Il Convitto Umberto I di Torino ha fatto l'en plein: sono suoi infatti i due studenti Annalisa Maione e Nicolò Bertello che hanno ricevuto il riconoscimento "best delegate" alla cerimonia di chiusura della tre giorni di IMUN Italian Model United Nations che si è tenuto a Torino dal 20 a 22 gennaio nelle sale auliche di Palazzo Cisterna, ospitati dalla Città metropolitana.
IMUN è la più grande simulazione dei lavori diplomatici ONU, in cui i ragazzi, come i veri delegati, si confrontano sui temi dell'Agenda 2030 ed elaborano risoluzioni da votare.
Torino per il sesto anno è stata una delle sette città italiane coinvolte nel grande movimento nato su iniziativa di United Network che coinvolge in Italia 6mila studenti di 500 scuole superiori per simulare l'assemblea delle Nazioni Unite.
I ragazzi, trasformati in delegati dei diversi Paesi del mondo, hanno studiato realtà a loro spesso poco note ed hanno così approfondito e discusso il tema delle smart cities, del divario digitale, dei cambiamenti climatici.
Tre giorni intesi di lavoro per un'edizione dell'evento particolarmente ricca di spunti e di contenuti, dimostrando capacità notevoli per ragazzi della loro età.
Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco e la consigliera comunale di Torino Chiara Foglietta hanno voluto sottolineare con il loro intervento alla premiazione finale il valore di questo impegno civico e l'auspicio che la simulazione abbia lasciato nei ragazzi un segno profondo verso la necessità di rappresentare queste tematiche a tutti i livelli.
"Quest'anno ricorrono i 10 anni dalla nascita di United Network e per l'occasione abbiamo deciso di interrogarci sui prossimi 10 anni, e quindi la domanda che vogliamo porci è: che mondo vogliamo nel 2030? - hanno spiegato gli organizzatori tra cui Mattia Clemente e Alice Arena - Per guardare in avanti, al mondo nel 2030, dobbiamo partire innanzitutto dall'agenda 2030 dell'ONU I 17 punti rappresentano una sfida ambiziosa, (lotta alla povertà, cambiamento climatico, istruzione, riduzione delle disuguaglianze, energia pulita ed accessibile, etc).. Sfide che riguardano l'intera umanità, e che saranno affrontati dagli studenti nel corso della simulazione".
In questo 2020 quindi ogni partecipante ad IMUN guarda al proprio passato, vive il suo presente e immagina se stesso e il mondo nel 2030 "Coltivando i nostri talenti, le nostre capacità, possiamo contribuire a costruire il nostro futuro, e contribuire al progresso dell'umanità, in chiave sostenibile. Learn from the past, live the present, build the future è la nostra sfida per il 2030" hanno concluso gli organizzatori.
(22 gennaio 2020)