La consigliera delegata all'ambiente, Gemma Amprino, ha ricordato che nel 2007 il Consiglio provinciale ha adottato una variante al Piano territoriale di coordinamento che ha definito i requisiti minimi per gli insediamenti produttivi che comportano rischi di incidenti rilevanti.
Nel 2010 il Consiglio regionale ha approvato la variante, i cui indirizzi sono poi stati recepiti anche nel Piano territoriale di coordinamento 2, approvato nel 2011. La normativa vincola i Comuni e i gestori degli stabilimenti a una valutazione della compatibilità territoriale e ambientale degli stabilimenti industriali a rischio, anche per quanto riguarda gli insediamenti limitrofi e gli altri usi territoriali. È stato previsto che i Comuni dovessero adeguare entro 18 mesi dall'approvazione della variante la propria strumentazione urbanistica. In caso di inadempienza, era prevista l'impossibilità per i Comuni di adottare varianti strutturali ai loro piani regolatori. In linea con quanto previsto dallo statuto della Provincia e dall'attuale statuto della Città metropolitana, l'ente di area vasta si propone come soggetto che interviene a supporto delle amministrazioni locali, fornendo assistenza tecnica ai Comuni e alle Unioni di Comuni che devono adeguare i propri strumenti urbanistici alla variante "Seveso" e al decreto legislativo 105.
È prevista la predisposizione di una serie di strumenti e di documenti che consentiranno di adeguare i piani regolatori alle nuove normative. La Delibera è stata approvata all'unanimità.
La consigliera delegata all'agricoltura e alla tutela della fauna e della flora, Gemma Amprino, ha ricordato che, ai sensi della normativa regionale, le Province, la Città metropolitana di Torino e gli enti di gestione delle aree protette regionali devono approvare piani di contenimento delle popolazioni di cinghiali, per tutelare le colture agricole e prevenire gli incidenti stradali.
La Città metropolitana esercita le attività di contenimento nelle oasi di protezione faunistica, nelle aree destinate al ripopolamento faunistico e in quelle riservate all'attività faunistica programmata. Negli anni scorsi è stato predisposto un piano per il contenimento del cinghiale, che viene aggiornato ogni dodici mesi, con specifici programmi di intervento basati sui dati relativi ai danni alle produzioni agricole, agli incidenti e alla consistenza delle popolazioni di cinghiali.
Le attività di controllo e contenimento vengono programmate e realizzate dalla Città metropolitana in collaborazione con gli ambiti territoriali di caccia, i comprensori alpini, le associazioni venatorie, i selecontrollori, le guardie giurate volontarie e i proprietari dei fondi agricoli interessati. Gli interventi sono programmati e coordinati nei periodici tavoli tecnici che coinvolgono tutti i soggetti interessati, compresi gli enti di gestione delle aree protette e dei parchi regionali.
Il piano per il 2016 è scaturito da questo approfondito confronto tecnico e risponde ai principi stabiliti dall'Ispra. Per l'attuazione del programma non sono previsti oneri ulteriori rispetto a quelli dell'ordinaria attività di controllo del Servizio Tutela fauna e Flora. La Delibera è stata approvata all'unanimità.
Il consigliere Mauro Carena ha spiegato che gli indirizzi disciplinano gli aspetti di competenza del Consiglio metropolitano, con l'obiettivo di assicurare la correttezza sostanziale e formale degli atti e dell'agire amministrativo, assicurando la massima trasparenza dell'attività dell'ente. Gli enti di area vasta sono tenuti a stabilire meccanismi di controllo della correttezza e della qualità delle prestazioni della macchina amministrativa. Il piano di prevenzione deve individuare le attività a maggior rischio di corruzione, prevedere meccanismi di formazione del personale, di attuazione e di controllo delle procedure. Deve inoltre alimentare il flusso di informazioni verso i responsabili anti corruzione e stabilire meccanismi per assicurare il rispetto dei termini. La dDelibera è stata approvata all'unanimità.
Il consigliere Carena ha ricordato che, come previsto dallo statuto della Città metropolitana, il sindaco metropolitano presiede all'attività di vigilanza sugli organismi e sulle società partecipati dall'ente, presentando al Consiglio un rapporto annuale in materia. Gli allegati 1 e 2 del rapporto analizzano la gestione delle società e degli organismi partecipati. Una scheda riassuntiva riguarda in sintesi tutti i dati sui bilanci e sugli obiettivi gestionali.
Nel 2014, l'allora Consiglio provinciale aveva approvato, nell'ambito della relazione previsionale e programmatica, un elenco degli organismi e delle società partecipate considerati strategici ed un elenco di quelli da dismettere. A fine 2014 un successivo decreto del vicepresidente della Provincia aveva stabilito che non sussistevano i presupposti per continuare a detenere le partecipazioni nelle società Ativa immobiliare, Autostrada Ceva-Garessio-Albenga, Banca popolare etica, Caat, Cei Piemonte, Creso, Finpiemonte partecipazioni, Finpiemonte spa, Icarus, Iren, Sagat, Sitaf, Smat e Tne.
Tali partecipazioni non sono state al momento dismesse, tranne quella in Sitaf, venduta ad Anas. è tuttora prevista la dismissione di Iren.
L'elenco delle partecipazioni in Enti ed organismi giudicate dismissibili comprende ad esempio la Lega delle autonomie locali, le Fondazioni per il libro, del Teatro stabile, del Teatro Regio e del Museo egizio. Secondo il consigliere Carena occorrerà che la Città metropolitana riprenda in considerazione l'opportunità o meno di dismettere le partecipazioni. Il sindaco Fassino ha ricordato che le decisioni prese dalla Provincia di Torino a fine 2014 rispondevano a precise disposizioni della legge di stabilità per il 2015. Occorrerà una valutazione sull'opportunità di mantenere la partecipazione in società ed organismi che riguardano dimensioni metropolitane. La delibera è stata approvata all'unanimità.
La consigliera delegata alla montagna e all'ambiente, Gemma Amprino, ha illustrato le criticità nella gestione delle aree protette e della rete sentieristica, dovute alle ristrettezze nei bilanci degli enti locali. La Regione Piemonte ha deciso di privilegiare nell'erogazione dei contributi per la sentieristica quegli itinerari che siano compresi nel catasto regionale del patrimonio escursionistico, che abbiano una dimensione intercomunale e che svolgano un ruolo di promozione ambientale e turistica di territori a forte valenza ambientale e storia.
La Regione ha emesso un apposito bando per la registrazione degli itinerari nel catasto, che prevede il coinvolgimento dei Comuni e degli operatori turistici e l'individuazione di soggetti capofila che propongano la registrazione stessa. La Città metropolitana è capofila per il Sentiero Bertrand e per il Gran tour di Conca Cialancia. Le delibere sono state approvate all'unanimità.
Il consigliere Carena ha spiegato che la delibera prevede che venga richiesta all'Unicredit la proroga fino al 31 marzo 2016 dell'incarico di gestione della Tesoreria. Si tratta di un servizio un tempo considerato appetibile dai potenziali gestori, ma che oggi è difficile da affidare. È prevista l'apertura di una trattativa per un incarico successivo per un lasso di tempo pi&iugrave; ampio. La delibera è stata approvata all'unanimità.
Il consigliere Carena ha illustrato le novità in materia di pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni introdotte dal decreto legge 179 del 2012, con la possibilità di utilizzare qualsiasi strumenti di pagamento elettronico. Il nodo dei pagamenti Spc, oggetto della delibera consente l'utilizzo della piattaforma pagamenti Piemonte, già oggi a disposizione dell'rnte e, eventualmente, a disposizione dei Comuni in una fase successiva. La delibera è stata approvata all'unanimità.
Il sindaco Fassino ha spiegato che la mozione risponde a quanto l'Anci ha proposto al Governo. Si tratta di una questione ordinamentale e non finanziaria e quindi non affrontabile con un emendamento alla legge di stabilità. È prevedibile che il Governo adotti un provvedimento ad hoc per dare soluzione alla questione. Il consigliere De Vita ha sottolineato che la questione è molto sentita dagli amministratori locali. Il sindaco Fassino ha inoltre precisato che l'Anci, oltre alla non obbligatorietà della gestione associta, propone un criterio di omogeneità d'ambito territoriale per le Unioni e le fusioni, che superi quello esclusivamente demografico. L'associazione dei Comuni chiede che vengano adottati strumenti per la semplificazione e l'incentivazione delle Unioni e delle fusioni. La mozione è stata approvata all'unanimità.
Il consigliere De Vita ha spiegato che il coordinamento delle procedure di digitalizzazione della pubblica amministrazione sul territorio è una delle funzioni della Città metropolitana. La mozione richiede di standardizzare e digitalizzare tutti i procedimenti amministrativi e la loro archiviazione. Il consigliere Carena ha convenuto sull'esigenza di snellire e rendere pi&iugrave; trasparenti le procedure, ma ha sostenuto che il Piano di sviluppo dei sistemi informativi, recentemente approvato dal Consiglio metropolitano, prevede già le procedure per la ricognizione del grado di attuazione della digitalizzazione e smaterializzazione e per la formazione dei funzionari in tal senso. Il sistema Doqui Acta offre utili strumenti di gestione degli atti interni, dell'archiviazione dei documenti e della posta elettronica certificata. Occorre costruire un flusso digitale di dematerializzazione delle filiere documentali, individuando i veri nodi di organizzazione. Ciò che è già nato digitale è ovviamente già archiviato dal'Ente in forma digitale, mentre gli archivi cartacei dovranno essere digitalizzati, ma affrontando costi che sono da valutare. L'accelerazione delle procedure resa possibile dalla digitalizzazione è un processo in corso, che sarà completato nell'ambito della riorganizzazione dell'Ente.
Il sindaco Fassino ha ricordato che l'Anci ha chiesto al Governo di eliminare il taglio ai fondi per la digitalizzazione e archiviazione informatica, previsto dalla Legge di stabilità 2016. La mozione è stata approvata all'unanimità con un emendamento di dettaglio al testo, proposto dalla consigliera Amprino.
Il consigliere Montà ha spiegato che al'stensione dell'orario di apertura di alcuni grandi centri commerciali ha messo in difficoltà le piccole attività commerciali con pochi dipendenti presenti nelle shopville. La mozione chiede che sia rilanciata l'attività del tavolo di coordinamento delle attività commerciali a livello metropolitano, che coonvolgeva i responsabili dei centri commerciali, i sindacati e i Comuni. Il sindaco Fassino ha precisato che la materia è sottoposta ad una regolamentazione su scala regionale, ma che sarebbe importante rilanciare l'attività di coordinamento. La mozione è stata approvata all'unanimità.
Il consigliere Pianasso ha criticato la scelta di installare autovelox provvisori sulla ex 460, chiedendo al vicesindaco Avetta perché il controllo avviene in un tratto in discesa. Pianasso ha anche chiesto se la scelta del luogo è stata condivisa con la Città metropolitana e se l'autovelox è veramente un deterrente o un modo per fare semplicemente cassa. Il Vice-Sindaco Avetta ha risposto che la competenza sull'installazione dell'autovelox provvisorio e mobile è del Comune di Volpiano. Interpellata dalla Città metropolitana, l'amministrazione comunale ha precisato che l'installazione è consentita dalla normativa di legge ed è stata autorizzata, per il tratto interessato, dalla Prefettura di Torino. Il limite di velocità è stato temporaneamente portato da 70 a 50 Km orari per consentire lavori di manutenzione, completati nel mese di ottobre. Il limite è tonato a 70 Km orari dal 2 novembre.
Il sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno, portavoce della Zona omogenea Canavese occidentale, ha chiesto la parola per sollevare il tema dell'elevato tasso di inquinamento atmosferico, dovuto alle eccezionali condizioni meteorologiche. Rostagno ha chiesto che venga presa in considerazione la situazione anche nelle aree esterne a quella metropolitana torinese. Il vicesindaco Avetta ha ricordato che è stata inoltrata a tutti i sindaci la lettera del sindaco Fassino inerente la decisione di mettere a disposizione gratuitamente per due giorni le linee di trasporto pubblico su gomma e la metropolitana, per disincentivare l'utilizzo delle auto private. La Città metropolitana sta valutando gli effetti dell'iniziativa della Città di Torino e convocherà un tavolo di coordinamento con le amministrazioni comunali interessate, per valutare le azioni da intraprendere.