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A Poirino “Alla ricerca del fango perduto”, uno spettacolo dedicato alla tutela del Pelobate fosco

Si intitola “Alla ricerca del fango perduto” lo spettacolo teatrale della compagnia Faber Teater ad ingresso gratuito in programma mercoledì 7 giugno alle 18,30 nel giardino del Municipio di Poirino. Lo spettacolo è rivolto alle famiglie che vogliono partecipare al progetto di conservazione di un anfibio raro e in via di estinzione: il Pelobate fosco insubrico. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà nel vicinoteatro Italia. Sono consigliate le prenotazioni al numero telefonico 338-2000758.
Cura, responsabilità, fragilità e futuro: attorno a questi temi si è sviluppato il progetto sperimentale che ha coinvolto la compagnia Faber Teater e gli allievi delle scuole di Poirino e delle frazioni Marocchi e Avatanei. A partire dagli incontri previsti dal progetto si è sviluppata l’idea dello spettacolo teatrale con musica dal vivo “Alla ricerca del fango perduto”, che Lucia Giordano e Francesco Micca propongono alle bambine e ai bambini e alle loro famiglie, per raccontare la storia di Sirio, un
piccolo rospo di carta, fuggito dalle pagine di un'enciclopedia che
viv
e molte avventure e fa amicizia con Fosco, un rospo rarissimo. Le azioni sperimentali di cui fa parte lo spettacolo sono state realizzatedal Comunee dall’Istituto scolastico comprensivo di Poirino in collaborazione con la Direzione sistemi naturali della Città Metropolitana di Torino e nell’ambito delprogetto LIFE Insubricus, dedicato appunto alla tutela del Pelobate Fosco, arischio di estinzione nel territorio del Pianalto di Poirino.


UN PROGETTO PER TUTELARE UN ANIMALE SENTINELLA DELL’EQUILIBRIO ECOLOGICO

Il rischio di estinzione del Pelobates fuscus insubricus, attualmente presente nel Nord Italia, nel Canton Ticino e in Croazia, è dovuto al cattivo stato di conservazione dei suoi habitat riproduttivi. Il progetto LIFE Insubricus prevede interventi sia sulla specie che sugli habitat e punta a creare le condizioni per una crescita delle popolazioni anche nel periodo successivo alla conclusione del progetto stesso. Il partenariato comprende, oltre alla Città metropolitana, l’ente di gestione del Parco paleontologico astigiano, la società cooperativa Eleade, l’Istituto Delta di ecologia applicata, il parco Pineta Appiano Gentile-Tradate, l’ente di gestione delle Aree protette Po del Torinese e quello delle Aree protette Ticino Lago Maggiore. Nella zona del Pianalto di Poirino sono in corso azioni di conservazione della specie neisiti di Cascina Lai e Cascina Bellezza, che sono gestiti dall’associazione Cascina Bellezza che fa capo al WWF e fanno parte della Zona speciale di conservazione degli stagni di Poirino-Favari gestiti dalla Città metropolitana. Nel monitoraggio del Pelobate fosco a Cascina Lai sono impegnati i volontari dell’associazione Cascina Bellezza, i tecnici della Direzione sistemi naturali della Città metropolitana e gli erpetologi della cooperativa Eleade, partner del progetto, coordinatori delle attività di monitoraggio e consulenti per la realizzazione di nuovi stagni per la riproduzione dell’anfibio.
L’attività è validamente supportata da alcune Guardie Ecologiche Volontarie, che hanno ricevuto un’adeguata formazione. Nel sito di Cascina Bellezza sono stati realizzati alcuni scavi, necessari per la posa dei teli di contenimento delle aree di riproduzione. Alla cattura temporanea degli anfibi fa seguito il conteggio, la pesatura e l’identificazione degli esemplari, che vengono rilasciati dopo alcuni minuti. Il Pelobate fosco è l’anfibio italiano più raro: ormai è presente solo in una dozzina di luoghi, tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. La specie un tempo era assai comune, ma, a partire dagli anni ‘60 del XX secolo, il venir meno del suo habitat nella Pianura Padana l’ha ridotta al lumicino. Cascina Lai è uno degli ultimi luoghi in cui il Pelobate fosco è presente in un contesto pianiziale. L’agricoltura intensiva ha eliminato quasi completamente le zone umide di pianura. A questo si aggiunge il fatto che il Pelobate fosco predilige zone umide a regime temporaneo, che raccolgono e trattengono l’acqua piovana in primavera e in estate mentre si asciugano in autunno. Nei laghetti permanenti sono invece presenti pesci e altre specie che predano il Pelobate, ad esempio animali non autoctoni come il Gambero rosso della Louisiana. Il Pianalto di Poirino offre al Pelobate un terreno sabbioso e sciolto (non a caso vi si coltiva l’asparago) in cui l’animale può scavare agevolmente le gallerie lunghe fino a 50 centimetri in cui si rifugia. Lo stagno di Cascina Lai, probabilmente utilizzato in passato per la macerazione della canapa, non è circondato da coltivazioni intensive ed è questo probabilmente il motivo per cui il Pelobate è riuscito a sopravvivere. Il progetto LIFE Insubricus è basato su tre azioni fondamentali. Innanzitutto si procede al monitoraggio della presenza della specie, attuato nel periodo della riproduzione recintando le zone in cui si presume che l’anfibio sia presente. Una volta posizionata la barriera che separa i Pelobati dallo stagno, vengono posizionati a filo del terreno alcuni secchi, in cui gli anfibi cadono e vengono recuperati ogni notte dai volontari e dai tecnici coinvolti nel progetto LIFE Insubricus. Una volta contati, gli animali vengono deposti al di là delle barriere, in modo che possano raggiungere lo stagno o, se si sono già accoppiati, allontanarsi verso i campi, dove vivono nel sottosuolo, uscendo per alimentarsi nelle notti di pioggia. Raccogliendo i dati numerici sui Pelobati intercettati e contati e quelli sui neometamorfosati che sono comparsi nella zona umida si ottiene una stima esatta del successo riproduttivo della specie. Durante il monitoraggio vengono compiute analisi sanitarie e genetiche sugli individui catturati, per capire se sono eventualmente affetti da patologie e per stimare il livello di diversità genetica di cui sono portatrici le popolazioni. Nei siti come Cascina Lai l’allevamento di ovature di Pelobate in un ambiente umido protetto dall’azione dei predatori consente inoltre di incrementare il successo riproduttivo della specie e di scongiurarne l’estinzione. Ma il progetto LIFE Insubricus prevede anche azioni per la tutela degli habitat umidi e per la creazione di ulteriori zone idonee per la riproduzione, attraverso la correzione del regime idrologico degli stagni. La realizzazione di fossi per il drenaggio dell’acqua, la riprofilatura degli stagni e il posizionamento di chiuse consentono di ricreare quel regime temporaneo degli stagni indispensabile al Pelobate fosco.Alla ricerca del fango perduto 07 06 2023 r