Partecipato e intenso il dibattito online tra le Zone omogenee che si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì 11 novembre, con lo scopo di definire le priorità segnalate dai territori nel processo di elaborazione del Piano Strategico Metropolitano 2021-2023.
Gli incontri dell’11 novembre hanno concluso la fase propedeutica all’elaborazione di soluzioni condivise. Centinaia i partecipanti alle diverse sessioni territoriali che hanno affrontato i principali nodi problematici e le sfide che Torino, i Comuni della conurbazione el’intera Città metropolitana affronteranno nei prossimi anni, a cominciare dalla riorganizzazione del sistema dei trasporti e proseguendo con la rete dei servizi sanitari e ospedalieri, il digital divide, la promozione della cultura, il contrasto alle nuove povertà e al degrado ambientale, i cambiamenti climatici, la difesa dei suoli fertili dalla cementificazione, il riutilizzo delle aree industriali dimesse.
Il Consigliere metropolitano Dimitri De Vita, delegato alla pianificazione territoriale, ha sottolineato che la fase di ascolto dei territori può contare per la prima volta sul sostegno scientifico del Politecnico e dell’Università di Torino, con l’obiettivo di colmare il gap tra la pianura urbana e periurbana e le zone rurali e montane, che non hanno parità di accesso ai servizi e alle opportunità.Secondo il Consigliere delegato, gli investimenti per l’innovazione devono essere diffusi sul territorio. Occorre lavorare in tutte le aree della Città metropolitana alla digitalizzazione e velocizzazione delle procedure burocratiche e della giustizia civile, impensabile senza l’estensione della banda larga a tutti i Comuni. Il Consigliere De Vita ha anche fatto riferimento all’azione della Città metropolitana per reperire risorse statali ed europee per i progetti riguardanti il dissesto idrogeologico e il miglioramento dell’edilizia scolastica. L’Ente di area vasta ha chiesto al governo di impegnare risorse che saranno messe a disposizione dal programma Next Generation EU, a vantaggio soprattutto delle aree montane e rurali. De Vita si è anche augurato che l’emergenza pandemica abbia segnalato a tutti i decisori pubblici l’urgenza del recupero di una capillare ed efficiente rete territoriale sanitaria. Da parte sua la Città metropolitana può intervenire sul trasporto pubblico nelle aree rurali, nell’ambito del nuovo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. L’obiettivo è di fare in modo che tutti i Comuni montani dispongano di almeno un servizio giornaliero di collegamento andata e ritorno con i movicentri o comunque con i nodi in cui si incontrano le principali linee di trasporto pubblico. In talune aree periferiche si possono attivare servizi a chiamata. L’importante, ha sottolineato il Consigliere De Vita, è che si ponga rimedio al taglio di 57 milioni di euro nelle risorse per il trasporto pubblico locale subìto negli ultimi 15 anni dalla Provincia di Torino prima e dalla Città metropolitana a partire dal 2015. Per quanto riguarda l’estensione della banda larga, De Vita ha ricordato di aver scritto a tutti i Sindaci del territorio, chiedendo loro di segnalare le criticità nelle connessioni Internet e indicando la possibilità di sopperire alle insufficienze con l’istallazione di reti wireless pubbliche. È in corso una ricognizione delle criticità e delle esigenze segnalate dai Comuni del Pinerolese e del Canavesein risposta alla lettera del Consigliere delegato. In materia di servizi sociali, De Vita ha segnalato che la Città metropolitana intende intervenire per creare o potenziare una rete di operatori di comunità a servizio degli anziani, utilizzando sia i finanziamenti europei che i fondi propri.
I NOSTRI COMUNICATI
Le Zone omogenee protagoniste dell’elaborazione del Piano Strategico Metropolitano 2021-2023
- Dettagli
- Categoria: Territorio e urbanistica