Nell’incontro, che è stata l’occasione per un primo confronto sull’impatto dell’ospedale sul sistema viario, è stato annunciato che di tale impatto si terrà conto negli studi preliminari alla progettazione della Gronda Est. L’obiettivo della Città metropolitana e di tutti Comuni interessati è quello di garantire l'accessibilità, la sicurezza e il miglioramento del flusso del traffico nelle aree circostanti la futura struttura sanitaria. Il nuovo ospedale sorgerà in un’area demaniale di 20 ettari in passato interessata da edifici militari e costerà 302 milioni, resi disponibili con un finanziamento dell’Inail. L’incarico per la progettazione è stato aggiudicato nell’ottobre scorso e il progetto dovrà essere redatto e consegnato entro il 31 maggio 2025, corredato dai risultati delle indagini sullo stato ambientale e idrogeologico dell’area, previste dalla legislazione in materia. Il nosocomio avrà 550 posti letto e sarà progettato e realizzato grazie alle migliori e più recenti tecnologie e con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. La conferenza dei servizi che dovrà definire il quadro autorizzativo si dovrà concludere entro l’estate del prossimo anno. L’ospedale potrà contare su di una viabilità interna all’area su cui sorgerà. L’accesso avverrà da una rotatoria già esistente sulla Variante della Strada Provinciale 29. Gli ingressi e le uscite da tale rotatoria dovranno probabilmente essere rivisti. Vi è anche l’ipotesi di un nuovo asse viario che, seguendo in parte il tracciato di strade secondarie già esistenti, colleghi l’ospedale con la Provinciale 29. Si tratta però di una infrastruttura non finanziata, di cui devono essere valutate le caratteristiche infrastrutturali, la compatibilità con il Piano Regolatore di Cambiano e l’impatto sul già ora consistente flusso di traffico che insiste sulla SP 29. Come ha spiegato l’ingegner Petruzzi, se il progetto della nuova viabilità rientrasse però nella più complessiva progettazione dell’ospedale, i pareri positivi espressi dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e in sede di Conferenza dei servizi a livello regionale, costituirebbero di per sé una variante allo strumento urbanistico comunale.
Il Vicesindaco Jacopo Suppo ha sottolineato che “la Città metropolitana di Torino ha ricevuto dalla Regione Piemonte un mandato per la definizione del nuovo assetto della viabilità intorno al nuovo ospedale e che, nell’ambito e secondo le linee guida del PUMS-Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, si dovrà rivedere anche il sistema del trasporto pubblico locale. I nostri uffici sono a disposizione per approfondire le soluzioni varie ipotizzabili. L’obiettivo che dobbiamo perseguire è quello di programmare una viabilità, una logistica sanitaria e un sistema di trasporto pubblico che siano sostenibili”. “Al tema del nuovo ospedale è collegato anche quello di una nuova gestione del sistema della Tangenziale torinese. - ha inoltre rimarcato Suppo - Con la nuova società concessionaria si può iniziare a discutere sul superamento del sistema delle barriere e sull’adozione della modalità free flow, adottata con successo in altre realtà territoriali. La viabilità intorno e a servizio dell’ospedale di Cambiano è un tassello importante di un più complessivo riassetto del sistema trasportistico e viabilistico intorno a Torino”.

Da parte sua il Sindaco di Santena, Roberto Ghio, ha sottolineato che la sfida più importante in questo momento è quella di progettare un ospedale e un sistema viario che dovranno rispondere non alle esigenze del territorio attuali ma a quelle ipotizzabili tra una decina di anni. Così come la viabilità dovrà essere pensata non solo in funzione dell’ospedale ma delle esigenze dell’intero territorio.