“Il primo giro di consultazioni è servito a capire le principali criticità da affrontare e le esigenze segnalate dagli amministratori locali rispetto all’ipotesi del corridoio in cui localizzare un sistema viario che non avrà le caratteristiche e l’impatto ambientale di una tangenziale autostradale. Ovunque possibile, sarà sfruttato il sedime stradale attuale, per limitare il consumo di suolo. - hanno sottolineato alla fine della riunione a Chieri il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e il Consigliere Alessandro Sicchiero - Approfondiremo in loco i dettagli, nel corso di sopralluoghi che serviranno a capire in quali nodi occorre elaborare soluzioni tecniche per limitare l’impatto ambientale e far convivere il flusso veicolare locale con quello a più lunga distanza. Terminato il confronto con i Comuni, passeremo al coinvolgimento dei portatori di interesse, delle associazioni ambientaliste e di categoria e degli operatori economici”.
Nella riunione nella sala consiliare della Città di Chieri l’incontro è iniziato con una sintetica illustrazione dei dati sul traffico che insiste attualmente sul sistema della Tangenziale torinese. Il volume di tale traffico in entrata e uscita è stabile da una quindicina di anni. In un giorno medio circa 166.000 veicoli impegnano la Tangenziale e per la maggior parte sono destinati o provenienti dall’area urbana torinese. La Tangenziale Nord sopporta un traffico di 150.000 veicoli al giorno e il traffico di semplice attraversamento non diretto a Torino riguarda solo 23.000 unità, cioè il 15% del totale. La proporzione è simile per quanto riguarda la Tangenziale Sud: 120.000 veicoli in transito al giorno, di cui 19.000 (16%) in attraversamento senza ingresso a Torino. A giudizio degli esperti dello studio Meta, la realizzazione della Gronda Est con caratteristiche non autostradali intercetterebbe una bassa percentuale del traffico che attualmente impegna le Tangenziali Nord e Sud. Il miglioramento della viabilità nell’area della Collina Chierese e Torinese potrebbe invece attrarre una parte dei veicoli provenienti dalle Langhe, dall’Astigiano e dal Chierese che sono diretti al Vercellese o al Canavese e viceversa. È inoltre prevedibile che nei prossimi anni il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo comporti una diminuzione del traffico pesante sulla A21 Torino-Piacenza, che a sua volta alleggerirebbe il sistema tangenziale torinese. Tutto questo per dire che la Gronda Est convoglierebbe i circa 10000 veicoli che già oggi attraversano ogni giorno il nodo di Chieri, a cui ne andrebbero aggiunti al massimo 6000, provenienti dalla rete stradale ordinaria e destinati al Chivassese.
Per i nodi Chieri-Poirino e Santena-Cambiano nella loro ipotesi preliminare di revisione del progetto della Gronda Est hanno ipotizzato una viabilità di tipo B1-B2, con due corsie per senso di marcia e un elemento di separazione centrale, eventualmente costituito da una fascia verde. Questo significherebbe il raddoppio della circonvallazione di Chieri fino all’innesto della circonvallazione di Pessione. Dalla riunione a Chieri è emerso che particolare attenzione dovrà essere dedicata alla revisione del sistema viario in corrispondenza del nodo di Sant’Anna, per la questione della compatibilità tra il traffico di attraversamento e il traffico locale, sia automobilistico, che ciclabile e agricolo. Un altro tema da affrontare è la compatibilità della nuova viabilità con l’assetto idraulico del territorio e con la presenza di alcuni beni architettonici tutelati. Saranno da valutare anche la revisione dell’ingresso in autostrada a Santena e l’impatto sulla viabilità del nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 a Cambiano.
