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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

3 luglio 2017

Lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del viale di accesso e delle coperture dell’Istituto di istruzione superiore “Olivetti” di Ivrea
La deliberazione è stata brevemente illustrata dal consigliere delegato ai lavori pubblici, Antonino Iaria, il quale ha spiegato che i danni all’Istituto Olivetti sono stati causati dal forte vento del 5 giugno scorso, che ha sradicato un albero e sollevato alcune lamiere di copertura. La deliberazione è stata approvata all’unanimità dai 15 consiglieri presenti in aula.

Adozione dello schema del Documento unico di programmazione 2017 e dello schema del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017 con i relativi allegati
Il capogruppo della lista Città di città, Vincenzo Barrea, ha preso la parola per chiedere maggiore puntualità nell’arrivo dei consiglieri in aula e nell’inizio delle sedute. Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha poi illustrato le deliberazioni, ricordando innanzituto che l’avanzo di amministrazione applicato è di 30.141.000 euro, con un accantonamento di circa 6 milioni, 11 milioni vincolati, una parte applicata che ammonta a 3.513.364,00 e 9.284.000 euro disponibili. Il bilancio pareggia sulla cifra di 836.530.00 euro. Il Fondo pluriennale vincolato per la parte corrente ammonta a 37.111.000 euro, mentre per le entrate in conto capitale è di 56.338.000 euro. È previsto un incremento delle entrate tributarie provenienti dall’addizionale sulla Rc auto e l’Ipt, che dovrebbero passare dai 189.372.000 euro del 2016 a 198.991.000. È però previsto un calo di 5 milioni nei trasferimenti correnti, che passerebbero da 167.783.000 a 162.571.000. I trasferimenti correnti dalla Regione Piemonte e dall’Unione Europea sono previsti in lieve calo, ma occorrerà comunque attendere le comunicazioni formali da parte degli Enti che concedono i contributi. Per quanto riguarda le entrate extratributarie, l’importo si attesta sui valori previsti nel 2016. Nel 2018 e negli anni successivi emergerà un decremento, derivante dai minori dividendi provenienti dalle società partecipate. L’incremento tra il 2016 e il 2017 delle entrate in conto capitale deriva sia dall’andamento delle entrate da trasferimenti in conto capitale (correlato a quello delle spese), sia dalla previsione di alienazioni immobiliari. Per quanto riguarda le entrate da riduzione di attività finanziarie, la previsione per il 2017 comprende l’alienazione di titoli mobiliari, a seguito della dismissione di quote azionarie delle società partecipate. Non vi sono entrate da accensioni di prestiti, perché l’Ente da alcuni anni non ricorre all’indebitamento. La posta delle entrate da anticipazioni dall’istituto tesoriere è stata inserita solo a titolo precauzionale, non essendovi al momento l’esigenza di ricorrere a tali anticipazioni. Il totale della spesa corrente prevista nel 2017 è di 412.554.000 euro, contro i 357.141.000 del 2016. L’incremento del macroaggregato “Redditi da lavoro dipendente” non consegue a un aumento del costo del personale inteso in valori dinamici, ma dal fatto che sul 2017 incide sia la quota del salario accessorio 2016 non oggetto di contrattazione decentrata entro il 31 dicembre 2017, sia quello di competenza “pura” 2017. L’incremento della voce “Trasferimenti correnti” va vista nel raffronto con la voce “Altre spese correnti”, per una differente collocazione nel bilancio del contributo che l’Ente deve versare allo stato per l’incapienza dei trasferimenti erariali oggetto di taglio. Gli interessi passivi 2017, ridotti rispetto a quelli del 2016, derivano dalla rinegoziazione dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti, effettuata nel mese di maggio. Ovviamente a tale riduzione corrisponderà, a parità di condizioni, un incremento nel 2018. L’apparente incremento delle spese per il rimborso di prestiti deriva esclusivamente dal fatto che nel bilancio di previsione 2017 è prevista la destinazione dei proventi da alienazione patrimoniale e mobiliare all’estinzione anticipata dei mutui. Nel rispetto del principio del pareggio di bilancio non esiste a oggi la possibilità di destinarne una quota alla realizzazione di investimenti 2017, essendo il relativo importo di per sé rilevante ai fini dell’attuale pareggio. Per quanto riguarda le spese in conto capitale, l’incremento dal 2016 al 2017 degli investimenti lordi va visto in relazione alla data di approvazione del bilancio di previsione 2016: il 22 novembre 2016. Il ritardo ha comportato l’approvazione dei progetti di lavori pubblici nel mese di dicembre e quindi il relativo importo è confluito quasi integralmente nel Fondo pluriennale vincolato 2017. I contributi agli investimenti comprendono prevalentemente la quota parte di competenza 2017 del “bando delle periferie”: la differenza è prevista nel 2018. La riduzione del macroaggregato “Altre spese in conto capitale” deve essere considerata alla luce del fatto che entrambi gli importi comprendono solo il Fondo pluriennale vincolato di parte spesa conto capitale. Esaurita l’illustrazione sommaria delle voci del Bilancio, il vicesindaco Marocco ha sottolineato che le scelte espresse nel Bilancio di previsione sono pesanti ma obbligate, per effetto di scelte operate a livello nazionale. La Città metropolitana non può ancora guardare al futuro con la certezza sulle risorse disponibili. Ancora una volta i tagli ai trasferimenti erariali e ai contributi compensativi sono stati definiti a metà dell’anno e ancora una volta l’Ente ha dovuto attendere sino a metà anno la deroga del Governo per utilizzare una parte dell’avanzo per mantenere gli equilibri generali di bilancio. Marocco ha ricordato che la società Sose del Ministero dell’Economia e Finanze ha fissato in 25 milioni di euro la cifra aggiuntiva che occorrerebbe alla Città metropolitana di Torino per assicurare un’operatività soddisfacente. Nonostante le difficoltà del momento presente l’Ente riesce a garantire un minimo livello di manutenzione per le strade e le scuole di propria competenza. Sono state autorizzate tutte le spese strettamente necessarie e obbligate. Le risorse proprie sono interamente impiegate per spese fisse e obbligatorie e non sono possibili stanziamenti discrezionali. Marocco ha giudicato come positivo l’impegno per recuperare risorse dalla Regione e dall’Unione Europea, che consente di vincere bandi per progetti che danno visibilità all’Ente. Il Bilancio 2017 però pareggia anche e soprattutto grazie a entrate una tantum che non si ripeteranno, con un inevitabile impatto sulle spese: ad esempio il saldo di un trasferimento regionale risalente al 2015 e riguardante il finanziamento di funzioni delegate. Vi sono anche entrate una tantum da sanzioni amministrative e derivanti dalla rinegoziazione dei mutui. L’incertezza sulle risorse disponibili incide sulla programmazione dei lavori pubblici e sulla possibilità di redigere e attuare un piano di fabbisogno del personale. Nel Dup sono indicati gli obiettivi strategici e operativi, i lavori pubblici, la programmazione degli incarichi di consulenza, ricerca e studio. Uno stralcio del Dup prevede alienazioni di beni non più strumentali, per un incasso previsto di 12 milioni di euro. Marocco ha annunciato che le gare per la vendita verranno avviate al più presto. Secondo il vicesindaco metropolitano l’Ente sta comunque uscendo da una situazione di stress finanziario, anche se permane l’incertezza sulle risorse per il finanziamento della spesa corrente e sull’applicazione dell’avanzo di amministrazione, accumulato negli anni scorsi grazie alle alienazioni patrimoniali. Una volta risolte tali incertezze, secondo Marocco, l’Ente potrà riprendere a operare con continuità, recuperando il proprio ruolo e valorizzando il personale, che ha vissuto un periodo di smarrimento. Il capogruppo della lista “Città di Città”, Vincenzo Barrea, ha annunciato la presentazione di quattro emendamenti alla deliberazione. Il consigliere Dimitri De Vita, delegato allo sviluppo montano, pianificazione strategica, sviluppo economico, attività produttive e trasporti ha chiesto che venissero analizzati in una riunione dei capigruppo. Gli emendamenti sono stati illustrati dal consigliere Mauro Carena, il quale ha sottolineato che riguardavano aspetti tecnici e progetti in cui i consiglieri già presenti nella passata amministrazione avevano creduto. Carena ha ricordato il risparmio del 30% sulle spese per il personale ottenuto negli ultimi anni, effetto del fatto che il numero totale dei dipendenti è passato da 1650 a 900 unità. Ha poi spiegato che un emendamento incrementava di 1.5000.000 euro le spese per il personale. Tale cifra dovrebbe essere destinata all’assunzione di personale nei servizi sguarniti come la Viabilità, passata da 300 a 150 cantonieri. Secondo Carena, si potrebbe procedere con una chiamata diretta tramite i Centri per l’impiego. Si potrebbero reperire risorse risparmiando sullo stanziamento per la funzione turismo. L’assunzione di nuovi cantonieri farebbe comunque risparmiare rispetto all’appalto di lavori a ditte private. Un altro emendamento chiedeva di procedere alle progressioni orizzontali per il personale che ne ha diritto. Le risorse dovrebbero essere trovate tagliando le spese di rappresentanza della politica e quelle relative alla comunicazione. Secondo il consigliere Carena Palazzo Cisterna potrebbe essere riutilizzato come spazio pubblico di immagine, mentre amministratori e funzionari potrebbero essere trasferiti in corso Inghilterra. Bisognerebbe poi potenziare l’azione dell’Ente come soggetto aggregatore della domanda pubblica di beni e servizi. Un terzo emendamento riguardava la programmazione triennale, con la previsione di un piano pluriennale delle assunzioni, da coprire con tagli sull’acquisto di beni e servizi e non con le entrate non ricorrenti. Inoltre, secondo Carena, sarebbe possibile ridurre i compensi per consulenze, studi e ricerche da 65.000 a 59.000 euro. Il consigliere Alberto Avetta del gruppo “Città di città” ha a sua volta illustrato un emendamento al Dup riguardante gli investimenti, ricordando che alcune scelte dell’allora Provincia sulla viabilità hanno avuto negli ultimi quindici anni carattere strategico, riuscendo a risolvere criticità molto sentite dai diversi territori: ad esempio la variante di Venaria e Borgaro, i lavori sulla strada provinciale 460 e sul Liceo Darwin. Avetta ha rivendicato la scelta di sforare a fine 2014 il Patto di stabilità per effettuare investimenti importanti. Ha poi affermato che l’Ente ha una ragione d’essere se riesce ad effettuare scelte strategiche sulle infrastrutture e sui servizi. Il gruppo “Città di città” ritiene che la sola manutenzione ordinaria della viabilità e dell’edilizia scolastica non può essere la mission della Città metropolitana. Pertanto i 16 milioni di euro da investire in opere pubbliche nel 2017 sono uno sforzo apprezzabile ma non sufficiente, anche perché comprendono investimenti già previsti per il 2016 e vi sono tempi tecnici ineludibili per avviare opere pubbliche che partiranno nel 2018. Secondo Avetta è poco comprensibile che la Città metropolitana di Torino abbia richiesto e ottenuto solo 8.533.000 euro per l’edilizia scolastica e 1.216.000 euro per la prevenzione del rischio idrogelogico, a fronte di ben 700 milioni di spazi finanziari disponibili a livello nazionale, di cui 300 per l’edilizia scolastica. La Città metropolitana, secondo Avetta, deve inoltre guardarsi dal regalare all’Anas strade ad alta utenza, su cui è conveniente fare investimenti. Con tale logica alla Città metropolitana rimarrebbero strade secondarie su cui nessuno vuole investire. L’Anas dovrebbe quantomeno riconoscere le spese sostenute per la manutenzione straordinaria delle strade a grande utenza. Occorre evitare il depauperamento dei servizi tecnici della Città metropolitana, che hanno un senso solo a fronte di una rete stradale importante. È poi impossibile senza investimenti rilevanti garantire l’obiettivo di ridurre del 50% l’incidentalità sulle strade provinciali. La riduzione sinora ottenuta deriva da spese ingenti per le messa in sicurezza delle strade sostenute negli anni tra il 2000 e il 2010. C’è poi un patrimonio di edilizia scolastica obsoleto: il 75% degli edifici ha più di trent’anni di vita e il 33% più di cinquant’anni e forse va dismesso. Secondo Avetta occorre un piano per la dismissione degli edifici spendibili sul mercato immobiliare, per poter realizzare nuovi plessi più sostenibili dal punto di vista ambientale e con minori costi di gestione e manutenzione. Il gruppo “Città di città” ritiene che la situazione finanziaria attuale sia meno complicata del recente passato e che quindi occorre avere il coraggio di utilizzare i 37 milioni di euro di avanzo applicato, riducendo l’accantonamento e l’avanzo vincolato, in linea con le indicazioni della stessa Corte dei Conti. Inoltre, secondo Avetta, il Bilancio avrebbe dovuto essere preparato consultando le Zone omogenee, perché ai territori non basta più ascoltare litanie sulle difficoltà del quadro in cui opera l’Ente. Non basta il minimo sindacale di riscaldare le scuole, tagliare l’erba lungo le strade e chiudere le buche: gli amministratori devono accettare il compito che la legge impone all’Ente in materia di promozione dello sviluppo del territorio. Il consigliere delegato Dimitri De Vita ha ricordato ad Avetta che il precedente sforamento del Patto fu autorizzato con un accordo politico a livello nazionale. Ha poi affermato che attualmente la Città metropolitana di Torino può investire poco e restare con i piedi per terra, poiché non si conoscono le intenzioni del Governo verso le Città metropolitane, che sembra interessino più all’Europa che allo Stato italiano. Secondo De Vita gli emendamenti della lista “Città di città” riguardano questioni che si sarebbero potute affrontare già nella precedente amministrazione. Su di essi il gruppo del centrosinistra avrebbe potuto confrontarsi prima, in sede di conferenza dei capigruppo. De Vita ha quindi chiesto una sospensione del Consiglio per verificare gli emendamenti in una nuova riunione dei capigruppo. Ha anche ricordato che la mancata approvazione del Bilancio di previsione avrebbe impedito la convocazione della Conferenza metropolitana dei sindaci per il 3 agosto. Le soluzioni percorribili, secondo De Vita, erano due: approvare un ordine del giorno di indirizzo e discutere gli emendamenti in Conferenza dei capigruppo, nella prospettiva di una variazione di bilancio; oppure votare gli emendamenti in maniera separata rispetto al Bilancio e approvarli nuovamente il 3 agosto. La sindaca di Lauriano e portavoce della Zona 10 del Chivassese, Matilde Casa, ha lamentato come il confronto con le Zone sul Bilancio fosse stato insufficiente, influendo negativamente sulla partecipazione agli incontri del territorio sul Piano Strategico. Il consigliere Carena ha preso nuovamente la parola, per chiedere al Consiglio di dare un segnale politico, al di là dei dettagli tecnici e delle compatibilità, impegnandosi per l’assunzione di nuovi cantonieri e le progressioni orizzontali del personale. Secondo Carena, il Consiglio deve prendere decisioni, ascoltando il parere della struttura tecnico-finanziaria ma assumendosi le proprie responsabilità politiche. Dopo una sospensione per una riunione dei capigruppo, il consigliere delegato Dimitri De Vita ha annunciato che, considerati i pareri dei revisori dei conti, il Movimento 5Stelle accoglieva uno dei quattro emendamenti proposti dalla lista Città di città, proponendo al gruppo di centrosinistra di ritirare gli altri tre e di discutere le tematiche nelle Commissioni competenti per addivenire a una variazione di bilancio. De Vita ha tra l’altro riconosciuto l’esigenza di procedere in tempi accettabili all’assunzione di nuovi cantonieri. La sindaca Appendino ha ricordato che la modifica della deliberazione sul Bilancio di previsione avrebbe comportato lo sforamento dei tempi tecnici necessari per portare il 3 agosto la delibera all’approvazione della Conferenza metropolitana. Secondo la Sindaca, la Commissione Bilancio potrà accogliere le proposte contenute negli emendamenti. Il capogruppo Barrea ha accolto l’invito a ritirare i tre emendamenti, auspicando che i temi vengano al più presto affrontati in Commissione. Il consigliere Carena ha espresso a sua volta l’auspicio che le proposte della lista Città di città vengano accolte in una variazione al Bilancio, esprimendo soddisfazione per la condivisione da parte di tutti i gruppi degli indirizzi contenuti negli emendamenti. La consigliera Maria Grazia Grippo, del gruppo “Città di città”, ha sottolineato l’importanza della sollecitazione politica contenuta negli emendamenti. Secondo Grippo va affrontato il rapporto con la struttura tecnica: non si tratta di negare i pareri tecnici, ma il rispetto dei ruoli prevede che la politica formuli indirizzi e direzioni, senza forzare la mano alla struttura tecnica, ma chiedendone la collaborazione. Grippo ha ringraziato la sindaca Appendino per il suo impegno ad affrontare nella sede adeguata i temi segnalati dagli emendamenti. Il capogruppo della Lista civica per il territorio Paolo Ruzzola ha chiesto che il regolamento del Consiglio venga applicato evitando eccezioni. Pertanto la Lista civica per il territorio si esprimerà sul dettaglio delle proposte contenute negli emendamenti nella competente Commissione. Secondo Ruzzola occorre procedere a una riorganizzazione dei circoli territoriali del servizio Viabilità, perché con l’assunzione di cinquanta cantonieri non si risolvono i problemi se poi non sono disponibili fondi per l’acquisto del gasolio per i mezzi meccanici, del bitume e di altri materiali. Terminata la discussione, il Dup è stato approvato con otto voti favorevoli e nove astensioni. L’emendamento al Bilancio che riduce del 10% il limite degli incarichi di consulenza e studio è stato approvato all’unanimità. Il Bilancio è stato approvato con otto voti favorevoli e nove astenuti.

Piano delle alienazioni 2017
Il vicesindaco Marco Marocco ha ricordato che il provvedimento riguarda beni per un valore stimato di 12 milioni di euro ed è uno stralcio al Dup che riguarda beni non più strumentali. La deliberazione è stata approvata con otto voti favorevoli e nove astensioni.

Costituzione e composizione delle Commissioni consiliari, previste dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio metropolitano
La deliberazione è stata approvata all’unanimità dai 17 consiglieri presenti in aula. Per la prima seduta le Commisioni saranno convocate dalla sindaca metropolitana. Successivamente saranno i rispettivi presidenti a diramare le convocazioni.