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Anche Città metropolitana di Torino aderisce al programma Cities Changing Diabetes

 

Anche la Città metropolitana di Torino ha aderito ufficialmente al programma Cities Changing Diabetes entrando cosi nella rete costituita da 36 città deeuropee e  centri di ricerca che studiano il diabete di tipo 2 in rapporto all’ambiente urbano e cercano soluzioni per migliorare la vita dei cittadini.
Attivo fin dal 2014 a livello europeo, l programma è progettato per affrontare i fattori sociali e culturali che possono aumentare la vulnerabilità al diabete di tipo 2 tra alcune persone che vivono in ambienti urbani: oggi ha stabilito partnership locali raggiungendo più di 150 milioni di persone, per aiutare a prevenire e controllare il diabete urbano.
Il programma Cities Changing Diabetes si basa su tre elementi interconnessi: Map, Share e Act: consente alle città di comprendere la propria sfida del diabete urbano, di fissare obiettivi per arrestare l'aumento del diabete di tipo 2 nella loro città e di lavorare attraverso settori e discipline per unire le parti interessate a una causa comune.
Attraverso il programma, le città partner ottengono una panoramica globale delle sfide associate al diabete urbano e hanno accesso a intuizioni e apprendimenti chiave dalle soluzioni che vengono guidate in tutto il mondo.
Un decreto del vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha siglato l’adesione alla rete cui appartengono già ANCI, Ires Piemonte, Città di Torino, Città di Genova, l’intergruppo parlamentare sulla qualità della vita nelle città,Health City Institute, Fondazione IBDO, Università degli studi di Torino, Censis, Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), Istituto per la competitività. Centro per la ricerca sui risultati e l'epidemiologia clinica, Medipragma, Società Italiana Diabete (SID), Associazione Italiana Diabetologi, Società Italiana MMG, Caped Associazioni di persone con diabete in Piemonte, Diabete Italia, C14 +, Cittadinanzattiva, il CONI, la FIDAL, Società Italiana di Endos Pediatrico (SIEDP), Associazione Italiana Obesità, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, Associazione Fitwalking TO Walk LAB, ANIAD
Torino sta vivendo un lento declino demografico da oltre vent'anni, con un indice di vecchiaia superiore ad altre città del Nord Italia.
L’area di pertinenza della Città metropolitana è molto frammentata e diversificata, con il 39% della popolazione concentrata nel capoluogo e il 67% nel cuore metropolitano. Torino, tuttavia, rispetto alla sua area metropolitana sta conoscendo ormai da oltre un ventennio un lento declino demografico, con un indice di vecchiaia superiore rispetto alle altre metropoli del Nord. Ma è soprattutto il mutamento del tessuto produttivo, derivante dalla deindustrializzazione, ad incidere sulla progettazione della città, sui suoi spazi, sui servizi erogati, sulle condizioni sociali ed economiche e sugli stili di vita dei cittadini
Con il programma Cities Changing Diabetes, Torino e tutto il territorio metropolitano lavorano per promuovere interventi che tengano conto degli aspetti socio-economici e culturali per migliorare la salute della popolazione.
Ma quali sono i numeri della sfida al diabete a Torino? La prevalenza del diabete è del 6,8% (aumentata dal 3,8% al 6,8% dal 2003 al 2018). Il 25% delle persone di età compresa tra 18 e 69 anni è in sovrappeso e il 7% è obeso.
Studi quantitativi hanno dimostrato che la prevalenza del diabete non è la stessa in tutti i quartieri della città.I quartieri di Torino Nord e Ovest, oltre ad alcune zone del Torino Sud, registrano la prevalenza maggiore, mentre l'intera area oltre il fiume Po e alcuni quartieri del centro storico registrano i valori più bassi.
Parte della differenza può essere spiegata da fattori socio-economici con sovrappeso e obesità, ad esempio più alti del 35% nelle persone con un basso livello di istruzione scolastica.
Il programma Cities Changing Diabetes condurrà ulteriori analisi dei dati per rafforzare la base di conoscenze e fornire nuove strategie di intervento considerando sia il trattamento che la prevenzione del diabete.
Considerazioni socio-economiche e aspetti culturali legati alla vita urbana saranno cruciali per capire come rafforzare stili di vita sani tra la popolazione.
Una possibile azione futura è promuovere la salute urbana riscoprendo il territorio come palestra naturale, grazie alla varietà di percorsi pedonali, le aree verdi, i viali alberati, le piste ciclabili.

Maggiori dettagli sul sito di progetto https://www.citieschangingdiabetes.com/network/turin.html