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Cittàmetropolitana di Torino

Distribuzione dell'acqua in Libano.

Logo Safe Health and Water Management

Nell'ambito del 21° CinemAmbiente Festival, lunedì 4 giugno a Torino, sono stati presentati i risultati del progetto "SHWM - Safe Health and Water Management - Lebanon": con la consigliera delegata ai rapporti europei di questa Città metropolitana, Ato3, Città di Torino, Co.Co.Pa., UNDP e la Comunità Latina di San Francesco d'Assisi di Aleppo.

A seguire è stato proiettato il docu-film realizzato nell'ambito dell'azione di progetto "So it flows: water, refugees, citizens".

  • Il trailer del docu-film
  • Programma (pdf 308 Kb)
  • Il resoconto della giornata

    La presentazione dei risultati si è trasformata in un'occasione per parlare di ambiente e di acqua a centinaia di studenti delle scuole superiori: testimonianze video ma anche personali sul conflitto che da anni coinvolge la popolazione siriana, privandola anche dell'acqua, un bene primario, un tesoro prezioso: tra le parole più toccanti, quelle di padre Ibrahim Alsabagh parroco della comunità latina di San Francesco ad Aleppo, presente a Torino su iniziativa dell'Associazione Ponte di Pace.
    Una citazione particolare per il gruppo di giovani che ha realizzato in Libano un video di documentazione del progetto, proiettato a CinemAmbiente: il loro lavoro ha preso il nome di "So it flows: water, refugees, citizens" ed ha voluto informare e sensibilizzare proprio sui temi dell'accesso all'acqua potabile, la cooperazione territoriale per lo sviluppo e la costruzione di pace, le migrazioni e l'integrazione attraverso il caso dei profughi siriani in Libano. La creazione del gruppo di giovani è avvenuta in collaborazione con l'Università di Torino: sono stati formati sul ruolo della cooperazione territoriale per lo sviluppo e la pace, l'importanza dell'accesso all'acqua, la situazione del Libano contemporaneo e la crisi dei profughi siriani; hanno compiuto nel corso del progetto diverse missioni in Libano di approfondimento e di incontro con le comunità locali realizzando le riprese video.


Il progetto "SHWM - Safe Health and Water Management" è nato per realizzare interventi di miglioramento nell'uso e distribuzione dell'acqua nei territori libanesi maggiormente colpiti dalla crisi siriana, con un'attività di formazione specifica, rivolta ai tecnici libanesi, nell'ambito della gestione dell'acqua e costruzione di infrastrutture idriche.

Nato nel 2015, finanziato con il fondo per la cooperazione internazionale dell'Autorità d'Ambito Torinese ATO3, ha visto capofila questa Città metropolitana e i partner Città di Torino, Cocopa - Coordinamento Comuni per la Pace, UNDP Art Gold Libano e Comunità locali dell'Area di Wadi Khaled, nord del Libano.

 

Novembre 2017: incontro istituzionale a Beirut in Libano

Questa Città metropolitana, rappresentata dalla consigliera delegata alle relazioni internazionali Anna Merlin, dal 3 all'8 novembre è stata in Libano a Beirut per un incontro istituzionale nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale "SHWM - Safe Health and Water Management" in corso nella zona di Wadi Khaled, realizzato con il finanziamento della Autorità d'Ambito ATO3 e di United Nations Development Programme - UNDP.

La delegazione è composta tra gli altri anche dalla Città di Torino, dal Cocopa, da ANCI Piemonte e da SMAT.
E' presente anche Fatima Chkeir libanese di origine e consigliera comunale a Grugliasco.

Il progetto prevede interventi per un migliore accesso all'acqua potabile nel nord del Libano, la revisione degli impianti idrici esistenti, il rinforzo  delle competenze degli amministratori e la formazione specifica per i tecnici libanesi: per questo è presente un tecnico della Smat, Alessandro Rupini; inoltre la delegazione sta verficando la realizzazione di un serbatoio e impianto idrico efficiente nel comune di Wadi Khaled.
Si prevede anche il coinvolgimento e la sensibilizzazione della cittadinanza ad un corretto utilizzo dell'acqua.

(21 novembre 2017)

Una cisterna dell'acqua nel comune di Wadi Khaled

Procedono i lavori di costruzione di un serbatoio e di impianto idrico capaci di far fronte al rifornimento di acqua nel villaggio di Hnaider, nel nord del Libano: sono due punti-chiave del progetto Safe Health and Water Management nell'area composta da 8 comuni, raggruppati nell' Unione dei Comuni di Wadi Khaled, dove l'afflusso massiccio di profughi dalla Siria ha aumentato il numero dei residenti nella zona e aggravato la già precaria situazione idrica della zona, che è fra le più povere del paese.

Il progetto, che ha una durata di due anni e un budget di 500 mila euro, è finanziato con il fondo per la cooperazione internazionale dell'Autorità d'Ambito Torinese ATO3 e cofinanziata dai partner italiani e libanesi: il Comune di Torino, il Coordinamento Comuni per la Pace Co.Co.Pa., l'United Nations Development Programme e supportato dal Ministro degli Affari sociali Libano; ed è il proseguimento di un intervento di cooperazione analogo realizzato nel 2005 nel sud del Libano con il coinvolgimento degli stessi partner territoriali.

La metodologia del progetto prevede un approccio partecipativo alla pianificazione e alla gestione delle risorse idriche sia per uso agricolo che per uso civile e la messa in atto di soluzioni innovative, attraverso le seguenti principali attività (oltre alla costruzione del serbatoio e all'implementazione della rete idrica): mappatura, controllo e riduzione delle perdite di acqua degli impianti idrici esistenti; rinforzo delle competenze degli amministratori e tecnici locali nell'elaborazione di piani di gestione delle acque; realizzazione di una formazione specifica per i tecnici libanesi; sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza relativamente al corretto utilizzo dell'acqua.

In questo quadro, lo scorso marzo una delegazione libanese formata da tecnici e da amministratori è venuta a Torino e ha partecipato a un intenso programma di visita e di formazione (realizzata in collaborazione con la Smat).

L'UNDP sta portando avanti i lavori sia per quanto riguarda la rete idrica (complessivamente, una linea di 4mila metri che servirà 200 abitazioni e annessi), sia per la costruzione del grande serbatoio che avrà un'altezza di 20 metri e una capacità di 100 metri cubi. L'80% della cisterna è già stata portata a termine e le previsioni sono di concluderla nella pria metà di agosto. 

(01 agosto 2017)

 

(28 maggio 2018)