I NOSTRI COMUNICATI

 

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Traversella, Renza Colombatto, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/

I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdi alle 20 con repliche il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18.40.

Nel numero del 8 aprile della rivista settimanale della Città metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da San Martino Canavese; basta andare nel portale della Città metropolitana alla pagina:
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di San Martino Canavese, Silvana Rizzato, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina
 http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/

I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdi alle 20 con repliche il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18.40.
Nel numero del 1 aprile della rivista settimanale della Città metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da San Martino Canavese; basta andare nel portale della Città metropolitana alla pagina:
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/

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La destinazione dell'immobile dell'ex Convitto Gutermann di Perosa Argentina sarà oggetto di un incontro che il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo avrà giovedì 31 marzo nella sede di corso Inghilterra con la Sindaca di Perosa Argentina, Nadia Brunetto. L'edificio è di proprietà della Città Metropolitana di Torino e venne acquisito nel 1970 dall'allora Provincia. Il Comune di Perosa Argentina è interessato a varare un progetto di ristrutturazione, del quale si parlerà durante l'incontro. Le aste pubbliche per l'alienazione dell'edificio bandite nel recente passato dalla Città Metropolitana poi non hanno avuto esito positivo.

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Pessinetto, Gianluca Togliatti, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20, il sabato alle 19,20 e la domenica alle 18,40.
Nel numero del 25 marzo della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Pessinetto; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/
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A PESSINETTO, NELLE VALLI DI LANZO, LUNGO LA STORICA FERROVIA TORINO-CERES

Questa settimana la rubrica Venerdì dal Sindaco fa tappa nelle Valli di Lanzo a Pessinetto, Comune di 618 abitanti lungo la storica linea ferroviaria Torino-Ceres. Difficile non associare immediatamente il nome di Pessinetto al santuario dedicato di Sant'Ignazio di Loyola che sorge sulla cima del monte Bastia, un luogo suggestivo che si rivela un vero punto di forza turistico per l’intera vallata, come ci ha confermato il Sindaco di Pessinetto, Gianluca Togliatti: Il nostro santuario che quest'anno festeggia 300 anni dall'edificazione ed è sicuramente un punto fondamentale per il turismo religioso e storico del territorio. Quest'anno ci saranno alcune iniziative organizzate dalla Confraternita che gestisce il santuario, ma anche appuntamenti messi in campo dal Comune e dall’Unione Montana Valli di Lanzo, come il concerto della rassegna Organalia del 22 maggio, e poi un calendario di eventi durante l'estate per concludere verso settembre con un’iniziativa che vuole coinvolgere tutto il territorio dell’Unione Montana”.
Gianluca Togliatti è da poco anche vice portavoce della Zona omogenea 7 Ciriacese-Valli di Lanzo, una carica importante per rappresentare un territorio che ha tante necessità. “Il nostro, - spiega – è territorio importante che parte della prima cintura di Torino con il Comune di San Maurizio e arriva fino alle testate di valle: Balme, Usseglio e Groscavallo. Si tratta di un territorio che comprende 40 Comuni con diverse esigenze e lo sforzo degli amministratori è concentrato nel fare sinergia e lavorare per realizzare progetti che possano portare benefici a tutti. Ci siamo sempre detti che la montagna senza pianura non può vivere, ma ugualmente la pianura senza montagna si ritrova zoppa”. Quella con il GAL Valli di Lanzo Ceronda e Casternone è una sinergia vincente che ha da poco consentito di inaugurare una centrale a biomassa.Fortunatamente, - sottolinea Togliatti - il nostro GAL è stato l'unico nella Regione a puntare sulla filiera legno-energia e in un momento in cui abbiamo aumenti molto importanti delle materie prime, il Comune di Pessinetto per 10 anni avrà una fornitura di calore a prezzo bloccato. Questo è sicuramente un ottimo risultato sia in termini economici per l’amministrazione, sia perché ha creato anche una filiera corta, in quanto chi ha vinto l'appalto per la gestione della caldaia a biomassa per 10 anni è un’impresa forestale di Lanzo”.
A Pessinetto passa la linea Torino-Ceres: si può dare una speranza a chi vuole ritornare su questo treno? “A Pessinetto, - risponde il Sindaco - abbiamo addirittura due stazioni della Torino-Ceres, fermata Losa e Pessinetto. Noi speriamo assolutamente nel completamento a fine anno dei lavori del Passante di corso Grosseto e, con la nuova gestione da gennaio 2023 di RFI, ci auguriamo che la linea torni a essere un volano per il nostro territorio con una doppia valenza: agevolare i pendolari che studiano o lavorano a Torino e riportare il turismo in Valle, poiché si tratta di una ferrovia storica con stazioni bellissime”.
Ma quanta passione ci vuole per fare il sindaco in un paese di 600 abitanti? “Ce ne vuole tanta, - riconosce Togliatti - io credo nel territorio in cui sono cresciuto, sono al mio terzo mandato quindi sono 13 anni che faccio il Sindaco e sono contentissimo di essere al servizio dei miei concittadini. Noi amministratori, insieme alle associazioni siamo il punto centrale di ogni paese, dobbiamo essere a disposizione per cercare soluzioni per migliorarsi tutti i giorni e per far crescere il nostro territorio. Come ho sempre detto, da soli si va lontani, ma uniti si va molto più distante”.Gianluca Togliatti Sindaco

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Il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo ha trasmesso oggi al Governo il progetto per la riqualificazione del sistema bibliotecario della Città di Torino e i progetti di 45 Comuni del territorio metropolitano candidati a ricevere complessivamente risorse per oltre 233 milioni, messe a disposizione dalla Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicata ad inclusione e coesione sociale. L'ammissione dei progetti al finanziamento sarà definita entro il mese di giugno.
L'ipotesi di distribuzione delle risorse per oltre 120 milioni a sostegno dei 45 interventi progettuali sul territorio metropolitano suddivisi in 5 ambiti territoriali è stata elaborata dalla Commissione tecnica istituita dalla Città Metropolitana di Torino per definire la ricaduta delle risorse della Missione 5 del PNRR. Il lavoro della Commissione è stato presentato sabato scorso dal Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo nell'auditorium della sede di corso Inghilterra, durante la cabina di regia istituzionale sul PNRR.
"I 120 milioni richiesti da 45 Comuni si aggiungono ai 113 riservati ai progetti della Città di Torino per la rete delle biblioteche comunali. - sottolinea il Sindaco metropolitano Lo Russo, rivendicando la volontà di coinvolgere il più possibile il territorio, anche a discapito del capoluogo - Siamo partiti da un semplice ragionamento: se ripartono il capoluogo e il territorio della Città Metropolitana di Torino riparte l'intero Piemonte".
I capofila dei 5 ambiti territoriali metropolitani sono Carmagnola, Grugliasco, Ivrea, Pinerolo e la Valle di Susa. Nell'ambito territoriale con capofila Carmagnola sono stati ammessi i progetti presentati da 7 Comuni, che riceveranno risorse per 16 milioni di euro. Ai 18 Comuni dell'ambito il cui capofila è Grugliasco andranno 57 milioni. Sono 8 i Comuni dell'ambito di Pinerolo, a cui sono destinati fondi per 19 milioni, mentre 18 milioni e mezzo vanno agli 8 Comuni dell'ambito di Ivrea e 10 milioni ai 4 Comuni dell'ambito della Valle di Susa.



IL DETTAGLIO DEI PROGETTI PRESCELTI

Ambito Carmagnola

Cambiano: ristrutturazione edilizia, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche di un edificio di edilizia popolare di proprietà comunale da adibire a housing sociale e spazio di comunità. Importo ridefinito a carico del PNRR 1.015.000 euro
Carignano: rigenerazione edificio ex casa mandamentale: completamento intervento per la creazione di alloggi di emergenza abitativa. Importo 1.200.000 euro
Carmagnola: recupero e rifunzionalizzazione ad uso sociale della chiesa di San Filippo della biblioteca e di Palazzo Lomellini. Importo 6.235.000
Osasio: restauro edificio comunale in via Verrua finalizzato a residenze per anziani e relativi servizi annessi. Importo 1.150.000
Pino Torinese: riuso e rifunzionalizzazione degli edifici dell'area storica "ex Cottolengo". Importo 2.100.000
Trofarello: restauro, ristrutturazione, ampliamento e riorganizzazione funzionale e compositiva del centro socio-culturale e della biblioteca Marzanati. Importo 2.900.000
Villastellone: centro socio ricreativo di piazza Libertà. Importo 1.400.000


Ambito Pinerolo

Pinerolo: riqualificazione immobile storico e piazza centrale per housing sociale. Importo 5.800.000
Villar Perosa: spazio di aggregazione. Importo 1.500.000
Piscina: riqualificazione due edifici: housing sociale e centro di aggregazione. Importo 1 milione di euro
Scalenghe: riqualificazione due edifici: housing e centro per progetti di prossimità sociale. Importo 1 milione di euro
Villafranca Piemonte: housing sociale. Importo 3.400.000
Torre Pellice: spazio di aggregazione. Importo 3.400.000
Roletto: housing sociale. Importo 1 milione di euro
Usseglio: rigenerazione ex casermette Guardia di Finanza per housing sociale. Importo 1.900.000


Ambito Ivrea

Castellamonte: recupero dell'ex ospedale per centro poli funzionale. Importo 3 milioni di euro
Cuorgnè: realizzazione di un polo innovativo di aggregazione sociale presso l'ex Collegio Salesiano. Importo 3 milioni
Borgiallo: riqualificazione Corte San Carlo in casa della comunità. Importo 700.000 euro
Feletto: ristrutturazione con riqualificazione degli immobili di proprietà comunale al fine di realizzare un centro anziani e un centro di aggregazione giovanile. Importo 900.000 euro
Ivrea: riqualificazione palazzo Giusiana. Importo 8 milioni
Banchette: recupero funzionale del bocciodromo per la creazione di un nuovo centro sociale polivalente. Importo 530.000 euro
Strambino - San Giorgio: progetto di gestione dell'emergenza abitativa e housing sociale. Importo 1.500.000
Rivarolo: riqualificazione di Villa Vallero come sede della nuova biblioteca civica e del centro culturale. Importo 1.200.000


Ambito di Grugliasco

Alpignano: ristrutturazione Villa Govean. Importo 2.450.000
Grugliasco: rifunzionalizzazione ex edificio scolastico. Importo 2.421.107 euro
Chieri: recupero e rigenerazione dell'area dell'ex Cotonificio Tabasso. Importo 7.900.000
Moncalieri: ristrutturazione teatro civico Matteotti. Importo 3.442.594,12
Druento: interventi finalizzati alla riconversione e rigenerazione di immobili e spazi comunali per la coesione sociale e culturale. Importo 2.725.000
Collegno: rifunzionalizzazione della Certosa Reale. Importo 2.204.200 euro
Rivoli: rifunzionalizzazione e valorizzazione del complesso architettonico di palazzo Piozzo Di Rosignano. Importo 1.925.000
Pianezza: riqualificazione di Villa Blanchetti attraverso la realizzazione del teatro comunale e valorizzazione del Masso Gastaldi. Importo 2.450.000
Vinovo: recupero ex Ospizio del Cottolengo - Piccola Casa Della Divina Provvidenza. Importo 3.919.098
Venaria Reale: realizzazione di un hub per la cultura presso l'ex caserma Beleno. Importo 3.237.500
Chivasso: recupero e valorizzazione dell'ex teatro Cinecittà in piazza del Popolo. Importo 2.800.000
Rosta: realizzazione polo culturale e recupero strutture sportive a supporto dell'inclusione sociale e giovanile. Importo 1.802.500
Leinì: riconversione sede scuola secondaria di primo grado Carlo Casalegno per realizzazione di biblioteca, sale studio e spazio co-working. Importo 2.100.000
Settimo Torinese: valorizzazione dell'area del complesso scolastico Martiri della Libertà. Importo 7.900.000
Nichelino: riqualificazione parco urbano inclusivo di Via XXV Aprile, con strutture ludico-educative per famiglie. Importo 4.375.000
Borgaro Torinese: sistema diffuso di aggregazione sociale lungo l'asse est-ovest del concentrico sotteso dal viale Martiri della Libertà. Importo 1.785.000
Rivalta: restauro e rifunzionalizzazione del Castello degli Orsini. Importo 1.750.000
Beinasco: piazza Danilo Dolci, il nuovo centro della città, da vuoto urbano a spazio della comunità culturale e sociale. Importo 1.813.000


Ambito Valle di Susa

Avigliana: recupero funzionale e riqualificazione energetica edificio ex "Casa del Popolo" da destinarsi a nuove funzioni pubblico-sociali. Importo 3.900.000
Bussoleno: polo logistico Valle di Susa, intervento di rifunzionalizzazione ecosostenibile. Importo 4 milioni di euro
Giaveno: recupero funzionale edificio incompiuto per realizzazione social housing o residenza alla persona sita in via Beale. Importo 1.400.000
Exilles: recupero del centro incontri di piazza Europa, con interventi mirati al risparmio energetico. Il tutto finalizzato all'attivazione di servizi sociali e allo svolgimento di eventi, manifestazioni, mostre, incontri per associazioni, gruppi e cittadini di tutte le età. Importo 700.000 euro.





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Questa settimana prosegue con l’intervista alla prima cittadina di Montalenghe, Franca Rita Ladu, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20,40, il sabato alle 14,30 e la domenica alle 18,40.
Nel numero del 18 marzo della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Montalenghe; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/
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UNO SGUARDO DAL VERSANTE MERIDIONALE DELL’ANFITEATRO MORENICO


Il Venerdì dal Sindaco” approda nel Canavese, alla scoperta di Montalenghe, Comune che conta poco meno di mille abitanti, sul versante meridionale delle colline che costituiscono la morena dell'Anfiteatro di Ivrea, a pochi chilometri da centri come Agliè e San Giorgio e a poca distanza dal lago di Candia.
È qui che abbiamo incontrato la prima cittadina Franca Rita Ladu che a Montalenghe vive da quattordici anni e, dopo essersi dedicata al sociale, oggi ha come obiettivo quello di riportare il turismo in questi luoghi.
Puntare sul turismo significa soprattutto valorizzare un territorio che ha davvero molte carte da scoprire: tra gli edifici di particolare importanza, situato su un promontorio nel centro del paese e circondato da un grande parco si trova quello che oggi è conosciuto come il Castello di Montalenghe, bene tutelato dalla Soprintendenza e costruito su una struttura preesistente del XV-XVI secolo. Qui nel 1800 soggiornò Napoleone. All'interno del parco, sul punto più alto del promontorio, si trova un cedro monumentale di rara bellezza che ha un’età di circa 300 anni, una circonferenza di 14 metri e un’altezza di 37. Dopo anni di abbandono, questo luogo sta provando a ritrovare il suo splendore grazie all’attuale proprietà, che ha in corso un importante intervento di riqualificazione architettonica e naturalistica. Nella prossima primavera sono previste aperture al pubblico del parco, sino ad oggi rimasto chiuso al pubblico.
Montalenghe disegna la sua vocazione turistica anche attraverso la storia legata a luoghi come la fontana della Lussana, il masso erratico della Pera del Vais e il Sentiero delle Pietre Bianche. Un’altra delle peculiarità locali è il pandolce canavesano Bagolaro (dal nome dell'albero che dà ombra e strumenti al Canavese), creato nel 2016 dalla storica cremeria del paese.
Ma cosa c'è nel futuro di Montalenghe? “Oltre a sottolineare l’importanza di avere qui sul territorio una scuola funzionale come la Pertini e un centro polifunzionale che permette l’organizzazione di vari eventi, l’intenzione di questa amministrazione è quella di creare un museo etnografico. - afferma la Sindaca Ladu - La cosa che a noi preme di più è far conoscere Montalenghe non solo per i suoi siti storici, ma anche per la vita che si conduce in questo paese, perché la socialità, anche nel periodo del Covid, è stata molto forte e i paesani si sono avvicinati rendendosi utili gli uni agli altri”.
Un altro obiettivo è quello di costituire un gruppo folkloristico che racconti la storia e le trazioni del paese che, nell’Ottocento e fino a metà Novecento, fu noto per la produzione dei manici di frusta in legno di bagolaro, “guienda” in dialetto canavese. Altra florida coltivazione era la canapa, con la quale si creavano un tempo le “caplere”, copricapi intrecciati a mano da abili lavoratrici. Nel periodo di Carnevale le tradizioni vengono ricordate dalle maschere di Guiandin e della Caplera.
Anche alla Sindaca di Montalenghe abbiamo chiesto quanta passione occorre per amministrare un piccolo comune?
Tanta! - ha risposto Franca Rita Ladu - Io la ritengo una missione di un cittadino che è stato eletto da altri cittadini e che ha voglia di mettersi in gioco per portare il meglio nel suo paese. Io sono sarda, non sono originaria di Montalenghe e neanche piemontese, ma amo questo paese che mi ha ospitato e mi ha dato la possibilità di apportare delle modifiche per il vivere meglio di tutti. Oggi fare il Sindaco non è mettersi una fascia e comandare: è lavorare, lavorare, lavorare come per casa propria con la sola differenza che questa casa è abitata da tantissime persone che sono tutti gli abitanti di Montalenghe. Lo faccio con passione”.Sindaco Montalenghe4 Rita Ladu

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Questa settimana prosegue con l’intervista alla prima cittadina di Corio, Maria Susanna Costa Frola, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20,40, il sabato alle 14,30 e la domenica alle 18,40.
Nel numero dell’11 marzo della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Corio; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
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ARTE A CIELO APERTO NELLE VALLI DI LANZO

Il “Venerdì dal sindaco” questa settimana fa tappa a Corio, Comune delle Valli di Lanzo che conta oggi poco più di 3000 abitanti, disseminati in numerose frazioni e borgate. Forse proprio da qui nasce una caratteristica di chi abita questo luogo: quella di avere un doppio cognome. Una possibile e plausibile risposta alla necessità di distinguere le famiglie che vivevano negli oltre duecento centri abitati all’interno di questo territorio.
L’incontro con la Sindaca Maria Susanna Costa Frola inizia nel cuore del piccolo, ma delizioso centro storico di Corio, in piazza del Municipio, dove lo sguardo si perde tra opere d’arte esposte sulle pareti della casa comunale. “È stata una volontà del maestro Giacomo Soffiantino, che è sempre stato un grande appassionato di Corio. - ha raccontato la Sindaca - Ed è a Corio che ha dedicato tutto il suo sapere. Ha anche creato l’associazione Ar.Co (Arte Corio) che ha riunito artisti come Casorati, Chessa, Sorbona, Cordero e moltissimi altri. Oggi qui a Corio abbiamo 10 opere donate da questi artisti e sono per la maggior parte appese ai muri di immobili comunali”.
Ma l’arte non finisce qui. Infatti, all’ombra di un albero davanti al Comune c'è l'opera vincitrice del Premio internazionale di scultura della Regione Piemonte intitolato a Umberto Mastroianni, esposta e votata dai cittadini, come prevede il regolamento del premio stesso.
Ma cosa significa fare il sindaco di una piccola realtà in questo momento storico così complicato? “È difficile. - ha risposto Maria Susanna Costa Frola - Chi ha fatto il Sindaco negli anni passati dice che non ci invidia, perché le situazioni ovviamente sono molto diverse rispetto ad allora. Ma bisogna sempre essere ottimisti e cercare comunque di capire quello che di buono c'è in tutte le cose che man mano si fanno. Ci sono difficoltà e a volte anche tanta negligenza: non sempre si riesce a educare la cittadinanza nel modo corretto, però c'è la forte volontà di continuare ad agire per far sì che il Comune continui ad affrontare le esigenze dei cittadini”.
Oltre alle opere d’arte esposte, c’è un altro progetto che riguarda la cultura e in particolare un edificio dove presto si sposterà la biblioteca, ma non solo. “Avendo questo immobile di importanza storica da restaurare, - spiega la Sindaca di Corio - siamo riusciti a ottenere un finanziamento dal GAL ed entro questa primavera l’immobile accoglierà la biblioteca e un punto informativo, che sino ad oggi mancava, per poter dare il benvenuto ai turisti. Corio infatti d'estate si anima: da un lato grazie alle seconde case e quindi a gente che aveva scelto già a suo tempo di passare le proprie vacanze in un paese che è a pochi chilometri da Torino, ma con un clima totalmente diverso; dall’altro grazie ai nuovi turisti, che si ritrovano qui a scoprire le bellezze culturali e soprattutto paesaggistiche del nostro territorio”.6 Corio Sindaca Maria Susanna Costa Frola 3

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Sestriere, Gianni Poncet, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.
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Nel numero del 4 marzo della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Sestriere; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
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ALLA SCOPERTA DEL COMUNE PIÙ ALTO D’ITALIA

Con i suoi 2035 metri di altitudine, Sestriere è il Comune più alto d'Italia. Un Comune dalla storia molto recente, che inevitabilmente si lega a quella della famiglia Agnelli, allo sci e al turismo, ma con molte altre curiosità. Il nome del paese deriva dal latino “Petra sextreria”, sesta pietra, quella che serviva da punto trigonometrico di riferimento nella misurazione della distanza in miglia dalla città più vicina, che era Augusta Taurinorum. Il Sindaco Gianni Poncet ci ha raccontato, dopo due anni di pandemia e di lockdown e nell’anno in cui si celebrano i 90 anni di attività della stazione turistica, come è oggi Sestriere e cosa si intravede nel suo futuro. Veniamo inevitabilmente da anni complicati, ma le premesse per un futuro radioso ci sono tutte, a partire dal fatto che è subentrato un grande investitore, la iCON Infrastructure che ha rilevato impianti di risalita e alberghi, e che ha veramente voglia di fare, così come l’abbiamo noi amministratori” sottolinea Poncet. Ma cosa significa vivere a Sestriere non essendo turisti? “I mesi transitori sono difficili perché siamo un Comune di neanche mille abitanti e arriviamo però a dover fornire servizi per 30-35.000 persone. - risponde il Sindaco - Periodi come maggio-giugno e ottobre-novembre sono mesi transitori di preparazione per la stagione turistica estiva e invernale”.Cosa può fare la Città Metropolitana per venire incontro alle esigenze di sviluppo, di turismo e di mantenimento di questo Comune in quota? “Sicuramente tanto: noi crediamo nella collaborazione di tutti gli Enti, ma credo che Città Metropolitana possa veramente darci il valore aggiunto che parte da una struttura come Casa Olimpia”. Inaugurata in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006 dall’allora Provincia di Torino, Casa Olimpia può quindi tornare agli splendori di un tempo? “Assolutamente sì. - risponde il Sindaco Poncet - L’intenzione è proprio quella di farla tornare a essere, in collaborazione con Città Metropolitana, la casa della cultura. Vogliamo spostate qui la nostra biblioteca e le sedi delle associazioni, in maniera da farla rivivere e aprirla a tutte quelle manifestazioni estive e invernali importanti e a eventi culturali che ridiano a Casa Olimpia la giusta collocazione: vogliamo che sia un fiore all’occhiello per il Comune di Sestriere”.
Per concludere: che cosa significa amministrare un piccolo Comune? “Significa dare molto, - ha risposto il primo cittadino di Sestriere - e credere profondamente in quello che si sta facendo, a livello professionale, a livello di conoscenza del territorio o comunque della località e delle persone che vivono nel territorio, cercando veramente di mettersi a loro disposizione e creando le premesse e le prerogative di lavoro per riuscire a ottenere dei risultati che sono poi quelli di un'economia che per noi è l'economia turistica”.Poncet sindaco

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Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Virle, Mattia Robasto, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.
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Nel numero del 18 febbraio della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Virle; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
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UN PAESE RICCO DI STORIA, PASSIONE PER IL LAVORO E TESORI ARCHITETTONICI

Virle Piemonte è un Comune di 1152  abitanti di quella ricca pianura a sud di Torino che confina con il Pinerolese e con il Saluzzese. L’abitato, così come è attualmente leggibile dal punto di vista urbanistico, sorse nel Medioevo sulla riva destra del torrente Lemina. La posizione del paese induce a credere che anticamente la zona fosse caratterizzata da paludi e boschi. È storicamente accertato che nel 1029 alcuni monaci benedettini con radici a Susa ma trasferiti a Vigone, con l'aiuto di monaci del loro stesso ordine che si erano insediati a Castagnole Piemonte, bonificarono il territorio per metterne a coltura le terre fino a poco tempo prima considerate malsane. Le prime case furono costruite nella regione Podi, che si trova al confine con Pancalieri ed è più elevata rispetto alla pianura circostante. Il nome del paese viene fatto risalire a due possibili origini, entrambe però precedenti all’epoca medioevale. La prima è la contrazione di vicus Irlae, che indica un villaggio fondato dalla famiglia Irla di origine romana, la cui presenza è documentata da ritrovamenti archeologici. La seconda fa riferimento al termineVirguletta, che indica luoghi in cui si coltivano piante da cui si ricavano verghette utili per legare le viti. Entrambe le ipotesi farebbero quindi risalire la nascita del primo nucleo abitato all’età romana. Quello che è certo è che il paese, grazie alle ricchezze accumulate nel tempo dai suoi feudatari medioevali e moderni, può vantare due castelli. Il maniero dei marchesi Romagnano sino al XVII secolo era cinto da fossati e mura, probabilmente demolite nel 1630 dalle truppe francesi che si accamparono a Virle in attesa di uno scontro con l'esercito sabaudo. Della cinta muraria non rimane che la cosiddetta “Portassa”, attualmente in restauro, mentre il castello attuale risale al 1700. Per contrapporsi politicamente ai Romagnano, gli Asinari, antichi feudatari di Virle, eressero un palazzo nel centro del paese, passato successivamente ai Piossasco di None.

LA VIRLE DEL XXI SECOLO RACCONTATA DAL SUO PRIMO CITTADINO

Insomma, un luogo tutt’altro che banale, Virle, che naturalmente siamo andati a farci raccontare da Mattia Robasto, dal 2015 giovane e appassionato primo cittadino di un paese che ad un primo colpo d’occhio rivela il notevole lavoro compiuto negli ultimi anni per recuperare il patrimonio storico e architettonico. “Il più recente segno tangibile di una valorizzazione tuttora in corso è il cantiere di restauro conservativo della Portassa, l’unico lembo delle antiche mura medioevali rimasto in piedi” ci ha spiegato il sindaco Robasto, che ha tenuto anche a sottolineare il legame tra Virle e le terre argentine in cui emigrarono oltre un secolo fa molti contadini del paese. I discendenti di quei contadini sono recentemente tornati a Virle per recuperare le loro radici familiari ed etniche. Quel legame è testimoniato visivamente da alcuni murales, che nel centro storico raccontano le storie di fatica e di emigrazione dei piemontesi d’Argentina. Dal 1995 la comunità di Virle è gemellata con quella di Colonia Vignaud, nella provincia di Cordoba: un legame nato agli inizi del XX secolo, quando manovali e braccianti abbandonarono i campi piemontesi in cerca di fortuna. Oggi due monumenti, a migliaia di chilometri di distanza l'uno dall'altro, celebrano l’amicizia italo-argentina. “Nel 2017, - sottolinea il sindaco Robasto - abbiamo festeggiato i vent’anni del nostro gemellaggio e nel 2018 abbiamo organizzato un interscambio culturale, che ha consentito ad alcuni studenti dell’istituto agrario di Colonia Vignaud di visitare Virle e conoscere i luoghi dai quali i loro antenati erano partiti. Gli studenti argentini hanno inoltre potuto approfondire la conoscenza di nuove tecnologie agrarie, grazie alla collaborazione con l’Istituto agrario salesiano di Lombriasco”. A proposito, abbiamo chiesto al Sindaco se ancora oggi a Virle si vive solo di agricoltura. “Il settore primario la fa ancora da padrone, ma abbiamo anche una zona industriale e artigianale, che si è sviluppata e ha saputo attrarre nuove attività a partire dai primi anni ‘80 del secolo scorso” ci ha risposto il primo cittadino.
Il clima sociale di Virle a giudizio del Sindaco è sereno ed è caratterizzato dal ruolo importante delle associazioni, sia per l’organizzazione di eventi di aggregazione e svago che per la valorizzazione del patrimonio storico. Se si passa per Virle, da non mancare una tappa alla villa-castello dei conti Piossasco e al castello dei marchesi Romagnano, visitabile quest’ultimo nell’ambito delle iniziative dell’associazione Dimore Storiche Italiane. Nella sua vita professionale Mattia Robasto è un esperto di materie amministrative, in qualità di vicesegretario generale del Comune di Trofarello. Gli abbiamo quindi chiesto quanto la sua esperienza di lavoro lo aiuta nell’attività amministrativa a Virle, ad esempio per cercare di attrarre nel suo Comune le risorse del PNRR. “Quella del PNRR sarà una sfida molto difficile, che per noi amministratori non potrà prescindere da lunghe ore di studio dei bandi a cui il Comune potrà partecipare. - ha risposto il sindaco Robasto - Noi a Virle abbiamo già impostato un percorso di completa riorganizzazione dell’erogazione dei servizi alla cittadinanza nel giro di alcuni anni. Lavoriamo alla realizzazione di un nuovo centro civico: una struttura che accorperà il polo dell’asilo nido e della scuola materna e primaria, la palestra, la biblioteca, l’archivio storico comunale e altri servizi”. Ma quanta passione ci vuole per fare il sindaco di Virle? “Tanta passione” ha risposto il primo cittadino, “ma è importante avere una buona squadra, che è una sorta di braccio armato, senza il quale il sindaco potrebbe fare ben poco”.1 Mattia Robasto Sindaco Virle 2

Enti locali

Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Ronco Canavese, Lorenzo Giacomino, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20,40, il sabato alle 14,30 e la domenica alle 18,40.
Nel numero del 4 febbraio della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Ronco Canavese; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/
Per scaricare le immagini della fotogallery:
https://photos.app.goo.gl/vBYgDf28QZfLko2L9

ALLE PORTE DEL GRAN PARADISO NATURA, TRADIZIONI E IDENTITÀ

Ronco Canavese (Ronch Canavèis in piemontese, Ronk in francoprovenzale) è un Comune di poco più di 300 abitanti, il cui capoluogo sorge sulla destra idrografica del torrente Soana. Chi visita il centro storico del capoluogo percepisce immediatamente l’attaccamento dei residenti all’ambiente naturale, alla storia, alla cultura materiale e spirituale, alle radici linguistiche francoprovenzali. Di notevole interesse il campanile e la chiesa parrocchiale, realizzata in gran parte in pietra, restaurata a più riprese e attualmente oggetto di interventi sulla facciata. L'ingresso è preceduto da un pronao che poggia su colonne in pietra. Immersa nella natura tra prati e boschi, la chiesa di San Rocco risale al XVII secolo e venne realizzata su iniziativa degli abitanti locali. Il culto di San Rocco è ancora oggi particolarmente sentito delle frazioni di Villanuova, Lilla, Fucina, Costabina, Montelavecchia e Boggera. Interessante anche la casaforte di Servino o Gran Betun, che sorge a 1460 metri di quota ed è raggiungibile percorrendo un sentiero. A Ronco uno dei versanti della Valle Soana è compreso nel territorio del Parco Nazionale Gran Paradiso, elemento importante per l’identità del paese, come ci ha confermato il Sindaco, Lorenzo Giacomino.
Siamo una piccola comunità, che ogni giorno è alle prese con le difficoltà della vita in montagna. - sottolinea Giacomino. - Per chi vive qui la nostra è la miglior vita possibile, ma comporta fatiche quotidiane e disparità in termini di servizi rispetto alla pianura. Un paio di mesi fa, insieme ai componenti della Giunta comunale, abbiamo deciso di dotare il nostro ambulatorio medico di un medico di cartone, in segno di protesta per le condizioni della sanità pubblica in montagna. Siamo passati da una situazione in cui potevamo disporre di due medici di famiglia ad una in cui ne abbiamo uno solo, che nei prossimi anni andrà in pensione. La guardia medica a cui facciamo riferimento è a Pont Canavese, nel fondovalle. La mancanza dei medici di famiglia determinerà quindi un impoverimento dei servizi sanitari, che sono essenziali soprattutto per la popolazione più anziana”. Un’altra delle battaglie che l’amministrazione comunale di Ronco deve combattere è quella per il diritto al segnale televisivo digitale terrestre. “Sinceramente, - rileva il Sindaco di Ronco Canavese - non capisco perché un cittadino che decide di vivere a 1000 metri di quota si debba dotare di una parabola satellitare, a differenza dei residenti in pianura che, pagando lo stesso canone, possono contare sull’intera offerta della televisione pubblica, che da noi non è garantita”.
Il Parco Nazionale Gran Paradiso a Ronco è percepito più come un’opportunità o come un limite? “Per noi il Parco è motivo di orgoglio ed è una risorsa per la popolazione locale. - risponde il Sindaco Giacomino. - La mission che il Parco si è data è quella di coniugare lo sviluppo con la conservazione dell’ambiente. La comunità che abita nel Parco è la risorsa più importante del territorio. Occorre lavorare insieme per perseguire obiettivi di sviluppo, perché senza lo sviluppo la comunità viene meno e la vita in montagna è sempre più difficile. Sullo sviluppo dobbiamo lavorare in termini turistici, ambientali ed energetici”. Oltre a quello del Sindaco di Ronco, in Valle Soana non mancano altri esempi di giovani che hanno scelto di rimanere o tornare in montagna, tornare alle radici della propria famiglia, per costruire nuove opportunità lavorative e sociali per i nuclei familiari che si stanno formando o si formeranno. “Questa è la mia storia e quella di altri giovani, ma le nostre storie non bastano. - sottolinea Lorenzo Giacomino - A fine anno, quando si tirano le somme, i numeri sui ritorni alla vita in valle e in montagna non permettono ancora di avere un saldo positivo. Il fenomeno dello spopolamento è ancora una realtà. Quando sono diventato Sindaco ho annunciato di voler combattere lo spopolamento della montagna”.
L’attaccamento alle tradizioni culturali e linguistiche, come dicevamo, è un’altra delle peculiarità della comunità di Ronco. “Siamo una minoranza linguistica francoprovenzale e ciò che ci contraddistingue è il fatto che la nostra lingua è parlata quotidianamente dagli abitanti, anche quelli più giovani. Esprimersi in una delle lingue minoritarie tutelate anche dalla Città Metropolitana di Torino non significa rifugiarsi nel passato, ma sapersi distinguere nel futuro che stiamo progettando e che costruiremo” conclude il Sindaco Giacomino.

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