Le sfide che stanno davanti agli amministratori della Città metropolitana che il 1° gennaio ha raccolto l'eredità della Provincia di Torino, le prospettive di continuità nella gestione dei servizi sinora garantiti dall'Ente che ha cessato le sue funzioni il 31 dicembre, le risorse per gestire quei servizi e le competenze aggiuntive che la Legge Delrio assegna ai nuovi Enti di area vasta, il destino del personale che sinora li ha garantiti quei servizi.
Tutto questo e altro nella prima conferenza stampa del Sindaco metropolitano Piero Fassino durante la quale è stata annunciata la nomina del vice sindaco metropolitano Alberto Avetta: una scelta di continuità, avendo il primo cittadino di Cossano Canavese gestito gli ultimi mesi della Provincia in qualità di vice presidente.
Ecco per punti le questioni affrontate nella conferenza stampa del Sindaco Fassino
Il Sindaco Fassino ha ricordato che la Legge Delrio prevede che le Città metropolitane assumano la competenza amministrativa sui territori di area vasta delle Province uscenti. La Città metropolitana di Torino è una realtà unica in Italia, essendo composta da 315 Comuni e confinando con la Francia e la Valle d'Aosta. E' la più grande Città metropolitana d'Italia per estensione territoriale ed ha una complessa articolazione territoriale, che affianca all'area metropolitana torinese altre aree territoriali omogenee, territori montani e collinari che hanno peculiarità storiche, culturali ed economiche. La Legge Delrio giunge al termine di un processo ventennale di elaborazione ed è la sanzione istituzionale di una tendenza sociale, economica e territoriale: i confini delle città vanno al di là di quelli dei singoli Comuni, situandosi in una dimensione metropolitana. Altri Paesi europei hanno adottato o stanno adottando leggi che riconoscono la dimensione metropolitana. La globalizzazione accresce il ruolo delle aree metropolitane, perché in esse si concentrano opportunità culturali, attività economiche, centri di formazione, servizi sociali. Vi si concentrano anche le criticità, come la crisi economica e sociale. Per la realtà torinese la Legge Delrio adegua l'intelaiatura istituzionale a un dato obiettivo: già oggi una serie di servizi come i trasporti e la distribuzione sono organizzati in una dimensione metropolitana.
Le Città Metropolitane ereditano le funzioni fondamentali delle Province e ne aggiungono altre, come le politiche per lo sviluppo economico. Il riconoscimento delle Città metropolitane rientra peraltro in un più complessivo processo di riforma costituzionale ed istituzionale, che va dalla riforma del Parlamento alla nuova legge elettorale e alla revisione del Titolo V della Costituzione e dei rapporti tra Stato ed Enti locali. Il Sindaco ha ricordato che il Consiglio metropolitano sta lavorando all'elaborazione della bozza finale dello Statuto del nuovo Ente. Sono state insediate tre Commissioni consiliari, una delle quali sta redigendo la proposta di Statuto, che sarà sottoposta ad una consultazione dei Sindaci e alla successiva approvazione da parte della Conferenza metropolitana dei 315 primi cittadini.
Si sta anche lavorando a definire la perimetrazione delle Zone omogenee - Pinerolese , Canavese, Eporediese, Val di Susa e altre - in cui sarà suddiviso il territorio della Città metropolitana, per dare un riconoscimento all'articolazione del territorio. Lo Statuto prevederà espressamente forme di rappresentanza degli interessi e delle esigenze delle Zone.
La Città metropolitana avrà un bilancio distinto e funzioni distinte da quelle dei Comuni e non sottrarrà risorse né competenze alle amministrazioni locali, perché ciò è espressamente impedito dalla Legge Delrio. I Comuni non perderanno nulla con l'avvento di un nuovo Ente di area vasta che sarà una Città di città e assicurerà pari dignità a tutti i Comuni.
Il tema delle funzioni e delle deleghe è oggetto dei lavori di un'altra Commissione. Si deve definire il futuro delle competenze gestite su delega e con risorse delle Regioni. L'accordo nazionale sottoscritto da Governo, ANCI (di cui il Sindaco Fassino è Presidente) e Conferenza delle Regioni prevede che ogni politica sia affidata all'Ente più congruo nel gestirlo in base al principio di sussidiarietà. Ogni Regione sta negoziando con le Province e le Città metropolitane del proprio territorio come gestire la materia. La Regione Piemonte ha depositato un disegno di legge in materia, che sarà all'esame del Consiglio regionale nelle prossime settimane. Tale disegno di legge esprime un principio di continuità: mantenimento in capo alle Province e alla Città metropolitana di Torino delle funzioni sinora delegate.
La Legge Delrio prevede la possibilità che il Sindaco metropolitano possa nominare un proprio Vice-Sindaco. Nella seduta di oggi pomeriggio Fassino comunicherà al Consiglio metropolitano la nomina a Vice-Sindaco dell'avvocato Alberto Avetta, Sindaco di Cossano Canavese, Consigliere metropolitano e Vice-Presidente uscente della Provincia.
La Legge di Stabilità per il 2015 prevede un taglio di risorse globale per le Province e le Città di un miliardo di Euro. L'ANCI e l'UPI hanno più volte fatto presente al Governo che una tale riduzione metterà gli Enti locali in forte sofferenza. Per questo è stata chiesta la rimodulazione del taglio, sulla base dei fabbisogni reali per l'espletamento delle funzioni. Entro il mese di marzo il Governo avanzerà una nuova proposta che rimodulerà il quadro delle risorse finanziarie alla luce dei fabbisogni reali, che sono oggetto di confronto tra Governo ed Enti locali.
Il Decreto legislativo sul federalismo fiscale del 2011 prevedeva peraltro la disponibilità di risorse proprie e poste di bilancio per le Città metropolitane: diritti fiscali su porti e aeroporti, compartecipazione all'IRES e altri tributi. Per attuare quella norma basta un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che l'ANCI ha chiesto di adottare.
E' in corso un negoziato tra ANCI, UPI e Governo. Gli Enti locali fanno presente che alle funzioni deve corrispondere il personale necessario, per cui, nel momento in cui aumentano le funzioni delle Città metropolitane, va garantita la necessaria dotazione di dipendenti. Se una Regione avoca le funzioni sinora delegate alle Province si deve prendere in carico il personale.
Nell'arco del 2015 la Legge di stabilità prevede una riduzione dell'organico del 30% nelle Città metropolitane, con percorsi di mobilità verso altre amministrazioni locali e statali. E' una partita complessa da gestire, perché a livello nazionale ci sono 25.000 persone da spostare. L'ANCI ha concordato con il Governo la predisposizione di una mappa dei posti dell'amministrazione centrale che è possibile coprire con la mobilità. Inoltre ci sarà una rilevazione dei posti disponibili nel sistema degli Enti locali. L'incrocio delle due "mappe" dovrebbe fare capire quali sono le disponibilità. Fino a che il lavoro di censimento degli esuberi e delle possibilità di ricollocazione non sarà completato, le Province di secondo grado e le Città metropolitane assicureranno la continuità di tutte le attività svolte dalle Province precedenti con il personale attuale.
Per quanto riguarda i lavoratori a tempo determinato e il blocco dei loro contratti - derivante dall'uscita dal Patto di Stabilità da parte di molte Province e sanzionata con la non rinnovabilità dei contratti a termine - il Governo ha accolto la richiesta dell'ANCI di non applicare le sanzioni agli Enti di nuova istituzione per uno sforamento da parte di Enti soppressi di cui hanno ereditato le competenze. Il Governo presenterà un emendamento che congelerà le sanzioni finanziarie e ordinamentali in sede conversione del Decreto legge "Mille proroghe". L'ANCI ha chiesto all'esecutivo di emanare una circolare che renda nota la decisione e che renda immediatamente possibile il rinnovo dei contratti a termine.
La legge Delrio prevede che le Città metropolitane si dotino di un Piano strategico triennale, ma intanto, come ha ribadito il Sindaco Fassino, devono essere garantiti i servizi e assicurata la continuità, in una fase che è costituente, in cui c'è un Consiglio metropolitano la cui vigenza è legata alla durata del mandato del Sindaco del capoluogo. "Abbiamo davanti un anno e mezzo, che tutti, Consiglieri metropolitani e forze politiche, dobbiamo interpretare come periodo costituente, in cui siamo chiamati a far decollare la Città metropolitane" ha sottolineato Fassino.
La Città si è dotata del logo "Torino Metropoli" e di una strategia comunicativa. Il logo ripercorre la tradizione dello stemma sabaudo che campeggiava nel simbolo della Provincia di Torino. Il sito Internet www.cittametropolitana.it è attivo dall'inizio dell'anno e fornisce tutte le informazioni e i servizi di cui cittadini e imprese necessitano.
La Città metropolitana ha una dimensione istituzionale, ma anche sociale ed economica e culturale. Per questo i principali soggetti economici, sociali ed il mondo dell'associazionismo si stanno riorganizzando sulla dimensione metropolitana, per essere interlocutori dell'istituzione. Lo Statuto riconoscerà tali soggetti e prevederà forme di partecipazione alla definizione delle politiche metropolitane.
(12 gennaio 2015)