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Cittàmetropolitana di Torino

RESOCONTO DELLE SEDUTE

SINTESI GIORNALISTICA

Consiglio metropolitano

28 luglio 2016
Primo Consiglio metropolitano per la sindaca Appendino
Appello al governo perché consenta agli enti locali di approvare i bilanci di previsione ed evitare il dissesto

Il Consiglio metropolitano di Torino, presieduto per la prima volta da Chiara Appendino in veste di sindaca metropolitana, ha approvato all'unanimità la delibera che prende atto degli equilibri di bilancio, in vista dell'approvazione del bilancio di previsione 2016, prevista dopo la pausa estiva.
Tutte le forze politiche presenti in Consiglio hanno convenuto su un testo tecnico che eviti ogni richiamo a possibile pre-dissesto dell'Ente, votando un emendamento proposto dal gruppo consiliare "Città di Città" e illustrato da Alberto Avetta con il quale si ribadisce l'intenzione di approvare il bilancio di previsione dopo la pausa estiva e di far partire le procedure per servizi essenziali non rinviabili come lo sgombero neve e la manutenzione degli edifici scolastici delle scuole medie superiori.
La sindaca Appendino ha ricordato che i tempi per la preparazione della delibera sono stati molto stretti e che il quadro normativo e i tagli alla risorse decisi dal Governo mettono a rischio l'erogazione di servizi essenziali, nonostante le molte competenze rimaste in capo alle Città metropolitane.
"Le Città metropolitane non possono essere considerato un peso, ma Enti che erogano servizi essenziali" ha sottolineato Appendino "Non stiamo parlando di sprechi da ridurre ma di servizi essenziali da garantire".
Condivisa da tutte le forze politiche anche la volontà di rilanciare il ruolo della Citta metropolitana di Torino come motore di sviluppo locale dell'intero territorio.
Il Consiglio metropolitano ha anche approvato la surroga di consiglieri metropolitani con l'ingresso dei sindaci di Orbassano e Verolengo, la convenzione con il Csi Piemonte per il secondo semestre del 2016 e ad una serie di dismissione di tratti di strade provinciali.

Surrogazione dei Consiglieri metropolitani decaduti, avendo cessato, a seguito delle elezioni comunali del giugno scorso, dalle rispettive cariche di Sindaci o di consiglieri comunali

La Sindaca Chiara Appendino ha aperto i lavori augurando buon lavoro a tutti i consiglieri. Il consigliere Cesare Pianasso (Lega Nord) si è congratulato con la Sindaca metropolitana e ha augurato buon lavoro a lei e ai nuovi consiglieri. Pianasso ha poi sollevato il problema della formazione dell'ordine del giorno, non concordato preventivamente con la conferenza dei capigruppo, chiedendo che i testi delle delibere vengano fatti pervenire ai consiglieri con un congruo anticipo di almeno cinque giorni. Pianasso ha quindi preannunciato la non partecipazione al voto sulle delibere non trasmesse tempestivamente. La delibera sulla surroga dei consiglieri decaduti è stata votata all'unanimità dai dieci consiglieri partecipanti al voto.
Hanno quindi preso posto nell'aula i nuovi consiglieri Rosanna Giachello ed Eugenio Gambetta, rispettivamente sindaci di Verolengo e di Orbassano.
Il consigliere Gambetta ha augurato buon lavoro alla Sindaca e si è augurato che la Città Metropolitana possa recuperare l'autorevolezza di cui godeva in passato la Provincia di Torino, utilizzando al meglio le professionalità di cui dispone.

Presa d'atto degli equilibri generali di bilancio e conseguenti indirizzi

La sindaca Appendino ha lamentato quelli che ha definito i risultati aberranti della Legge Delrio, sia dal punto di vista giuridico che finanziario. L'elezione del sindaco metropolitano da parte dei soli cittadini del capoluogo, a giudizio di Chiara Appendino, è la causa di un deficit di democrazia e di rappresentanza, che mina il rapporto tra i cittadini e l'istituzione. Per questo la sindaca metropolitana è disponibile a impegnarsi in una battaglia politica per l'elezione diretta del vertice dell'Ente. Il quadro normativo nazionale e i tagli di risorse impediscono alle Città metropolitane di erogare i servizi essenziali, nonostante le molte competenze rimaste. Il 67% delle entrate proprie, come ricordato nella delibera, viene annualmente riversato allo Stato. Non vi sono le risorse per fornire un servizio all'altezza delle tasse pagate dai cittadini ed occorre cercare di gestire l'ordinaria amministrazione in un momento di emergenza.
Secondo Appendino le Città metropolitane non possono essere considerate un peso, poiché erogano servizi essenziali. L'attuale situazione pone gli amministratori davanti a scelte difficili su questi servizi, a fronte di tagli strutturali decisi a livello nazionali. La sindaca metropolitana chiede che venga consentito agli Enti di area vasta di utilizzare i proventi derivanti da alienazioni immobiliari e gli avanzi di bilancio, ma, ai fini del pareggio di bilancio questa possibilità non sarebbe risolutiva. Le mancate risposte da parte del Governo potrebbero costringere gli amministratori della Città metropolitana a scelte dolorose che inciderebbero sulla vita della comunità.
La dirigente Roberta Doglione, direttore dell'Area risorse finanziarie, ha illustrato la delibera, che prende atto del rilevante taglio di risorse da parte dello Stato, passato dal 2012 al 2016 da 26 a 115 milioni di Euro. A oggi l'introito derivante dall'imposta sull'assicurazione RC auto viene versato totalmente allo Stato. Il Governo non ha tenuto conto dell'impatto sul livello di spesa corrente derivante dalle deleghe di funzioni regionali assunte dalla Provincia di Torino prima e alla Città metropolitana poi. Sia l'incasso derivante dall'IPT che i trasferimenti regionali per specifiche politiche di settore sono calati. L'Ente, che si era strutturato per assolvere quelle funzioni delegate, non ha più risorse sufficienti per ottemperare ai propri impegni. L'anno scorso la Regione Piemonte ha restituito alla Città metropolitana una parte delle risorse non più trasferite, il che ha consentito di chiudere il bilancio 2015. Il pareggio di bilancio dell'anno scorso è stato reso possibile anche dalla rinegoziazione dei mutui contratti dall'Ente e dall'applicazione di un avanzo straordinario di bilancio per un riaccertamento dei residui.
Le richieste dei Servizi sono per il 2016 state molto limitate, per garantire le spese fisse e un minimo di manutenzione. Non è stata accolta la richiesta di utilizzare per la spesa corrente gli avanzi, per cui, per garantire il livello di servizi e la manutenzione mancano all'appello circa 27 milioni di Euro. L'Ente al 31 luglio è in equilibrio di bilancio, ma, se non sarà possibile utilizzare l'avanzo, non si potranno effettuare spese per manutenzione. Con le risorse spendibili a oggi, si possono garantire solo la manutenzione ordinaria delle strade e delle scuole medie superiori, gli stipendi del personale e le spese fisse di funzionamento, anche se sarebbe necessario un taglio dal 20 al 30% delle spese per le utenze, il riscaldamento e i servizi informativi.
Il consigliere Alberto Avetta (Lista "Città di città") è intervenuto rilevando che il contesto finanziario odierno non è dissimile da quello degli ultimi anni e giudicando positiva l'intenzione della sindaca di affrontare i problemi con pragmatismo. Avetta ha sottolineato l'urgenza di predisporre gli appalti per lo sgombero della neve e la manutenzione di strade e scuole. Ha poi auspicato un confronto politico costruttivo sulle prospettive della Città metropolitana, dato che i sindaci e i cittadini del territorio attendono risposte dall'Ente sui servizi di area vasta: trasporti, strade, rifiuti, scuole, assistenza tecnica ai Comuni, formazione professionale, pianificazione strategica, proseguimento delle politiche garantite dall'attrazione e gestione dei fondi europei per lo sviluppo sociale ed economico. Inoltre, secondo Avetta, devono essere tutelati i dipendenti, portatori di professionalità che possono essere a disposizione di altri territori, ad esempio in materia di fondi europei. In tema di trasporti Avetta ha ricordato che vi sono intere aree come il Canavese che devono essere inserite nel Servizio ferroviario metropolitano. Il tema deve essere affrontato dal sindaco metropolitano, come prevede lo Statuto, per riprogrammare la rete del trasporto pubblico ed evitare sovrapposizioni tra ferrovie e linee di autobus. Vi è poi da considerare l'eventualità del ritorno all'Anas della rete stradale trasferita negli anni scorsi alle Province e alle Regioni. Non è sicuro che l'Anas disponga delle risorse per la manutenzione straordinaria e che prenda in considerazione i progetti di miglioramento della viabilità già elaborati dai servizi tecnici delle Province e della Città metropolitana. Secondo Avetta il nuovo Ente di area vasta non puà accontentarsi di gestire l'ordinaria amministrazione, perché la riforma Delrio fa riferimento alla promozione dello sviluppo del territorio e lo Statuto della Città metropolitana mette in capo al sindaco metropolitano le politiche sui trasporti e sui servizi pubblici di rilevanza intercomunale.
Il consigliere Mauro Carena ha poi illustrato l'emendamento proposto dalla lista "Città di città", con cui si elimina ogni riferimento all'ipotesi di dissesto finanziario dell'Ente dal testo di una delibera che è da intendersi come tecnica e non politica. Carena ha ricordato il parere dei revisori sulla situazione di equilibrio finanziario dell'Ente. Ha ricordato inoltre che sono stati recentemente eliminati dal Governo tagli per 26 milioni e ha sostenuto che deve essere possibile destinare almeno la metà dei 53 milioni dell'avanzo di amministrazione 2015 per la spesa corrente, al fine di chiudere il bilancio di previsione 2016 in pareggio. L'eliminazione dalla delibera di ogni riferimento a un possibile dissesto deve essere motivato, a giudizio del consigliere Carena, dal rispetto nei confronti di coloro che lavorano in un Ente in cui credono ancora.
La consigliera Gemma Amprino (lista "Città di città") ha fatto riferimento alle aspettative del territorio e delle famiglie per l'erogazione di servizi essenziali. Ha poi ricordato che la Città metropolitana di Torino è un unicum a livello europeo, con un territorio che ha bisogno di fondi per poter mettere a frutto il proprio potenziale. Secondo Amprino quella per il personale è una spesa pubblica motivata se quel personale può dare il meglio di sé, mettendo le proprie competenze a servizio degli Enti locali e del territorio. Le Città metropolitane devono essere messe in grado non di sopravvivere ma di avere le risorse per proseguire una progettualità.
Il consigliere Cesare Pianasso ha sostenuto che la riforma Delrio è stata demagogica, in un momento in cui si è fatta passare l'idea che abolendo i Consigli provinciali si abolisse la "casta". Secondo la Lega Nord il Governo è il primo a non credere agli Enti di area vasta. Per Pianasso è inutile elaborare piani strategici se non si hanno le risorse per realizzarli e per pagare i lavori appaltati in tempi rapidi. Il consigliere Marco Marocco (Movimento 5 Stelle) ha condiviso gli appelli degli altri consiglieri e ha rilevato che la perdita di personale ha indebolito l'Ente. Per Marocco una forza come il Pd, che governa il Paese a livello nazionale, deve farsi carico dei problemi degli Enti locali.
Acquisito il parere favorevole all'emendamento da parte dei revisori dei conti e del direttore dell'Area risorse finanziarie, la sindaca Appendino ha auspicato un impegno unitario delle forze politiche per ridare dignità all'Ente e recuperare risorse. La delibera, ha spiegato Appendino, non è un rinvio a settembre delle questioni urgenti, poiché l'Ente si sta impegnando per evitare disagi e far partire gli appalti più urgenti.
"Dobbiamo però ribadire che né oggi né nel 2017 il Governo può recuperare risorse mettendo in difficoltà gli Enti locali" ha sottolineato la sindaca metropolitana "La delibera è un segnale forte e politico che l'Ente vuole dare verso l'esterno". Appendino ha preannunciato che a settembre si valuteranno gli esiti della battaglia politica per evitare il dissesto finanziario e si deciderà il da farsi. Nell'Ente, ha ribadito la sindaca metropolitana, ci sono professionalità che devono essere valorizzate e avere dignità. L'emendamento è stato approvato all'unanimità dagli undici presenti al voto e la Delibera emendata è stata approvata con undici voti favorevoli e un non partecipante al voto.

Approvazione della convenzione per gli affidamenti al Csi Piemonte per la prestazione di servizi in regime di esenzione Iva per il periodo 1º luglio-31 dicembre 2016

Il dirigente del Servizio sistema informativo e telecomunicazioni Filippo Dani ha illustrato tecnicamente la deliberaspiegando che la proroga è contenuta temporalmente, per via della situazione finanziaria dell'Ente e delle disposizioni di legge concernenti l'obbligo per gli Enti locali di fare riferimento alla Consip o a soggetti aggregatori della domanda di beni e servizi. Il Csi Piemonte è un soggetto aggregatore. Dani ha poi ricordato che il Codice degli appalti recentemente approvato stabilisce che gli affidamenti in house devono avvenire rispettando i prezzi di mercato. Da una recente ricerca effettuata dalla Regione, dalla Città e alla Città metropolitana emerge la constatazione che i prezzi praticati dal Csi sono da considerarsi in linea con quelli di mercato. La delibera è stata approvata all'unanimità dai dodici Consiglieri presenti al voto.

Acquisizione di aree lungo la linea ferroviaria ad Alta Velocità-Alta Capacità Torino-Milano divenute sedime stradale di competenza della Città Metropolitana e la contestuale cessione a R.F.I. spa di aree ora sedime ferroviario

Le delibera è stata illustrata sotto il profilo tecnico dalla dirigente del Servizio monitoraggio e sicurezza stradale Sandra Beltramo, la quale ha spiegato che il provvedimento regolarizza le questioni patrimoniali che riguardano la proprietà delle particelle catastali cedute dalla Città metropolitana alla società R.F.I. e viceversa. La delibera è stata approvata all'unanimità dai dodici Consiglieri presenti al voto.

Declassificazione e dismissione al Comune di Collegno del tratto della strada provinciale del Monginevro dal km 7+450 (confine con il Comune di Torino) al km 9+390, esclusa la rotatoria ad intersezione con la provinciale 176 della Savonera

Le delibera è stata illustrata dalla dirigente Sandra Beltramo. La sindaca Chiara Appendino ha annunciato la sua non partecipazione al voto, per un potenziale conflitto di interessi. La delibera è stata approvata all'unanimità dagli undici Consiglieri partecipanti al voto.

Approvazione degli schemi di convenzione per la gestione in forma associata della procedura ad evidenza pubblica per l'affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale negli Ambiti Territoriali Torino 4 e Torino 6

Le delibera è stata illustrata dal direttore generale Giuseppe Formichella ed è stata approvata all'unanimità dei dodici consiglieri presenti al voto.

Declassificazione e dismissione al Comune di Bobbio Pellice del tratto della sStrada provinciale 161 della Val Pellice dal km 29+470 al km 29+550 (fine strada provinciale)

Le delibera è stata illustrata dalla dirigente Sandra Beltramo ed è stata approvata all'unanimità dai dodici Consiglieri presenti al voto.

Approvazione stralcio Piano di alienazione 2016

Il dirigente Giovanni Monterosso, direttore dell'Area patrimonio es interni, ha spiegato che la delibera interessa la vendita della Caserma Bergia di Torino e di altri edifici di proprietà dell'Ente, per la cui manutenzione le risorse non sono più sufficienti. L'autorizzazione all'alienazione della caserma Bergia prescrive che l'acquirente dovrà mantenere la destinazione pubblica istituzionale.
Il prezzo della basa d'asta è di 13 milioni ed è pervenuta una proposta del fondo i3-Patrimonio Italia. Verrà bandita un'asta pubblica e, in caso non pervengano offerte migliorative, verrà presa in considerazione l'offerta pervenuta. In un allegato alla delibera vi sono anche indicazioni sulla permuta a costo zero di due edifici tra il Comune e la Città metropolitana di Torino. Nel dibattito è anche intervenuto il consigliere Roberto Montà (lista Città di città"), il quale ha chiesto che vengano prese decisioni sulla possibile alienazione di alcune aree dell'Ente nel Comune di Grugliasco. La delibera è stata approvata all'unanimità dagli undici Consiglieri presenti al voto.

Intervento rappresentante delle RSU

La seduta si è chiusa con l'intervento di un rappresentante del Consiglio delle RSU della Città metropolitana, il quale ha letto il testo di un appello agli amministratori all'Ente, ai parlamentari e al Governo affinché vengano messe a disposizione degli Enti di area vasta le risorse per continuare ad erogare i servizi essenziali per i cittadini che sono di loro competenza. Le RSU ritengono che il prelievo forzoso di una parte delle entrate degli Enti locali abbia pregiudicato l'operatività delle amministrazioni e che vi sia il concreto pericolo di un dissesto finanziario delle Città metropolitane. Le RSU chiedono che il Governo rimuova le sanzioni sul salario accessorio dei dipendenti degli Enti che hanno sforato il Patto di Stabilità e prenda impegni precisi per la stabilizzazione dei lavoratori precari dei Centri per l'Impiego.