Dopo i primi giorni di ricovero, in cui le sue condizioni erano gravi, le cure intensive a cui è stato sottoposto l’animale e l’intervento chirurgico di curetage hanno sortito gli effetti desiderati: Cati ha cominciato ad alimentarsi e le ferite alla testa hanno cominciato a rimarginarsi. Tornata in forze, la giovane lupa può ora muoversi in un ambiente più ampio, anche se protetto. Una sua reimmissione nell’ambiente naturale non protetto sarebbe problematica, perché le gravi ferite alla testa provocate da morsi, che presentava al momento del recupero, fanno ritenere che fosse stata allontanata da un branco.
A seguito della segnalazione giunta al responsabile della vigilanza dell’Azienda Faunistica Albergian, il recupero di Cati era stato effettuato dal personale del CANC impegnato nel progetto “Salviamoli Insieme” per conto della Città Metropolitana di Torino, la cui Funzione specializzata tutela fauna e flora è convenzionata con il centro veterinario universitario di Grugliasco. La lupa era stata recuperata con la collaborazione del responsabile degli agenti di vigilanza del parco della Val Troncea e di alcuni suoi collaboratori, alla presenza del direttore dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie e sotto la supervisione clinica del veterinario convenzionato con il Parco. L'animale era stato anestetizzato e portato al CANC per l’effettuazione delle terapie del caso.
