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#ScuoleCittaMetroTo: in visita all'Istituto Carlo Ubertini di Caluso

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Continuano le visite agli edifici scolastici nell’ambito di #ScuoleCittaMetroTo, il progetto della Città metropolitana di Torino che si propone sia di raccontare i grandi progetti, i cantieri e gli investimenti che l'Ente di area vasta sta portando avanti per migliorare il suo patrimonio edilizio scolastico, sia come vengono affrontate quotidianamente le criticità che richiedono interventi urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Agricoltura ed enogastronomia nella terra dell’Erbaluce
Un corso di agricoltura con podere sperimentale si installò nel 1867 a Caluso, primo nel Canavese: vinse la concorrenza di altri territori per la posizione fra collina e pianura, favorevole all’agricoltura. Nel 1890 divenne la prima Regia scuola di Agricoltura di tutto il Piemonte, forte anche della possibilità di usufruire dell’ospitalità del Convitto.

Oggi la sede di Caluso dell’Ubertini è costituita da un grande edificio anni Settanta, di un insolito  marrone scuro, e si articola in due corpi principali - il blocco aule e la palestra - e in due blocchi laterali di collegamento. A questo complesso va aggiunto l’edificio che originariamente era destinato a Convitto, e che è tutelato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio.

Un grande cantiere per oltre 4 milioni di euro
Oggi l’Ubertini è un grande cantiere a cui sono stati destinati oltre 4 milioni di euro, fra Pnrr e altri investimenti.

2 milioni 400mila provenienti da un finanziamento Pnrr interessano l’adeguamento sismico dell’edificio principale, il rifacimento della copertura e della facciata (che perderà gli attuali, inutilizzabili balconcini), interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche, il rifacimento e messa a norma degli impianti; l’adeguamento alla normativa sul rendimento energetico con 2500 mq di cappotto; la bonifica dell’amianto che coinvolge 800mq di coperture.

Il cantiere, che si si sviluppa prevalentemente sulle strutture esterne della scuola, convive senza troppe difficoltà con l’attività didattica interna, anche se qualche disagio si presenta di tanto in tanto, come durante le forti piogge di maggio che hanno causato infiltrazioni nelle aule perché l’impermeabilizzazione e la copertura dell’edificio non è ancora completata.

Una nuova destinazione per il Convitto e una nuova cucina didattica
Un secondo consistente intervento riguarda invece l’ex Convitto al quale è destinato un investimento di 1 milione e 600mila euro, in parte proveniente dal Pnrr (900mila euro) e in parte da Regione Piemonte (700mila euro). Finora la struttura ha funzionato come semi Convitto, ma l’obiettivo è quello di riportarlo alla sua funzione originaria, con la possibilità quindi di ospitare residenzialmente gli studenti e, nel periodo estivo, anche proporsi come struttura ricettiva turistica.

Quasi completata la prima parte dei lavori, ora partirà la seconda parte del cantiere: gli interventi riguardano complessivamente il risanamento delle facciate e coperture; il ripristino delle scala di sicurezza esterna; la sostituzione degli impianti elettrici e termici; e finiture varie, il rinforzo e il consolidamento dei solai voltati in laterizio; il rinforzo del solaio in voltini e putrelle; il risanamento delle pareti portanti; la sostituzione di porzione di copertura e dei serramenti; la decorazione dellafacciata lato cortile e il ripassamento della copertura in coppi.

Un terzo importante lavoro ha riguardato la cucina didattica, un fabbricato posto quasi in fronte al Convitto. Qui la Città metropolitana, con un investimento proprio di 350mila euro, ha riconvertito in modo integrale quello che in origine era un’officina meccanica in un laboratorio didattico dedicato alla attività culinarie e di servizio ai tavoli: un’ampia cucina con locali dedicati alla plonge, e alle celle frigo; e un’ampia sala pranzo e al bar. Infine, a completamento di quest'ultimo intervento,  è in corso il rifacimento della porzione di fabbricato dismesso, adiacente alla nuova cucina, al fine di convertirlo in un laboratorio di vinificazione.