I NOSTRI COMUNICATI

 

Piano di gestione Rocca di Cavour: osservazioni entro il 12 dicembre

La Città Metropolitana di Torino, in qualità di Ente gestore della Zona speciale di conservazione della Rocca di Cavour, ha pubblicato la proposta del Piano di Gestione del sito ed ha avviato la fase di consultazione.
Tutti gli interessati e gli stakeholders che lo ritengano necessario possono far pervenire le osservazioni entro il 12 dicembre, via posta ordinaria a Città Metropolitana di Torino - Servizio Pianificazione e Gestione Rete Ecologica, Aree Protette e Vigilanza Ambientale, corso Inghilterra 7, 10138 Torino. Le osservazioni possono anche essere inviate con la posta elettronica certificata a protocollo@cert.cittametropolitana.torino.ito con la normale e-mail all’indirizzo areeprotette@cittametropolitana.torino.it.
I dettagli del Piano sono pubblicati nel portale Internet della Città Metropolitana alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/parco-rocca-cavour
Il Piano di Gestione del Sito di Interesse Comunitario “IT 1110001 - Rocca di Cavour” è stato redatto in base all'articolo 42 della Legge Regionale 19 del 2009. Tale legge prevede che i soggetti gestori delle aree della Rete Natura 2000 predispongano, su direttiva regionale e qualora ritenuto necessario, il relativo piano di gestione, in base alle disposizioni del Decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio del 3 settembre 2002. La legge regionale prevede che il soggetto gestore adotti il piano di gestione a seguito di una consultazione degli Enti locali coinvolti, dei comprensori alpini e degli ambiti territoriali di caccia e delle associazioni agricole, venatorie e di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Completata la consultazione, il soggetto gestore deve inviare il piano adottato alla Giunta regionale per l'approvazione.

Carta d’identità della Rocca di Cavour

La Rocca di Cavour costituisce un insolito elemento di distacco rispetto alla pianura circostante, dalla quale si innalza come uno scoglio solitario, a distanza di alcuni chilometri dalla cerchia alpina. L’origine della Rocca risale al complesso fenomeno dell’orogenesi alpina, un insieme di deformazioni e accavallamenti degli strati rocciosi, derivanti dalla collisione della zolla africana con quella europea, circa trenta milioni di anni fa. Nel Quaternario, a seguito delle alluvioni derivanti dallo scioglimento dei ghiacciai, gli immensi depositi che colmarono la Pianura Padana sommersero parzialmente la Rocca, isolandola dalle altre vette. Per la sua particolare conformazione è un esempio tipico di “inselberg”, cioè di una “montagna-isola”. Dal punto di vista mineralogico la Rocca è ricca di quarzo, gneiss occhiadini, micascisti e scisti. Geomorfologicamente il sito comprende una zona pianeggiante e una in rilievo, la Rocca appunto. Il rilievo ha due sommità, il “Pilone” e il “Torrione”, che, partendo dai 300 metri della pianura, raggiungono l’altitudine massima di 462 metri. Un terzo spuntone, a est del Torrione, è noto in loco come “Rocca Crovet”.

Vegetazione

Per la sua posizione e il suo clima, il parco ha una vegetazione che consente la convivenza di piante tipicamente montane con altre mediterranee. Sul fresco versante nord crescono castagni, latifoglie (acero di monte, ciliegio, frassino, tiglio, farnia, carpino bianco) alternate a rovere, betulla e robinia. Nel sottobosco si trovano specie in prevalenza montane come mirtillo, brugo, giglio di San Giovanni e ginestre. Sui versanti ovest e sud a clima caldo si sviluppano rovere, roverella, robinia, ailanto e, con minor densità rispetto al lato nord, castagni. Peculiare è la presenza di origano, timo e cappero (Capparis spinosa), quest’ultimo probabile eredità di un’introduzione in epoca medievale e dei commerci con la Liguria. Il versante sud-orientale presenta una fascia rocciosa con scarsa vegetazione, ma molto interessante per la presenza di rapaci nidificanti, come il Falco pellegrino. Sulle sommità, con clima caldo d’estate e mite d’inverno, prevalgono alberi a cespuglio come bagolari, prugnoli, robinie e, nelle aree più scoperte, i rovi. Alla base della Rocca, nelle zone meno ripide e ben esposte, vi sono alcune coltivazioni agricole: frutteti, prati da sfalcio e vigneti. Nel sito sono stati rilevati due ambienti di interesse comunitario: la vegetazione delle pareti rocciose silicee, composta da specie rupestri come la Campanula elatines, la Silene rupestris e varie specie del genere Sedum e i boschi di castagno, che annoverano alcuni esemplari secolari.

Fauna

La collocazione dominante rispetto alla pianura e la presenza di ambienti differenziati (zone boschive, aree aperte e con cespugli, colture agricole) rendono la Rocca di Cavour un punto di riferimento per gli uccelli stanziali e migratori e un habitat ideale per gli uccelli da preda. Di particolare interesse è la presenza dell’averla minore (Lanius collurio), della magnanina (Sylvia undata), del nibbio reale (Milvus milvus), del falco pellegrino (Falco peregrinus), della taccola (Corvus monedula). Singolare la compresenza di tre specie di Luì: piccolo, bianco e verde (Phylloscopus collybita, P. bonelli e P. sibilatrix), caratterizzati da esigenze ecologiche differenti. Il Luì piccolo è quello più eclettico, il Luì bianco preferisce i territori caldi a sud, mentre il Luì verde abita i castagneti della zona nord. Sono segnalati alcuni rettili, come il biacco (Hierophis viridiflavus) o la natrice dal collare (Natrix natrix) e una piccola popolazione della salamandra pezzata (Salamandra salamandra), la cui peculiarità è di essere del tutto separata dalle popolazioni dei rilievi prealpini, che ne costituiscono il tipico habitat. Per quanto riguarda i vertebrati, è interessante la presenza di alcuni piccoli mammiferi come lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il ghiro (Glis glis) e il moscardino (Muscardinus avellanarius).