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A Santena entra nel vivo la Sagra dell’Asparago

Stand gastronomici, musica, street food, laboratori, eventi e mostra mercato. Sino a domenica 19 maggio a Santena è tempo di Sagra dell'Asparago, con tante proposte enogastronomiche e spettacoli musicali gratuiti all'aperto e al coperto in caso di pioggia. Nel PalAsparago si possono apprezzare le ricette classiche e innovative dedicate all’ortaggio simbolo del paese e allo street food italiano di qualità. Degustazioni, laboratori, show cooking e iniziative per bambini e famiglie animano l’area laboratori di piazza Martiri della Libertà. Mostre mercato ed eventi collaterali punteggiano l’intero centro storico. Ma a Santena si va anche e soprattutto per acquistare direttamente dai produttori il prodotto fresco sotto la tensostruttura allestita in piazza Martiri e nel piazzale antistante il castello Cavour.
Nel fine settimana la Sagra raddoppia anche gli spazi, dedicando un’intera piazza all’intrattenimento. In piazza Forchino gli amanti del ballo e della buona musica trovano un’offerta di spettacoli varia e di grande impatto. Via Cavour e via Tana il venerdì e sabato a partire dalle 16 e la domenica anche via Sambuy ospitano lo StraMercatino, rassegna espositiva di artigianato creativo e generi vari.
Per saperne di più: www.asparisagra.it

QUANDO IL CONTE CAMILLO BENSO COLTIVAVA ASPARAGI

Santena è nota per il suo ortaggio tipico, ma anche per il parco monumentale e il castello che fu del conte Camillo Benso di Cavour. L’artefice dell’Unità d’Italia riposa nella tomba della cappella del castello e non è fuori luogo parlarne in riferimento alla Sagra dell’Asparago, perché in gioventù il futuro Presidente del Consiglio dedicò viaggi di studio, risorse economiche ed un energico entusiasmo allo sviluppo e al miglioramento della coltivazione dell’Asparago e di altri prodotti tipici del Piemonte. Senza mancare di rispetto alla memoria del Conte, si può affermare che nella storia del nostro Paese il Cavour orticoltore a Santena, risicoltore nel Vercellese e vitivinicoltore a Grinzane è importante tanto quanto il Cavour politico e padre dell’Italia Unita, per le sue opere (si pensi al Canale Cavour, senza il quale la risicoltura piemontese semplicemente non esisterebbe) e per la sua fiducia nel progresso materiale e morale delle campagne piemontesi. A Santena non si può parlare di asparagi senza ripercorrere la storia della loro coltivazione e degli uomini illustri che, come il conte Camillo Benso, credettero in quella coltura agricola. Santena sa “coltivare” molto bene le sue memorie storiche, ma – e lo dimostra il programma della Sagra – sa anche fare della ruralità e dell’enogastronomia un momento culturale e un’occasione di formazione per i bambini e per gli adulti. Quando la Città Metropolitana si chiamava ancora Provincia di Torino, l’Asparago di Santena fu una delle prime eccellenze agroalimentari locali ad entrare nel Paniere dei prodotti tipici, un marchio-ombrello che ha aiutato i territori e i produttori che in quei territori operano a fare rete, a farsi conoscere fuori dall’ambito locale, a credere in un mercato più ampio e a confrontarsi con i consumatori.