Sono molti gli attori che nel nostro territorio si occupano di spreco alimentare. L'argomento è stato affrontato nella mattinata del 5 febbraio, in occasione della Giornata nazionale dedicata all'argomento. L'appuntamento, sotto il titolo di "Food Waste Camp" è stato organizzato dalla Città metropolitana di Torino, dal pool dell'Atlante del Cibo di Torino Metropolitana e dal pool di Food Pride, insieme a tutti coloro impegnati a contrastare lo spreco alimentare per fare il punto sulle politiche e le azioni messe in campo fino ad oggi.
Si tratta di uno dei fenomeni più inquietanti dei nostri giorni che genera ripercussioni negative a livello sociale, ambientale ed economico. L'ONU ha indicato tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 un capitolo, denominato Goal 12.3 il quale prevede di dimezzare entro il 2030 lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e "ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto".
Con "Food Waste Camp" si potrà favorire la conoscenza tra le amministrazioni locali, gli stakeholder del territorio e tutti quei soggetti del Terzo Settore che sono impegnati ogni giorno a contrastare il fenomeno, proprio grazie al confronto tra esperienze e da attori che operano in contesti geografici diversi. Tra i relatori erano presenti Alessia Toldo, ricercatrice di Atlante del Cibo Università di Torino, Paolo Azzurro, coordinatore tecnico-scientifico del progetto ANCI-MATTM sulla prevenzione degli sprechi alimentari e Michele Pancaldi, coordinatore del progetto Ecowaste4Food di Ferrara. Hanno inoltre partecipato ai lavori anche l'Agenzia Sviluppo Locale San Salvario, Fondazione Mirafiori, Compagnia di San Paolo, Circoscrizione 3 e Regione Piemonte.
Si è rivelata un'occasione importante per dar modo anche agli amministratori locali di approfondire l'argomento e mettersi in contatto con quanti sono già attivi sul territorio, affrontare insieme le problematiche, i dubbi, le contraddizioni e valorizzare quanto è già stato fatto.
Food Pride è una rete di enti e associazioni di Torino e cintura che alla fine del 2018 si è costituita per favorire azioni di sensibilizzazione ed educazione, sviluppando anche azioni di solidarietà. Una di queste azioni è proprio il recupero di eccedenze alimentari come frutta, verdura, prodotti da forno, cibo fresco o secco, prossimi alla scadenza o con difetti ma ancora commestibili che altrimenti verrebbero sprecate. Il tutto viene distribuito in favore di persone che vivono in condizione di marginalità. Grazie a questo progetto in un anno a Torino sono state ridistribuite oltre 120 tonnellate di cibo. Finalità, dettagli e buone pratiche su www.foodpride.eu
L'Osservatorio Waste Watcher ha stimato che solo nel nostro Paese ogni anno vengono gettati tra i rifiuti oltre 15 miliardi di euro (poco meno dell'1% del Pil nazionale) che in peso significano circa 220 mila tonnellate di cibo sano, senza dimenticare che ogni tonnellata di cibo sprecato ha un impatto ambientale devastante. Secondo la FAO infatti vengono prodotte 4,5 tonnellate di CO2 equivalente per ogni tonnellata di cibo non consumato. A questo vanno aggiunti gli effetti ambientali associati soprattutto alle fasi produttive, tra principali cause del cambiamento climatico, dell'alterazione della biodiversità e del consumo d'acqua.
(05 febbraio 2020)