Da venerdì 7 a domenica 9 ottobre a Carignano è in programma la XXV Sagra del Ciapinabò, che offre la possibilità di gustare il caratteristico tubero, cucinato con le ricette della tradizione e in inedite preparazioni.
La conferenza stampa di presentazione della manifestazione si è tenuta martedì 4 ottobre alle 11 nella Sala Marmi di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino, in via Maria Vittoria 12.
La Sagra del Ciapinabò è nata agli inizi degli anni ’90 da un'idea del Comitato Manifestazioni carignanese, in modo assolutamente volontaristico e senza motivazioni scientifiche o economiche. L'Helianthus tuberosus, o Topinambur o, in lingua piemontese, Ciapinabò, venne scelto perché è l’ingrediente fondamentale nell'assortimento di verdure che accompagna la bagna caôda: un modo semplice e immediato per coinvolgere il pubblico alla ricerca delle identità gastronomiche regionali. Da qualche anno il Ciapinabò è anche entrato nel “Paniere” dei prodotti tipici, istituito quindici anni orsono dall’allora Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana.
La Sagra è ormai un evento di portata nazionale ed è un’importante occasione per incontrare e far incontrare contadini e cultura accademica, cuochi, grandi cultori dell'enogastronomia e semplici neofiti, artisti, artigiani e commercianti.
Gli stand gastronomici si affiancano ai laboratori divulgativi dedicati alle proprietà culinarie e salutistiche del tubero, mentre la mostra della razza bovina Frisona offre uno spaccato della realtà zootecnica della ricca pianura torinese. La Sagra continua a crescere nei numeri e nell’attenzione dell’opinione pubblica e, intanto, il Ciapinabò si propone come una valida alternativa all'agricoltura e all'alimentazione tradizionali, alle prese con antichi problemi e con le nuove esigenze di una dieta sana ed equilibrata.
Nel 2015 a Carignano i 30.000 visitatori della Sagra hanno consumato circa 700 Kg di Ciapinabò, che, ormai, non è più considerabile come un tubero spontaneo, perché alcune aziende agricole carignanesi lo propongono sui mercati di tutto il Piemonte e non solo, mentre Slow Food e l’Istituto alberghiero “Norberto Bobbio” di Carignano ne studiano le proprietà organolettiche e le infinite possibilità di utilizzo innovativo in cucina e per la produzione di bioetanolo. Tra le proposte gastronomiche dell’unica sagra dedicata al Ciapinabò in Piemonte spiccano i “Ciafrit”, una ricetta molto apprezzata dai visitatori della manifestazione: si tratta di sottili fette di Ciapinabò infarinate e fritte, a prima vista simili alle patatine, ma con un gusto del tutto diverso e originale. Da un paio di anni, poi, in piazza San Giovanni si tiene un laboratorio di show cooking, con la partecipazione di alcuni chef stellati, che propongono piatti a base di Ciapinabò. Agli studenti dell’Istituto alberghiero “Bobbio” è invece riservato un concorso di cucina, la cui giuria è formata da giornalisti specializzati in enogastronomia. A conclusione della Sagra e per festeggiarne i 25 anni, domenica 9 ottobre alle 21 nella chiesa medioevale di San Remigio (in fase di restauro) è in programma lo spettacolo son et lumière “Emozioni pirotecniche”.
Per consultare il programma completo della Sagra: www.comune.carignano.to.it
I NOSTRI COMUNICATI
Presentata a Palazzo Cisterna la Sagra del Ciapinabò di Carignano
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