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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

5 aprile 2017

Delibere
Approvazione del Dup-Documento unico di programmazione 2017

Il vicesindaco Marco Marocco ha preso la parola per sottolineare come la programmazione, cardine dell’attività di ogni Ente, presupponga certezze sulle risorse disponibili, indispensabili per l’individuazione di obiettivi strategici e di attività che produrranno effetti negli anni successivi. Le Città metropolitane, ha ricordato Marocco, chiedono a Governo risorse certe, pluriennali e strumentali.
Il Dup sottoposto al Consiglio risponde al dettato legislativo, individuando le azioni possibili con le risorse finanziarie ed umane al momento disponibili, rinviando l’aggiornamento e l’integrazione del documento alla fase in cui sarà possibile redigere e approvare il bilancio di previsione 2017. Il Dup non può entrare nel dettaglio delle risorse finanziarie, limitandosi a utilizzare al meglio le risorse al momento disponibili.
Uno degli aspetti rilevanti del documento è il Programma triennale delle opere pubbliche, con il relativo elenco annuale, nel quale si indicano le opere realizzabili nel rispetto dei vincoli di bilancio e del Patto di stabilità e i lavori appaltabili con fondi regionali per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate dall’alluvione del novembre 2016. I progetti cantierabili nel 2017 verranno finanziati in sede di predisposizione del bilancio. L’esigenza di inserire le opere nell’elenco annuale, consente di avviare e completare entro l’anno le procedure amministrative per bandire le gare d’appalto e assegnare i lavori. Il mancato integrale utilizzo delle risorse disponibili nel 2017 comporterebbe l’aggravio del pareggio di bilancio nell’esercizio in corso e l’impossibilità di accedere a nuovi spazi finanziari per il 2018.
Nel Dup non sono indicate le risorse provenienti da alienazioni patrimoniali, perché sono ancora oggetto di valutazioni tecniche. Inoltre non vi sono indicazioni sul fabbisogno di personale, a causa dell’assenza di risorse strutturali. È solo integrato il programma degli incarichi. In sede di approvazione del bilancio di previsione verrà allegata una nota di aggiornamento.
Il vicesindaco ha fatto appello a tutte le forze politiche, perché operino per garantire all’Ente le risorse indispensabili per una programmazione pluriennale. Il consigliere Roberto Montà (Città di città) ha lamentato la difficoltà di comprendere il documento e lo scarso tempo che i consiglieri hanno avuto a disposizione per esaminarlo. Il gruppo Città di città ritiene che la questione delle risorse debba essere superata dalla capacità di programmazione. Secondo Montà il Dup è un documento di diagnosi e non di cura, che non fornisce indicazioni sulla gestione delle grandi infrastrutture come corso Marche, sul rinnovo delle concessioni autostradali, sul rapporto con l’Anas e sulla gestione strategica dell’edilizia scolastica in considerazione dell’evoluzione demografica e dei trasporti. Per Montà il Dup è un documento irricevibile, che non prefigura nessuna strategia e fotografa solo la situazione. Il gruppo Città di città ritiene che il Consiglio metropolitano non possa essere il luogo dell’ordinaria gestione e che non si possa continuare ad affermare che si faranno valutazioni successive. Montà ha auspicato che nella nota di aggiornamento vengano indicati elementi di prospettiva e di strategia.
Maria Grazia Grippo (Città di città) ha lamentato la gravità del fatto che sia stato adottato dal consigliere Iaria un Decreto concernente lavori di urgenza per 7 milioni di euro. Secondo Grippo gli uffici vengono utilizzati per colmare una carenza politica. Il consigliere Iaria ha chiesto polemicamente al gruppo Città di città di scegliere se essere maggioranza o minoranza, se condividere o no le scelte. Ha poi ricordato che la Città metropolitana ha problemi per la gestione della viabilità e dell’edilizia scolastica, precisando che il decreto permette di utilizzare risorse per le manutenzioni di scuole e strade che non influiscono sul rispetto del Patto di stabilità. Se non si redigono e approvano i progetti entro l’anno e se non si affidano i lavori, ha ricordato il Consigliere delegato, le risorse andranno perse. In merito alle grandi scelte sulle infrastrutture, Iaria ha ricordato che nel Consiglio le visioni tra maggioranza e minoranza divergono e che è stato il gruppo di centrosinistra a voler approvare un documento di rivendicazione delle risorse “morbido” verso il Governo. Iaria ha inoltre ribadito di essere disponibile a confrontarsi sul territorio con gli amministratori locali e di averlo già fatto.
Secondo Vincenzo Barrea, capogruppo di “Città di città”, è positivo che il Movimento 5Stelle faccia esperienza di governo e di maggioranza, augurandosi che si cresca una cultura di governo nel Movimento. Se il Movimento 5Stelle vuole condividere le scelte con gli altri gruppi deve però farlo innanzitutto nella conferenza dei capigruppo. A giudizio di Barrea, il consigliere Iaria avrebbe dovuto quindi cercare di condividere le sue proposte in tale sede. Barrea ha poi ricordato che il suo gruppo ha approvato il bilancio 2016 per senso responsabilità, ma ha lamentato la mancanza di visione strategica del Dup, l’assenza della sindaca in alcune sedute del Consiglio e la mancanza di informazioni sulle iniziative che sta attuando per garantire risorse alla Città metropolitana. Secondo Barrea la strategia della sindaca è di occuparsi molto della Città di Torino e meno della Città metropolitana, dove il Movimento 5Stelle non ha una maggioranza stabile. Il capogruppo di “Città di città” ha chiesto a Iaria di avere più rispetto per il Consiglio e di spiegare i documenti concernenti le opere pubblico in sede di conferenza dei capigruppo. Il gruppo Città di città ritiene che i 315 Comuni del territorio metropolitano hanno diritto di sapere se l’Ente si occupa di loro. Barrea ha chiuso il suo intervento ricordando che in passato il centrosinistra ha governato la Città metropolitana con meno risorse e con altrettante difficoltà, mentre l’attuale amministrazione si lamenta per la mancanza di risorse ma non si fa nulla per superarla.
Paolo Ruzzola, capogruppo della Lista civica per il territorio, si è associato alla richiesta di maggiori informazioni sulle delibere portate all’approvazione del Consiglio, perché il Movimento 5Stelle, non essendo maggioranza, deve cercare la condivisione degli altri gruppi. Invece, secondo Ruzzola, nessun consigliere del centrodestra e del centrosinistra è stato interpellato per contribuire alla predisposizione del Dup e del decreto sull’avvio dei lavori pubblici. “Voi non avete idea di cosa sia opposizione, perché non la stiamo facendo per senso di responsabilità” ha affermato il capogruppo della Lista civica per il territorio. Secondo Ruzzola l’attuale amministrazione pecca per un’inesperienza che, dopo un certo periodo, diventa incapacità. Il centrodestra, ha ricordato il capogruppo, ha scoperto il giorno stesso del Consiglio che era stato emanato un decreto per 7 milioni di lavori pubblici, che consente di non sforare il Patto di stabilità. Ruzzola ha ribadito che è il senso di responsabilità a far rimanere in aula i consiglieri del suo gruppo, ma si è augurato di non dover più ascoltare affermazioni come quelle di Iaria.
La consigliera delegata Anna Merlin ha ricordato che la sindaca Chiara Appendino ha incontrato recentemente il collega milanese Sala per discutere i problemi comuni alle due Città metropolitane. Ha poi precisato che, in merito alle deleghe a lei assegnate, il Dup non contiene indirizzi precisi, proprio per consentire di elaborare in un secondo momento progetti condivisi. La consigliera delegata Carlotta Trevisan ha risposto ad alcune affermazioni polemiche di Barrea, ricordando che il Movimento 5Stelle fa un’opposizione costruttiva in molti Comuni, nonostante talvolta non riceva la documentazione richiesta con la procedura di accesso agli atti delle Giunte comunali.
Mauro Carena, consigliere della lista Città di città, ha affermato che il Dup e il decreto sono due questioni separate e che la premessa del “cahier de doleances” si è sempre scritta nel Dup anche nella precedente amministrazione. Secondo Carena gli amministratori devono indicare quali sono le loro priorità, elaborare i progetti e indicarli nel Dup, prefigurando possibili soluzioni ai problemi segnalati dai funzionari. Nel Dup 2017 non ci sono indicazioni sul piano di alienazione o ristrutturazione delle scuole più obsolete. Secondo Carena, il gruppo Città di città non è contrario sul merito del Dup, ma solo perché il documento non esprime idee e prospettive.
Il sindaco di Rivarolo, Alberto Rostagno, portavoce della Zona omogenea 8 del Canavese occidentale, ha lamentato il fatto che neanche i portavoce delle Zone omogenee siano stati interpellati e coinvolti nella redazione del Dup.
Il Consigliere Ruzzola ha chiesto alla dottoressa Roberta Doglione, direttrice dell’Area servizi finanziari, di fornire indicazioni tecniche sul decreto che consente di varare progetti per la sicurezza idrogeologica e degli edifici scolastici. La dirigente ha spiegato che, ai sensi della legge di bilancio 2017 del Governo, è stato concesso alla Città metropolitana di Torino il 100% di tutte le richieste di nuovi spazi finanziari ai fini del rispetto del Patto di stabilità. Il decreto del sindaco metropolitano, adottato con procedura d’urgenza per rientrare nei tempi fissati dal Governo, autorizza gli uffici a richiedere gli spazi finanziari per i progetti di opere che possono essere redatti, approvati e messi a gara entro l’anno. Gli interventi di edilizia scolastica vengono esaminati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e devono essere accompagnati da un elenco dettagliato e dal quadro economico di ogni singola opera. I progetti per la riduzione del rischio idrogeologico vengono esaminati dal Ministero dell’Economia e devono essere accompagnati da un elenco degli importi da finanziare. La legge di bilancio del Governo per il 2017 consente di richiedere spazi finanziari all’interno del Patto di stabilità per gli stati di avanzamento relativi ai progetti non coperti da risorse nel 2016. Sono stati richiesti per l’edilizia scolastica 6 milioni e mezzo, di cui circa la metà per stati di avanzamento di opere non coperte l’anno scorso e l’altra metà per opere nuove. È stato concesso il 100% delle richieste, con ulteriori integrazioni di risorse.
Inoltre un’ordinanza della Regione Piemonte ha previsto due importanti interventi di messa in sicurezza post-alluvione, con deroghe alle norme. Nel Piano triennale dei lavori pubblici sono state pertanto inserite le opere concesse come spazio finanziario, quelle per l’assetto idrogeologico e quelle per il ripristino post-alluvione. L’Ente al momento non dispone però del bilancio di previsione: può pertanto elaborare i progetti e subordinarne l’approvazione definitiva all’adozione del documento contabile. Aspettando semplicemente l’adozione del bilancio si rischiava di non realizzare le opere e di perdere la possibilità di spendere le risorse rese disponibili.
Il vicesindaco Marocco ha assicurato che il Dup diverrà oggetto di confronto con le Zone e verrà preventivamente inviato ai loro portavoce. Antonio Castello, consigliere della Lista civica per il territorio, ha affermato che il Dup avrebbe potuto essere approvato dopo una valutazione dei gruppi, per consentire a tutte le forze politiche di esaminarlo con attenzione. Castello ha poi ribadito che nella redazione del documento occorrerebbe una visione strategica. Il consigliere Montà ha chiesto polemicamente all’attuale amministrazione di non utilizzare la struttura tecnica come foglia di fico della propria insipienza politica. Secondo il consigliere della lista Città di città, se non verranno affidati incarichi esterni, basteranno atti interni per mandare avanti le procedure di progettazione, consentendo di coniugare l’attività ordinaria degli uffici tecnici con la richiesta di spazi finanziari. Montà ha quindi proposto un’ulteriore fase di riflessione sul Dup, chiedendo che non mettere al voto un documento non adeguatamente preparato. Ha chiesto inoltre che venissero esplicitate le proposte sulle scelte strategiche. Maria Grazia Grippo si è associata nel richiedere maggiori informazioni sul decreto e sul Dup.
Il consigliere delegato Dimitri De Vita ha fatto presente che anche nella passata consiliatura non venivano presi in considerazione i territori per la redazione del Dup. Ha ribadito che l’attuale amministrazione sta operando con le risorse disponibili e sta cercando di ottenere quelle indispensabili per operare scelte strategiche. De Vita ha proposto il rinvio della delibera sul Dup, per una condivisione delle scelte.
La sindaca Appendino ha chiesto rispetto reciproco tra i consiglieri e per gli uffici e ha smentito di essere disinteressata alle sorti della Città mMetropolitana. Ha spiegato che, con l’ausilio dell’Anci, sta cercando di ottenere risposte dal Governo in sede di approvazione dell’atteso “Decreto Enti locali” su tre questioni: l’utilizzo degli avanzi di amministrazione, la disponibilità di risorse sufficienti per la spesa corrente, la convocazione di un tavolo politico sul futuro delle Città metropolitane. Non esistendo la bacchetta magica per risolvere i problemi, la sindaca Appendino ritiene importante fare rete con gli altri sindaci delle Città metropolitane. La consapevolezza dei problemi, secondo la prima cittadina, è trasversale. Appendino ha quindi espresso la disponibilità a sospendere la delibera. Vincenzo Barrea ha chiesto alla sindaca di essere presente regolarmente al Consiglio, ricordando che i gruppi dell’opposizione non hanno mai fatto mancare il numero legale e che i consiglieri delegati devono assumersi responsabilità politiche e non esporre la struttura tecnica nel dibattito politico.
Paolo Ruzzola ha lamentato la scarsa informazione sulle iniziative della sindaca con altri amministratori, chiedendo più coinvolgimento e più decisione nel confronto con il Governo. Perché, secondo il capogruppo della Lista civica per il territorio, o lo Stato concede le risorse indispensabili per le funzioni assegnate oppure si riprende le chiavi degli Enti. C’è un dovere di coinvolgere tutti i gruppi, anche per le scelte come il Decreto che consente di progettare e appaltare opere pubbliche utilizzando spazi finanziari. La Sindaca metropolitana ha espresso disponibilità ad azioni dimostrative forti nei confronti del Governo.

Mozioni

Utilizzo dei fondi “post-olimpici” e audizione della Sindaca di Pragelato, Monica Berton
La sindaca di Pragelato Monica Berton ha lamentato il progressivo abbandono e degrado di molte opere olimpiche nei territori montani. A dieci anni dalle Olimpiadi, ha sottolineato Berton, l’eredità olimpica è estremamente eterogenea. È una risorsa turistica e motore di sviluppo per alcune realtà, come la Città di Torino, mentre gli scenari di sviluppo sono piuttosto lacunosi in alcuni siti di montagna, con un progressivo abbandono e degrado delle opere e del territorio circostante. Lo stadio del salto di Pragelato, ha spiegato la sindaca, occupa un’area di circa 10 ettari in pieno centro paese, abbandonata e “dormiente” per quanto riguarda l’attività specifica ormai dall’estate 2009 (quando si svolse una gara del Summer Grand Prix) e soggetta ad atti vandalici che ne hanno compromesso l’attività a livello internazionale. Sarebbero necessari interventi costosi, per rimettere i trampolini in grado di ospitare nuovamente competizioni sportive di alto livello.
Berton ha ricordato che nei dieci anni trascorsi dall’evento olimpico diverse forze -dai comitati spontanei alle amministrazioni comunali, dai professionisti ai residenti e proprietari di seconde case- hanno prodotto azioni e sviluppato scenari immaginari, tra loro anche contrastanti, con l’intento di delineare un futuro piacevole e sostenibile per quel “buco nero” di territorio che si è disconnesso dalla vita del paese ma che è virtualmente ricco, anzi ricchissimo di potenzialità. Il progetto “Pragelato Natural Terrain”, illustrato dalla sindaca e dall’architetto Alessandro Cimenti, nasce da un territorio che desidera riprendere in mano le proprie sorti. È un progetto coerente nelle scelte e rispetto alla vocazione di Pragelato, all’interno di un’Unione dei Comuni e in una posizione cerniera, che rende la località “locomotiva” turistica di un’intera valle e interlocutrice interessante e complementare per la realtà internazionale del comprensorio della Via Lattea. È un progetto integrato nel più vasto territorio di cui Pragelato fa parte, per riqualificare, rifunzionalizzare e rinaturalizzare l’area, mantenendo l’obiettivo l’eredità olimpica, che dovrà essere percepibile e individuabile da chiunque. Il progetto si propone di sviluppare le potenzialità sportive di quei 10 ettari di territorio montano e dovrà ovviamente essere sostenibile dal punto di vista economico-finanziario e ambientale, senza prevedere ulteriore consumo di suolo. L’architetto Alessandro Cimenti ha spiegato che si prevede di demolire le rampe di lancio dei due trampolini olimpici e di riutilizzare la torre dei giudici e l’edificio che ha ospitato i locali tecnici, gli spogliatoi e gli spazi di accoglienza per il pubblico. I tre trampolini-scuola verrebbero mantenuti e utilizzati, mentre la seggiovia che serviva i trampolini maggiori verrebbe prolungata sino a salire in quota, per consentire agli sciatori di sciare sulle piste attualmente raggiunte dall’impianto che sale da Pragelato Plan. La zona del parterre dei trampolini olimpici potrebbe ospitare attività ludico-sportive sia estive che invernali, dallo sci alla mountain bike. Il progetto comporta costi per circa 5 milioni e mezzo di euro, finanziati con il “tesoretto olimpico” e con investimenti privati.
La consigliera Monica Canalis ha espresso la condivisione del gruppo Città di città sulla mozione per l’utilizzo dei fondi olimpici, sottolineando che le risorse del “tesoretto olimpico” sono l’ultimo treno per il decollo turistico dei territori montano e per la creazione di occupazione. Il consigliere Mauro Carena ha espresso l’auspicio che la mozione rafforzi l’azione della Città metropolitana a supporto della valorizzazione delle risorse del territorio, che può incrementare le attività economiche e l’occupazione. Il sindaco di Pinasca Roberto Rostagno, portavoce della Zona 5 Pinerolese, ha ricordato che Pragelato è la porta del Pinerolese per chi proviene dalle valli olimpiche. Il progetto illustrato dalla collega Berton, secondo Rostagno conferma la vocazione turistico-sportiva delle vallate olimpiche. Il portavoce della Zona 5 ha però chiesto una costante attenzione alla viabilità, molto importante per il turismo. I consiglieri Ruzzola e De Vita hanno confermato il voto favorevole alla mozione da parte della Lista civica per il territorio e del Movimento 5Stelle. La sindaca Appendino ha proposto un emendamento per allargare all’intero territorio delle vallate olimpiche le informative al Consiglio sullo stato dei progetti per l’utilizzo dei fondi del “tesoretto”. La mozione è stata approvata all’unanimità dai 15 consiglieri presenti in aula.

Delibere

Rimborso spese ai consiglieri metropolitani
Il direttore generale, Giuseppe Formichella, ha ricordato che il testo era stato esaminato dalla conferenza dei capigruppo. Il Consigliere Vincenzo Barrea, capogruppo della lista Città di città, ha chiesto un ulteriore rinvio della discussione ed ha ricordato che non è stato ancora approvato il regolamento per il funzionamento del Consiglio e per l’utilizzo delle risorse a disposizione dei gruppi. La sindaca di Lauriano, Matilde Casa portavoce della Zona 10 Chivassese, ha ricordato che occorrerebbe prevedere nel regolamento del Consiglio anche le modalità di partecipazione dei rappresentanti delle Zone, a cui dovrebbero essere inviate preventivamente mozioni, delibere e documentazioni varie come il Dup. Il consigliere Carena ha affermato che il Regolamento si potrebbe chiudere e votare nel giro di poche settimane, perché sarebbe esteticamente ed eticamente poco elegante approvare prima i rimborsi spese e poi il regolamento di funzionamento del Consiglio. Il vicesindaco Marco Marocco ha fatto presente che il progetto di regolamento della lista Città di città non prevede nuove forme di coinvolgimento delle Zone omogenee nei lavori del Consiglio. Secondo Marocco è giusto rimborsare le spese sinora anticipate dai consiglieri. Il capogruppo della Lista civica per il territorio si è espresso anche lui a favore dell’approvazione del Regolamento del Consiglio, ma ha ricordato che non è giusto che chi esercita una funzione debba rimetterci di tasca sua, giudicando opportuno votare la delibera sui rimborsi. Barrea ha ribadito l’auspicio che venga prima approvato il regolamento del Consiglio e poi quello sui rimborsi, perché tutti i consiglieri devono avere la stessa dignità e con l’approvazione del bilancio si debbono attribuire le risorse necessarie ai gruppi. Inoltre, secondo Barrea, è importante che la Città metropolitana sia rappresentata in sede nazionale innanzitutto dalla sindaca. La sindaca ha preannunciato la convocazione di una conferenza dei capigruppo per mediare tra le diverse proposte di regolamento, respingendo l’affermazione di Barrea sullo scarso interesse dei Consiglieri delegati ad avere in tempi brevi come controparti una serie di Commissioni consiliari con cui confrontarsi.
La delibera è stata approvata con 11 voti favorevoli e 5 contrari. A voto acquisito, il Consigliere delegato Dimitri De Vita ha ricordato che una precedente bozza di regolamento del Consiglio era stata avanzata nella precedente consiliatura dall’allora maggioranza e che tale bozza è stata superata da una successiva proposta. Tale proposta, a suo giudizio, mette in difficoltà gli uffici ed esclude la partecipazione delle Zone. La seconda proposta del Pd, secondo De Vita, ricalca il regolamento del Consiglio comunale di Torino e non si adatta alle specificità dell’Ente.

Criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi
Il vicesindaco Marco Marocco ha passato in rassegna alcuni dei criteri enunciati nella delibera. Gli obiettivi indicati nel documento tengono conto delle competenze assegnate alla Città Metropolitana ed in particolare dell’esigenza di rafforzare il ruolo dell’Ente al servizio dei Comuni e delle loro forme associative, con particolare riferimento al ruolo di stazione appaltante unica e di soggetto aggregatore. Tra le molte azioni indicate nella delibera vi sono: la creazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici; lo sviluppo dei servizi in rete; il potenziamento dei servizi informatici; la semplificazione e ottimizzazione della struttura organizzativa (nel dimensionamento della quale si dovrà tenere conto anche del trasferimento alla Regione di alcune funzioni, dell’avvenuta contrazione del numero di dipendenti e di dirigenti in servizio e dell’opportunità di incentivazione delle sinergie fra ambiti di competenza omogenei); la concentrazione delle responsabilità per funzioni e/o processi produttivi, razionalizzando i centri decisionali e facendo corrispondere gli ambiti di responsabilità dirigenziale a risultati misurabili; la riduzione del numero e il ridisegno delle unità organizzative di livello dirigenziale con il duplice scopo di evitare duplicazioni e di ricondurre ad unitarietà la responsabilità dei processi; la definizione dei criteri per l’individuazione delle posizioni organizzative e di alta professionalità e per l’attribuzione delle stesse a dipendenti di provata qualificazione; la definizione delle modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali; il rafforzamento degli strumenti di integrazione tra le unità organizzative; l’adozione di procedure interne ispirate ai principi di semplificazione, di minore assorbimento di risorse lavorative e riduzione dei costi, anche attraverso un pieno utilizzo di soluzioni informatiche e digitali; l’adozione di un sistema unitario di pianificazione, programmazione e controllo e di un unico sistema di misurazione delle attività dell’Ente, utilizzabile in modo differenziato e flessibile per le diverse esigenze di rendicontazione e valutazione; la disciplina delle competenze dei diversi ruoli organizzativi, con particolare valorizzazione delle figure di responsabile del procedimento e di responsabile di unità organizzativa di livello non dirigenziale; lo sviluppo e la diffusione di tutte le modalità di gestione volte a favorire la trasparenza dell’azione amministrativa e la prevenzione della corruzione, inclusa la rotazione degli incarichi dirigenziali e di altre posizioni di responsabilità nelle situazioni di rischio corruttivo; la semplificazione e reingegnerizzazione delle procedure, ottimizzando i tempi di erogazione dei servizi e contenendo gli oneri e le incombenze di ogni genere a carico dell’utenza; lo sviluppo di strumenti e metodologie che consentano il miglioramento della qualità dei servizi pubblici erogati e la crescita delle competenze professionali dei dipendenti (anche attraverso la valorizzazione della formazione interna).
Sul tema della riorganizzazione dell’Ente, il capogruppo di “Città di città”, Vincenzo Barrea, ha giudicato accettabile la proposta di sintesi tra le posizioni dei diversi gruppi formulata dal direttore generale. Il gruppo Città di città ha chiesto alla sindaca Appendino l’impegno a riportare la proposta di sintesi tra le proposte di riorganizzazione in allegato alla delibera all’esame del Consiglio. Ma, secondo Barrea, l’attuale amministrazione non intende condividere il nuovo modello di gestione dell’Ente e, pertanto, il gruppo Città di città non intende concedere deleghe in bianco approvando un atto di indirizzo. Anche il consigliere Alberto Avetta (Città di città) ha sottolineato che occorre delineare una visione strategica, esprimendo condivisione sulle linee generali espresse nella delibera. Però ha fatto presente che occorre chiarire qual è la visione sulla funzione generale dell’Ente, essere disponibili a condividere i criteri della riorganizzazione con tutti i gruppi, definire attraverso il bilancio le risorse disponibili per procedere a tale riorganizzazione. Anche secondo Avetta, quindi, i principi generali della delibera sono condivisibili, ma non si possono attribuire deleghe in bianco. Il consigliere del gruppo Città di città ha ribadito la richiesta di allegare alla delibera la proposta di sintesi sulla riorganizzazione. Il consigliere Ruzzola ha espresso l’auspicio che la riorganizzazione fornisca certezze a tutti i dipendenti che hanno scelto di rimanere nell’Ente, nonostante una pessima riforma degli Enti locali abbia messo in difficoltà le Province e le Città metropolitane. Ha poi ricordato che sono stati avanzati diversi contributi sul progetto di riorganizzazione e ha espresso l’intenzione del suo gruppo di votare la delibera, anche perché le diverse proposte di riorganizzazione non confliggono tra loro e gli indirizzi generali del documento sono condivisibili. Il consigliere Mauro Carena (Città di città) ha affermato di temere che, una volta approvata la delibera, il tema della riorganizzazione non tornerà più all’attenzione del Consiglio. Il gruppo Città di città vuole comprendere le modalità e le linee di indirizzo di tale riorganizzazione. Carena ha ricordato che la spesa per il personale è stata ridotta del 30% e che coloro che sono rimasti hanno il diritto di recuperare la loro dignità e l’orgoglio di lavorare per l’Ente. Inoltre occorre coinvolgere le organizzazioni sindacali nell’elaborazione della riorganizzazione, perché, ad esempio, il criterio della rotazione tra gli incarichi, non può essere gestito in maniera meccanica. Le scelte, secondo Carena, devono essere condivise in Consiglio e con i sindacati.
Il consigliere Ruzzola ha ribadito la richiesta alla sindaca di proseguire il confronto sulla riorganizzazione, mentre Barrea ha risposto che non ci si può affidare alla speranza che l’amministrazione si confronti ed ha polemizzato con il gruppo di centrodestra, accusandolo di miopia e di un atteggiamento troppo morbido verso il Movimento 5Stelle. Il capogruppo di “Città di città” ha accusato la Lista civica per il territorio di firmare un “assegno in bianco” all’attuale amministrazione.
Il vicesindaco Marco Marocco ha risposto che la delibera di indirizzo è la condizione indispensabile per poi procedere ad una riorganizzazione che sarà un atto tecnico che non può essere adottato dalle segreterie di partito, ma che deve scaturire da un’analisi dei bisogni dell’Ente. La delibera, ha ricordato Marocco, è un atto politico di indirizzo che fornisce paletti, criteri e regole a cui ci si dovrà attenere per riorganizzare i servizi. Ruzzola ha risposto a Barrea che già nella precedente amministrazione era stato elaborato un progetto di riorganizzazione, che però non era approdato all’aula del Consiglio. Se le ipotesi di lavoro non sono perfettamente sovrapponibili occorre comunque procedere e, secondo Ruzzola, si può ragionevolmente pensare che l’operazione sarà condivisa con tutti i gruppi e le organizzazioni sindacali. La Sindaca Appendino ha ribadito la differenza tra atti di indirizzo e atti di alta amministrazione, ma ha assicurato che il confronto sulla riorganizzazione proseguirà. Le Delibera è stata approvata con undici voti favorevoli e cinque contrari.

Definizione dei rapporti conseguenti all’istituzione del Comune di Mappano
Il segretario generale Giuseppe Formichella ha spiegato che la Delibera riguarda i rapporti territoriali, finanziari, amministrativi, urbanistici e anagrafici tra il nuovo Comune e quelli che cedono ad esso territorio e popolazione. Il Consiglio Provinciale approvò nel dicembre 2013 una Delibera su tali rapporti, i cui effetti non si produssero poiché era pendente un ricorso al Tar de Piemonte da parte del Comune di Settimo Torinese. Un tavolo tecnico, coordinato dalla Città Metropolitana, ha definito i rapporti tra i Comuni cedenti e la nuova amministrazione locale. I Comuni cedenti dovranno approvare una convenzione con il Commissario prefettizio del nuovo Comune per la gestione e il finanziamento dei servizi. La Sindaca di Lauriano, Matilde Casa, portavoce della Zona 10 Chivassese, ha rilevato che la creazione di un nuovo Comune va in direzione contraria ad un processo di accorpamento o comunque di collaborazione tra amministrazioni locali limitrofe attraverso convenzioni o unioni. Perché, ha fatto presente Casa, vi sono anche Comuni che vorrebbero fondersi e, se appartengono a Province diverse, come Lauriano e Tonengo d’Asti, vanno incontro a procedure molto complicate, che prevedono addirittura referendum a livello metropolitano e/o provinciale. La delibera è stata approvata da 13 dei 16 Consiglieri presenti, mentre tre Consiglieri si sono astenuti.

Ordini del Giorno

Richiesta di interventi legislativi a favore delle Città Metropolitane
Il vicesindaco Marco Marocco ha ricordato che il testo del documento era stato rivisto, emendato e condiviso tra i diversi gruppi. Nel testo vi è una sottolineatura sulla necessità che le Città metropolitane abbiano fondi sufficienti per la manutenzione e la messa in sicurezza della viabilità e dell’edilizia scolastica. Inoltre si sottolinea che le Città metropolitane devono disporre di risorse in una prospettiva triennale e si auspica che la sindaca promuova insieme ad altri amministratori delle Città metropolitane una serie di iniziative di informazione ai cittadini e di sensibilizzazione del Parlamento sui rischi che la mancanza di risorse pone sull’erogazione di servizi essenziali. La mozione è stata approvata all’unanimità.

MOZIONI

“Bullismi e ciberbullismi – Giornata nazionale del 7 febbraio”
La consigliera delegata Azzarà ha ricordato che la mozione è stata approvata anche dal Consiglio comunale torinese e che il problema del bullismo è stato aggravato dalla disponibilità di social network in cui è facile sottoporre a molestie e ingiurie soggetti deboli. La mozione chiede di istituire un tavolo di lavoro in cui soggetti diversi - dalle forze dell’ordine ai servizi sanitari, dalle associazioni al mondo della scuola - lavorino a progetti ed iniziative per prevenire il fenomeno ed affermare una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze. La mozione è stata approvata all’unanimità

Registri dei testamenti biologici presso i Comuni del territorio metropolitano.
La consigliera delegata Carlotta Trevisan ha ricordato che la mozione che il tema è all’attenzione del Parlamento e che la mozione impegna la Città metropolitana e la sua sindaca ad operare per favorire e coordinare l’istituzione dei registri comunali dei testamenti biologici, riguardanti le volontà dei soggetti interessati in merito ai trattamenti a cui potrebbero essere sottoposti in caso di traumi gravi o di malattie gravemente invalidanti. La mozione propugna anche un’approvazione in tempi ragionevoli della nuova legge in materia ed è stata approvata all’unanimità.