Dal 2011 Eco e Narciso ha intrapreso un percorso evolutivo, chiamato Sette piccoli cieli, che si propone di rivolgersi non esclusivamente alle comunità che fanno capo agli ecomusei, o alle amministrazioni locali, bensì a gruppi spontanei o meno che vivono nel territorio metropolitano, proponendo un’attitudine lavorativa che genera delle comunità temporanee di pratica. L’obiettivo è quello di partire da un’analisi volta a individuare e approfondire temi attuali e fondanti per la costruzione di uno spazio pubblico inclusivo e sostenibile, per giungere all'emersione di situazioni che stanno a quei temi come l’arte attraverso il suo operato sta all'impegno civile.
Cittadinanza, lavoro, legalità, nuove tecnologie della produzione e della condivisione, dialogo interculturale, spazio pubblico, ambiente sono i temi da assumere come punto di partenza di un operato che intende indagare e interpretare i mutamenti socio-economici e attivare attraverso l’arte delle azioni culturali e produttive, per mezzo dell’incontro, del confronto e dello scambio tra la società civile, gli artisti e i portatori di varie competenze.
Le riflessioni sono maturate ad opera del gruppo di lavoro composto da Maurizio Cilli, Rebecca De Marchi, Giorgio Gianotto, Maurizio Giustetto, Luca Morena, Giovanni Semi, Giorgio Vasta.
Dopo una prima fase di ricerca il progetto, a cura di Maurizio Cilli e Rebecca De Marchi, è proseguito mediante il lavoro sul campo in connessione con due contesti: Nichelino dove gli interlocutori sono stati l’amministrazione comunale e i giovani abitanti del quartiere Castello coinvolti in un workshop di autocostruzione dall’artista invitato Martino Gamper (progetto Nichelino Base Alpha), e Settimo Torinese dove è stato avviato un dialogo con i richiedenti asilo politico ospitati presso il centro della Croce Rossa dando origine a dispositivi di narrazione con lo scrittore Cristiano de Majo e di orientamento con la realizzazione di una mappa corale (progetto 7°Ling8).