I NOSTRI COMUNICATI

 

La Pubblica tutela incontra le professioni

Corsi di formazione per assistenti sociali, commercialisti, educatori professionali, geometri e infermieri
per il sostegno delle persone fragili

È difficile il “mestiere” dei tutori e degli amministratori di sostegno. Queste figure vengono individuate dal giudice tutelare per rispondere alla carenza di autonomia, sotto il profilo cognitivo, di persone affette da patologie più o meno importanti che incidono sulla capacità di intendere e di volere.
Il loro compito è verificare che i diritti e i doveri delle persone che assistono vengano esercitati correttamente, relazionandosi con i servizi sociali e sanitari, con le banche, con il medico di base, e operando sotto il controllo del magistrato nell’attuazione dei  bisogni dei loro assistiti.
Essendo in alcuni casi attività molto tecniche possono sollevare dubbi o difficoltà: in questi termini il collegamento con le professioni assume un valore fondamentale qualificando maggiormente l’incarico del tutore e dell’amministratore di sostegno.
È in questo contesto che la Città metropolitana di Torino -che per legge ha il compito di supportare tutori e amministratori di sostegno- vuole promuovere la creazione di un elenco di tutori/tutrici e amministratori/amministratrici di sostegno individuati tra alcune professioni.
Se ne è parlato oggi nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna, in occasione di un incontro di presentazione dal titolo “La pubblica tutela incontra le professioni”.
L’obiettivo è di offrire uno specifico percorso formativo teorico-pratico sulle questioni più rilevanti (le norme che disciplinano il ruolo del titolare della protezione, gli aspetti sociali e sanitari, i compiti dei servizi), con le quali tutori e amministratori devono confrontarsi, per arrivare ad offrire ai magistrati una lista di professionisti e professioniste dalla quale si potrà attingere in quelle situazioni in cui i familiari non siano idonei o nel caso possa risultare particolarmente gravoso l’incarico se conferito ai servizi socio-assistenziali o sanitari.
“L’obiettivo di fondo del progetto, vista la particolare natura della funzione che verrà esercitata” spiega la consigliera delegata alle politiche sociali della Città metropolitana di Torino “è creare una rete tra le professioni affinché si possa fare cultura in merito al particolare approccio che occorre mantenere con le persone sottoposte a misure di protezione: bisogna valorizzare gli aspetti della relazione umana e non solo le dinamiche legate alla gestione patrimoniale”.
Il progetto, in una prima fase, vuole rivolgersi principalmente a quelle professioni che non orbitano all’interno dell’area prettamente legale, ma sono strettamente connesse e coinvolte nella gestione delle persone fragili soggette a tutela: assistenti sociali, commercialisti, educatori professionali, geometri e infermieri.
Il progetto prevede entro la metà di giugno un incontro plenario rivolto a tutti i professionisti interessati, in cui verranno illustrati gli obiettivi della formazione e i compiti dell’Ufficio di pubblica tutela della Città metropolitana; verranno quindi selezionati 25 candidati per la formazione specifica di settembre 2016 e 25 candidati per la formazione specifica di dicembre 2016.
Ciascun modulo formativo prevede, oltre ai funzionari della Città metropolitana, il coinvolgimento, in qualità di relatori, di un magistrato e di un funzionario di cancelleria, ma anche di rappresentanti delle singole professioni coinvolte, perché vengano condivisi i diversi punti di vista sulle tematiche proposte.

Per informazioni ulteriori è possibile inviare una mail all’Ufficio di Pubblica Tutela pubblicatutela@cittametropolitana.torino.it o contattare il numero 011.861.2147/2146.