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M come Matilde, come Montagna. A Bussoleno montata l’installazione frutto del progetto Matilde

Un’anfiteatro in legno, che può essere usato come una grande panchina, ma che è anche uno spazio di incontro raccolto grazie al grande schienale angolare: la forma richiama la punta di una “M”, e non a caso, perché vuole ricordare il progetto Matilde grazie a cui è nato e insieme rimandare al bel palcoscenico di montagne su cui si affaccia.

L’installazione è il risultato di una sperimentazione che si è tenuta a Bussoleno da mercoledì 20 a domenica 24 ottobre nell’ambito del progetto Matilde (acronimo di Migration Impact Assessment to Enhance Integration and Local Development In European Rural And Mountain Areas) e chiamata Camposaz 25:25  perchè Città metropolitana di Torino ha individuato in Camposaz - realtà attiva dal  2013 in Trentino nella valle di Primiero che sperimenta la progettazione collettiva a scala reale - il soggetto cui affidare la scommessa da svolgere in Valle di Susa. Finanziato dal programma Horizon 2020, il progetto Matilde ha come coordinatore scientifico il professor Andrea Membretti dell’Università della Finlandia Orientale, come partner scientifico italiano il Dipartimento Culture, politica e società dell’Università di Torino, come partner territoriale italiano la Città metropolitana di Torino e il Comune di Bussoleno come caso-studio. Il Comune di Bussoleno costituisce infatti un centro pedemontano con una radicata tradizione di accoglienza di migranti, ormai stabilmente insediati sul territorio, e si trova in posizione strategica rispetto alle attuali rotte migratorie mediterranea e balcanica.

Il laboratorio di architettura partecipativa Camposaz è durato cinque giorni e ha visti coinvolti in qualità di progettisti ed esecutori alcuni giovani italiani e stranieri, fra cui alcuni migranti. L’area di intervento architettonico è stata scelta durate una serie di incontri svoltisi quest’estate a cui hanno partecipato membri della comunità locale e membri delle comunità di migranti residenti a Bussoleno; si tratta di un’area verde strategicamente vicina al mercato, al centro polivalente e al liceo "Norberto Rosa" che potrebbe attrarre quindi diversi city users: dagli studenti, ai clienti del mercato, ai fruitori del centro polifunzionale a chi è alla ricerca di uno spazio per attività di animazione o ricreazione. Durante il laboratorio Camposaz sono stati organizzati alcuni momenti di incontro, in particolare con studenti delle scuole e del liceo, per diffondere i principi dell’architettura partecipativa come strumento di cittadinanza attiva, utile a creare un maggiore senso di radicamento territoriale e di appartenenza ai luoghi.

L’intervento di architettura partecipativa ha avuto un taglio decisamente sostenibile avendo usato legname di risulta, già tagliato in occasione degli incendi che nel 2017 hanno interessato la Val di Susa, e ha visto la realizzazione di una sorta di anfiteatro in legno di grande impatto visivo e simbolico, utile al riposo, alla contemplazione e all’organizzazione di eventi.