I NOSTRI COMUNICATI

 

A Rodallo presentazione dei lavori di restauro della Madonna con Bambino e di San Rocco

Domenica 17 gennaio alle ore 15,30 a Rodallo di Caluso, nell'ambito della ricorrenza di Sant'Antonio Abate nel salone in piazza Santa Croce dedicato al prof. Angelo Actis Dato,  si svolgerà la presentazione, curata dalla prof.ssa Paola Ponzetti, dei lavori di restauro effettuati sulla statua della Madonna con Bambino, scultura in legno risalente all'inizio del 1700, e su quella di San Rocco, opera lignea di grande dimensioni, risalente alla seconda metà del 1800. Le due sculture sono custodite nella cappella di San Rocco che, edificata nel 1793 con enormi sacrifici dalla popolazione rodallese, è stata presa in cura, fin dagli inizi del 1800, dalla Badia di San Rocco che negli anni si è occupata del mantenimento della pratica religiosa legata alla devozione a San  Rocco e Sant’Antonio, del mantenimento del nuovo stato di conservazione della cappella e del suo contenuto. Proprio grazie all'intervento della Badia di San Rocco, che nel maggio del 2010 è diventata un'Associazione di volontariato iscritta al Registro Regionale, e al contributo di Fondazione CRT le due sculture lignee sono tornate, con tutta la loro imponenza e bellezza, ad impreziosire la cappella di Rodallo.

"Il recupero e la valorizzazione di queste testimonianze artistiche - spiega Alberto Avetta, vicesindaco della Città metropolitana di Torino - è una messa in valore di risorse che costituiscono la ricchezza, la storia, le radici del nostro territorio".  "Solo prendendoci cura - aggiunge Avetta - delle nostre eccellenze possiamo trasformarle in attrattori culturali per incentivare la scoperta dei nostri Comuni".


Info: www.rodallosanrocco.it



Madonna con Bambino

L'opera è in legno scolpito e dipinto. Il velo della Madonna è realizzato in tela gessata, dipinta e decorata con stelline a pastiglia.
La statua è lineare e slanciata verso l'alto con una leggera torsione del busto. Il movimento è dato dalla gamba sinistra leggermente piegata e dal braccio destro aperto in avanti. Si può supporre che il panneggio di tela continuasse con uno svolazzo alla sinistra delle statua, bilanciando così la scultura. L'opera è di notevole fattura e uno studio stilistico più approfondito potrebbe collocarla a una datazione antecedente o a uno scultore noto.


San Rocco

La statua rappresenta il santo in età giovanile, vestito di una tunica blu fermata in vita e ornata da un motivo floreale ai bordi, con il cappello dietro la schiena, i calzari e il sanrocchino (il mantello) su cui sono applicate le due conchiglie del pellegrino, stringe inoltre, nella mano destra, un bastone ornato di fiori e il santo è colto nell'atto di mostrare la piaga della malattia sulla gamba sinistra, mentre il fedele cane gli porge un pane nero.
Dal punto di vista strutturale e decorativo, premettendo che solo delle analisi radiografiche potrebbero dare conferma alle nostre supposizioni, ci troviamo di fronte ad una statua lignea, come si può dedurre dai fori procurati dagli insetti silofagi, di notevole peso, quasi sicuramente composto da più elementi lignei assemblati insieme cui è seguita una stuccatura, forse in gesso, per rendere più omogenee le superfici e nascondere i punti di giunzione.
Osservando gli incarnati si noterà come la superficie risulti più lucida rispetto a quella degli abiti, probabilmente questo effetto è dovuto ad un diverso tipo di vernice con cui è stata rifinita la statua.
Sia l'abito sia il sanrocchino sono decorati con vari motivi floreali e con una riproduzione del giglio di Francia, inoltre tutte le bordature sono ulteriormente arricchite da una doppia linea, tutte queste decorazioni che nell'intenzione di chi le appose dovevano sembrare d'oro, ad un attento sguardo non risultano essere dorature in senso proprio, bensì solo un strato di colore successivo a quello di base dell'indumento; non si può quindi escludere che si tratti di un intervento successivo.
Curiosa è soprattutto la firma apposta sul lato destro del sanrocchino, in una posizione volutamente non visibile per i fedeli che osservano la statua sempre da una posizione inferiore, si trova infatti il nome "Carolina", scritto in stampatello minuscolo, con lo stesso colore giallo-ocra delle finte dorature.
Si potrebbe trattare del luogo di provenienza della statua (frazione Carolina nel comune di Caluso) oppure del nome dell'artista che realizzò questa statua.