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Il 20 aprile a Cuorgnè un mostra per la conclusione del primo lotto del restauro del Teatro

Si intitola “2 pittori a teatro – Carlin Bergoglio e Piergiuseppe Valsecchi” la mostra che si inaugurerà venerdì 20 aprile alle 17 nella “bomboniera” del Teatro Storico Comunale di via Garibaldi 17 a Cuorgnè. L’iniziativa del Lyons Club Alto Canavese e dell’amministrazione comunale è anche l’occasione per presentare alla cittadinanza i lavori del primo lotto del progetto di restauro del teatro, recentemente completati grazie ai contributi della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT e grazie alle donazioni private raccolte grazie all’Art Bonus varato dal Governo nel 2014. L’evento è organizzato con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.
A Cuorgnè c’è grande attesa per constatare come sta procedendo il restauro di un importantissimo patrimonio architettonico e culturale della città, la cui realizzazione risale al 1886. Rispetto ad altri piccoli teatri piemontesi realizzati nel XIX secolo, quello cuorgnatese ha una peculiarità che lo ha reso noto ben oltre il territorio canavesano: venne ricavato all’interno di una Chiesa seicentesca che faceva parte di un convento di monache benedettine. A seguito della soppressione degli ordini religiosi durante l’età napoleonica, il Comune acquisì l’edificio, operando già nella prima metà dell’Ottocento alcuni interventi interni di trasformazione. Con il progetto ultimato nel 1866 la trasformazione divenne radicale e, dal punto di vista architettonico, molto interessante, poiché al di sopra della struttura lignea estradossale di chiusura della platea teatrale, venne conservata la porzione sommitale della chiesa, con le aperture originali ornate da decorazioni in stucco. Il locale fu gestito direttamente dal Comune fino al 1919 e poi concesso in affitto a privati, che vi insediarono il cinema comunale. Per molti anni il teatro è rimasto inagibile ai piani alti e aperto solo in occasione di particolari eventi a pochi gruppi di persone. Quanto tornerà all’antico splendore tutti potranno ammirare l’apparato decorativo del plafond di chiusura della platea e del boccascena, le decorazioni sui palchi e sulle balconate e i fondali di scena dipinti da artisti appartenuti alla scuola di Rivara. Per la città sarà l’occasione per riappropriarsi di un elemento importante della propria storia e della propria identità.