Illustrando l’ordine del giorno, il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha ricordato che il 3 agosto scorso è iniziata la discussione in Parlamento sulla proposta di legge oggetto del documento. Ha ricordato inoltre che il Parlamento Europeo già dal 2006 ha rilevato che non tutti gli Stati membri dell’Unione hanno introdotto nei loro ordinamenti misure per tutelare le persone LGBT e ha invitato gli Stati che non si fossero dotali di tali misure a farlo. L’Italia fino ad oggi non si è ancora dotata di una legge che punisca l’odio e la violenza animati da omolesbobitransfobia. La proposta di legge attualmente all’attenzione del Parlamento presenta un approccio integrato al fenomeno delle discriminazioni e violenze, che tiene conto dell’identità sessuale della persona nelle sue varie componenti (sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere) e non si limita ad un intervento di carattere penale, affiancando ad esso strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle persone che subiscono discriminazione e violenza. La Città Metropolitana di Torino, grazie all'approvazione nel 2006 da parte della Giunta Provinciale della Carta d’Intenti per la costituzione di una rete nazionale delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, ha aderito alla costituzione della rete RE.A.DY. Approvando l’ordine del giorno, il Consiglio metropolitano ha sollecitato il legislatore ad adeguarsi alla risoluzione del Parlamento Europeo del 18 gennaio 2006 sul fenomeno dell’omofobia in Europa e a dare piena attuazione alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, auspicando che il Parlamento approvi il testo unificato adottato dalla Commissione Giustizia il 14 luglio.
