I NOSTRI COMUNICATI

 

Il 27 gennaio a Palazzo Cisterna si celebra il Giorno della Memoria con la mostra “A rischio della propria vita”, dedicata ai polacchi che salvarono gli ebrei dall’Olocausto

Si intitola “A rischio della propria vita” la mostra che, in occasione del Giorno della Memoria, sarà inaugurata mercoledì 27 gennaio alle 18 a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, per iniziativa del Museo della Storia degli Ebrei Polacchi POLIN e del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia, in collaborazione con la Città Metropolitana, il Consolato Generale di Polonia in Milano, il Consolato di Polonia in Torino, la Comunità Ebraica di Torino e la Comunità Polacca di Torino-Ognisko Polskie w Turynie. All’inaugurazione saranno presenti le autorità cittadine, le rappresentanze diplomatiche della Repubblica di Polonia e delle comunità polacca ed ebraica torinesi. La mostra sarà visitabile a Palazzo Cisterna sino a venerdì 12 febbraio, negli orari di apertura degli uffici della Città Metropolitana, dalle 10 alle 17.

La mostra presenta i volti, le storie e le motivazioni dei polacchi che salvarono gli ebrei nel periodo dell’occupazione tedesca e dell’Olocausto, dal 1939 al 1945, illustrando le circostanze, le motivazioni, il significato morale e le proporzioni del loro aiuto. L’esposizione si basa sull’eccezionale collezione di testimonianze dei polacchi proclamati “Giusti tra le Nazioni” dallo Stato di Israele e di coloro che vennero salvati, raccolta nell’ambito del progetto museale “I Giusti polacchi e il recupero della memoria”.

MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO LA PROIEZIONE DEL FILM “SALVATI”

Mercoledì 3 febbraio alle 10 a Palazzo dal Pozzo della Cisternasi terrà inoltre la proiezione del film: “Salvati, dedicato alle vicende degli ebrei salvati dalla Shoah, intervistati in Israele, dove vivono attualmente. Alla proiezione seguirà un convegno a cui parteciperanno le curatrici della mostra “A rischio della propria vita, Klara Jackl e Joanna Król, la seconda delle quali è anche regista del film. Le curatrici giungeranno appositamente a Torino da Varsavia per partecipare all’iniziativa. Terrà inoltre una relazione il professor Marco Brunazzi, Vicepresidente dell’Istituto di studi storici “Gaetano Salvemini” di Torino.

IL RICORDO DEI SEIMILA POLACCHI PROCLAMATI “GIUSTI TRA LE NAZIONI” PER AVER SALVATO GLI EBREI DALL’OLOCAUSTO

La mostra consente di comprendere quanto e come i polacchi, testimoni dei crimini tedeschi contro gli ebrei, dovettero misurarsi in modo diretto e particolarmente crudo con l’Olocausto. Sottoposti al brutale terrore della guerra e dell’occupazione nazista e sovietica seguita allo scellerato Patto Molotov-Ribbentrop del 1939, i polacchi dovette­ro nel medesimo tempo assistere alla spietata crudel­tà dello sterminio dei propri vicini di casa ebrei. Nella Polonia sotto l’occupazione nazista, a differenza dei paesi dell’Europa occidentale, per chi prestava soc­corso agli ebrei c’era la condanna a morte. I polacchi che operarono per salvare gli ebrei agivano in condizioni di pericolo e di paura estremi, nell’assoluta clandestinità. Rischiavano la propria vita e quella dei propri familiari. Decidendo di dare aiuto, erano consapevoli di poter fare la stessa fine di chi intendevano soccorrere. Grazie al loro eroismo riuscirono a salvarsi decine di migliaia di ebrei polacchi.

Nel 1963 il Parlamento israeliano decise di onorare con il titolo di “Giusto tra le Nazioni” coloro che contribuiro­no disinteressatamente alla salvezza degli ebrei durante l’Olocausto. Il titolo è assegnato dall’Istitu­to per la Memoria dei Martiri e degli Eroi dell’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme. È stato finora riconosciu­to a oltre ventiquattromila persone di 47 Paesi: un quar­to di loro sono polacchi.

A partire dalla storica svolta del 1989, la Polonia si è im­pegnata nel recupero della memoria sugli ebrei polac­chi. Il lavoro continua tutt’oggi, con analisi sui rapporti tra ebrei e polacchi durante la seconda guerra mondia­le, discutendo, tra l’altro, se i polacchi avrebbero potuto fare di più per gli ebrei e per informare il mondo del loro sterminio.