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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

4 agosto 2021

Indirizzi alla società metro holding per patti di sindacato con FCT holding spa
La Sindaca metropolitana Chiara Appendino ha spiegato che la deliberazione era già stata affrontata dalla competente Commissione e che il subpatto di sindacato tra Metro holding e FCT consentirebbe di coordinare e consolidare i diritti di voto in assemblea inerenti alle partecipazioni della Città metropolitana e della Città di Torino nella società Iren. La stipulazione del subpatto crea anche formalmente la seconda partecipazione per numero di azioni. La deliberazione consente di delineare le clausole del subpatto di sindacato e prevede il coordinamento nelle scelte di voto e il concorso della Città metropolitana nell'individuazione in uno dei tre amministratori nel consiglio di amministrazione che spetta alla FCT nell'attuale patto di sindacato. La deliberazione consente di consolidare la presenza della Città metropolitana in un primo percorso nell'ambito dei patti, che tra l'altro sono in scadenza. Il subpatto a livello territoriale potrà coinvolgere i territori piemontesi e incidere sulle decisioni del patto che a sua volta coinvolge altri soggetti istituzionali come la Città di Genova. La futura amministrazione metropolitana, grazie all'adesione al subpatto, potrà incidere sulla governance della società Iren, ricavare dividendi e avere voce in capitolo su processi come l'attrazione dei fondi del PNRR sul territorio, utilizzando una partecipata che è un player nazionale di rilievo. Il capogruppo della lista Città di città, Roberto Montà, ha affermato che la deliberazione restituisce un ruolo strategico e una centralità all'Ente di area vasta in un processo delicato come quello delle partecipazioni. Il gruppo di centrosinistra ritiene giusto l'impiego di risorse per acquisire una  partecipazione strategica. Secondo Montà il mandato amministrativo che è in chiusura è stato difficile, ma la prossima amministrazione potrà contare sugli effetti di una scelta strategica inerente una società che può avere un ruolo a livello nazionale nei settori energetico, ambientale e  del ciclo integrato dei rifiuti. La deliberazione è stata approvata con 11 voti favorevoli e la non partecipazione al voto del Consigliere Castello della Lista civica per il territorio.

Riconoscimento di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive
La prima di due deliberazioni già trattate dalla competente Commissione è stata approvata con 7 voti favorevoli, 4 astensioni e la non partecipazione al voto del Consigliere Castello. La seconda deliberazione è stata approvata con 7 voti favorevoli e 6 astensioni.

Regolamento sull'esercizio del controllo e della vigilanza sulle società ed Enti partecipati
il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha spiegato che la deliberazione era stata esaminata dalla competente Commissione e che l'adozione del regolamento aggiornato si era resa necessaria ai sensi di disposizioni normative nazionali. La deliberazione è stata approvata all'unanimità con 13 voti favorevoli.

Rapporti conseguenti all'istituzione del Comune di Mappano in merito alle partecipazioni societarie e consortili
La deliberazione, già esaminata dalla I Commissione, è stata brevemente illustrata dal Vicesindaco metropolitano, che ha ripercorso l'iter della costituzione del nuovo Comune, iniziato con la Legge regionale 1 del 2013. Marocco ha spiegato che la deliberazione prosegue il percorso di costituzione e definizione dell'assetto istituzionale e amministrativo del nuovo Comune. La deliberazione è stata approvata all'unanimità con 15 voti favorevoli.

Inserimento del nuovo Comune di Mappano nella Zona Omogenea Area metropolitana Torino Nord
La deliberazione, già esaminata dalla competente Commissione e illustrata dal Vicesindaco metropolitano Marco Marocco, è stata approvata all'unanimità con 15 con voti favorevoli.

Autorizzazione a regolare i rapporti patrimoniali con il Comune di Pianezza relativi a porzioni immobiliari riguardanti l'Istituto di istruzione superiore Dalmasso e l'azienda agraria correlata all'istituto, insistenti su aree di proprietà comunale in uso alla Città Metropolitana di Torino e gravate da usi civici
La deliberazione, già esaminata dalla competente Commissione, è stata illustrata dal Vicesindaco metropolitano Marco Marocco ed è stata approvata con 10 voti favorevoli. Il Vicesindaco ha ricordato l'interesse pubblico al mantenimento sul territorio pianezzese dell'Istituto Dalmasso e della connessa azienda agraria. Con la deliberazione il Consiglio ha preso atto che, in relazione alla recente scoperta dell'assoggettamento all'uso civico dei terreni su cui insiste l'azienda agraria, occorre trovare un'adeguata soluzione, per definire i rapporti tra il Comune di Pianezza e la Città metropolitana in un'ottica di convergenza ad un auspicato equilibrio economico patrimoniale. In tale contesto, come richiamato nel dispositivo della deliberazione, non si può impiegare il trasferimento dei beni per indennizzare l'uso civico pregresso e futuro, in ragione del vincolo di finanza pubblica circa la destinazione ad investimenti delle risorse conseguenti alla vendita o cessione di beni immobili. In sostanza il potenziale indennizzo per l'uso civico pregresso dovrà essere oggetto di computazione economica e potrà essere oggetto di commutazione solo con l'indennizzo dovuto dal Comune di Pianezza per il ripristino degli immobili di proprietà di Città metropolitana e concessi in uso nel periodo 1990-2019. Con la deliberazione approvata il 4 agosto il Consiglio ha pertanto autorizzato la futura cessione in proprietà al Comune di Pianezza del nuovo immobile presso l'edificio ex Benefica, comprendente una palestra e un locale multiuso, scaduto il vincolo di destinazione in favore della Regione Piemonte e fermo restando il vincolo d'uso scolastico dell'immobile. È inoltre autorizzata la cessione delle aree esterne all'edificio, su cui sorgono attualmente i campi del Gsd Lascaris e una parte dei parcheggi pertinenziali all'impianto sportivo. Il tutto, a fronte dell'acquisizione, totale o parziale, delle aree su cui insistono la sede distaccata dell'Istituto Dalmasso e dell'azienda agraria, sulle quali insiste il vincolo dell'uso civico dei terreni di proprietà del Comune di Pianezza. Il dispositivo della deliberazione elenca poi nel dettaglio le condizioni a cui è subordinata l'operazione di cessione e acquisizione, riguardanti la quantificazione del valore degli immobili oggetto di cessione e di permuta e gli accordi economici che dovranno intervenire tra Comune e Città metropolitana. La deliberazione è stata approvata con 10 voti favorevoli e 5 astensioni.

Partecipazione della Città Metropolitana di Torino nella gestione della rete di autostrade e tangenziali insistenti sul proprio territorio
La Sindaca metropolitana Chiara Appendino ha ricordato che il tema era già stato portato all'attenzione della I Commissione e ha richiamato l'ipotesi, che era stata avanzata alla fine del 2019, di una permuta tra la partecipazione detenuta dalla Città metropolitana nella società Ativa e la partecipazione nell'eventuale società di progetto che, in caso di aggiudicazione della concessione sul sistema autostradale torinese, sarebbe stata costituita dalla ASTM, azionista di maggioranza della concessionaria Ativa. L'aggiudicazione della concessione al consorzio FIS ha creato una nuova situazione. Il bando di gara per l'aggiudicazione della gestione del sistema autostradale torinese prescrive al nuovo concessionario di costituire una società di progetto. La deliberazione dà indirizzo alla Sindaca metropolitana, alla Direzione Servizi alle Imprese, SPL e partecipazioni e alla Metro holding di verificare la fattibilità giuridica ed economica dell'acquisizione di una partecipazione nella società di progetto che il nuovo concessionario autostradale dovrà costituire. Il Consigliere Mauro Carena della lista Città di città ha preannunciato il suo voto favorevole e affermato di aver sempre creduto nell'Ente e nelle sue potenzialità. La scelta di un'eventuale acquisizione di una partecipazione nella costituenda società di progetto a giudizio di Carena è strategica e dimostra la volontà dell'Ente di giocare un ruolo strategico, che invece nel caso della cessione delle quote detenute nella Sitaf non era stata messa in campo, commettendo un gravissimo errore. Il capogruppo della lista Città di città, Roberto Montà, si è associato alle considerazioni del collega Carena, sostenendo che, grazie alla deliberazione, la Città metropolitana compie un atto responsabile, che va nella direzione della tutela del territorio. La Sindaca Appendino ha chiuso il dibattito, sottolineando che la deliberazione lascia al prossimo Consiglio un indirizzo e un quadro chiaro in materia di politica infrastrutturale. La deliberazione è stata approvata con 13 voti favorevoli e la non partecipazione al voto di due Consiglieri della Lista civica per il territorio.

Rapporti patrimoniali risalenti alle convenzioni relative al complesso immobiliare di proprietà della Città Metropolitana di Torino nel territorio del Comune di Grugliasco
Il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha fatto riferimento alla trattazione in sede di I Commissione della deliberazione, con la quale il Consiglio esprime una serie di indirizzi  in vista di una definizione dei rapporti patrimoniali intercorrenti tra la Città metropolitana e l'Università di Torino, attraverso un percorso che accerti, sulla base di perizia giurata, il valore dei beni immobili di proprietà della Città metropolitana e regoli i correlati diritti patrimoniali. Come ha spiegato il Vicesindaco Marocco, Università e Città metropolitana di Torino hanno in corso un'interlocuzione, nel corso della quale è emersa l'ipotesi della costituzione di un organismo di diritto privato partecipato. Tale organismo, aperto anche agli altri attori istituzionali, sarebbe deputato alla gestione degli immobili e, soprattutto, delle porzioni del polo scientifico di Grugliasco destinate all'attività di interscambio tra ricerca scientifica e mondo produttivo e denominate Butterfly Area. Nell'ottica di assicurare un adeguato equilibrio delle partecipazioni, la Città Metropolitana di Torino potrebbe trasferire all'organismo di diritto privato la proprietà degli immobili, in parte a titolo di conferimento e in parte a titolo di vendita, mentre l'Università di Torino conferirebbe la Butterfly Area. I rapporti interni tra organismo partecipato ed Università di Torino circa le aree conferite e/o vendute dalla Città metropolitana, dovrebbero essere autonomamente regolati, assicurando la definitiva permanenza del complesso universitario in sito. La costituzione dell'organismo di diritto privato consentirebbe altresì di regolare nell'ambito delle operazioni di conferimento i rapporti economici risalenti all'uso delle aree nel periodo in cui sono scadute le convenzioni. La deliberazione è stata approvata all'unanimità con 15 voti favorevoli.

Adesione della Città Metropolitana di Torino all'Unione regionale delle Province Piemontesi e l'approvazione del relativo Statuto
Il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha ricordato che la Città metropolitana ha a suo tempo aderito all'Anci e poi ripercorso la vicenda del distacco delle Province piemontesi dall'Anci stessa e della ricostituzione dell'UPI Piemonte. Ha poi ricordato che le Province, ad eccezione di quella di Biella, si sono staccate dall'Anci perché giudicavano insufficiente l'azione della Consulta aree vaste costituita in seno all'associazione del Comuni. L'UPI Piemonte, ha spiegato Marocco, ha lo scopo, nel rispetto dell'autonomia delle Province e della Città metropolitana associate e dei rispettivi statuti, di esaminare e formulare proposte sui problemi istituzionali, politico amministrativi, economici e sociali, di programmazione, di assetto e tutela del territorio e dell'ambiente, promuovendone la discussione e la risoluzione in armonia con i principi fissati dalla Costituzione. L'UPI Piemonte promuove, mantiene e coordina contatti, momenti di studio e di iniziativa tra le Province e la Città metropolitana di Torino e gli organi comunitari, statali, regionali, locali, la società civile, le associazioni di categoria, le associazioni sindacali e sociali, su problemi e interessi di Province e Città metropolitana di Torino, a carattere locale, regionale, nazionale e comunitario. L'UPI Piemonte si propone altresì di realizzare nell'ambito regionale la più ampia collaborazione con gli altri enti locali, per la valorizzazione e lo sviluppo delle autonomie locali, sulla base dei principi indicati dalla Costituzione e dal Testo Unico sugli Enti Locali 267 del 2000. L'UPI Piemonte promuove, d'intesa anche con gli altri Enti locali della Regione e le loro associazioni, tutte le iniziative dirette a realizzare concreti obiettivi per una politica di sviluppo regionale. L'UPI Piemonte può partecipare alla realizzazione di progetti anche unitamente all'UPI nazionale, alle UPI regionali, agli altri Enti locali e alle associazioni regionali. Dopo aver illustrato la struttura interna dell'associazione, il Vicesindaco Marocco ha sottolineato che le Province italiane in generale e le Città Metropolitane condividono sia il regime della finanza pubblica sia le funzioni fondamentali, pur sussistendo differenze risalenti alla legge Delrio circa talune competenze tipiche riconosciute alle seconde; competenze che tuttavia non si sono tradotte in poteri di pianificazione e programmazione cogenti, oltre a risultare in parte circoscritti e ridotti. Marocco ha ricordato che la Legge 56 del 2014 dispone che le Città Metropolitane aggiungano alle funzioni delle Province funzioni ulteriori. Si è pertanto creata una serie di problematiche, sia nel quadro della disciplina nazionale in tema di ripartizione delle competenze risalenti al Decreto legislativo 112 del 1998, ma anche in relazione alle ulteriori funzioni delegate o trasferite dalle Regioni nel quadro della disciplina nazionale. Il testo della deliberazione sottolinea che la condivisione delle competenze e delle correlate problematiche in tema di adeguatezza e congruità delle risorse che la delega di funzioni comporta, induce a ritenere che la Città Metropolitana di Torino necessiti di una specifica rappresentanza regionale e nazionale, atta ad esporre nei termini corretti le criticità che l'assetto istituzionale attuale produce, soprattutto in termini di disallineamento tra funzioni e risorse umane e finanziarie. La deliberazione sottolinea che le questioni di finanza pubblica e di recupero di un rapporto di adeguatezza tra funzioni e risorse umane e finanziarie disponibili risultano pertinenti al perimetro d'interesse delle Province. La Consigliera delegata Barbara Azzarà, vicepresidente di Anci Piemonte, ha detto di aver riflettuto a lungo su di una scelta che non delinea un'uscita da un'associazione ma un ulteriore ingresso in un'altra associazione. Azzarà ha annunciato la sua astensione, pur ammettendo l'esigenza di affrontare i numerosi nodi problematici che riguardano il ruolo delle Città metropolitane. Il capogruppo della lista Città di città, Roberto Montà, ha preannunciato il voto contrario del gruppo di centrosinistra e giudicato incomprensibile la scelta di mettere in votazione la deliberazione nell'ultima seduta utile del Consiglio, vista anche la collaborazione che negli anni si era instaurata tra le forze politiche. Secondo Montà in eventuali ulteriori sedute tale collaborazione non sarà sicura. La lista Città di città ritiene che la scelta di aderire o meno all'UPI Piemonte non abbia carattere di urgenza, indispensabilità e indifferibilità. Montà ha rivendicato il ruolo svolto negli ultimi anni dall'Anci e accusato il Vicesindaco Marocco di aver sperimentato nella consiliatura che si sta concludendo la politica dei due forni. Secondo il gruppo di centrosinistra la trattazione della deliberazione sull'adesione all'UPI Piemonte è un atto di totale scorrettezza, a fronte di un atteggiamento responsabile della lista Città di città negli ultimi anni. Il tema, a giudizio di Montà, dovrebbe essere affrontato dalla prossima amministrazione. Il capogruppo del Movimento 5Stelle e consigliere delegato Dimitri De Vita ha replicato che la deliberazione era pronta da più di un anno e che la sua trattazione era stata rinviata più volte, non per volontà del gruppo di maggioranza relativa. A giudizio di De Vita vi sono elementi dell'impostazione dell'Anci che non si confanno alla realtà della Città metropolitana, ad esempio in materia di tutela della fauna e della flora e di introiti fiscali. Si tratta di ambiti nei quali la Città metropolitana mantiene le funzioni dell'ex Provincia, il che la avvicina alle esigenze e alle problematiche vissute dalle Province. De Vita ha sottolineato che la Città metropolitana di Torino continuerà ad essere associata all'Anci, anche se l'associazione dei Comuni dovrebbe tenere maggiormente in considerazione gli interessi delle Città metropolitane. La Sindaca metropolitana ha preannunciato la sua non condivisione dell'atto e ha difeso il ruolo dell'Anci a favore delle Città metropolitane. A giudizio di Chiara Appendino non è corretto attribuire ad Anci una sottovalutazione del ruolo degli Enti di area vasta e uno scarso interesse per la riforma della legge Delrio. La Sindaca ha anche ringraziato le Zone omogenee per il ruolo svolto nella programmazione dei lavori pubblici e nella programmazione territoriale. Ha inoltre richiamato la specificità territoriale, economica e sociale della Città metropolitana di Torino. A giudizio di Appendino, bene fa la Città metropolitana a rimanere in Anci e non ad entrare in contrapposizione con l'associazione dei Comuni. Nella sua replica, il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco ha sottolineato che l'esperienza di una compressione delle esigenze degli Enti di area vasta nella consulta dell'Anci ha portato ad una riflessione sull'esigenza di ricostituire l'UPI Piemonte, per difendere meglio gli interessi di una Città metropolitana che ha mantenuto le competenze della ex Provincia, assumendo nuove funzioni indicate dalla Legge Delrio. Marocco ha chiuso il suo intervento rivendicando lo sforzo unitario del Consiglio per risolvere le problematiche del territorio. La Deliberazione è stata approvata con 8 voti favorevoli, 6 voti contrari (compreso quello della Sindaca Appendino) e con l'astensione della consigliera Azzarà.