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Il consigliere metropolitano Antonino Iaria risponde al Comitato “Autovelox no grazie"

La strada provinciale 197 del Colle del Lys attraversa i centri abitatidi Almese e Villardora, dove come è noto la velocità massima non può superare i 50 km/h, con una carreggiata larga e rettilinea dove “qualunque automobilista e motociclista, anche il più ben intenzionato, raggiunge involontariamente velocità elevate dimenticando di trovarsi all’interno di un centro abitato. E’ per questo che molti Comuni hanno adottato particolari misure di gestione del traffico finalizzate ad aumentare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, attraverso interventi di modificazione del corpo stradale ed effetti ottici e psicologici che costringono involontariamente l'automobilista a una guida più attenta e rallentata”. Il consigliere delegato ai lavori pubblici e alle infrastrutture della Città metropolitana di Torino Antonino Iaria risponde con una lettera alla petizione “Autovelox No Grazie” - nella quale i firmatari richiedono la rimozione dei box atti a contenere rilevatori di velocità collocati nel territorio comunale di Almese - ricordando che “tra il 2011 e il 2016 nello stesso tratto di strada provinciale 197 (Almese, Villardora, Almese), sulla quale risulta un traffico giornaliero medio di oltre 5.500 veicoli, sono stati registrati nel solo Comune di Almese dieci incidenti che hanno provocato 13 feriti e nel Comune di Villardora 8 incidenti ed 11 feriti (totale 18 incidenti e 24 feriti)”.
La risposta di Iaria evidenzia, tra l’altro, che solo il 22% dei firmatari dichiara la residenza ad Almese, mentre il 26% risiede a Villardora, il 18% a Rubiana e il restante 34% risulta residente altrove.
“La Città metropolitana di Torino” conclude la missiva di Iaria, “nell’ambito dell’attività del servizio Monitoraggio e sicurezza stradale, sentito in merito il Ministero delle Infrastrutture, ha intenzione di effettuare – nel medio periodo – un’analisi dell’incidentalità relativamente ai tratti stradali sui quali risultano essere installati da parte dei Comuni apparati per alloggiare al loro interno dispositivi di rilevamento del superamento dei limiti di velocità in ambito urbano (ad oggi risultano sulle strade comunali  46 apparati in 12 Comuni)”.