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Cittàmetropolitana di Torino

Formazione professionale

L'auditorium della Città metropolitana ha ospitato lo scorso venerdi 1° marzo un seminario dedicato alla formazione professionale come strumento di integrazione della popolazione straniera. Un appuntamento organizzato dal Dipartimento Educazione e Walfare, Direzione formazione professionale e orientamento che ha voluto illustrare alcune esperienze di formazione professionale e di creazione d'impresa che si sono concluse positivamente ed hanno favorito in questi ultimi anni l'inclusione socio-lavorativa di cittadini stranieri nel territorio metropolitano.
Per la Città metropolitana sono intervenuti i consiglieri delegati allo sviluppo montano, pianificazione strategica, sviluppo economico, attività produttive, trasporti, formazione professionale Dimitri De Vita, e ai diritti sociali e parità, welfare, minoranze linguistiche, rapporti con il territorio Silvia Cossu.
Ai lavori hanno inoltre partecipato il vice presidente della III Commissione permanente del Senato "Affari esteri, emigrazione" Toni Iwobi, l'assessore alle politiche giovanili, diritto allo studio universitario, cooperazione decentrata internazionale, diritti civili e immigrazione Monica Cerutti.
Il seminario è stato introdotto da Mariagrazia Santagati, docente di sociologia dell'educazione presso l'Università cattolica Sacro Cuore di Milano.
Sono stati illustrati anche i contributi ai agenzie formative, di associazioni dei mediatori culturali e del M.I.P. (Mettersi in Proprio) della Città metropolitana, oltre alla testimonianza diretta di lavoratori stranieri che hanno frequentato specifici corsi di formazione professionale.
L'inserimento di persone straniere nei percorsi di formazione svolge molteplici funzioni, cruciali nel processo di integrazione delle stesse, come incrementare il loro capitale sociale, offrendo l'occasione per costruire relazioni significative con docenti, tutor, orientatori, ecc., che accompagnano gli stranieri in momenti complessi di transizione (l'accesso al centro, l'apprendimento, lo stage, la ricerca del lavoro).
Importante anche la funzione che mira ad incrementare le risorse culturali necessarie ad un positivo inserimento professionale. Il centro formativo offre la possibilità di tempi e ritmi diversi di apprendimento, utili per incrementare fiducia e autostima a persone, per lo più giovani, che hanno perso nel processo migratorio molti punti di riferimento, certezze e stabilità. L'offerta formativa proposta fornisce anche la possibilità di rimotivarsi e proseguire nello studio, garantendo l'opportunità di trasformare l'esperienza del fare (sperimentata nei laboratori professionali e negli stage) nella dimensione dell'impegno, del prendere l'iniziativa, della progettualità.
Infine l'inserimento di persone straniere favorisce la capacità di convivere, collaborare e cooperare tra diversi, attraverso le differenti attività formative e un tempo lungo di convivenza, permettendo di superare incomprensioni e conflitti. Le agenzie formative costruiscono una chance per gli stranieri, nella misura in cui la formazione riesce a tutelare e promuovere gli stessi nei contesti lavorativi, ma soprattutto è funzionale a percorsi di cittadinanza, di assunzione di responsabilità, di scoperta di diritti e doveri da esercitare nel mondo del lavoro e, più in generale, nel contesto sociale.


I dati presentati

Al 31 dicembre 2017 gli stranieri presenti sul territorio provinciale sono complessivamente 220.403 unità, di cui 103.747 femmine e 116.656 maschi, il 9,71 % della popolazione complessiva. Le prime nazionalità sono quelle rumena, marocchina, cinese, albanese e peruviana, seguite poi con una presenza numericamente inferiore da quelle nigeriana, moldova, egiziana, filippina e brasiliana.

La popolazione straniera che vive sul nostro territorio è stanziale: nell'anno in esame il 19% delle nascite sono risultate a carico di cittadini stranieri. Il saldo demografico naturale, da anni ormai in calo, è lievemente rallentato grazie alla loro presenza e alla maggiore propensione a diventare genitori. La presenza di nuove famiglie, soprattutto nelle zone montane, ha evitato la chiusura dei primi ordini di istruzione (infanzia e primaria); il ridotto numero di bambini autoctoni non avrebbe consentito, infatti, la prosecuzione di tali attività senza la presenza di bambini stranieri.
Per quanto riguarda la formazione professionale, sempre riferita ai cittadini stranieri, occorre ricordare che nel 2017, nel territorio della Città metropolitana di Torino, i corsi sono stati 3.033 e hanno visto il coinvolgimento di 36.757 allievi, 4.446 dei quali di nazionalità straniera, pari al 12,1% dei frequentanti. I corsi di formazione sono finanziati con risorse provenienti del Fondo Sociale Europeo (FSE) e da fondi ministeriali e regionali, resi disponibili attraverso bandi della Città metropolitana e sono rivolti a diverse categorie di utenti: minori in obbligo di istruzione, adulti disoccupati, adulti occupati.
I settori professionali più richiesti dai giovani stranieri (14-21 anni), è stato spiegato, sono "Edilizia e Impiantistica", "Meccanica e riparazioni" e "Ristorazione e turismo". Se si confrontano con le preferenze degli stranieri adulti, queste non differiscono di molto: si inverte soltanto l'ordine dei tre ambiti citati, con "Ristorazione e Turismo" al primo posto, ma con la stessa sostanziale percentuale di preferenze (12,6% nel caso degli adulti e 13% per quanto riguarda i giovani), "Edilizia e Impiantistica" insieme a "Meccanica e riparazioni" sono scelte dal 14,5% dei giovani, e, rispettivamente, dal 9,3% e dal 10,4% degli stranieri adulti.
Per quanto riguarda infine il mercato del lavoro, sempre in riferimento all'anno 2017 e al territorio metropolitano, il numero complessivo di avviamenti è stato di 407.109. Le assunzioni di cittadini stranieri continuano a rappresentare il 17% del totale e hanno riguardato 35.811 non comunitari e 33.638 comunitari. L'incremento di assunzioni riguarda i contratti a tempo determinato che in generale hanno registrato un aumento del 29,6%, mentre i contratti a tempo indeterminato segnano un -3,9%. Continua a evidenziarsi la presenza dei migranti in alcuni ambiti: gli stranieri sono in prevalenza occupati in agricoltura, con il 42,3%, nelle costruzioni con il 36,7%, nei trasporti e nel magazzinaggio con il 20,1% e soprattutto nel lavoro domestico, con il 69,5%.

 

(05 marzo 2019)