La nuova puntata di #storiemetropolitane ci porta in un luogo magico: il giardino storico di Palazzo Cisterna, sede aulica di Città metropolitana di Torino, un ambiente naturale di indubbio fascino nel cuore di Torino.
Si tratta di un giardino storico così come il palazzo, le cui tracce risalgono alla fine del ’600, quando il nucleo originario dell’edificio si arricchì di un’area verde, donata dalla Madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours.
“Il progetto che il cantiere attualmente in corso sta portando a compimento – spiega Marco Ferrari, progettista e direttore dei lavori - ha prestato grande attenzione alla conservazione del palinsesto del giardino, ovvero alla sua stratificazione, fino alle interpretazioni più recenti. Si è pertanto lavorato per recuperare e conservare gli elementi, i caratteri e i valori che non solo costituiscono un aspetto fondamentale dell’impianto irregolare del giardino di secondo Ottocento, ma che rappresentano anche capisaldi ricorrenti nelle diverse fasi storiche di trasformazione del disegno stesso, come l’asse tra corte d’onore, palazzo, loggia e giardino”.
Il progetto è volto infatti a preservare sia il disegno ottocentesco già restaurato nel corso del cantiere del 1996, sia gli elementi introdotti dall'architetto Fontana, ossia la fontana circolare centrale e il percorso in pietra di Luserna lungo la metà sud dell’ellisse, sottolineando la lettura dell’asse principale su cui si sviluppa l'intero impianto in un dichiarato dialogo tra storia e contemporaneità.
“Ad oggi – prosegue l’architetto Ferrari - si è provveduto al restauro dei vialetti in ghiaia e in pietra e dei cordoli, sono stati adeguati gli impianti di irrigazione e illuminazione e alimentata la fontana con un nuovo zampillo d’acqua. È stata inoltre eseguita un’analisi fitostatica di tutti gli esemplari arborei e si è provveduto a liberare la cancellata lungo via Carlo Alberto da alcuni bassi rami dei platani.Per enfatizzare l'aiuola ellittica a prato, si è proposto di marcarne con una leggera baulatura e un lamierino metallico l’intero perimetro, così come in uso nell’arte dei giardini di secondo Ottocento”.
Nel mese di marzo, come prima attività di cantiere, è stato possibile anticipare la messa a dimora di sei esemplari arborei, volti a compensare il vuoto lasciato dall’abbattimento di due grandi faggi colpiti da un fungo patogeno. Non potendo purtroppo ripiantare i faggi per mutate condizioni climatiche e fitosanitarie, sono state scelte specie coerenti con la storia del giardino e la sua adattabilità alle nuove sfide climatiche: un gingko, un liriodendro, una sofora e un tiglio saranno nel tempo i protagonisti della scena, accompagnati da un salice piangente volto a richiamare il portamento pendulo del faggio scomparso. Due esemplari di pioppi fastigiati bianchi, di rapido accrescimento, incorniciano infine una delle viste verso la fontana centrale.
Come in un museo en plein air, passeggiando nel giardino, trova una nuova collocazione “La maternità” di Edoardo Rubino, scultura in marmo bianco che per anni ha accolto bambini e madri dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia e Maternità (IPIM) di corso Lanza a Torino. Testimone di una parte importante di storia della Provincia di Torino, oggi Città metropolitana di Torino, la madre che allatta il proprio bambino diventa, grazie al posizionamento di una panchina collocata di fronte, un punto privilegiato per osservare l’intero giardino. Valorizzate ed esaltate anche la scultura in terra cotta raffigurante una leggiadra figura femminile che accompagna, come in una danza, i visitatori e un’imponente coppa di ghisa ricollocata lungo il vialetto nei pressi dell’ingresso laterale.
L’intervento nel giardino si completerà in autunno, quando verranno messi a dimora nuovi esemplari arbustivi ed erbacei che giocheranno un ruolo fondamentale per ristabilire tutti i rapporti visivi che dai percorsi e dalle sedute convergeranno verso l’elemento cardine dell’intera composizione: la fontana con il suo zampillo.
Il video al link https://youtu.be/7tPdHXoR_-M
Lo speciale con galleria fotografica al link http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2023/storiemetropolitane/