Al Circolo Sociale di Pinerolo si sono svolte il 28 luglio la presentazione del piano e la firma dell'accordo per la costituzione di "Terre da tastè - Distretto del Cibo Pinerolese", che sta prendendo forma con il Comune di Pinerolo come capofila e quello di Cavour tra i promotori, insieme alla Città metropolitana di Torino, ad altri 13 Comuni, alla Diocesi di Pinerolo e alla Diaconia Valdese.
Il prossimo passo sarà il deposito della richiesta di riconoscimento del Distretto alla Regione Piemonte.
Terre da tasté – Distretto del Cibo Pinerolese include oltre a Pinerolo, i Comuni di Buriasco, Campiglione Fenile, Cantalupa, Cavour, Cercenasco, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Macello, Osasco, Piscina, Scalenghe, Vigone, Villafranca Piemonte.
Un territorio di 400 kmq che si caratterizza per la presenza di un buon numero di prodotti riconosciuti con i marchi di qualità DOC, IGP e PAT-Prodotti Agroalimentari Tradizionali, cui si affianca un numero di produzioni di rilevanza locale: Pinerolese DOC (vino), Mela rossa Cuneo (IGP), Tomino del Talucco, Seirass di latte o Ricotta piemontese, Pasta di meliga, Mele del Piemonte, Mustardela, Genepy.
Per la Città metropolitana di Torino ha siglato l'accordo costitutivo del Distretto la Consigliera delegata allo sviluppo economico e al turismo Sonia Cambursano. "La Città metropolitana ha voluto accompagnare un progetto nato dalla volontà dei Comuni e del territorio - ha sottolineato - promuoviamo questo Distretto perché svolga un ruolo pilota nell'intero territorio metropolitano, per la creazione di realtà analoghe. La transizione ecologica non è un'opzione ma una necessità, su temi come il cambiamento climatico occorre che le aziende agricole non siano lasciate sole ad affrontare sfide inedite e la Città metropolitana vuole supportarle".
I Distretti del Cibo promuovono l'organizzazione del settore agricolo e delle sue aziende, in collaborazione con gli enti locali e con tutti gli operatori legati al tema dell'alimentazione e del territorio. Lavorano per reperire risorse economiche a sostegno dei rispettivi piani di distretto a favore del settore agricolo e dei settori che, come il turismo, il commercio, l'industria e l'artigianato agroalimentare, concorrono a valorizzare le produzioni locali. Tutelano le produzioni e promuovono la nascita di filiere corte, nelle quali il giusto valore dei prodotti deve essere riconosciuto a tutti gli attori coinvolti, in primis alle aziende agricole. Promuovono l'innovazione, l'adattamento ai cambiamenti climatici e l'occupazione, anche attraverso progetti di ricerca, per garantire la competitività delle aziende e per individuare forme innovative di cooperazione tra agricoltori e operatori.
Il Piano del Distretto del Cibo Pinerolese ha una durata triennale e mette a sistema il capitale naturale, inteso come qualcosa di funzionale e sinergico al territorio e alle produzioni agricole; il capitale produttivo cioè tutte le aziende; il capitale umano con le persone che lavorano nelle aziende; il capitale sociale cioè il tessuto socio economico in cui operano le aziende e si sviluppano le filiere agroalimentari.
Particolare attenzione va alla transizione ecologica, vista come un'opportunità da cogliere per l'innovazione e l'attivazione di nuove filiere. Il cambiamento climatico richiede capacità di adattarsi alle nuove condizioni per garantire la redditività dell'azienda e la vivibilità dei territori e questo può essere fatto attraverso la formazione, l'innovazione, favorendo il ricambio generazionale e attivando reti e percorsi di collaborazione per massimizzare la resa degli investimenti e ridurre l'impatto sui bilanci aziendali.
Dell'idea del Distretto del Cibo del Pinerolese si è iniziato a parlare nell'autunno del 2021 a Cavour durante la manifestazione Tuttomele.
"Nella nostra realtà locale convivono le tre filiere agricole che caratterizzano il Distretto: l'ortofrutticoltura, l'allevamento e la cerealicoltura" spiega Marta Ardusso, vicesindaca di Cavour, Comune che segna il confine tra il Pinerolese e il Saluzzese.
"Nel 2021 avevamo organizzato un convegno conoscitivo e nel 2022 abbiamo approfondito il tema con i Comuni vicini, con la Città metropolitana e con la Regione, per capire su quali idee, risorse e progetti impostare il lavoro. La disponibilità della Città di Pinerolo a svolgere il ruolo di capifila è stata fondamentale per tutti gli adempimenti relativi alla presentazione del progetto del Distretto".
Cavour, grazie al progetto della Strada delle Mele, negli anni scorsi ha indicato un metodo. "Dobbiamo cercare di far dialogare tra loro tutte le realtà e i progetti del territorio, per creare un vero e proprio percorso di scoperta culturale, naturalistica e gastronomica del Pinerolese in bicicletta, a piedi o in auto" sottolinea la Vicesindaca Ardusso.
L'auspicio del Sindaco di Pinerolo e consigliere metropolitano Luca Salvai è che "il Distretto non diventi soltanto un'occasione di promozione dei prodotti locali, ma contribuisca ad elaborare strategie per dare risposte alle aziende su tematiche come la collocazione dei prodotti nella media e grande distribuzione, la logistica, l'adattamento delle colture al cambiamento climatico".
A Pinerolo si svolge il terzo mercato del Piemonte per numero di operatori, Torino esclusa ovviamente.
La vicesindaca di Pinerolo Francesca Costarelli ritiene che la città possa giocare un ruolo importante grazie alla presenza in piazza Roma del cosiddetto "mercato delle cavagne", dove si incontrano produttori agricoli locali e dove l'amministrazione comunale intende operare per favorire l'educazione alimentare degli adulti e dei ragazzi delle scuole. Nel territorio sono presenti agricoltori under 25 che proseguono attività di famiglia, ma anche giovani che scommettono sul settore primario avviando nuove attività.
Il Distretto potrà e dovrà lavorare soprattutto a loro vantaggio.
(31 luglio 2023)