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Il nuovo libro di Cinzia Ballesio sull'Istituto Figlie dei Militari protagonista a Palazzo Cisterna

La scrittrice torinese Cinzia Ballesio, insieme a Silvia Maria Ramasso della Neos edizioni, presenta il suo ultimo libro “Le figlie dei militari – Una scuola nuova per le donne della nuova Italia” domani, venerdì 20 ottobre, alle 18 a Palazzo Cisterna, sede della Città metropolitana di Torino (via Maria Vittoria12).
La pubblicazione racconta delle quasi ottomila allieve “grandi, mezzane e piccolacce” e circa settecento donne tra personale direttivo, insegnanti e assistenti, le “Si” e le “Sa”, come venivano chiamate in base all’età e all’importanza del ruolo, che hanno attraversato la storia dell’istituto, le cui vicende integrano la comprensione e la ricostruzione della vita del collegio e offrono spunti interessanti per una lettura della realtà femminile del periodo.
La nascita dell’Istituto nazionale per le Figlie dei Militari di Torino è da collocarsi in un contesto di grande fermento ideologico e politico, dove le donne, con posizioni e atteggiamenti differenti e talvolta contrapposti, iniziano un percorso di ridefinizione della loro identità e di emancipazione che, in questo particolare momento della storia italiana, diventa uno dei possibili punti di forza dell’unità nazionale.
L’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, istituzione scolastica nata nel fertile contesto culturale della Torino post-unitaria, è stata un’eccellenza fra i collegi femminili italiani, ed è legata inoltre a uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia della città, la Villa della Regina, dove la sua sede principale rimarrà fissa dal 1869 fino ai bombardamenti del 1942.
Nata dall’iniziativa della marchesa Maria Luisa del Carretto, l’idea dell’Istituto per le Figlie dei Militari viene sostenuta da una serie di personaggi di spicco del periodo, tra cui quel Massimo d’Azeglio a cui è attribuita la frase “fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”. E proprio per “fare” i futuri italiani e dar loro “degne madri”, si vuole creare una “scuola di civile e morale educazione per le venture generazioni”.
Cinzia Ballesio, con sensibilità storica, restituisce un quadro a tinte vive di questa importante istituzione, ricostruito sulla base di una ricca quanto dispersiva documentazione archivistica, integrata con le testimonianze delle ex allieve intervistate, dove la memoria si mescola con i fatti, creando storie nella Storia: donne, scuola e società, un fitto intreccio in un universo ricchissimo e poco indagato.