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Cittàmetropolitana di Torino

Progetto Trentametro

 

Cogliere le potenzialità a livello territoriale e urbano per incentivare l’insediamento di nuove attività produttive. E’ l’obiettivo del progetto “Trentametro”, al quale lavora la Città metropolitana in collaborazione con la Fondazione Links, Confindustria Piemonte e il Consorzio per gli insediamenti produttivi del Canavese.
Al centro delle attività la mappatura delle aree industriali dismesse, 130 in tutto, di dimensioni superiori ai 5 mila metri quadrati. Di queste ne verranno selezionate 30 dotate delle caratteristiche di maggiore attrattività da proporre a potenziali investitori, fino all’interlocuzione con i proprietari di tali aree per verificare l’effettivo interesse a inserirle sul mercato.
Un’operazione di promozione, quella di “Trentametro”, portata avanti anche attraverso la produzione di materiali tradotti in inglese, cinese e russo.
Legata al progetto, a disposizione del mondo imprenditoriale, è stata allestita una piattaforma web geo-referenziata contenente informazioni sulla localizzazione dei siti, le dimensioni, la conservazione e l’accessibilità delle aree individuate. Su mappa delle aree industriali dismesse è anche disponibile un breve tutorial per l'utilizzo della piattaforma.

Per fare il punto sull’avvio della seconda fase del progetto, lanciato esattamente un anno fa, si è svolto un seminario il 10 luglio a Torino, presso la sede della Città metropolitana, al quale hanno partecipato, oltre al consigliere delegato alla pianificazione strategica, sviluppo economico e attività produttive Dimitri De Vita, Massimo Marcarini e Matteo Tabasso, rispettivamente direttore generale e project manager della Fondazione Links, Margherita Destudio, project manager di Confindustria Piemonte, Alberta Pasquero, presidente del Consorzio Insediamenti Produttivi nel Canavese e Marco Lanata, direttore di Real Estate Menegement Pirelli.
Il territorio della Città metropolitana è caratterizzato dalla presenza di numerose aree industriali dismesse, è stato ricordato durante i lavori, che vanno considerate come un'importante risorsa per promuovere lo sviluppo economico e occupazionale, per rivitalizzare aree marginali o periferiche e contenere il consumo di suolo, innescare processi di riqualificazione ambientale e di rigenerazione urbana, attraverso l'attrazione di investimenti produttivi di origine esterna e lo sviluppo di sinergie tra attori pubblici e privati. Sotto la lente di Città metropolitana, Fondazione Links e Confindustria Piemonte, aree industriali che hanno fatto la storia della manifattura locale e nazionale, un patrimonio strutturale che non potrà essere recuperato del tutto ma che può offrire ancora ottime possibilità per nuovi insediamenti.
L’ultima fase di “Trentametro” porterà dunque alla scelta dei 30 siti sui quali si realizzerà una vero e proprio catalogo promozionale da far conoscere a livello europeo e mondiale. Da luoghi dismessi a occasioni di volano per creare una nuova economia. Lo studio sul riuso delle aree ha considerato il sistema di urbanizzazione dei comuni, comprendendo anche le località più piccole sul cui territorio si erano insediate in passato realtà produttive, certo in un contesto economico diverso da quello di oggi. E’ stato avviato un nuovo metodo di lavoro, hanno ricordato i partecipanti al seminario, aperto al territorio e frutto di un’ottima collaborazione tra pubblico e privato.



Luglio 2018: nasce il progetto Trentametro

Con la volontà di recuperare le aree industriali dismesse del territorio metropolitano, è nata l'iniziativa Trentametro; "la Città metropolitana vuole promuovere, secondo criteri di attrattività, le potenzialità delle superfici occupate da ex insediamenti produttivi - spiega il consigliere delegato alle attività produttive Dimitri De Vita -  perché vogliamo supportare sia lo sviluppo economico locale sia l'incremento occupazionale. Sono convinto che non tutti i siti potranno essere oggetto d'investimento imprenditoriale e di questo dovremmo farcene una ragione anche per il ricorso ad altre modalità di recupero con precipuo riferimento alle tematiche ambientali ma per altri, che invece presentano ancora un elevato indice di attrattività e sono in grado di rivitalizzare aree "marginali o periferiche" è ineludibile il nostro impegno favorente l'insediamento di nuove realtà produttive".

Da qui, il progetto avviato con SiTI, Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l'Innovazione, che ha consentito di mappare le aree industriali dimesse e di realizzare una piattaforma web georeferenziata.

Il progetto voluto dalla Città metropolitana è stato realizzato con la collaborazione del Consorzio Insediamenti Produttivi del Canavese e con Confindustria Piemonte, con la quale è già stato sottoscritto un protocollo di intesa per il coordinamento tra le iniziative finalizzate sia alla mappatura delle aree dismesse che all'attrazione di investimenti.

"Guardiamo al mercato italiano - aggiunge De Vita - ma anche a quello inglese e soprattutto russo: infatti nella pagina del progetto Trentametro, esiste una versione tradotta in inglese ed una in caratteri cirillici".

Il database delle aree può essere interrogato utilizzando diversi filtri, accessibilità, caratteristiche, dimensioni, localizzazione e fonte di provenienza del dato. Inoltre la piattaforma fornisce diverse informazioni sul contesto in cui sono localizzate le aree individuate: infrastrutture, poli logistici, settori economici prevalenti, presenza di grandi aree industriali, quotazioni immobiliari, presenza di vincoli, contesto socio-culturale, presenza di scuole secondarie di secondo grado, presenza di farmacie, ospedali e altri insediamenti.

Nella pagina dedicata del Servizio attività produttive è disponibile anche un breve tutorial per l'utilizzo della piattaforma.

 

(11 luglio 2019)