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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

7 giugno 2017

Approvazione definitiva del Rendiconto del Bilancio 2016
In apertura della seduta ha chiesto la parola il sindaco di Ivrea, in qualità di portavoce della Zona omogenea 9 Eporediese, il quale, pur riconoscendo che è difficile gestire la Città metropolitana con i suoi 316 Comuni, ha chiesto che nei lavori della Conferenza metropolitana vengano rispettati gli orari di convocazione. Inoltre il primo cittadino di Ivrea ha chiesto la modifica del regolamento della Conferenza e ha annunciato di aver preparato un ordine del giorno insieme ad altri colleghi, per chiedere che venga dato un nuovo impulso ai lavori. Il Comune di Ivrea ritiene che in una Città metropolitana così vasta occorre saper valorizzare le Zone omogenee, soprattutto nell'elaborazione del Piano strategico, perché in mancanza di obiettivi definiti i sindaci non parteciperanno più alla Conferenza. La sindaca metropolitana si è scusata per il ritardo e ha annunciato che per la predisposizione del bilancio di previsione 2017 sono già stati calendarizzati incontri nei diversi territori. La sindaca ha poi proposto di portare il documento all'attenzione della conferenza dei capigruppo. Il sindaco di Volvera e portavoce della Zona omogenea 3 Area metropolitana Torino sud ha ricordato che nel 2016 il cambio di amministrazione ha comportato un rallentamento dell'attività e un'approvazione tardiva del bilancio di previsione. Il primo cittadino di Volvera ha ricordato che, se si fosse raggiunto il numero legale, il voto nella Conferenza metropolitana dei sindaci della Zona 3 sarebbe stato di astensione. Il portavoce della Zona 3 ha chiesto più attenzione ai territori nella preparazione del bilancio di previsione 2017 e ha sottolineato che alcune Città metropolitane hanno approvato da tempo il loro bilancio, mentre quella di Torino è in ritardo. Ha inoltre lamentato la mancata risposta a una richiesta di incontro sul bilancio di previsione, avanzata dai sindaci della Zona 3. La sindaca metropolitana ha ricordato che le Città metropolitane più grandi, Roma, Milano, Torino, non hanno ancora potuto approvare i loro bilanci di previsione a causa delle incertezze sulle risorse disponibili. Il vicesindaco metropolitano ha poi illustrato una rettifica tecnica relativa all'avanzo e al fondo pluriennale vincolato. Prima del voto il capogruppo della lista Città di città ha chiesto di discutere in conferenza dei capigruppo l'ordine del giorno illustrato dal sindaco di Ivrea. La delibera è stata approvata con otto voti favorevoli e otto astensioni.

Indirizzi generali per la gestione dei servizi invernali di sgombero neve e trattamento antigelo sui circa 3000 km di strade provinciali nelle stagioni 2017-2018, 2018-2019, 2019-2020, 2020-2021
Il consigliere delegato ai lavori pubblici ha spiegato che, dopo che si era dovuto procedere a una proroga temporanea dell'appalto quinquennale precedente, è stata individuata la possibilità di proporre un appalto pluriennale. La normativa attuale non consente però di indire una gara che riguardi più annualità. I lotti in cui è suddiviso l'appalto sono stati ridotti da 186 a 86 e alcuni di essi comprenderanno più Circoli territoriali. La spesa prevista per i servizi invernali nella stagione 2017-2018 è di 1.938.000 euro. Per gli anni 2018-2019 e 2019-2020 è prevista una spesa di 6.461.000 euro. Per il 2020-2021 si prevede di impegnare 4.523.000 euro. Per gli anni successivi al 2017-2018 l'affidamento dell'appalto è subordinato alla capacità economica necessaria per bandire nuovamente le gare annuali. Le cifre citate dal consigliere delegato comprendono la manutenzione estiva e lo sfalcio dell'erba. È prevista anche una modalità di effettuazione dei lavori “a misura”, per quei tratti di strade provinciali in cui i cantonieri dell'Ente non sono in grado di intervenire. Alcuni lotti sono già oggi gestiti utilizzando il personale interno, nonostante la riduzione delle unità di personale verificatasi negli ultimi anni. Il viceportavoce della Zona omogenea 10 Chivassese ha chiesto chiarimenti sulla previsione di spesa pluriennale e sull'integrazione tra servizi invernali ed estivi. Il consigliere delegato ai lavori pubblici ha risposto che la modalità individuata permette di perfezionare il vincolo contrattuale limitatamente ai singoli anni, a fronte della disponibilità delle risorse. Una gara complessiva relativa a un solo anno sarebbe però difficile da bandire, perché le ditte potenzialmente interessate in un anno non riuscirebbero a rientrare dei costi sostenuti per garantire i servizi. Il consigliere delegato ha poi precisato che la spesa prevista per i servizi estivi ammonta a 521.000 euro per l'intero periodo. La deliberazione è stata approvata all'unanimità dai 16 consiglieri presenti in aula.

Mozione sulla disattivazione della Struttura complessa universitaria di Oftalmologia dell'Azienda Ospedaliera San Luigi Gonzaga di Orbassano
Il capogruppo della Lista civica per il territorio ha illustrato la mozione e sottolineato l'importanza del servizio di Oftalmologia dell'ospedale orbassanese, che serve l'utenza di un ampio territorio, eroga anno circa 12.000 prestazioni, effettua oltre 1.100 interventi chirurgici e conta oltre 1.250 accessi al pronto soccorso. L'ordine del giorno chiede un impegno alla sindaca metropolitana per evitare la chiusura del servizio, anche nell'ipotesi che la struttura complessa venga declassata da universitaria a ospedaliera. Una consigliera del gruppo Città di città è intervenuta per esprimere condivisione sulla richiesta di mantenere l'attività di chirurgia oculistica, qualsiasi sia la nuova classificazione dell'ospedale di Orbassano. La Regione, secondo la consigliera, ha però già recepito l'istanza, decidendo di mantenere la chirurgia oculistica ambulatoriale nella struttura. Vi è quindi un rischio relativo alla tempistica dell'approvazione della mozione: occorre cioè evitare di richiedere quanto già ottenuto dagli amministratori locali, da alcune associazioni e dai cittadini attraverso una raccolta di firme. Un altro consigliere del gruppo Città di città, nella sua veste di sindaco di Beinasco, ha espresso condivisione sull'obiettivo di mantenere l'Oftalmologia a Orbassano, ma ha ricordato che esiste comunque la disponibilità della Regione a rivalutarne la soppressione. Ha poi ricordato che la questione riguarda la soppressione di un solo posto letto e che occorre comunque ottimizzare le risorse a disposizione delle strutture ospedaliere pubbliche. Il consigliere ha quindi preannunciato la sua astensione sulla mozione. La consigliera delegata all'ambiente ha testimoniato la validità dell'attività dell'Oftalmologia e la professionalità del personale medico, ricordando che l'utenza sollecita la ripresa del servizio. Ha poi affermato che la revisione ospedaliera regionale attualmente in corso comporta notevoli criticità. Il capogruppo della Lista civica per il territorio è nuovamente intervenuto per ribadire che la chiusura definitiva dell'Oftalmologia non è ancora scongiurata e che la riorganizzazione dei servizi sanitari non deve significarne la soppressione. La consigliera del gruppo Città di città che era intervenuta in precedenza ha precisato che l'attività ambulatoriale non chirurgica dell'Oftalmologia di Orbassano prosegue, che la Regione ha ben presente la mobilitazione per il mantenimento dell'attività chirurgica e che è in corso una riorganizzazione complessiva dei servizi di Oftalmologia nel territorio metropolitano. Il capogruppo della lista Città di città è intervenuto per affermare che le forze politiche che si candidano al governo degli Enti locali devono prendere atto che tutte le amministrazioni regionali degli ultimi anni hanno tentato di riorganizzare i servizi sanitari, che il tema rimane sul tappeto a livello nazionale e che è naturale che tutti gli amministratori locali difendano i servizi nella propria zona. Occorre quindi trovare una sintesi, per garantire i servizi e razionalizzare la spesa sanitaria. La mozione ha ottenuto nove voti favorevoli, sette astensioni, mentre la sindaca metropolitana non ha partecipato al voto.

Ordine del giorno sull'istituzione del Comune di Mappano
Il capogruppo del gruppo Città di città ha illustrato l'ordine del giorno, che chiede alla sindaca metropolitana di istituire all'indomani delle elezioni amministrative dell'11 giugno un tavolo di confronto all'interno della Città metropolitana, a cui dovrebbero partecipare i capigruppo consiliari e le rappresentanze delle amministrazioni comunali coinvolte. Il tavolo dovrebbe agevolare la ricomposizione delle divergenze prima che si arrivi alla sentenza di merito da parte del Tar Piemonte. Il capogruppo ha anche ricordato che la Città metropolitana, su incarico della Regione Piemonte, aveva promosso uno studio sull'impatto dell'istituzione del Comune di Mappano, da cui risultava l'incompatibilità tra il nuovo Ente e quelli preesistenti, per quanto riguarda il finanziamento dell'attività amministrativa e la gestione del personale del nuovo Comune. Il sindaco di Pinasca, portavoce della Zona omogenea 5, ha ricordato che nel Pinerolese si temono possibili fusioni imposte dalla Regione ai piccoli Comuni; il tutto mentre in altre Zone si istituisce un nuovo Ente locale. La mozione è stata approvata all'unanimità dai consiglieri presenti in aula.

Interrogazione sulla gestione del giardino di Palazzo Cisterna
Il capogruppo della lista Città di città ha ricordato che il giardino di Palazzo Cisterna è stato aperto all'accesso pubblico da via Carlo Alberto fin dal 2015 dall'allora sindaco metropolitano, rispondendo peraltro a una pressante richiesta proveniente dai cittadini e dai commercianti residenti nella zona. Ha poi sottolineato che il giardino costituisce un pregiatissimo angolo verde nel centro storico di Torino e si presenta come spazio naturale anche per ospitare eventi culturali, come ha dimostrato per due edizioni la rassegna “Arte alle corti”. Il testo dell'interrogazione ricorda che dalla fine del 2016, con la conclusione di “Arte alle corti”, la cancellata su via Carlo Alberto risulta chiusa e non è stata finora prevista alcuna forma di apertura al pubblico dello spazio, nonostante l'arrivo della bella stagione. Secondo il capogruppo di “Città di città” appare difficilmente comprensibile il disinteresse dell'amministrazione della Città metropolitana nei confronti della fruizione di questo bene pubblico. Con l'interrogazione il gruppo del centrosinistra ha chiesto quale settore della Città metropolitana abbia competenza sull'eventuale apertura del pregiato spazio verde, quali siano le valutazioni che hanno condotto alle scelte in atto legate alla fruizione pubblica del giardino, quale sia il giudizio dell'amministrazione sull'utilizzo e la valorizzazione degli spazi a uso pubblico di proprietà dell'Ente. Il vicesindaco metropolitano ha riposto che le istanze di utilizzo del giardino vengono vagliate dall'area Comunicazione e dall'area Patrimonio. L'area Comunicazione deve verificare l'ammissibilità delle richieste e la natura delle iniziative proposte. L'area Patrimonio disciplina il rapporto contrattuale e patrimoniale con i concessionari e le modalità di fruizione del giardino, garantendo una corretta gestione e il rispetto delle condizioni di sicurezza per i fruitori e per il patrimonio. L'area comunicazione ha trasmesso le istanze ricevute all'area patrimonio, che ne ha avviato l'esame. Il vicesindaco ha precisato che il giardino fa parte del patrimonio indisponibile dell'Ente e che può essere oggetto di concessione di utilizzo a determinate condizioni. L'orientamento, rispondente alle vigenti norme in materia di valorizzazione immobiliare dei beni appartenenti agli enti locali e agli attuali vincoli finanziari, è di mettere a reddito l'area, secondo valutazioni peritali dell'ufficio tecnico patrimoniale. Sono possibili eccezioni, per iniziative pubbliche senza scopo di lucro. L'orientamento dell'attuale amministrazione è di accogliere istanze di utilizzo temporaneo del giardino per tali iniziative, fatte salve la salvaguardia delle condizioni di sicurezza e l'assenza di costi per l'Ente. Il capogruppo della lista Città di città ha risposto facendo presente che nel centro di Torino non esistono molti altri spazi verdi pubblici, ricordando che sarebbe opportuno aprire comunque lo spazio al pubblico per alcune ore la settimana, anche in assenza di manifestazioni. Il vicesindaco ha assicurato che l'amministrazione verificherà i costi per tale apertura.

Interrogazione sull'abbandono di rifiuti sulla strada provinciale 460
Uno dei consiglieri della Lista civica per il territorio ha illustrato l'interrogazione, in cui si fa presente che i sindaci, gli amministratori delle aree omogenee e i cittadini lamentano il degrado e l'abbandono di un importante tratto di strada, che collega Torino a diversi Comuni della Città metropolitana, alle vallate del versante piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso e alle tante aree e attività turistiche che il Canavese offre. Tale tratto di strada è inoltre la principale rete stradale per il trasporto di merci per le attività produttive del territorio e per il raggiungimento dell'aeroporto di Caselle. Secondo la Lista civica per il territorio l'attuale stato della provinciale 460 è un pessimo biglietto da visita per il territorio e occorre quindi intervenire con la massima urgenza alla rimozione dei rifiuti. Occorre poi sollecitare le forze dell'ordine affinché aumentino i controlli sulla tratta e valutare l'utilizzo delle Guardie volontarie in servizio presso la Città metropolitana per vigilare, monitorare e controllare il territorio. Il consigliere delegato ai lavori pubblici ha spiegato che, a seguito di un confronto con i sindaci e con i consorzi per la raccolta e smaltimento rifiuti dell'area interessata, è stata decisa l'istituzione di una task force per affrontare il problema e intensificare la vigilanza. C'è comunque, come ha sottolineato il consigliere delegato, un problema di identificazione esatta delle competenze dei singoli enti e soggetti. Se la Città metropolitana procedesse alla raccolta e rimozione dei rifiuti lungo le strade, tali materiali verrebbero automaticamente catalogati come rifiuti speciali, con un aggravio dei costi per lo smaltimento. La consigliera delegata all'ambiente ha precisato che nel 2016 si era svolta una campagna di controlli, coordinata dall'allora vicesindaco metropolitano e condotta da tre ufficiali di polizia giudiziaria della Città metropolitana e da sei guardie ecologiche volontarie. Dal febbraio all'ottobre dell'anno scorso, nel corso di cinquanta giornate lavorative erano stati sanzionati numerosi trasgressori ed erano stati incassati 15.000 euro a seguito dell'applicazione di sanzioni. Erano stati analizzati ventiquattro casi (tre a Caselle, undici a San Benigno Canavese, dodici a Leinì), contestando quattordici illeciti amministrativi e procedendo a una denuncia penale contro una ditta che aveva abbandonato un grande volume di rifiuti. I trasgressori sono stati successivamente obbligati a ripristinare lo stato dei luoghi. Si stanno ora cercando risorse per effettuare nuovi interventi e l'amministrazione intende stabilire una metodologia per affrontare analoghe situazioni di crisi in altri territori. L'attività di controllo riprenderà prossimamente con maggiore intensità e anche in altre zone del territorio metropolitano, utilizzando un maggior numero di funzionari e di volontari. La Città metropolitana intende codificare le modalità di intervento in un protocollo d'intesa con i Comuni del Bacino 16, che metteranno a disposizione il loro personale e dovranno trovare il modo di rimuovere i rifiuti senza incorrere in ricorsi alla Corte dei Conti. Il consigliere interrogante ha nuovamente chiesto la rimozione immediata dei rifiuti. Il sindaco di Rivarolo e portavoce della Zona omogenea 8 Canavese occidentale ha espresso insoddisfazione, perché da quando l'attuale amministrazione si è insediata non è stata fatta la pulizia delle banchine lungo la provinciale 460, mentre precedentemente era stato direttamente impegnato personale della Città metropolitana. Il consigliere della lista Città di città ed ex vicesindaco metropolitano ha ricordato che nel 2016 all'attività di pulizia delle banchine era stata affiancata quella di sanzionamento dei trasgressori al divieto di abbandono dei rifiuti. Tale attività aveva interessato la provinciale 460, considerata il “biglietto da visita” del territorio del Parco del Gran Paradiso. Secondo l'ex vicesindaco una campagna di comunicazione verso i cittadini corretti potrebbe diffondere la consapevolezza della gravità del gesto di chi abbandona rifiuti, chiedendo ai cittadini corretti di segnalare le violazioni ed educando gli allievi delle scuole al rispetto dell'ambiente. Secondo il consigliere del gruppo Città di città, la campagna potrebbe essere finanziata con i proventi delle sanzioni applicate nel 2016. La sindaca di Lauriano, portavoce della Zona omogenea 10 del Chivassese, ha chiesto chiarimenti sul finanziamento delle operazioni di rimozione dei rifiuti. La consigliera delegata all'ambiente ha ricordato che è in preparazione una campagna di comunicazione contro l'abbandono abusivo dei rifiuti, con l'utilizzazione parziale dei proventi delle sanzioni. La parte rimanente di tali proventi andrà a finanziare i prossimi interventi di rimozione dei rifiuti, realizzati da quei Comuni che si sono detti disponibili a rimuovere quanto prima i materiali.