e 4 contrari.

Completamento delle opere della Città metropolitana di Torino
Il Consiglio ha approvato all’unanimità del 12 Consiglieri presenti in aula una mozione sul completamento di alcune importanti opere pubbliche: la realizzazione di nuove intersezioni e la messa in sicurezza della strada provinciale 1 “Direttissima delle Valli di Lanzo” e della provinciale 24 di Villanova Canavese, il secondo lotto della Variante di Borgaretto alla provinciale 143 di Vinovo, il secondo lotto della circonvallazione di Giaveno sulla provinciale 187 e il collegamento del raccordo tra la provinciale 40 e l’autostrada A4 Torino-Milano a Volpiano. La mozione è stata presentata dai consiglieri della Lista civica per il territorio Paolo Ruzzola (capogruppo), Antonio Castello e Mauro Fava. Il documento impegna la sindaca metropolitana Chiara Appendino ad aggiornare nel più breve tempo possibile i progetti delle opere incompiute e a stanziare nel bilancio di previsione 2018 le risorse necessarie per completare le opere.
La mozione, illustrata dal consigliere Ruzzola, fa riferimento al fatto che nella ripartizione del fondo regionale pluriennale di 45 milioni di euro per gli investimenti sulla rete stradale delle Provincie piemontesi e della Città metropolitana di Torino all’Ente torinese di area vasta saranno trasferiti circa 12 milioni. Altri fondi potrebbero rendersi disponibili, grazie a entrate straordinarie, trasferimenti ad hoc da parte dello Stato, devoluzione di mutui in essere, spazi negli equilibri di bilancio tali da poter utilizzare in parte il cospicuo avanzo accumulato negli ultimi anni.
Ruzzola ha ricordato che la disponibilità delle risorse e il tempo in cui queste debbono essere impegnate e rendicontate richiede una programmazione e una progettazione anticipata rispetto alla disponibilità dei fondi e che il completamento delle opere incompiute e la manutenzione ordinaria devono avere la priorità nella scelta degli investimenti da finanziare. Il capogruppo della Lista civica per il territorio ha anche richiamato la necessità di individuare un metodo condiviso nella programmazione delle opere pubbliche. Ha ricordato che alcune delle opere richiamate dalla mozione erano state progettate e appaltate e che in alcuni casi i lavori si erano interrotti e i fondi erano stati revocati: è il caso della circonvallazione di Giaveno.
Il consigliere delegato ai lavori pubblici Antonino Iaria ha giudicato la mozione condivisibile e ha fatto anch’egli riferimento alla disponibilità di risorse regionali per 11 milioni e 646.000 euro in tre anni. Circa 3 milioni e 400.000 euro sono destinati a opere previste da un piano di sviluppo pluriennale risalente al 2000, per adeguamenti della viabilità in Valle di Susa da Borgone di Susa a Susa. Un manufatto molto importante ricordato dal consigliere Iaria è la rotatoria nell’abitato di Bussoleno nella zona del cimitero. Iaria ha poi ricordato che gli interventi ancora da realizzare sulla provinciale 1 delle Valli di Lanzo sono: una rotatoria a Fiano all’intersezione tra la provinciale 1 e la 724, una rotatoria a Robassomero all’intersezione tra la provinciale 1 e la 181 e la sistemazione definitiva della rotatoria “Oslera” sulla provinciale 1 a Druento. La rotatoria di Villanova all’intersezione tra le provinciali 724 e 25 è invece già stata ultimata.
La variazione al bilancio di previsione che sarà esaminata dal Consiglio metropolitano nella prossima seduta, convocata per martedì 5 dicembre alle 16,30, finanzia la spesa di 300.000 euro per la rotatoria a Robassomero, mentre l’intervento di sistemazione della rotatoria “Oslera” (in corrispondenza dell’ingresso al Parco della Mandria) è già stato finanziato con 150.000 euro nel bilancio 2016 ed è in fase di aggiudicazione. Restano da reperire i fondi per completare la rotatoria di Fiano all’intersezione tra la strada provinciale 1 e la 724, il cui progetto è in corso di aggiornamento. Per quanto riguarda la circonvallazione di Giaveno il consigliere Iaria ha fatto riferimento al confronto in atto con gli amministratori locali. Nei giorni scorsi il tema è stato affrontato in un incontro tra la sindaca Appendino e i sindaci della Zona omogenea 6 Valli di Susa e Sangone.
Il confronto con il Comune di Giaveno riguarda un progetto di completamento della circonvallazione che vale circa un milione di euro. Una parte del completamento potrebbe essere finanziato con risorse che il Comune dovrebbe reperire a seguito di un nuovo insediamento commerciale. Infine per quanto riguarda il raccordo tra la provinciale 40 e l’autostrada A4 Torino-Milano a Volpiano il consigliere Iaria ha ricordato che l’intervento, che vale un milione e mezzo di euro, è stato inserito nell’elenco delle esigenze segnalate nel confronto tra la città Metropolitana di Torino e il Ministero delle Infrastrutture sul bando per la gestione del sistema autostradale torinese. La seconda opportunità per finanziare l’opera è offerta dal confronto con l’Anas sulla retrocessione all’azienda nazionale di alcune ex strade statali che negli anni scorsi erano passate alla gestione delle Province. La Città metropolitana e le Province piemontesi chedono all’Anas di avere voce in capitolo sugli investimenti che su quelle arterie dovranno essere effettuati, che tornino o meno all’azienda nazionale.
La terza opzione è il reperimento di fondi propri per completare il raccordo. Il consigliere Alberto Avetta ha annunciato la condivisione dell’impostazione della mozione da parte del gruppo Città di città, ma ha chiesto il rinvio dell’approvazione e una preventiva trattazione del tema nella Commissione competente, per evitare il pericolo che la mozione venga interpretata come uno stimolo all’amministrazione a concentrarsi nei prossimi anni solo sulle opere incompiute richiamate nel testo. La mozione è stata approvata all’unanimità con il testo inizialmente proposto, senza emendamenti e senza un rinvio in Commissione. Le altre opere incompiute potrebbero essere oggetto di un successivo confronto in Commissione e in Consiglio. Il consigliere Iaria ha sottolineato che i progetti di opere cantierabili sono stati tutti redatti dai tecnici della Città metropolitana e che l’interlocuzione in corso con gli amministratori locali delle Zone omogenee e delle altre Province piemontesi è costruttiva ed è indipendente dalle diverse coloriture politiche delle amministrazioni.

Solidarietà ai lavoratori Embraco
La consigliera delegata Barbara Azzarà ha illustrato la mozione(vedi box), sottolineando la gravità della decisione della direzione aziendale di ridurre l’occupazione nello stabilimento di Riva presso Chieri. Azzarà ha ricordato che il livello produttivo assegnato allo stabilimento di Riva di Chieri non garantisce i livelli occupazionali, mettendo a rischio la prosecuzione dei contratti di solidarietà che interessano i 550 lavoratori. La mozione impegna la Città metropolitana ad attivarsi per partecipare alle iniziative degli Enti locali e dei sindacati per la salvaguardia dei posti di lavoro. Il testo è stato approvato all’unanimità dagli 11 Consiglieri presenti in aula.

Attività di supporto, accompagnamento e inserimento lavorativo dei disabili
La mozione (vedi box) è stata illustrata dal consigliere Antonio Castello (Lista civica per il territorio), che ha fatto riferimento alla Giornata nazionale sulla disabilità del 3 dicembre. Il proponente ha ricordato l’impegno di molte associazioni e della Città metropolitana per l’inserimento lavorativo dei disabili. Il progetto che ha interessato la zona di Venaria a giudizio del consigliere Castello deve proseguire, con un rinnovato impegno dell’assessorato regionale al lavoro. Il testo è stato approvato all’unanimità dai 10 consiglieri presenti in aula.  

La Conferenza metropolitana dei sindaci chiamata a ratificare l’ordine del giorno sul rinnovo delle concessioni autostradali
Per lunedì 11 dicembre alle 10.30 è convocata nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 la Conferenza metropolitana dei 316 Sindaci del territorio, per la discussione e l’approvazione dell’ordine del giorno sui criteri per il rinnovo delle concessioni autostradali del sistema Tangenziale di Torino, delle autostrade Torino-Pinerolo e A5 Torino-Quincinetto e dei raccordi autostradali Ivrea-Santhià e A5-Strada Statale 11, approvato all’unanimità dal Consiglio metropolitano il 10 novembre scorso.
Nel documento si chiede alla sindaca metropolitana Chiara Appendino un impegno per mantenere autonoma e separata tale concessione da quella per l’autostrada Torino-Piacenza, che non ricade interamente nel territorio della Città metropolitana. L’ordine del giorno rileva inoltre che si potrebbe ipotizzare un accorpamento tra la concessione della Tangenziale e della A5 e quella della A32 Torino-Bardonecchia, che ricade invece interamente nel territorio metropolitano. L’ipotesi presa in considerazione dal Consiglio metropolitano è quella dell’affidamento della gestione del sistema tangenziale-autostradale torinese alla Città metropolitana o a una sua società in house, anche appositamente costituita, per fare in modo che le tariffe dei pedaggi possano finanziare i piani e i programmi di manutenzione pluriennale delle tratte autostradali e delle strade provinciali interconnesse. Una gestione diretta da parte della Città metropolitana, consentirebbe di rimodulare equamente le tariffe dei pedaggi, per evitare disparità di trattamento tra i cittadini dell’area metropolitana.
L’ordine del giorno prende in considerazione anche un’altra ipotesi, che valorizzerebbe l’esperienza torinese di gestione mista pubblica-privata, con la possibilità per una società mista di partecipare alla gara per la concessione. In caso il Governo non accogliesse le richieste della Città metropolitana, l’ordine del giorno impegna la sindaca Appendino a operare per ottenere adeguate compensazioni per l’Ente di area vasta, rapportate al costo di manutenzione della rete stradale di sua competenza, che canalizza il traffico veicolare da e verso la Tangenziale e le autostrade oggetto della concessione.