I NOSTRI COMUNICATI

 

La mostra su Jan Karski approda ad Alpette in occasione del 25 Aprile

In occasione del 25 Aprile e del settantatreesimo anniversario della Liberazione, il Comune di Alpette e la locale sezione dell’ANPI, oltre ad organizzare l'annuale celebrazione, hanno allestito nei locali dell'Ecomuseo del Rame, del Lavoro e della Resistenza la mostra dedicata a Jan Karski, che rievoca la figura e le vicende di cui fu testimone e protagonista il corriere dello Stato “segreto” polacco e del Governo in esilio della Repubblica Polacca durante la Seconda Guerra Mondiale.
La mostra è itinerante ed è stata realizzata dal Museo della Storia della Polonia e dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia. In Piemonte è stata allestita per la prima volta a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede storica della Città Metropolitana di Torino, in occasione del Giorno della Memoria 2017. L’allestimento a Torino era stato realizzato in collaborazione con la Città Metropolitana, il Consolato Generale di Polonia a Milano, l’Istituto Polacco di Roma, il Consolato onorario di Polonia a Torino, la Comunità Ebraica di Torino e la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie.
Anche ad Alpette l’allestimento della mostra è stato reso possibile dall’interessamento del Consolato onorario di Polonia a Torino. La mostra su Jan Karski è rivolta soprattutto ai giovani che, con sempre maggiore frequenza, salgono ad Alpette per visitare l’Ecomuseo o per apprendere nozioni sulla volta celeste al Polo Astronomico Don Giovanni Capace. L’esposizione sarà inaugurata nell’ambito delle celebrazioni del 25 Aprile e sarà visitabile fino a sabato 2 giugno, da singoli o da gruppi organizzati, nelle giornate del sabato dalle 15 alle 17 e della domenica dalle 10 alle 12. Le visite delle scolaresche sono possibili nei giorni feriali su prenotazione al numero telefonico 347-9098468, oppure inviando un’e-mail all’indirizzo segreteria.sindaco@comune.alpette.to.it

RACCONTÒ IL GENOCIDIO SENZA ESSERE CREDUTO

Unitosi alla Resistenza polacca dopo la sconfitta nella “guerra-lampo” del settembre 1939, il giovane ufficiale della riserva Jan Karski venne incaricato di tenere i collegamenti fra lo Stato segreto polacco - operante in patria come struttura clandestina - e gli organi ufficiali del governo in esilio a Londra. Oltre a svolgere temerarie missioni, culminate nella sua cattura da parte della Gestapo e in una rocambolesca fuga, Karski portò a termine un'impresa inaudita: riuscì a infiltrarsi nel ghetto di Varsavia e nel campo di transito di Bełzec e a uscirne indenne. Deciso a denunciare al mondo le atrocità commesse dai nazisti ai danni della nazione polacca e degli ebrei, nel 1943 Jan Karski venne inviato presso i rappresentanti degli Alleati con la missione di raccontare i crimini dei nazisti in Polonia, compreso il genocidio degli ebrei. I suoi interlocutori occidentali, purtroppo, non compresero le dimensioni dell’immane tragedia che si stava consumando nella Polonia occupata dalle armate di Hitler. Rimane l’interrogativo sulla natura di quell’incomprensione: semplice incredulità o cinico calcolo politico-strategico, per non interferire più di tanto in un paese che, con la spartizione decisa a Yalta, sarebbe rientrato nella sfera di influenza sovietica? Il settimanale americano “Newsweek” ha inserito Jan Karski nel novero delle figure eccellenti del XX secolo, riconoscendo la missione da lui compiuta durante la guerra come una delle pietre miliari nell’etica della civiltà. Negli ultimi anni sono stati pubblicati in Italia: la prima edizione italiana dellibro di Jan Karski “La mia testimonianza davanti al mondo. Storia di uno stato segreto”(Adelphi 2013) a cura e con la traduzione di Luca Bernardini; il fumetto Jan Karski “L’uomo che scoprì l’Olocausto” di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (Rizzoli-Lizard 2014).