I NOSTRI COMUNICATI

 

I reportage “Venerdì dal Sindaco” proseguono con il primo cittadino di Pinasca, Roberto Rostagno

Questa settimana proseguecon l’intervista al primo cittadino di Pinasca, Roberto Rostagno, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.
Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/
I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20,40, il sabato alle 14,30 e la domenica alle 18,40.
Nell’ultimo numero della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Pinasca; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina
http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/
Per scaricare le immagini della fotogallery:
https://photos.app.goo.gl/vBYgDf28QZfLko2L9

ANNIBALE PASSÒ DA PINASCA CON GLI ELEFANTI?

Se a qualcuno capita di entrare nel Municipio di Pinasca, in Val Chisone, troverà ad accoglierlo due grandi statue in legno che raffigurano Annibale e un elefante. Una delle tante leggende locali infatti narra che il condottiero cartaginese passò di qui per andare ad attaccare Roma nel 218 avanti Cristo e addirittura costruì un ponte, detto ovviamente Ponte Annibale, che ancora oggi attraversa il rio Gran Dubbione nel cuore dell’abitato di Dubbione. In verità, nonostante presunti ritrovamenti di resti di elefante, non si è sicuri della strada scelta da Annibale per valicare le Alpi: per alcuni storici il condottiero cartaginese dopo aver valicato il Moncenisio, attraver il colle di Sestriere e scese in Val Chisone, facendo riposare la sua armata nella piana di Pinasca. Dopo aver gettato un ponte sul turbolento torrente che scende da Gran Dubbione, raggiunse la regione dei Taurini. I più antichi documenti riferiti a Pinasca risalgonoalla fine del 1700 e riguardano la ristrutturazione di un ponte corrispondente a quello che conosciamo noi oggi; altro non si sa. Il ponte attuale non è sicuramente un’opera di migliaia di anni fa, è di fattura più recente. “Ma agli abitanti della Val Chisone comunque piace pensare che da qui siano passati l'imponente esercito cartaginese e gli elefanti” sottolinea il sindaco Roberto Rostagno.
Il primo cittadino è appassionato di storia locale e nel reportage televisivo ha raccontato in sintesi pagine davvero interessanti, dimostrando passione per il suo ruolo, unita all’indispensabile conoscenza del territorio. A Pinasca è vivo il ricordo di una storia da un lato dolorosa di intolleranza, ma anche segno di integrazione: il gemellaggio con la cittadina di Wiernsheim in Germania. La vicenda trae le sue origini dal difficile anno 1698, in si aprì per la comunità Valdese di Pinasca la strada dell’esilio, a seguito di un editto dei Savoia. In molti partirono e fondarono in Germania i villaggi di Pinache e Serres, che sono tuttora esistenti, a formare il Comune di Wiernsheim.
Nel 1962 il pastore valdese di Pinasca contattò la comunità tedesca e ben presto di cominciò a lavorare ad un patto formale di amicizia che fu stipulato nel 1982. Dieci anni dopo nacque il Comitato per il gemellaggio e da allora la collaborazione e i viaggi di scambio sono diventati una costante.
Pinasca ha molto da offrire anche ai “cugini” tedeschi: in estate non mancano le possibilità di esplorare il territorio con itinerari in quota davvero unici, come l’anello dei Sette Ponti che attraversa il vallone del Grandubbione tra boschi, sentieri e ponti oppure il sentiero Glèiza dî Barbèt, che riporta ai tempi delle persecuzioni Valdesi: salendo su un ripido sentiero si giunge ad un anfratto ben nascosto dalla parete e dalla vegetazione dove la comunità Valdese locale celebrava il culto. Per gli appassionati di mountain bike, Pinasca offre itinerari dedicati per un’esperienza unica. Si pedala tra natura e storia, si attraversano antiche borgate, angoli suggestivi e monumenti simbolo del territorio come la Fontana dell’Orsa, uno dei luoghi più conosciuti di Pinasca, le cui acque sono molto apprezzate. Il toponimo “dell’Orsa” fa sicuramente riferimento alla presenza dell’animale nella zona, anche perché fino al XIX secolo non era cosa così strana vedere un orso in giro per queste valli. Roberto Rostagno Sindaco