Si chiama #ScuoleCittaMetroTO il nuovo hashtag della Città metropolitana di Torino, che permette ai cittadini muniti di smartphone e tablet di avere aggiornamenti in tempo reale sui progetti, i cantieri, gli interventi, le riparazioni che vengono effettuati nei 235 edifici scolastici di competenza dell’Ente. Distribuiti in tutto il territorio metropolitano, gli edifici ospitano 82 autonomie scolastiche frequentate da circa 90350 studenti, suddivisi in 4469 classi.
In tutto, sono 4338 aule didattiche (per un totale di 230.176 mq); 200 palestre (74.553 mq totali); 1300 laboratori (101.500 mq totali): complessivamente 1.100.000 mq di superfici oggetto di manutenzione ordinaria. Un patrimonio consistente ma che sconta numerosi problemi di obsolescenza: attualmente sono 226 gli interventi in atto per rinnovare le scuole e adeguarle alle nuove normative a fronte di un investimento di 186 milioni di euro (di cui 66 previsti con il Pnrr per 92 milioni).
“Ogni giorno la Città metropolitana, tramite un applicativo dedicato, riceve le segnalazioni delle criticità nelle scuole direttamente dai dirigenti scolastici e interviene con i sopralluoghi e gli interventi del personale tecnico delle nostre due Direzioni di edilizia scolastica” spiega il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che ha la delega alle opere pubbliche. “Un lavoro certosino e quotidiano, che va di pari passo con i progetti più consistenti che vanno calendarizzati in modo da creare il minor disagio possibile alle attività scolastiche”.
#ScuoleCittaMetroTo è un progetto che si propone sia di raccontare i grandi progetti, i cantieri e gli investimenti che l’Ente di area vasta sta portando avanti per migliorare il suo patrimonio edilizio scolastico, sia come vengono affrontate quotidianamente le criticità che richiedono interventi urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria.
In visita all'Istituto Dalmasso di Pianezza
L’Istituto Dalmasso di Pianezza è un grande complesso, a cui si aggiunge una “succursale\azienda agricola” dislocata in strada San Gillio, ospita circa 920 studenti in 47 classi su tre indirizzi (i due storici di Istituto tecnico Agraria Agroindustria Produzioni e Trasformazioni e l’Istituto professionale Servizi Agricoltura Sviluppo Rurale; più recente quello di Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate).
La sede presenta numerose criticità, ed è infatti oggetto di un consistente investimento che attinge a fondi Pnrr, Fondi regionali e fondi propri della Città metropolitana. I cantieri sono in corso e per la maggior parte vedranno la fine entro il 2024.
Il più vistoso è il nuovo edificio che sta sorgendo dove fino a qualche tempo fa c’era il Fabbricato Ex Benefica, che è stato demolito per lasciare il posto a una nuova costruzione ad alto rendimento energetico, antisismico e rispondente in tutto alle normative correnti, che ospiterà un Auditorium e una palestra, a disposizione sia della scuola per le attività ordinarie che dei cittadini per eventi e manifestazioni. L’impresa sta montando in questi giorni le enormi travi in legno di rovere che sosterranno la copertura. L’intervento è stato cofinanziato da Regione Piemonte e Città metropolitana con 3milioni 650mila euro.
Dal Pnrr viene invece il milione e 200mila euro che consentirà di intervenire sulla prima delle 4 “maniche” che compongono la peculiare planimetria del complesso scolastico con un importante adeguamento antisismico e di messa in sicurezza di facciate e scale esterne.
A contorno di questi grandi interventi vi sono il recupero dell’area sportiva esterna, mentre sono già stati conclusi nel 2022 il recupero di spazi didattici con la creazione di 8 aule, locali di servizio e servizi igienici.
Complessivamente gli investimenti ammontano a 6milioni 150mila euro, di cui 5milioni 140mila già impegnati negli interventi in corso, 600mila euro negli interventi già conclusi e 410mila euro in quelli in fase di cantierizzazione.
Il Dirigente scolastico Stefano Bruno ringrazia la Città metropolitana ma sottolinea: “Sforzo importante, ma per una scuola che ha tante necessità. C’è ancora tanto da fare. Abbiamo una comunità complessa, 250 lavoratori, 900 studenti, circa 2mila famiglie che gravitano attorno, molti ragazzi con disabilità. I nostri fabbisogni sono pressanti: abbiamo bisogno di una terza palestra e di uno spazio per riunioni, di alcuni lavori di manutenzione necessari per la sicurezza. La nuova costruzione risolverà, se tutto va bene, il problema nel prossimo anno solare. Nel frattempo ci sono gli altri lavori e la nostra preoccupazione è che non interferiscano con la didattica e lascino a disposizione le aule necessarie”.