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Piano di contenimento della Nutria: si stanno valutando metodi alternativi

Dopo le recenti inchieste giornalistiche e le prese di posizione di alcuni esponenti di associazioni animaliste in merito al Piano di contenimento della Nutria adottato nello scorso febbraio dalla Città Metropolitana di Torino, Elisa Pirro, Consigliera delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, tiene a fomulare alcune precisazioni.
“Il piano – spiega la Consigliera delegata - riguarda una specie non autoctona e non tutelata dalle normative sulla fauna selvatica e viene implementato dalla Città Metropolitana così com’è stato predisposto durante il passaggio dalla precedente all’attuale amministrazione. Il lungo iter di approvazione non consentiva di apportare modifiche senza ritardare l'emanazione, che era ritenuta urgente per far fronte ad alcuni problemi rilevanti per gli agricoltori”.
“Essendo consci delle criticità del piano, - precisa la Consigliera Pirro - abbiamo deciso di non attuare interventi cruenti di contenimento in ambito cittadino. Stiamo valutando la possibilità di rivedere il piano ponendo più attenzione a metodi alternativi a quelli tradizionali. Dobbiamo però tenere presente che il Regolamento europeo 1143 del 2014 ed i relativi regolamenti di esecuzione emanati nel 2016 fissano l’elenco delle 100 specie esotiche più dannose per l’ecosistema europeo. In tale elenco è compresa la Nutria, di cui si prevede l’eradicazione dal territorio europeo”. In Italia pertanto la Nutria non gode attualmente di alcun tipo di tutela giuridica. La Consigliera Pirro ricorda che “l’ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è stato incaricato dal Ministro dell’Ambiente di redigere un piano nazionale di intervento da presentare alle Regioni, che sono state sollecitate ad adottare a loro volta appositi piani. La Regione Piemonte nel marzo 2016 ha ribadito la competenza della Città Metropolitana di Torino e delle altre Province nel controllo della fauna ed ha invitato gli Enti di area vasta ad adottare nel proprio territorio piani di contenimento della Nutria. Il Servizio Tutela Flora e Fauna della Città Metropolitana opera con personale regionale distaccato e impegnato nell’esercizio di una funzione delegata e non può pertanto rifiutarsi di adottare atti espressamente richiesti dalla Regione”.