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Cittàmetropolitana di Torino

Biblioteca storica "Giuseppe Grosso"

Archivi digitalizzati: crescono le richieste

Il lavoro agile ha consentito alla Città metropolitana di dedicare tempo ad un nuovo modo di intendere e proporre la biblioteca storica collocata a Palazzo Cisterna: l'informatizzazione degli inventari di circa 50 fondi archivistici si è rivelata la strada giusta per consentire a tanti appassionati e studiosi una più agevole modalità di consultazione.

Da quando è cominciata l'opera di elaborazione digitale e reimpaginazione di tali inventari, in molti casi corredata dalla compilazione dell'indice dei nomi, si è risvegliata l'attenzione dell'utenza, con richieste di scansioni di documenti del fondo Zuccarelli, della raccolta Claretta, del fondo Nota, ma sopratutto del fondo Marino Parenti.

I mittenti spaziano da Palermo a Genova, da Firenze a Reggio Emilia e a Fano, oltre ovviamente a coloro le cui domande giungono da Torino.

Si tratta di un vero e proprio cambiamento epocale della ricerca: adottando nuove tecnologie, favorendo il passaggio ai nuovi media, il ricchissimo patrimonio della biblioteca può conoscere una nuova stagione.

Sono consultabili online le informazioni presenti nei seguenti fondi archivistici storici:

  • Alberto Nota

    Commediografo, bibliotecario e magistrato, pur dedicandosi alla carriera pubblica, cominciò a scrivere presto per il teatro e divenne famoso anche e soprattutto per questa sua attività. Nella documentazione custodita spicca l'ampia corrispondenza con alcuni personaggi dell'epoca, in particolare, innumerevoli lettere indirizzate al figlio Carlo, nonché alcune epistole di quest'ultimo al padre e ad altri corrispondenti. All'interno dell'archivio si delinea la sua attività di commediografo con manoscritti e appunti dattiloscritti.

  • Alessandro Baronio

    L'archivio riguarda i beni architettonici del biellese, è prevalentemente fotografico, e illustra l'attività del Baronio come Ispettore onorario della Soprintendenza ai Monumenti del Piemonte in un periodo databile fra gli anni '60 ed i primi anni '80 del Novecento. L'importanza di questa documentazione è la presenza di opere d'arte ormai scomparse o danneggiate, sono custoditi anche fascicoli che testimoniano i restauri alle chiese di San Sebastiano a Biella, all'Oratorio di San Marco di Occhieppo Superiore e l'album dedicato ai Monumenti della città di Biella.

  • Antonio Bosio

    È costituito da carte raccolte a partire dalla metà del Quattrocento. La parte più importante è la sostanziosa documentazione del borgo di Corveglia, feudo di proprietà della Mensa Vescovile di Asti, e di Villanova; sono custodite anche alcune belle pergamene di atti di vendita (1461-1477), in caratteri gotici, della famiglia Roero di Monteu. Il documento più curioso è uno stralcio del poemetto De origine Villenove... de ejus vita et varietate fortunae del poeta Antonio Astesano (1412-1463). Completa il fondo un registro di protocolli del notaio Stefano Mondo di Montegrosso, atti dal 1598 al 1602, importante per la conoscenza dell'economia locale.

  • Anton Maria Mucchi

    Una raccolta di 328 lettere e cartoline postali inviate al pittore Anton Maria Mucchi e ai suoi famigliari da personalità di spicco dell'ambiente artistico-culturale fra l'Otto e il Novecento, fino agli anni della seconda guerra mondiale, con l'eccezione di una lettera datata 1967 indirizzata al figlio e alla nuora di Mucchi dal sacerdote e poeta David Maria Turoldo.

  • Armando Melis De Villa e Umberto Bertagna

    Di Armando Melis De Villa le realizzazioni più note sono il grattacielo in struttura metallica di piazza Castello, con l'edificio connesso su via Viotti, e la sede in via Corte d'Appello 11 della Società Reale Mutua Assicurazioni, si occupò anche della riqualificazione del secondo tratto di via Roma, del ponte sul Po a Moncalieri e del rifugio albergo alpino Vittorio Emanuele II al Gran Paradiso. La biblioteca custodisce anche le carte di Umberto Bertagna, nipote di Armando Melis, attivo in ambito piemontese come storico dell'architettura.

  • Augusta e Guglielmo Lange

    Della nota studiosa di storia dell'arte in Piemonte, sono custoditi circa 120 faldoni: note, appunti, abbozzi e stesure di relazioni, schede manoscritte e dattiloscritte, fotografie e copie di documenti, da lei utilizzati in quarant'anni di ricerche, inoltre volumi appartenuti sia ad Augusta che a suo fratello Guglielmo e all'archeologo Augusto Doro. Il fondo rappresenta un insieme di vicende storico artistiche del Barocco in Piemonte, con numerose note riguardanti Guarino Guarini e Filippo Juvarra, oltre a indagini relative al tardo medioevo.

  • Avogadro di Collobiano e Nazari di Novara

    Formato dalle carte di famiglia degli Avogadro, infeudati anche di Collobiano, e di una sezione di carte provenienti dall'archivio Nazari di Novara, dovuta al matrimonio di Giuseppe Avogadro (n. 1739) con Paola Nazari De Carli. Sono presenti lettere dal carcere politico di Vigevano del Marchese Luigi Nazari De Carli (1799 – 1800) ed altri documenti interessanti per la ricostruzione della biografia di questo originale personaggio. L'archivio risulta essere una fonte fondamentale per la ricostruzione analitica di ampi brani di storia, sia cittadina sia rurale, di Vercelli e del contado vercellese, per quattro secoli.

  • Avogadro di Quaregna e Cerreto

    La Biblioteca contiene nelle sue raccolte molte testimonianze dell'importante famiglia nobile piemontese. Il ramo di Quaregna e Cerreto è documentato da 59 unità archivistiche. L'archivio raccoglie, in originale o in copia d'epoca, documenti dal 1447 sino al 1797. Si tratta di una piccola parte del più vasto archivio familiare, purtroppo disperso, e integra gli altri frammenti oggi presenti all'Archivio storico della città di Biella e all'Archivio di Stato di Vercelli.

  • Bosses di Bosses

    La pergamena, detta anche cartapecora, può essere prodotta con pelle di agnello, o pecora, capra, vitello e altro, debitamente depilata e fatta asciugare sotto tensione, e prende il nome dalla città di Pergamo. Negli archivi della Biblioteca il più ricco fondo di documenti prodotti utilizzando questo supporto scrittorio è rappresentato dalla raccolta della nobile famiglia Bosses di Bosses, di ascendenza valdostana: 494 atti databili dal XIII al XVIII secolo, di cui solo due dozzine circa sono cartacei, gli altri costituiscono una raccolta di pergamene risalenti soprattutto all'arco temporale fra il 1200 e il 1500.

  • Camillo e Arnaldo Riccio

    Esponente dell'eclettismo torinese di fine '800, allievo di Carlo Promis, di Camillo Riccio sono conservati 180 disegni, in venticinque anni di lavoro progettò e costruì un'ottantina di edifici (di cui un terzo fuori Torino), lasciò tracce del suo lavoro anche a Palazzo Cisterna: suoi il rifacimento dello scalone d'onore e la realizzazione della cancellata lungo il giardino.
    Sono custoditi anche disegni scolastici di Arnaldo Riccio.

  • Canale Michelotti dalla Stura ai Regi Opifici

    Riguarda un progetto di derivazione di acque dalla Stura ai Regi Opifici, sussidiario al canale del Martinetto, elaborato nell'anno 1822. L'opera, considerata necessaria, avrebbe dovuto rinforzare il quantitativo d'acqua regolare destinato alla produzione di energia tramite ruote idrauliche. L'archivio è diviso in tre parti: relazioni tecniche e progetti, provvedimenti amministrativi e corrispondenza relativa.

  • Carlo Giuseppe Filippa di Martiniana

    Raccoglie l'epistolario del cardinale Carlo Giuseppe Filippa di Martiniana, aperto alle arti, in particolare alla pittura e alla letteratura, fu anche un raffinato collezionista. Particolarmente significativi furono i suoi rapporti con il mondo letterario; poeti, scrittori, ecclesiastici e no, gli dedicarono molte opere. L'epistolario contiene esclusivamente le lettere ricevute, e testimonia ampiamente la ricchezza dei rapporti e degli scambi intrattenuti dal prelato umanista.

  • Carlo Ignazio Giulio e famiglia

    Si compone di due gruppi ben distinti, il primo raccoglie il materiale di studio e la corrispondenza del prof. Carlo Ignazio Giulio, con preziosi manoscritti relativi ai suoi studi, in gran parte inediti o poco noti; il secondo gruppo raduna le carte di famiglia, inoltre è documentata l'arte tipografica del '700 italiana e straniera con opere di particolare pregio, alcune delle quali adorne di tavole e stampe di finissima fattura.

  • Carlo Mario Zuccarelli

    Si tratta dell'inventario, eseguito all'inizio degli anni 2000 dall'architetto Bruno Signorelli, dell'archivio di Carlo Mario Zuccarelli (1887-1972), ingegnere torinese che la biblioteca ha avuto in dono dal figlio dell'ingegnere, grazie alla mediazione di Casimiro Debiaggi. Nel complesso rappresenta un panorama d'eccezione sulle dinamiche anche più dirette e minute della storia edilizia della Torino dagli anni '10 del '900 fino al 1974, visto attraverso le carte di una personalità per nulla secondaria di questa storia.

  • Carrone di San Tommaso

    Il personaggio più notevole è costituito da Felice, sindaco di Sommariva Perno nel 1839, studioso e scrittore, pubblicò le Tavole genealogiche della Real Casa di Savoia, fu autore anche di vari articoli di viaggi, racconti e novelle; tra le carte di famiglia, troviamo lettere indirizzate a noti personaggi dell'epoca, quali Cibrario, Mosca, Cesare Saluzzo, Litta, Romani, con i quali Felice intratteneva corrispondenza, oltre a un ricco carteggio con la mamma, Enrichetta Guasco di Bisio, la marchesa infatti teneva in Torino un salotto frequentato da letterati e artisti famosi fra i quali Cibrario, Giordani, Promis, Marocchetti e molti altri.

  • Castello di Cinzano

    Frutto di varie trasformazioni il fondo raccoglie la storia e le vicende di alcune note famiglie subalpine. La biblioteca custodisce quattro mazzi, alcuni non completi, e un ponderoso volume contenente copie di atti relativi ai feudatari del castello di Cinzano ovvero Biandrate di San Giorgio, Tizzone di Desana, Della Rovere di Cinzano, Della Chiesa di Roddi: documenti, pergamene, atti di investiture, menbranacei, conferimenti di cariche militari e disegni.

  • Celestino Combetti

    Nato a Torino nel 1802, negli anni raccolse lettere, minute e richieste, una notevole e particolare raccolta autografica in cui spiccano nomi illustri dell'epoca come, ad esempio, Nicomede Bianchi, Pantaleone Costa di Beauregard, Luigi Des Ambrois de Nevache, Cesare Saluzzo e altri ancora. Le lettere, nel loro insieme, rigurdano principalmente richieste di permessi di consultazione ed estratti di documenti.

  • Comune di Caluso

    Sono documenti che riguardano la Comunità di Caluso, suddivisi in categorie, serie e fascicoli. Tra i molti atti di ordinaria amministrazione, emergono lettere sull’occupazione francese delle nostre Terre. Importante non solo per la storia ospedaliera di Caluso, ma del Piemonte, è il volume relativo alla Congregazione di Carità locale; inoltre un ricco materiale con le affittanze dei gerbidi comunali, oltre a manifesti camerali e suppliche per questioni amministrative. Una pregevole raccolta sulle varie branche amministrative di un importante Comune piemontese che illustrano particolari aspetti dell’antico oppidum di Caluso.

  • Cotti di Ceres e Gazelli di Rossana

    Le storie intrecciate di due famiglia nobiliari in Piemonte: dei Cotti di Ceres un archivio di ben 108 faldoni, carte infeudate, prevalentemente nel territorio di Asti e del Monferrato, in un'epoca situabile tra la fine del XVI e l'inizio del XX secolo, liti, testamenti, matrimoni, compravendite e procure, quaderni di memorie, investiture, libri mastri e interessanti mappe a colori; dei Gazelli l'archivio è composto da 55 faldoni, registri e copie di atti relativi al feudo di Rossana, borgo del marchesato di Saluzzo, dal 1155 al 1925, tra cui un bell'albero genealogico a colori del 1818 e diverse mappe del territorio che fu al centro di turbolente vicende storiche fra XIII e XIV secolo per la rilevante posizione geografica del suo castello, risalente all'anno Mille.

  • Documenti storici del Monferrato

    Si tratta di una raccolta che comprende nove fascicoli con atti e documenti storici relativi a Casale e al Monferrato. Il primo fascicolo è composto da un quaderno mutilo nella parte finale, nel quale sono trascritti alcuni documenti riguardanti la storia civile del Monferrato e di Casale.
    Uno dei fascicoli di maggiore interesse è sicuramente quello che racchiude notizie sulle strade militari romane del Monferrato. All'interno dell'archivio si trovano anche degli elenchi di notai casalesi.

  • Domenico Berti

    Intellettuale e politico la cui parabola di vita si sviluppa interamente nel XIX secolo, svolse parte della sua carriera di professore universitario a Torino; la prima parte del suo archivio contiene appunti preparatori a diversi suoi libri ed altri che vertono sulle figure di Copernico, Galilei, Campanella. Nei suoi appunti emerge sempre il tema da lui molto sentito della libertà di coscienza. Nella seconda parte sono raccolti i carteggi con varie personalità dell'epoca, fra cui Desiderato Chiaves, Agostino De Pretis e Quintino Sella, e alcune figure femminili di spicco, come la scrittrice ed educatrice Giulia Molino Colombini, la poetessa Erminia Fuà Fusinato e la scrittrice Dora Melegari.

  • Emanuele Marliani

    Senatore del Regno d'Italia nel 1862 e delle isole Baleari, insignito di numerosi ordini cavallereschi iberici e italiani, partecipò all'agitata politica spagnola nella prima metà dell'800 e occupò incarichi ragguardevoli sia per il governo spagnolo che italiano: il carteggio comprende le lettere di congratulazioni a lui inviate dalla Regina di Spagna, autografi di Cavour, Cialdini e Farini, un archivio ristretto, ma succoso, dove lo studioso potrà rinvenire alcune autentiche primizie storiche.

  • Famiglie e Paesi per "A" e "B"

    Gli inventari dei beni delle grandi amministrazioni ecclesiastiche o signorili, i cabrei, erano corredati dai documenti che li costituivano: mappe, elenchi dei beni, dei diritti e delle servitù. Grandi e belle tavole illustrate ad aquerello che venivano realizzati per lo più a partire dal diciottesimo secolo, commissionati da famiglie nobiliari, enti ecclesiastici o pubblici, sia per chiarire i confini dei propri possedimenti, sia per impedire dispersioni e usurpazioni delle proprietà descritte. Fra i documenti più antichi della raccolta, segnaliamo una pergamena datata Alba, 27 aprile 1266, in cui Jacopo Molinerio vende agli Umiliati un orto al prezzo di lire 18 in moneta d'Asti.

  • Famiglie nobili piemontesi (raccolta Claretta)

    Storico e ricercatore, Gaudenzio Claretta (1835-1900) fu un vero appassionato di documenti spesso inediti, l'argomento privilegiato dei suoi studi fu prevalentemente la storia piemontese, e mostrò vivo interesse soprattutto per le vicende sabaude dal XVI al XVIII secolo. Nel fondo sono conservati un'ampia messe di documenti di molte famigli nobili piemontesi, tra cui Balbiani, Scolari, Birago di Vische, Alfieri di Cortemiglia, Rignon, Confalonieri, Dal Pozzo della Cisterna, Benso di Cavour, Perrone, Provana, Incisa della Rocchetta, Roero di Monteu, e altri riguardanti comuni ed abbazie della regione, per un totale di 1381 carte contenute in 22 faldoni.

  • Federico Sclopis

    Giurista, magistrato e politico italiano, figlio del conte Alessandro, sindaco di Torino, e della nobile Gabriella Peyretti di Condove. Il frammento del suo archivio è quasi esclusivamente formato da corrispondenza con 27 personalità di notevole livello del mondo politico ed intellettuale, e un nucleo di epistole dello stesso Sclopis.

  • Fratelli Millet

    Si tratta di uno dei rari archivi commerciali custodito, doppiamente utile per lo studio delle attività economiche sette-ottocentesche in Piemonte, ed è costituito da una fitta corrispondenza con ditte italiane, francesi, inglesi, olandesi, tedesche, belghe, svizzere, austriache per l’acquisto di manufatti inerenti l'attività, poco nota, dei placcati d'argento nel Regno Sardo.

  • Freylino di Buttigliera

    Si tratta di un insieme di archivi di famiglia dove quella dei Freylino di Buttigliera e di Pino d'Asti sono predominanti, tra corrispondenze personali, conti, doti, testamenti, ecc., si trovano le carte del botanico Pietro Lorenzo Freylino; nei carteggi delle famiglie aggregate, un copioso fondo di lettere intercorse fra il 1703 ed il 1706 tra Vittorio Amedeo II ed il conte avvocato Giuseppe Biglione, assieme a 80 lettere inviate dai protagonisti dell'assedio di Torino allo stesso conte, fonte essenziale per la ricostruzione di una delle più significative vicende della storia piemontese.

  • Germano di Borgo d'Ale

    L'archivio dell'antica dinastia agricola dei Germano comprende 110 documenti sistemati in tre gruppi: il primo elenca tutte le carte, in ordine di data e di personaggio, relative ai membri della famiglia; il secondo racchiude 10 carte, in gran parte costituite da lettere circolari del prefetto di Vercelli alla comunità di Borgo d'Ale, il terzo gruppo di documenti, elencati sotto la voce "Varia", sono invece relativi a diversi argomenti e a diverse persone di Borgo d'Ale.

  • Giorgio Ermanno Anselmi

    Nel fondo si trovano documenti storici della famiglia e personali del senatore. Scritti e appunti sui suoi maggiori interessi, le opere pubbliche. Anche una minuscola ma preziosa raccolta di celebri autografi fra cui il dispaccio con cui Napoleone Bonaparte intima la resa al conte Tornafort, comandante del forte di Ceva. Inolte carteggi, fotografie, appunti e minute che costituiscono il supporto documentale del libro La Chiesa di San Giorgio in Valperga, che Anselmi pubblicò nel 1943, e che ancora oggi costituisce un'indispensabile fonte di documentazione sul restauro della chiesa.

  • Giuseppe Baruffi

    Raccoglie diverse minute di lettere del Baruffi e appunti per i saggi dati alle stampe, lettere da personalità del mondo politico, letterario e scientifico; nello specifico di Massimo e Roberto D'Azeglio, di Vittorio Bersezio, Angelo Brofferio, Cesare Balbo, Cesare Cantù, Vincenzo Gioberti, Silvio Pellico, Federigo Sclopis e Alphonse de Lamartine. Interessanti e curiose le lettere di Jules Barthélemy-Saint-Hilaire sulla questione Canale di Suez. Fra gli scienziati, citiamo Matteo Bonafous, il botanico Luigi Colla, Carlo Luciano Bonaparte e Giovanni Plana. (08 ottobre 2020)

  • Giuseppe Manno

    Le carte del suo archivio e quelle relative al figlio Antonio sono divise fra la nostra Biblioteca, la Biblioteca del Consiglio regionale della Sardegna a Cagliari, la Biblioteca Comunale di Sassari, l'Archivio di Stato di Torino e, ancora a Torino, la Biblioteca Reale. Il fondo in possesso della nostra Biblioteca storica contiene lettere di vari personaggi, fra i quali si contano storici, letterati, politici, scienziati. Citiamo ad esempio il conte Federigo Sclopis, Amedeo Avogadro, Carlo Botta, Angelo Brofferio, Camillo Cavour, Luigi Cibrario, James Hudson, Silvio Pellico, Giovanni Plana, Carlo Promis, Urbano Rattazzi, Prospero Viani, Giampietro Viesseux e René de Chateaubriand.

  • Jean Servais

    Nacque in Francia ma visse in Piemonte; l'archivio contiene diverse lettere che si collocano in un arco temporale che va dal 1849 al 1893, e raccoglie soprattutto documenti che testimoniano la sua attività come procuratore generale dell'illustrissima signora marchesa di S. Tommaso e in tale qualità, infatti, ricevette missive di varie persone per trattare affari di comune amministrazione. Fra il materiale contenuto nell'archivio si trovano anche, alcuni versi scritti per la moglie Rosalia ed una lettera autografa di Alessandro Dumas figlio.

  • Lettere autografe

    Sei faldoni con centinaia di materiale acquisito in momenti diversi, e pervenuto tramite donazioni di privati o acquisti da antiquari. Gli estremi cronologici vanno dallo scritto più antico, una dichiarazione di devozione e benevolenza del duca Carlo Emanuele I di Savoia al cardinale Tosco, del 6 gennaio 1613, a due fotografie di Ida Pellegrini (moglie del presidente Luigi Einaudi), risalenti al 1967-68. Il corpus più sostanzioso è datato però 1800, ed è riferibile a personalità operanti nel diciannovesimo secolo: politici, storici, letterati e scultori.

  • Lettere di Carlo Emanuele I e di Vittorio Amedeo al Governatore di Cavour

    Questo epistolario tra i vertici sabaudi e il Governatore di Cavour Giovanni Francesco Malopera testimonia con cadenza quasi quotidiana la situazione tesissima, di estrema emergenza, nella quale operavano i tanti attori della guerra di successione di Mantova e del Monferrato (1628 - aprile 1631), che vide contrapposte la Francia e la Repubblica di Venezia a Carlo Emanuele I di Savoia e alla Spagna, e toccò profondamente il territorio piemontese, dal momento che tutta la campagna compresa fra lo sbocco delle vallate alpine e Carignano divenne territorio di occupazione.

  • Leonetto Cipriani

    Imprenditore, militare e senatore del Regno, dopo aver seguito l'esercito francese ad Algeri prese parte sia alla prima che alla seconda guerra d'indipendenza, dove divenne membro del quartier generale di Napoleone III, nel 1859 partecipò al processo di annessione degli stati centroitalici, in qualità di governatore generale della Romagna. Fra le carte del suo archivio, segnaliamo alcune lettere autografe di note personalità dell'epoca, tra cui Cavour e Mazzini, e anche della celebre contessa Maria Walewska.

  • Luigi Colla

    È composto da 17 faldoni: lettere, carte geografiche, diplomi, appunti, fogli a stampa, sonetti e resoconti scientifici. Il Colla era in corrispondenza con istituzioni, enti, accademie, e con i più insigni botanici dell'epoca, come il Balbis, il Bertero, e con Ottaviano Targioni Tozzetti (1755-1829), medico e botanico fiorentino, padre di Antonio, anch'egli medico e botanico e marito di quella celebre Fanny cantata da Giacomo Leopardi con il nome di Aspasia. Cospicui anche i materiali che testimoniano contatti con il mondo della musica: Luigi Colla suonava il pianoforte e la figlia Teofila cantava da contralto. Fra le curiosità, 3 lettere del compositore Giovanni Battista Viotti e un sonetto dedicato dal Colla a Giuditta Pasta, celebre soprano dell'epoca.

  • Madama Reale

    La documentazione riguarda gli anni fra il 1630 e il 1655, sotto la reggenza della Madama Reale Cristina di Francia: tra gli atti custoditi, 237 concernenti le guerre dei Savoia contro il duca di Mantova e di Monferrato e i contrasti politico-militari sul territorio tra Francia e Spagna; l'originale trattato stipulato nel 1638 tra Maria Gonzaga principessa di Mantova e di Monferrato e il marchese di Leganes governatore del ducato di Milano, oltre ad una serie di manoscritti autografi del sindaco di Torino Giovanni Francesco Bellezia.

  • Marino Parenti

    Il corposo materiale del bibliografo, editore e saggista Marino Parenti, comprende un'ampia massa di materiali svariati, legati alle sue numerose funzioni nel campo editoriale e genericamente culturale, un epistolario dove sono raccolte in ordine alfabetico le lettere scambiate dal bibliofilo, bibliografo e letterato in decenni di lavoro in contesti diversi, una raccolta autografica voluta da Parenti stesso a scopo collezionistico, oltre a un rilevante materiale bibliografico.

  • Materie militari

    Il Fondo accoglie un’omogenea serie di carte relative alla conduzione e all'assetto dell'esercito sabaudo in epoca di Restaurazione, dal 1814 al 1833. La provenienza è ignota, ma è evidente l'appartenenza di questo archivio alle carte del conte Bernardino Morra di Lavriano, il cui nome ritorna più volte nel complesso documentario e a cui fanno capo molti degli affari trattati. La serie di documenti integra analoghe serie presenti all'Archivio di Stato di Torino e contiene numerose informazioni di tipo quantitativo sui reparti dell'esercito, in particolare la Brigata Savona, ma anche dati sulla formazione e la gestione di singoli settori delle forze armate sabaude, non esclusi gli aspetti sanitari e i consigli di guerra.

  • Miscellanea piemontese

    La raccolta comprende 34 pergamene e 6 atti cartacei, datati tra il 1375 e il 1723, composti da patenti ducali, investiture feudali, testamenti, dotali, atti di compra-vendita, bolle e brevi pontifici, sentenze arbitrali e transazioni di liti; riguardano località comprese nell'area piemontese e immediatamente limitrofa, come, ad esempio, Ginevra. In particolare le città di Moncalieri e di Chieri, il Marchesato di Monferrato, le famiglie alessandrine Pagliari, Ghilini, Inviziati, di Lerma.

  • Ordine Mauriziano

    Riguarda l'ordine cavalleresco di Casa Savoia che ha origine dalla fusione dell'Ordine cavalleresco e religioso di San Maurizio con l'Ordine per l'assistenza ai lebbrosi di San Lazzaro. L'archivio raccoglie materiale relativo alla storia dell'Ordine Mauriziano dal 1605 ca. a fine '800.

  • Palazzo Cisterna e isolato dell'Assunta

    I documenti, in copia fotostatica, riguardano i palazzi Dal Pozzo della Cisterna, Ferrero della Marmora, Seyssel d'Aix, Del Carretto di Gorzegno e Barbaroux, il palazzo Ponte Spatis ed il grande edificio da pigione dei principi della Cisterna sull'attuale via Giolitti; uniscono materiali presenti in diversi archivi, e sono stati rinvenuti e utilizzati dagli studiosi Maurizio Cassetti e Bruno Signorelli, durante la ricerca effettuata per la stesura del volume Palazzo Dal Pozzo della Cisterna e l'Isola dell'Assunta.

  • Riccardo Sineo e Carlo Arnò

    Riccardo Sineo (1805-1876) partecipò a Torino ai moti del 1821, di idee liberali fu tra coloro che chiesero a Carlo Alberto la promulgazione dello Statuto. Carlo Arnò (1868-1953) di Sineo era il nipote, insigne studioso di diritto romano, si interessò anche di storia del Risorgimento, orientando le sue ricerche intorno alla figura del nonno.
    Nel fondo sono reperibili parecchi documenti interessanti, fra cui alcuni autografi di Garibaldi e uno di Guglielmo Marconi. Su Garibaldi troviamo appunti presi da Sineo, dispacci relativi al suo arresto nel 1867 quando tentò la liberazione di Roma, testimonianze sui fatti di Sarnico, che fu centro di una sommossa mazziniana nel 1862, nonché di una memoria autografa di Sineo sull'annessione della Sicilia al Piemonte. Presenti molti altri appunti e notizie del biennio "caldo" 1848-49.

  • Valdo ed Edoarda Fusi

    L'analisi delle carte rivela molti aspetti inediti dell'attività di Valdo Fusi, alcuni, come la coscienza ecologista ante litteram e le battaglie contro il consumo del suolo, l'inquinamento, la distruzione del patrimonio artistico, particolarmente precoci negli anni '60 e '70. La parte più consistente del fondo sono senz'altro i documenti relativi alla guerra partigiana e al periodo svizzero, dapprima come rifugiato, poi come degente dopo il fatale incidente in Val Formazza e la difficile operazione che gli salvò la vita. L'intreccio delle vicende personali, le numerose cariche ricoperte da Valdo a Torino e i numerosi scritti e interventi oratori sono testimoniati capillarmente, assieme alla vasta opera di costruzione della sua immagine e della sua fama operata dalla moglie.



Archivi storici online

Da qualche tempo la Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte "Giuseppe Grosso" ha mosso i primi passi sulla strada della digitalizzazione del suo patrimonio. Dopo la recente scansione di 19 libri della Biblioteca appartenenti al Fondo dei cosiddetti Piemontesi e al Fondo Carlo Ignazio Giulio, testi che sono ora consultabili e sfogliabili su Byterfly, la piattaforma per la conservazione e la fruizione di oggetti digitali sviluppata dal CNR-IRCrES, l'occasione del lavoro agile, seppur obbligata, è parsa propizia ai dipendenti della Biblioteca per dedicarsi a informatizzare gli inventari, in origine cartacei, di una parte dei 50 archivi storici, il cui materiale , il cui materiale è appunto identificato e descritto in repertori eseguiti in gran parte precedentemente l'epoca informatica, limitazione che fino a ieri permetteva solo la consultazione diretta in sede.

 

(23 marzo 2021)