Agricoltura
Al Castello di Moncalieri la manifestazione "Fiorile" fa il bis: la kermesse culturale e vivaistica dedicata al verde e a tutte le sue declinazioni in termini di bellezza, storia e sostenibilita? propone per il 2023 un cartellone che comprende due appuntamenti, in primavera e in autunno, curati per conto dell'amministrazione comunale da Giardino forbito.A Fiorile sono presenti vivaisti specializzati, produttori agricoli e artigiani, che animano il Giardino delle Rose con due kermesse che raccontano la stagionalita? e l'eccellenza. È un programma a ciclo continuo quello dell'edizione primaverile, che apre le porte sabato 1 e domenica 2 aprile, offrendo incontri con esperti del settore e attivita? correlate al verde, al giardinaggio e all'orticoltura, appuntamenti dedicati alle composizioni floreali, all'arte, alla lettura, alla creativita? e alla scoperta della biodiversita?. Il format della manifestazione coniuga le politiche ambientali e quelle culturali, secondo lo spirito del progetto Moncalieri Citta? nel Verde.
Nell'edizione primaverile della manifestazione patrocinata dalla Città metropolitana di Torino il programma si focalizza nuovamente sulla scoperta del territorio che circonda il Castello di Moncalieri, proponendo al pubblico passeggiate immersive sia in collina che nel centro storico, in un collegamento, non solo simbolico, con il patrimonio boschivo della collina, dal 2016 territorio Mab Unesco. Dal Giardino delle Rose partono infatti passeggiate immersive in compagnia di amanti del nordic walking o di camminatori curiosi. Alla ricerca dei colori e dei gusti del mondo agricolo si visitano il Birrificio Santa Brigida e Ram-Radici a Moncalieri. Alla scoperta del patrimonio storico e culturale si percorrono le vie del centro storico in compagnia di FattoAmano e dei commercianti più dinamici. Sono inoltre previste la presentazioni di alcune pubblicazioni, tra cui la raccolta "I racconti dell'aria" e "Testimoni silenziosi – Storie di alberi monumentali". Con l'autrice Cristina Converso dialoga Tiziano Fratus. Molto interessante anche la lezione della storica e paesaggista Maria Adriana Giusti e del professor Marco Devecchi della Facoltà di Agraria di Torino. Lo spazio dell'arte ospita Annalisa Bolino, che propone un allestimento in dialogo con l'opera "Melodie per gli occhi" di Jenaro Melendrez Chas. Da non mancare per gli appassionati gli interventi dei florovivaisti e gli appuntamenti musicali, tra cui l'esibizione del piccolo coro "Magiche voci". Ritorna inoltre la Comunità Slow Food degli Impollinatori Metropolitani che, in collaborazione con Beesù, propone laboratori didattici sugli insetti impollinatori e sulle forme della natura.
Per consultare il programma dettagliato della manifestazione basta andare sul sito Internet www.fiorilemoncalieri.it

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Sabato 1 e domenica 2 aprile per gli appassionati della floricoltura e dell’orticoltura l’appuntamento da non mancare è quello con ”Ortoflora & Natura”, che torna a Carmagnola per la 33ª edizione, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. In una grande area verde ad ingresso libero nel centro città, nei giardini del Castello e nei giardini Unità d'Italia, saranno allestiti stand e spazi destinati agli espositori provenienti da tutto il Piemonte, dalla Lombardia e dalla Sicilia, ma ci saranno anche le tradizionali degustazioni del ravanin, del Porro dolce di Carmagnola e di altre eccellenze enogastronomiche del territorio, gli animali dell’associazione Natural Farm, il lancio del contest “Peperone Urbano”, laboratori e intrattenimenti vari, lo stand sensoriale di Múses-Accademia Europea delle Essenze, i giochi della tradizione, i balli, una mostra di bonsai, l’esposizione dei trattori d’epoca e il mercatino degli hobbisti. Ampio spazio inoltre a “Farfalle in musica”, un’iniziativa con un concerto e altri eventi legati alla maratona “Per Elisa”, la charity a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo.Ad Ortoflora & Natura è possibile ammirare e acquistare una vasta selezione di piante e fiori, sementi, piantine, erbe aromatiche, fiori di montagna, tappeti verdi, arredi per parchi e giardini, strumenti ed attrezzature per la cura di orti e giardini, impianti, suppellettili, libri su temi ambientali. Il tutto in una cornice colorata e profumata, che invita i visitatori di ogni età a scoprire nuove curiosità e a gustare prelibatezze culinarie, oltre a concedersi momenti di svago e divertimento. La 15ª edizione di “Ravanin e porro, dall’orto al pinzimonio”, riproporrà la tradizionale degustazione dei due ortaggi tipici locali, serviti in insalata o in pinzimonio dai volontari della Pro Loco sino ad esaurimento delle scorte. I due prodotti del territorio vengono colti dall’orto della Cascina Vigna dagli studenti della sezione Agraria dell'Istituto Baldessano Roccati, che ogni anno presentano anche studi e laboratori sulla semina e la coltivazione. Sempre a cura della Pro Loco, la novità dell’edizione 2023 sarà la degustazione del Formaggio del Fieno-Formagg dël Fengh”, a latte intero crudo vaccino, a pasta semidura, di media stagionatura e di forma cilindrica irregolare. La specialità carmagnolese rientra nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Piemonte. Un’area dedicata alle eccellenze enogastronomiche del territorio proporrà gli stand dei Comuni aderenti al Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese e della Società Orticola di Mutuo Soccorso “Domenico Ferrero”.
Per i visitatori la manifestazione è anche l’occasione per vedere e visitare altre attrattive della città, come il Castello che ospita la sede medioevale del Comune (XII secolo), la Casa Cavassa del XV secolo, il Ghetto ebraico, le chiese del centro storico e sette musei tra i quali l’Ecomuseo della Cultura e della Lavorazione della Canapa e la Civica Galleria di Arte Contemporanea a Palazzo Lomellini. Il giardino Unità d’Italia ed altri spazi del centro saranno abbelliti con aiuole e allestimenti floreali curati dai migliori vivaisti carmagnolesi.
Per maggiori informazioni e per scoprire il programma completo della manifestazione e degli eventi collaterali si può consultare il sito Internet www.comune.carmagnola.to.it, scrivere acultura@comune.carmagnola.to.it o chiamare i numeri telefonici 011-9724222/270 o 334-3040338.

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A partire da domenica 26 marzo a Cafasse torna il circuito dei confronti e delle esposizioni delle Reinesdelle Valli di Lanzo, organizzato dall’associazione “J’amis d’le Reines d’le Val ad Lans”. Le Reines, oRegine, sono le bovine che si sono conquistate negli alpeggi il ruolo di leader e “matriarche” delle mandrie, quelle che guidano le compagne nella salita estiva agli alpeggi e nel ritorno a quote più basse o in pianura all’inizio dell’autunno.La manifestazione in programma domenica 26 marzo a Cafassesarà la prima eliminatoria del 43° Concorso Regine Valli di Lanzo, che vivrà il suo evento finale nel mese di ottobre a Cantoira. Le altre eliminatorie sono in programma il 23 aprile a Mezzenile, il 24 settembre a Lanzo e il 1° ottobre a San Francesco al Campo.
Il confronto di domenica 26 marzo a Cafassesi terrà in località Cascina Ressia. Alle 8 avrà inizio la pesatura delle bovine, che terminerà alle 11. Alle 13 inizieranno i confronti. La manifestazione terminerà intornoalle 18 con la premiazione delle bovine che si saranno aggiudicate il titolo di Regina.
Le Reginesi contendono il rosso trofeo della vittoria finale o il variopinto collare con campanaccio. I confronti-esposizioni sono feste tradizionaliche hanno come corniceil suggestivo scenario delle Alpi Graiee dei centri che sorgono ai piedi di quelle montagne. Ogni anno gliabitanti dei singoli paesi eituristi appassionati della vita agreste e delle tradizioni montanare partecipano agli eventi, anche per ringraziare gli allevatori che hanno scelto di restare nei loro paesi d’origine praticando il duro mestiere dei loro avi o di salire ogni anno dalla pianura agli alpeggi estivi.
La competizione si svolge secondo un preciso rituale. Le bovine che hanno già partorito sono suddivise in tre categorie, a seconda del peso, mentre le più giovani, manze e manzette, sono classificate secondo l’età. Gli animali vengono poi esposti al pubblico. Alle 13 iniziano i confronti, lasciati alla spontaneità delle mucche. È l’istinto che porta uno dei capi a primeggiare (così come avviene quotidianamente negli alpeggi) diventando così la regina della mandria. Dopo essersi lungamente studiate e aver grattato il terreno con gli zoccoli per intimidire l'avversaria, le Regine si scontrano tra loro nel combattimento, aspro ma mai cruento. Non vi è alcuno spargimento di sangue e la mucca sconfitta accetta di buon grado di lasciare il campo all'avversaria più forte.
Iconfronti tra e Regine sono organizzati dall’associazione “J’amis d’le Reines d’le Val ad Lans”, suddivisa in Comitati locali, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, dell’Unione Montana Valli di Lanzo Ceronda e Casternone, dei Comuni, della Coldiretti e della CIA.

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Sabato 11 e domenica 12 marzo ritorna a Carmagnola la plurisecolare Fiera Primaverile, che quest’anno raggiunge la sua 559ª edizione e fonda la sua forza nella tradizione agricola e agroalimentare del territorio. Organizzata dal Settore Agricoltura dellaCittà di Carmagnola con il patrocinio della Città metropolitana di Torino, la Fiera propone un programma di eventi ricco e composito, coniugando spazi dedicati all’agricoltura, alle macchine agricole, ai prodotti agricoli del territorio e all’allevamento. Secondo lo schema collaudato nelle ultime edizioni, il cuore della Fiera sarà piazza Italia, sede del foro boario carmagnolese, dove si svolgeranno le tradizionali mostre zootecniche provinciali della Razza Bovina Piemontese e della Razza Frisona Italiana, giunte alla 42ª edizione. L’ARA-Associazione Regionale Allevatori Piemonte curerà l’organizzazione, in collaborazione con l’ANABORAPI-Associazione Nazionale Allevatori di Bovini di Razza Piemontese e con l’ANAFI-Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana. Il pubblico e gli operatori del settore zootecnico potranno ammirare e valutare i migliori capi bovini allevati nel territorio della Città metropolitana di Torino, iscritti agli albi genealogici dell’ARA, che arriveranno al foro boario sin dalla giornata di venerdì 10 marzo a partire dalle 14. La 42ª Mostra Provinciale del Bovino di Razza Piemontese inizierà sabato 11 marzo alle 14,30 con la valutazione delle categorie tori, manze e vacche, mentre domenica 12 alle 11 inizierà la sfilata dei campioni, seguita dalle premiazioni degli allevatori. La 42ª Mostra Provinciale del Bovino di Razza Frisona Italiana prevede per sabato 11 marzo alle 17 lo Junior Show, un concorso riservato ai giovani allevatori. Domenica 12 alle 9 inizieranno le valutazioni delle categorie manze e giovenche, seguite alle 14 da quelle della categoria vacche e alle 17 dalla sfilata dei campioni e dalle premiazioni. L’Associazione Regionale Allevatori Piemonte proporrà sabato 11 marzo dalle 18 alle 20 nel salone Antichi Bastioni un momento di approfondimento riservato agli allevatori sul tema “Classyfarm e la nuova normativa sulla farmacosorveglianza”, al quale interverranno esperti del settore e medici dei servizi veterinari pubblici.Le vie e piazze intorno al foro boario diventeranno un unico grande spazio espositivo, con il meglio della produzione di macchine e attrezzature agricole provenienti da tutto il nord Italia, ospitando ben 170 ditte che esporranno le ultime novità relative ad un’agricoltura innovativa, sostenibile e sicura e alle energie alternative.
In collaborazione con la SOMS-Società Orticola di Mutuo Soccorso Domenico Ferrero, con il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese e nell’ambito del progetto OrtoCarmagnola, nelle rotonde di viale Garibaldi nei pressi del foro boario e nello spazio esterno del salone fieristico antistante il mercato del bestiame, si svolgerà il mercato dei produttori agricoli e artigiani del cibo, con la degustazione di prodotti tipici. Le aziende aderenti proporranno il panino del nonno con hamburger o porchetta e crauti, biscotti di ogni forma e gusto, formaggi, miele, verdure, conservati, confetture e tanti altri gustosi prodotti del territorio, con degustazioni che proseguiranno nei locali aderenti alla SOMS. I ristoranti carmagnolesi aderenti all’iniziativa proporranno il Menù della Fiera. Domenica 12 marzo ci sarà anche la mostra-mercato dei piccoli animali, come i conigli, i capi avicoli e gli animali da compagnia di piccola taglia. Gli artigiani aderenti alla SOMS proporranno una mostra mercato nei giardini del castello, sul prolungamento di via Silvio Pellico. Ci saranno anche il Mercantico e un mercato fieristico che porterà a Carmagnola oltre 200 ambulanti nelle vie e piazze del centro storico.
Ulteriori dettagli si potranno reperire nel sito Internet www.comune-carmagnola.to.it

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Sabato 28 e domenica 29 gennaio torna a Settimo Rottaro la Sagra del Salam 'd Patata, che richiama la memoria di quella “cultura del maiale” che sapeva trasformare in una festa il periodo di tempo che andava dalla macellazione dell’animale alla cena di chiusura: un avvenimento vero e proprio, atteso con trepidazione che sapeva coinvolgere un gran numero di persone. “Del maiale non si butta via niente” ripetevano i nonni e questa affermazione pare anticipare il concetto di consumo responsabile al quale oggi molti si ispirano. Di norma si allevava un maiale per famiglia nutrendolo con gli scarti dell’orto e del cibo quotidiano. È da questo evento annuale, quasi rituale, che prendono spunto gli organizzatori della Sagra, per mettere in evidenza, in maniera piacevole, alcuni aspetti della vita rurale, caduti in disuso nel periodo della corsa alle fabbriche e del consumismo più esasperato.
La Sagra, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, aiuta a riscoprire i sapori genuini di un tempo prendendo come spunto un prodotto tipico canavesano: il Salame di patata, che nasce da ingredienti assolutamente naturali e “poveri” come alcune parti del maiale e le patate bollite, da cui si ricava un insaccato dal gusto leggero, particolare e tipicamente piemontese, che ben si abbina ad un buon bicchiere di vino rosso.
La Sagra è anche l’occasione per riflettere sul progetto del Distretto del Cibo del Canavese e sulle occasioni di valorizzazione delle eccellenze agroalimentari, nel corso di un incontro in programma sabato 28 alle 17 nel salone pluriuso Adriano Olivetti. Alle 20 è in programma la “Sen-a dal purcat”, con i piatti tradizionali a base di carne di maiale. L’interesse della serata è costituito dalla contaminazione gastronomica con la tradizione astigiana, rappresentata dal Salame cotto di Moncalvo. Il menù comprende, oltre alla specialità moncalvese, il Salam ‘d Patata, il salame buono e quello di testa, il rotolo di Salam ‘d Patata con la fonduta, il cotechino con le patate, la polenta e lo spezzatino tradizionale chiamato “Ciribicì”, le ossa con insalata di cavoli, frutta, vino, caffè e magari anche il classico “pusacafè” della tradizione piemontese. Per prenotare occorre chiamare i numeri telefonici 366-4214151 o 347-5363002. Per ulteriori informazioni si può scrivere a sagrasalampatata@gmail.com
Domenica 29 gennaio dalle 9 alle 18 è in programma l’evento “Del maiale non si butta via niente”, con la filiera figurata della lavorazione del maiale. Le osterie della tradizione propongono i menù degustazione nei cantoni Castello, Crearo, Maioletto e Villa, mentre in uno stand è possibile trovare le artistiche Uova di Drago. Uno dei motivi di richiamo della Sagra è la mostra mercato di prodotti tipici agroalimentari, accompagnata dalla musica itinerante proposta da “La Curva Street Band”. Nei locali dell’ex ristorante Busca l’associazione Bricks Addicted organizza la mostra “Mattoncini in movimento” dedicata ai veicoli riprodotti in scala con i Lego. Negli stessi locali la scuola dell’infanzia di Azeglio tiene il banco di beneficienza. Il battesimo della sella con Christian Racing Horses e la degustazione guidata di vini locali alla Cantina Gili completano il programma della mattinata festiva. A partire dalle 12 al Palasagra c’è il “Disna’ d’la Duminica” con menù a degustazione senza prenotazione. Per i più piccoli Axa Briga propone i suoi giochi dalle 14 alle 16 nei locali del Comune. Alle 14,30, per smaltire il lauto pranzo, si può partecipare ad una camminata naturalistica nella campagna rottarese, che parte dalla piazza della chiesa.
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Il mercato dei prodotti del Paniere tornerà in piazza CLN a Torino nella prima domenica di dicembre e anche giovedì 8, a recupero della data del 1° maggio, che era saltata per motivi di sicurezza. I prodotti proposti nel mercato sono tutti rigorosamente di stagione o conservati secondo metodi naturali e tradizionali. Il 4 dicembre i consumatori torinesi e i turisti che visitano il centro città potranno trovare in piazza CLN la Cipolla di Andezeno, gli ultimi Peperoni di Carmagnola, le Antiche Mele Piemontesi, i Canestrelli, gli Antichi Mais piemontesi, il Genepy, il Giandujotto, il Miele di montagna, i Grissini Stirati e i Rubatà di Chieri ed, eccezionalmente, due carni di eccellenza che non fanno parte del Paniere ma sono Presìdi Slow Food, quella della Gallina bianca di Saluzzo e quella del Coniglio grigio di Carmagnola.21 ANNI DI PROGETTI E INIZIATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI TIPICHE
Il Paniere dei prodotti tipici, ideato e promosso a partire dal 2001 dall’allora Provincia, oggi Città metropolitana di Torino, accoglie le specialità agroalimentari e agricole del territorio metropolitano, che in base a verifiche tecnico-scientifiche, sono prodotte in maniera artigianale da soggetti locali, appartengono alla tradizione storica locale, sono ottenute con materie prime localie costituiscono una potenzialità per lo sviluppo dei rispettivi territori. L'identificazione delle caratteristiche organolettiche, tecnologiche e storiche fa capo a disciplinari di produzione, stilati dalle associazioni dei produttori o dai Consorzi. Il "Paniere" è stato fornitore ufficiale dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Dopo la fase di avvio del progetto, promossa e coordinata dall’allora Provincia, nel 2013 si è costituita ufficialmente l’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino. Ne fanno parte le associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”.
Per saperne di più: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/prodotti-del-paniere

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Sabato 19 novembre a Pomaretto torna la Fiero dâ Paî dâ Ramìe, con l’esposizione di 600 capi bovini, presentati dagli oltre 40 allevatori delle Valli Chisone e Germanasca che hanno aderito alla manifestazione. La fiera, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, inizierà alle 8, quando gli espositori si disporranno lungo la via Carlo Alberto, in piazza Libertà e nelle vie laterali. L'organizzazione della manifestazione vede collaborare fianco a fianco l’amministrazione comunale, la Pro Loco, il gruppo locale dell’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione Sviluppo Pomaretto, la Protezione civile di valle, l’Uncem, gli insegnanti delle scuole locali e le aziende agricole. Alle 12,30 è in programma il tradizionale pranzo, allietato da musica e canti e seguito, alle 15, dalla premiazione degli allevatori partecipanti e dall’asta dei roudoun, i tradizionali e artistici campanacci delle mucche. La partecipazione al pranzo è prenotabile entro mercoledì 16 novembre presso i bar Chez Nous e Decanter, oppure chiamando i numeri telefonici 349-4124057 e 320-1833725.
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Da sabato 5 a domenica 13 novembre a Cavour ritorna la kermesse frutticola e commerciale di Tuttomele, con l’orgoglio del riconoscimento come fiera nazionale. L’edizione 2022 sarà inaugurata alle 14,30 di sabato 5 novembre, alla presenza della Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata allo sviluppo economico, alle attività produttive, al turismo e alla pianificazione strategica. Nella giornata conclusiva, quella del 13 novembre, la Consigliera Cambursano parteciperà alle 9,45 al convegno in programma all’Abbazia di Santa Maria sul tema “Verso un Distretto del cibo sostenibile: le prospettive del settore agroalimentare nel territorio pinerolese”.Tuttomele 2022 riprenderà il progetto originale, con l’allestimento degli stand espositivi all’interno delle tensostrutture e con un percorso obbligatorio per il pubblico. L’Expo commerciale si svilupperà dunque in un’area coperta e riscaldata, con stand preallestiti divisi per categorie merceologiche: area Tekno, Arredo e Complemento, Expo per la vendita e l’artigianato, area Food con i prodotti tipici, area esterna coperta per la meccanizzazione agricola e gli autosaloni, area somministrazione interna riscaldata ed esterna su via Goito.
L’Expo sarà visitabile dalle 10 alle 23 durante i weekend del 5 e 6 e del 12 e 13 novembre, martedì 8 nel giorno della Fiera di San Martino e venerdì 11. L’Expo sarà invece chiusa lunedì 7, mercoledì 9 e giovedì 11, in modo da ottimizzare la presenza degli espositori concentrando il grande pubblico nelle giornate di maggior richiamo.
UNA VETRINA DELL’AGRICOLTURA E DELL’ECONOMIA DEL PINEROLESE
Ogni anno con l’arrivo del mese di novembre l’agricoltura e l’artigianato del Pinerolese ritrovano una delle vetrine più importanti, che prende spunto dal frutto più antico e decantato dalla storia - il più coltivato al mondo e citato persino nelle prime pagine della Bibbia - per rilanciare l’economia locale, la vitalità delle aziende, degli imprenditori e delle associazioni che costituiscono il tessuto dinamico di Cavour e dell’intero Pinerolese.
A Cavour si parla della mela e la si degusta, fresca, cotta, trasformata in succo, in frittelle, in purea o in gustosi snack essiccati; ma soprattutto si apprezza la capacità degli imprenditori locali di fare sistema, pensando anche a come affrontare la sfida dei cambiamenti climatici e della crisi economica. Chi visita Cavour per la prima volta scopre che quelle del melo sono una coltura agricola e una cultura materiale antiche, frutto di una sapienza costruita grazie al lavoro secolare dei contadini, che selezionarono quelle che oggi chiamiamo Antiche varietà di Mele piemontesi, le più adatte al clima e ai terreni locali e le più in linea con i gusti dei consumatori di un tempo. Oggi quelle antiche varietà sono conservate e studiate nei campi del germoplasma come quello della Scuola Malva Arnaldi di Bibiana, ma, grazie a Tuttomele e ad altre iniziative promozionali, sono tornate su molte tavole, apprezzate per il loro gusto e per le tante opportunità di valorizzarle nella cucina.
Il programma di Tuttomele 2022 è consultabile nel portale Internet www.cavour.info e propone momenti e rassegne commerciali, proposte enogastronomiche, convegni tecnici riservati agli agricoltori, corsi di potatura, momenti culturali, concerti e mostre.
Il tradizionale prologo sportivo dell’Apple Run, corsa podistica sulla distanza di 10 km, è in programma martedì 1° novembre. Le frittelle di mele preparate dalla Procavour si potranno gustare nei due fine settimana della manifestazione, mentre il meglio della produzione frutticola locale sarà in mostra in piazza Sforzini. L’Expo-Agri sarà come sempre in piazza Solferino, con la Fiera della meccanizzazione agricola, l’esposizione “Nel mondo della mela”, il percorso di potatura a cura dei tecnici frutticoli, il laboratorio di analisi “Vota la mela più bella e più buona” a cura degli allievi della sezione Agraria di Osasco dell’Istituto Prever di Pinerolo. L’area fieristica intitolata al compianto Nanni Vignolo, storico presidente della Procavour, è nelle vie Goito e Goitre, con gli stand di vendita delle mele direttamente dai produttori, la rassegna “Tuttomele Expo”, il teatro tenda per spettacoli e convegni e le frittelle di mele nei fine settimana.

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La Fiera autunnale del Bestiame, in programma sabato 5 novembre a Quincinetto con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, è un appuntamento di lavoro e di festa per tutti gli allevatori dell’Alto Canavese, chiamati a partecipare alla 63ª edizione della Rassegna bovina della razza Pezzata Rossa Valdostana e alla 49ª Fiera di San Carlo. Nell’edizione 2022 tornerà anche la Sagra delle Miasse, giunta alla 31ª edizione. Le miasse sono un prodotto tipico di Quincinetto, frutto di una secolare tradizione. Si tratta di sottili e croccanti rettangoli di farina di granoturco, cotti su apposite piastre e gustati, ad esempio, con il Salignùn, un formaggio piccante e speziato.La giornata, alla cui organizzazione collaborano il Comune e la Pro Loco di Quincinetto e l’ARA-Associazione Regionale Allevatori, si aprirà alle 9 con l’arrivo dei capi di bestiame nell’area espositiva, mentre autorità e tecnici zootecnici visiteranno la fiera a partire dalle 10. Dalle 10 il pubblico potrà gustare miasse, caldarroste (i “mundé”) e vino canavesano, mentre a pranzo ci saranno anche formaggi, zuppa di cavoli, salumi e dolci. Alle 14,30Sabrina Perotti presenterà la sua tesi di laurea sul tema “La miassa di Quincinetto: una ricerca etnolinguistica”. L’incontro conviviale con gli allevatori e i simpatizzanti del mondo zootecnico concluderà la giornata alle 20 nel salone delle feste e delle tradizioni intitolato a Dante Cornero. La giornata sarà animata dal gruppo folkloristico valdostano Greschoney Trachtengruppe.

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A Moncalieri “Fiorile” fa il bis: dopo il successo dell’edizione primaverile, la manifestazione culturale e vivaistica dedicata al verde in tutte le sue declinazioni in termini di bellezza, storia e sostenibilità, proporrà sabato 29 e domenica 30 ottobre un’accurata scelta di vivaisti specializzati, produttori agricoli e artigiani, che animerà il Giardino delle Rose del Castello Reale con il racconto della stagionalità e dell'eccellenza florovivaistica della Città del Proclama.L’evento, patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino e curato dall’Assessorato alla cultura della Città di Moncalieri in partnership con l’associazione culturale Giardino forbito, proporrà incontri con esperti del settore e attività dedicate al verde, al giardinaggio e all'orticoltura, con momenti didattici e laboratoriali, appuntamenti dedicati alle composizioni floreali, all’arte, alla lettura e alla creatività, secondo le strategie delineate nel progetto Moncalieri Città nel Verde. Come ogni anno parte del porticato del Giardino delle Rose ospiterà l'angolo dei Saperi e dei Sapori e una serie di esperienze immersive nel mondo del gusto e della consapevolezza alimentare. Gli altri spazi coperti saranno dedicati agli incontri e alla musica, all'arte e al design, con focus sulla manualità e sull'artigianato. L'organizzazione dell'evento curerà una programmazione contestualizzata, attenta all'arte, alla storia, alle tradizioni, alla natura, alla letteratura e alla biodiversità, a cominciare dal territorio e dalla sua memoria. Seguendo il filo della riscoperta del genius loci moncalierese, il progetto utilizzerà i format culturali, trasversali e interdisciplinari dell'associazione Giardino forbito, per rendere Fiorile sempre più un appuntamento fondamentale e consolidato della città. In entrambe le edizioni, quella primaverile e quella autunnale, gli allestimenti raccontano i colori e i profumi delle stagioni e fungono da scenografie per i momenti culturali ed esperienziali. Il 29 e 30 ottobre i produttori proporranno corsi e workshop, per approfondire storie vivaistiche, contadine e enogastronomiche. In tema di biodiversità, il corner didattico anche quest’anno sarà curato dalla Comunità degli impollinatori con l’ausilio degli apicoltori e da Beesù, con workshop dedicati al meraviglioso e necessario mondo delle api. Giusto un anno fa Moncalieri è stata inclusa nella rete dei Comuni amici delle api, impiantando i primi alveari nel parco storico del Castello Reale.
Fiorile è anche l’occasione per lavorare alla costruzione dell’immagine identitaria del territorio delle Aree Protette del Po, della Collina Torinese e degli 85 Comuni coinvolti, diventato Riserva MAB (Man and the Biosphere) nel marzo 2016, con una programmazione focalizzata su elementi di interesse naturalistico e culturale. Durante l’intero weekend saranno ospitati momenti olistici con i vivaisti, gli artigiani e i produttori, la musica francese delle Meló Coton, presentazioni di libri, incontri con Tiziano Fratus e con l’anima verde di Naki Earth, alias Annachiara Chemello, sessioni di yoga con Eric Minetto e un incontro con Giorgetto Giugiaro, per concentrare lo sguardo sul territorio moncalierese del passato e del futuro.
Lo Spazio dell’arte al Giardino delle Rose sarà dedicato ai lavori di Bernat Sansò, a cura di Ludovica Gallo Orsi, mentre in occasione di Halloween il vivaista Marco Gramaglia allestirà un suggestivo Giardino delle Masche. Per godere dei toni autunnali delle giornate di Fiorile saranno nuovamente suggerite passeggiate immersive alla scoperta del territorio delle Aree Protette del Po e della Collina Torinese Riserva MAB Unesco. In collaborazione con il Birrificio Santa Brigida, sarà disegnato il cammino per raggiungere il birrificio a conduzione familiare, la cui sede offre scorci suggestivi del panorama moncalierese. I concerti del Moncalieri Jazz Festival si apriranno sabato 29 ottobre proprio a Fiorile con la maratona musicale de “La Notte Nera Jazz a corte”.
IL PROGRAMMA
Il programma di Fiorile si aprirà sabato 29 ottobre alle 10 con l’inaugurazione ufficiale, a cui farà seguito, alle 12, la presentazione del libro “Moncalieri - Territorio e Arte dal Medioevo al XX secolo”, pubblicato nel 2000 dalla Famija Moncalereisa, con la partecipazione di Giorgetto Giugiaro e Gabriele Isaia. Alle 14,30 è in programma la presentazione di “Sutra degli Alberi” di Tiziano Fratus, mentre alle 17 il Moncalieri Jazz Festival si aprirà con il concerto “Sympatheia” di Giulia Damico. Alle 18,30 si terrà la presentazione della passeggiata Googreen dal Giardino delle Rose al Birrificio Santa Brigida. Alle 20,45 il Moncalieri Jazz Festival proporrà un concerto del Bacciolo-Borgatta- Venegoni-Petrini quartet.
Domenica 30 ottobre alle 11,30 sarà presentato il libro “Cuciture” di Eric Minetto, mentre alle 13 ci sarà il concerto “La vie en rose” con il Trio Meló Coton. Alle 15 la presentazione di “Anime verdi” di Naki Earth e alle 17 quella del Giardino delle Masche a cura del vivaista Marco Gramaglia. I laboratori didattici “Il mondo magico delle api”, a cura della Comunità degli Impollinatori Metropolitani e di Beesù, sono previsti sia sabato che domenica alle 10 e alle 16, con prenotazioni chiamando il numero telefonico 335-1462955 o scrivendo a info@giardinoforbito.it
Tutti i dettagli della manifestazione sono consultabili nel sito Internet www.fiorilemoncalieri.it

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Nel Canavese, come in tutte le zone rurali del Piemonte, la polenta era un tempo alimento quotidiano e si seminavano grandi superfici di mais per uso zootecnico, riservando le parti migliori dei campi per la semina della “meliga” da polenta. La meliga era il frutto di lunghe selezioni, effettuate dai contadini per ottenere un mais eccellente; a differenza di quello a uso zootecnico che doveva – allora come oggi - essere una varietà assai produttiva dal punto di vista quantitativo. Nel Canavese si selezionarono le varietà Ottofile, Pignoletto, Ostenga, Marano e Quarantina. Negli anni ‘60 e ’70 del XX secolo il consumo di polenta preparata con le antiche varietà di mais iniziò a diminuire, a favore di farine industriali, dai tempi di cottura più brevi ma dalle caratteristiche piuttosto anonime. Fortunatamente, tra la fine degli anni ‘70 e gli anni ’80 iniziò un paziente lavoro di ricerca delle varietà di meliga antiche che vide tra i protagonisti, oltre al Comune di Banchette e alle associazioni degli agricoltori, l’allora Provincia di Torino - oggi Città metropolitana - che mise a disposizione i mezzi per la bonifica del terreno e la consulenza tecnico-scientifica. Il Pignoletto Rosso e altre varietà di Antichi mais piemontesi furono inseriti nel Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino, un marchio-ombrello istituito e promosso a partire dal 2001 per raccogliere, far conoscere e tutelare i prodotti agroalimentari della tradizione locale. L’associazione Pignoletto Rosso di Banchette promuove ogni anno il tradizionale Evento del biologico, che, dopo due anni di sospensione a causa dell’emergenza pandemica, è giunto alla sedicesima edizione ed è patrocinato dalla Città Metropolitana di Torino, oltre che dal Comune di Banchette.Sabato 29 ottobre alle 18,30 la manifestazione inizierà al bocciodromo di via Roma con l’apertura del padiglione gastronomico, in cui si potranno gustare o acquistare per l’asporto piatti a base di polenta di mais rosso, accompagnata da salsiccia, spezzatino di vitello, brasato, pollo in umido, formaggi e tante altre specialità. Alle 21 nel salone Emilio Pinchia è in programma un concerto del chitarrista Roberto Menabò intitolato “Blues acoustica guitar soli”, organizzato dall’amministrazione comunale di Banchette. Domenica 30 ottobre alle 9 nelle vie del paese si aprirà la mostra-mercato dei prodotti agroalimentari, artigianali e commerciali locali. Saranno presenti anche pittori e hobbisti dell’intero Piemonte e della vicina Valle d’Aosta. Si potranno degustare le miasse, i friceui d’pom, lo zabaglione, le caldarroste, la cioccolata calda, il caffè, i biscotti, i dolci artigianali, il vin brulè, i vini canavesani Doc, le birre artigianali e tante altre specialità tipiche. I “Gieugh-ëd na vòlta” saranno proposti dal gruppo storico degli Allodieri di Cuorgnè, mentre il battesimo della sella sarà a cura dell’associazione Scuderie CavalChiusella. È anche in programma una mostra di quadri realizzati con pagliuzze d’oro e polvere di pietre macinate provenienti dal torrente Orco, a cura di Gian Piero e Francesco Ricciardi. Nel salone Emilio Pinchia si potrà visitare la mostra fotografica su “Banchette e i banchettesi del secolo scorso”, curata da Maria Paola Capra con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Le ultime opere dell’artista Sergio Gatta saranno in mostra nella chiesa di San Giuseppe. Dalle 11 in avanti nel locale riscaldato del bocciodromo tornerà la degustazione di piatti a base di polenta di Mais Rosso, sempre con la possibilità dell’asporto.
Per informazioni si può scrivere a pignolettorosso@alice.it o chiamare i numeri telefonici 333-3271763 e 347-1269097.
ATTENTI AL MARCHIO!
Il mais Pignoletto rosso del Canavese ha la sua origine nell’omonimo territorio e fino agli anni ’50 del 900 è stato il principale ingrediente di tanti prodotti dell’alimentazione locale, per poi lasciare spazio ad altri tipi di cereali. Era la principale fonte di sostentamento alimentare poiché accessibile a tutti per il suo basso costo. Da molti anni gli agricoltori locali sono impegnati nella tutela delle diverse varietà disponibili, dopo che il Pignoletto rosso aveva rischiato la totale estinzione nel secondo dopoguerra. Agricoltori appassionati con il supporto dell’amministrazione comunale di Banchette e della Confagricoltura di Torino, hanno consentito di recuperare l’antica varietà di mais da agricoltura biologica.Il consumatore che vuole essere sicuro di aver acquistato la vera farina di Pignoletto Rosso deve fare attenzione all’etichetta, imparando a leggerla. Il mais rosso di Banchette con il marchio biologico certificato dall’organismo di controllo Ecocert è garantito a partire dal seme autoctono, che viene selezionato accuratamente di anno in anno. La semina viene effettuata su un terreno circondato da boschi, che costituiscono una barriera naturale contro l’impollinazione con altri mais ibridi. I processi produttivi sono eseguiti con metodo biologico certificato. La raccolta viene eseguita come un tempo, in pannocchie. Durante la cernita tutte le pannocchie vengono selezionate e solo le migliori vanno alla sgranatura. L’essiccazione viene eseguita con un bruciatore a metano a bassa temperatura, per mantenere inalterate le proprietà del prodotto. La macinatura viene eseguita con un mulino a pietra. Questo tipo di macinazione è più lento e riscalda meno la farina, mantenendo in questo modo intatto il contenuto di vitamine e di grassi insaturi del germe.

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Nel secondo fine settimana di ottobre a Condove torna la Fiera della Toma, che celebra dal punto di vista commerciale e sociale uno dei momenti chiave della vita dai margari, la discesa dagli alpeggi, valorizzando il patrimonio culturale ed economico rappresentato dall'agricoltura e dalla zootecnia alpine. La Fiera della Toma è inserita nel calendario della rassegna enogastronomica GustoValsusa.Sabato 8 ottobre alle 10 la trentaduesima edizione della manifestazione si inaugura in piazza Martiri della Libertà e nell’occasione si inaugurano anche le statue celebrative donate dalla Pro Loco.Alle 15, sempre in piazza Martiri, si esibiscono gli atleti dell’associazione sportiva Skate in Line, mentre alle 16,30 parte la corsa podistica Vertical del Seru-Memorial Piero Antoniono, organizzata dall’associazione sportiva Freemount. Alle 17,30 in fiera transita la transumanza in discesa dei capi bovini delle aziende agricole Pier Luigi & Rinaldo Rocci ed Ezio Rocci. Alle 19,30 il salone della biblioteca Margherita Hack ospita “Formaggi d’Italia, vini della Valsusa”, una degustazione con abbinamenti di formaggi e vini, a cura dell’Ente di gestione dei parchi delle Alpi Cozie, della Pro Loco Condove e delle Associazioni ONAF e ONAV, che riuniscono gli assaggiatori di formaggi e di vini. Alle 21 in piazza Martiri della Libertàsi esibisce la tribute band “Classic Queen”, che accompagna il passeggio tra gli stand enogastronomici e di street food. Sabato 8 e domenica 9 ottobre al campo sportivo è allestito un accampamento medievale, a cura dell’associazione Vox Condoviae. Nella chiesa di San Rocco è allestita la mostra pittorica “La forma e l’anima” di Sergio Unia, a cura delle associazioni Amici della Chiesa di San Rocco ed ELEVAL-Momenti d’Arte.
Domenica 9 la Fiera riapre i battenti alle 10, ma, per chi è mattiniero anche nel giorno di festa, alle 8,30 parte la camminata “A passo di Toma”, organizzata dall’associazione sportiva Freemount. A partire dalle 15, l’Unione Musicale Condovese porta la musica in fiera, mentre Willo lo Giullare cura l’animazione per i bimbi. Alle 15 in piazza Martiri della Libertà si esibisce la scuola di danza Emozione Danza & Fitness. Alle 17 il momento clou della Fiera, la premiazione dei migliori produttori di Toma, curata dall’ONAF, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi. Sempre domenica 9 dalle 10,30 alle 12 e dalle 15 alle 18 è prevista un’apertura straordinaria del Museo della Resistenza Valsusino. Sabato 8 e domenica 9 nel mercato coperto, il PalaToma di piazza I Maggio, gli Amici della Montagna propongono il loro catering dalle 12 alle 14. Sabato 8 ottobre
a partire dalle 9 in piazza Martiri della Libertà è presente l’autoemoteca della FIDAS, per le donazioni straordinarie di sangue. Domenica 9 ottobre in piazza Martiri della Libertà c’è anche “Grisulandia”, un’attività per bambini a cura dell’Associazione per i Pompieri Condovesi. Da non dimenticare infine che sino a domenica 9 ottobre i ristoranti condovesi propongono il menù “AmoToma”.

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Uno dei segnali del pieno ritorno alla normalità dopo la pandemia è certamente quello delle tante fiere e sagre che nel territorio della Città Metropolitana di Torino possono riproporsi secondo le formule tradizionali, che da molti anni attraggono il pubblico locale e regionale. Con la sua Sagra regionale del Ciapinabò, che quest’anno celebra la ventinovesima edizione, la Città di Carignano e il suo Comitato Manifestazioni si sono ricavati da una trentina di anni uno spazio importante nel calendario degli eventi autunnali in Piemonte. La Sagra 2022, patrocinata come sempre dalla Città Metropolitana di Torino, dà appuntamento ai buongustai da venerdì 7 a domenica 9 ottobre. La cerimonia ufficiale di inaugurazione è in programma sabato 8 alle 10,30 in piazza Liberazione, in un’esplosione di giallo, il colore del fiore del Ciapinabò, o Topinambur, come lo chiamano i francesi. Nella serata della giornata inaugurale l’Istituto Alberghiero “Norberto Bobbio” di Carignano proporrà una cena nella tensostruttura allestita in piazza San Giovanni.Non è che nel 2020 e 2021 i carignanesi avessero rinunciato all’evento: solo che hanno dovuto organizzarlo in tono minore, mentre quest’anno si torna alla formula tradizionale. Il ricco programma della Sagra sarà consultabile come sempre nel sito Internet www.comune.carignano.to.it, ma possiamo già anticipare che nel capannone allestito in piazza San Giovanni si potranno gustare i piatti a base di Ciapinabò, mentre in piazza Liberazione ci saranno i Sapori in Piazza; gli hobbisti e l’area delle specialità alimentari troveranno posto in piazza Carlo Alberto.
Nei due anni in cui a Carignano gli organizzatori fronteggiavano con coraggio e intraprendenza l’emergenza pandemica, nell’ampio territorio rurale e urbano che dalla cintura di Torino si estende fino al confine con le province di Cuneo e di Asti decollava il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, che dal 7 al 9 ottobre avrà il suo spazio in piazza Liberazione. La XVII edizione della Mostra locale dei bovini di razza Frisona sarà ancora una volta ospitata in piazza Savoia, dove si terranno le sfilate dei capi in concorso. Per la gioia dei bambini, ma anche di molti adulti affezionati al mondo rurale, domenica 9 tornerà la transumanza delle mandrie bovine dai monti del Ravè alle valli della Quadronda, passando per via Umberto I. A completare il programma della Sagra ci saranno le dirette radiofoniche, gli spettacoli comici e musicali itineranti, i DJ-set, le danze proposte dalle ragazze della Polisportiva e della scuola di Ballo Let’s dance Academy, le degustazioni della bagna caôda con Ciapinabò e dei celebri Ciafrit, che sembrano patatine ma sono croccanti golosità realizzate affettando e friggendo i Ciapinabò.
Per saperne di più e consultare il programma della Sagra si può visitare il sito Internet del Comune www.comune.carignano.to.it e la pagina Facebook del Comitato Manifestazioni. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero telefonico 334-6885244 o scrivere a comitatomanifestazio@libero.it

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Sabato 1° e domenica 2 ottobre ad Usseglio è in programma l’ottava edizione della Festa della transumanza e della patata di montagna, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e organizzata in occasione del rientro delle mandrie dall’alpeggio estivo. Mentre le prime nevi sulle vette più alte delle Valli di Lanzo annunciano la conclusione dei tre mesi di lavoro estivo in alpeggio, in paese si fa festa e si gusta la Toma di Lanzo d’alpeggio a km 0. Con il termine franco-provenzale “dèsarpa” si indica il ritorno dei capi bovini in paese. Per tradizione, quelli a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre sono giorni di festa, che concludono una stagione significativa per la vita degli allevatori, degli animali e di tutta la montagna: cento giorni di duro lavoro, a contatto con gli animali e con i pascoli, per produrre la vera Toma di Lanzo d’alpeggio; un lavoro importante che aiuta a salvaguardare il delicato paesaggio alpino.Sabato 1° ottobre gli eventi sono animati dalla cantante, showgirl e presentatrice televisiva Sonia De Castelli. Alle 12 nel padiglione polivalente va in scena “Cibo angelico” uno spettacolo-racconto abbinato al pranzo, di e con Mariella Fabbris. È obbligatoria la prenotazione al numero telefonico 335-6690031. Chi vuole partecipare alla transumanza in discesa delle mandrie deve trovarsi alle 14 nel piazzale dell’albergo Furnasa, dove sono a disposizione le canne da pastore, i cappelli e le magliette per affrontare il viaggio verso le “muande”, le baite in cui i margari passano l’estate. Si assiste al carico di tutto l’occorrente da portare in alpeggio sui carri e sui basti di muli e cavalli. Per la discesa vengono invece caricati gli ultimi formaggi prodotti con il latte profumato di erbe alpine. Dopo la merenda, alle 15,30 si avvia la sfilata, con i margari impegnati ad allacciare al collo delle mucche i festoni preparati da bambini e i grandi “rudun”, i campanacci. All’arrivo in paese le mandrie sono accolte dalla musica e dal calore dei valligiani e dei turisti, accorsi anche per assistere al rito della mungitura tradizionale, alla preparazione del burro nella zangola, alla dimostrazione della preparazione dei gnocchi di patate di Usseglio. La giornata prefestiva si conclude con la cena dei margari nel salone polivalente in compagnia del cantante e presentatore Piero Montanaro.
Domenica 2 ottobre nel mercato contadino sono presenti i produttori delle patate di montagna di varie tipologie e qualità, ma anche delle mele di antiche varietà piemontesi, dei prodotti degli orti ussegliesi e dei formaggi d’alpeggio. Dalle 10 alle 12,30 è in programma la caccia ai tesori Arancioni, con partenza dall’ufficio turistico di via Roma 2. Alle 12,30 inizia il pranzo del pastore nell’area fieristica, con piatti a base di patate e gnocchi, taglieri di formaggi d'alpeggio e raclette di toma su pane rustico di montagna. I ristoranti ussegliesi propongono un menù con specialità valligiane. Alle 14 si possono gustare le frittelle di mele, mentre alle 15,30 è in programma il concerto della fisaorchestra Pietro Deiro. La giornata di festa si conclude alle 17 con la premiazione dei produttori di patate presenti, con riconoscimenti particolari al produttore della patata più grande e di quella più curiosa.
Domenica 2 ottobre è anche possibile visitare il Museo civico alpino Arnaldo Tazzetti, dedicato alla memoria dell’imprenditore torinese che fu promotore del primo Comitato per il recupero dell’antico complesso parrocchiale di Usseglio. Il Museo è ospitato nell’edificio che fu sede del Municipio dal 1786 al 1958 e, al piano terreno, delle scuole elementari maschili. Inaugurato il 3 luglio 2004 e affidato alla gestione dell’associazione Amici del Museo Civico di Usseglio, il “Tazzetti” è suddiviso in varie sezioni, nelle quali si sono nel tempo articolate le collezioni e le attività espositive. Usufruisce inoltre di locali del complesso parrocchiale, per garantire spazi adeguati ad un moderno polo museale. Il Museo promuove lo studio, la tutela e la valorizzazione della realtà montana locale e del suo patrimonio storico-ambientale. Ospita raccolte mineralogiche, faunistiche, botaniche, archeologiche, pittoriche ed etnografiche e propone mostre permanenti e temporanee, una collana di pubblicazioni, attività didattiche, lo sportello linguistico francoprovenzale e itinerari culturali che illustrano le peculiarità storiche, artistiche, architettoniche e naturalistiche del territorio.
Per saperne di più si possono consultare i portali Internet www.eventiusseglio.it e www.turismousseglio.it

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Da venerdì 23 a domenica 25 settembre torna la Festa dell’Uva e del Vino di Carema, che promuove l’immagine della vitivinicoltura eroica del Canavese. La settantesima edizione dell’evento, organizzato dal Comune in collaborazione con le associazioni locali e la Cantina produttori Nebbiolo di Carema, finalmente si svolge senza le misure di contenimento della pandemia che nelle edizioni 2020 e 2021 ne avevano limitato il programma. La festa è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino ed inizia venerdì 23 alle 18 con la partenza dalla sede della Cantina produttori Nebbiolo di Carema della prima edizione della “Run in the Vineyard”, una gara podistica su strada su di un percorso collinare. Al termine della corsa i podisti si rifocilleranno nel corso di una cena self service nell’area sportiva. Sempre venerdì 23, alle 19, nella sede della Cantina si inaugura una mostra fotografica visitabile sino a lunedì 26. Sabato 24 alle 9 negli spazi all’aperto del centro sportivo comunale inizia il conferimento dei campioni delle uve, in coincidenza con l’insediamento della commissione di esperti. Nella serata prefestiva c’è anche spazio per la musica popolare piemontese, con un concerto alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo, intitolato “Le canzoni di Rosario Scalero e Leone Sinigaglia”. Il concerto, programmato nell’ambito della prima edizione del Festival Rosario Scalero, propone canzoni e poesie dedicate ai temi del vino e della vendemmia. La serata è curata dagli insegnanti e dagli allievi della scuola secondaria di primo grado di Settimo Vittone, con il concorso del “Coretto di Carema”.La mattinata di domenica 25 si apre alle 11 nella chiesa parrocchiale, con la Messa solenne e la benedizione dei frutti della terra. Dopo il pranzo del viticoltorenel padiglione dell’area sportiva di via Torino, il pomeriggio è dedicato al concerto della banda musicale e della Minibanda di Carema e all’assegnazione del premio “Grappolo d’Oro”. La sala museale della casaforte Gran Masun è visitabile domenica 25 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.
L’evento “Andar per Cantine Antiche” è invece in programma sabato 1° ottobre alle 19. Si tratta di una passeggiata nel centro storico, illuminato dalle fiaccole e animato da intrattenimenti musicali. Le 15 cantine visitabili ospiteranno le degustazioni dei vini locali. All’inizio dell’itinerario i visitatori potranno acquistare al prezzo di 8 euro il calice per le degustazioni nelle cantine storiche e al prezzo di 17 euro un carnet di ticket assaporare le specialità culinarie.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet del Comune www.comune.carema.to.it, scrivere all’indirizzo e-mail commercio@comune.carema.to.it o chiamare il numero telefonico 0125-811168.

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Come ogni anno ad inizio luglio, Pragelato dedica due giornate alla mucca, che in alta Valle Chisone (ma non solo) è considerata la vera Regina delle Alpi. Il concorso Miss Mucca, organizzato dal Comune in collaborazione con la Pro Loco e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, è in programma sabato 9 e domenica 10 luglio ed è dedicato ai turisti, per far conoscere da vicino la vita, il lavoro e i prodotti dei margari e dei loro animali. Sabato 9 dalle 8 alle 20 i produttori delle aziende che partecipano alla manifestazione vendono i loro formaggi nelle casette allestite in piazza Pragelatesi nel Mondo, dove turisti e i villeggianti possono anche partecipare alla stima di formaggi e salumi. Tra le 17 e le 19 arrivano le mandrie che scendono dagli alpeggi, per la gioia dei bambini, che possono vedere da vicino gli animali. Non mancano gli eventi culturali, perché sabato 9 e domenica 10 dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 17,30 è visitabile la Casa Escarton in frazione Rivets, a cura dell'Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie. Dalle 16 alle 18 del sabato è inoltre visitabile il Museo delle Tradizioni e delle Genti Alpine in frazione Rivets, a cura della Fondazione Guiot Bourg. Il Museo riapre domenica 10 dalle 14 alle 17.Domenica 11 a partire dalle 9 si può visitare il mercatino tematico in piazza Pragelatesi nel Mondo. Alle 10 iniziano le dimostrazioni di mungitura e di preparazione dei tomini, a cura delle aziende agricole Chabert dell'alpeggio di Faussimagna e Guigas dell'alpeggio Grand Puy. Tra le 10,30 e le 11 avviene la scelta delle Miss da portare in gara. Dopo una pausa musicale, il programma prevede dalle 15,30 la presentazione delle razze per l'elezione delle Miss, alla quale segue il coinvolgimento della giuria popolare con tanto di "applausometro" per l'elezione di Miss Mucca. Completano il programma della giornata il "battesimo della sella" per i bambini a cura dell'asd Il Nuovo Ranch e, a partire dalle 17,30, la tradizionale "roudunà", la sfilata delle mucche che, con i loro variopinti campanacci, tornano alla pace degli alpeggi.

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Nei fine settimana centrali del mese di luglio torna ad Ussegliola Mostra Nazionale della Toma di Lanzo e dei formaggi d’alpeggio. La ventiseiesima edizione è segnata da un’interessante novità: la Città Metropolitana di Torino, nell’ambito del PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, ha istituito per le domeniche 10 e 17 luglio un servizio di bus navetta in partenza da Torino Porta Susa, lato corso Bolzano di fronte all’ingresso D della stazione ferroviaria alle 8,30, con ritorno da Usseglio alle 17,30. L’obiettivo della Corriera della Toma è di favorire gli spostamenti di gruppo, limitando il traffico dei mezzi privati e consentendo la partecipazione agli eventi anche a fasce di pubblico che non usano l’automobile. Per informazioni e prenotazioni occorre contattare Turismo Torino al numero telefonico 0125-618131 o all'indirizzo e-mail info.ivrea@turismotorino.orgLe giornate della Mostra della Toma da segnare sul calendario sono venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 luglio e poi ancora sabato 16 e domenica 17 luglio, per vivere due weekend dedicati alla montagna, ai suoi prodotti e alle sue tradizioni, dove enogastronomia, cultura, ambiente e spettacolo si fondono in un mix in grado di conquistare grandi e piccoli fin dal primo assaggio.
La Mostra attira sempre più visitatori ed espositori, qualificandosi come una vetrina prestigiosa per le eccellenze piemontesi e italiane. Protagonista indiscussa dell’evento la Toma di Lanzo, riconosciuta come PAT, cioè Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Piemonte, oltre che da oltre vent’anni fiore all’occhiello del “Paniere”ideato nel 2001 dall’allora Provincia di Torino. Accanto alla Toma ad Usseglio si gustano e si acquistano altri formaggi tipici di montagna e tipicità locali come il Salame di Turgiae i Torcetti.
In fiera i visitatori potranno conoscere da vicino i margari, le tecniche artigianali di produzione del formaggio e le tradizioni di montagna più autentiche, come la transumanza, un rito antichissimo che si ripete immutato da secoli: in una notte di fine primavera, migliaia di mucche, capre e pecore lasciano le stalle in pianura e nel fondovalle e si arrampicano sui sentieri delle Valli di Lanzo. Per tutta la stagione estiva gli animali si nutrono dellepregiate erbe degli alpeggi e bevono acqua pura, mantenendo i pascoli puliti e concimati e producendo un latte di altissima qualità, che si trasforma in formaggi dai profumi e sapori unici. Proprio per valorizzare al massimo i pastori e il loro duro lavoro quotidiano negli alpeggi, ad Usseglio alle imprese valligiane è riservato in fiera un padiglione speciale. I visitatori possono usufruire anche della tessera a punti, che riconosce per ogni 50 euro di spesa effettuata una borsa omaggio e un buono per l’acquisto di prodotti del valore di 10 euro, da utilizzare per ulteriori acquisti dagli espositori valligiani.
In fiera i visitatori trovano ad accoglierli 3.800 metri quadrati di area espositiva tra esterna e coperta e 6.000 metri quadrati di parcheggi. Nella mostra mercato sono presenti un centinaio di stand selezionati, provenienti dalle diverse regioni d’Italia, suddivisi tra Eccellenze Valligiane, Enogastronomia, Artigianato e Country Village. Sono in programma mostre, convegni, cene valligiane, degustazioni guidate e momenti di spettacolo e animazione. Per il pubblico più giovane ci sono lo street food e il Dj set, mentre i più piccoli possono partecipare agli alpeggi didattici con tante attività, come “Un’ora da casaro”, “Caccia al Cacio” e “Dal fiocco di lana al fiore di feltro”, mini passeggiate su pony e cavalli a cura della scuderia "Lo sperone" di Gassino Torinese, trucca-bimbi e gonfiabili. Tra le novità dell’edizione 2022 le “Pedalate al sapore di Toma", una serie di escursioni guidate su due ruote che apriranno l’evento e lo arricchiranno per tutta la durata. I percorsi in bici partono nel pomeriggio dal centro storico di Usseglio, prevedono l’arrivo all’alpeggio Menzio per l’apericena e il rientro in paese in serata. I tour si svolgono nei giorni del 2, 9 ,10 luglio dalle 18.30 alle 22 e nei giorni del 16 e 17 luglio dalle 16 alle 20.
IL PROGRAMMA E LE PROPOSTE DI ATTIVITÀ
La manifestazione verrà ufficialmente inaugurata venerdì 8 luglio alle 18 alla presenza delle autorità locali, metropolitane e regionali. L’ormai tradizionale taglio della forma di Toma Dop darà il via alla mostra mercato e alla degustazione negli stand enogastronomici dedicati alle varie specialità locali e ai “delicati e decisi” sapori di formaggio. Dalle 19 aprirà anche lo street food nel Country Village. Chi preferisce potrà gustarsi una tipica cena valligiana nei ristoranti del paese. A scaldare la serata la musica dal vivo e la discoteca mobile a partire dalle 22 ad ingresso gratuito. Sabato 9 luglioalla mostra mercato si affiancherà il Pranzo dell’Amicizia organizzato nell’area street food. Nel pomeriggio al Museo civico alpino Arnaldo Tazzetti verrà inaugurata la mostra fotografica “Di rifugio in rifugio. Scenari di alpinismo nelle Valli di Lanzo”. Per i ragazzi il divertimento continuerà con i flash mob organizzati dall’Accademia dello Spettacolo. In serata le cene valligiane e lo spettacolo dei Trelilu, che festeggeranno i 30 anni di carriera proprio ad Usseglio. Domenica 10 luglioci saranno ancora la mostra mercato e momenti di animazione per grandi e piccoli. Al Country Village ci sarà un doppio appuntamento con l’evento “A tavola. Formaggi e vini Doc del Piemonte: un matrimonio d’amore”, con una degustazione guidata di formaggi selezionati in abbinamento alle migliori etichette del territorio. Nei ristoranti locali si potrà consumare il Pranzo del Margaro, mentre nell’area fieristica ci sarà la tradizionaleRisottata al sapore di Toma e dei formaggi piemontesi, preparata dalla Pro Loco in una maxi padella di 2 metri di diametro. Lo Street Food Montanaro proporrà taglieri di formaggi, salumi e altre specialità del territorio. Nel pomeriggio ci saranno la premiazione dello stand più bello, la presentazione del libro "Il sale delle capre" di Arduino Baietto, un flash mob e il concerto del Coro PolEtnico, con voci provenienti dalle più diverse regioni e nazioni, all’insegna della multiculturalità.
Sabato 16 luglio la Mostra della Toma ripartirà con gli animali da cortile della “Fattoria in Fiera” e con il convegno sul tema “Nuovi modelli per gestire le risorse del territorio". Si ripeterà il Pranzo del Margaro nei ristoranti locali e nell’area fieristica. Il pomeriggio sarà a misura di famiglia, grazie alle “Avventure di Pinocchio”, messe in scena dall’Accademia dello Spettacolo. Il divertimento continuerà fino a mezzanotte con La Notte della Curenta, in cui si esibiranno diversi gruppi musicali francoprovenzali e occitani. Torneranno la Cena Valligiana al Pala Toma e lo street food. Per tutta la giornata per i più piccoli ci saranno il “Mani in pasta Day” e il Trenino della Toma verso la borgata Perinera per assistere alla macinazione del grano e riaccendere insieme il forno comunitario, ma anchelaboratori dedicati al lievito naturale, ai grissini e alla preparazione di pane, pizza e focacce. Domenica 17 luglio, oltre alla Fattoria in Fiera ci sarà anche la diciottesima edizione della Mostra bovina, ovina, caprina di razze alpine, che darà spazio agli animali e agli allevatori del territorio e soprattutto alle specie autoctone più rare e a rischio di estinzione. La giornata sarà arricchita dal mercato agricolo e delle Città Slow, dal laboratorio musicale “Cantare Insieme” e dalla Risottata nella maxi padella preparata dalla Pro Loco. In alternativa, sia in area fiera che nei ristoranti di Usseglio, si potrà gustare il Disnè d’la Duminica a base dei sapori della carne. Nel pomeriggio sono in programma il dialogo con lo scrittore Paolo Ruffilli e il Food Show dedicato al Salame di Turgia in compagnia del maestro macellaio Bruno Novero. La giornata si chiuderà con la premiazione dei migliori capi presenti in mostra e del “rudun” più originale.
Il programma completo della manifestazione ed i relativi aggiornamenti sono consultabili sul sito Internet turistico del Comune di Usseglio alla pagina www.turismousseglio.it/it-it/vivi/appuntamenti/mostra-nazionale-della-toma-di-lanzo-e-dei-formaggi-d-alpeggio-2022-83377-1-2f63d85c6ec5c80741a669b52ea1dedf

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La difesa dell’ambiente e della risorsa forestale, la valorizzazione del legno e delle filiere ad esso collegate per un’edilizia sostenibile e rispettosa dell’ambiente e per costruire un’alternativa energetica rispetto al metano: sono alcuni dei temi che rendono di stretta attualità una manifestazione come BOSTER, fiera internazionale che prosegue e rafforza il filone inaugurato vent’anni orsono dall’allora Provincia di Torino con “Bosco e Territorio” e che è stata inaugurata stamani a Beaulard di Oulx.“Il progetto Bosco e Territorio e la fiera BOSTER sono stati e sono tuttora l’esempio di una proficua collaborazione tra pubblico e privato e di una notevole capacità delle comunità locali di fare sistema, per valorizzare la risorsa forestale, difendere l’ambiente e creare nuovi posti di lavoro. - sottolinea il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che ha partecipato all’inaugurazione - Nei dodici anni di lavoro sul progetto Bosco e Territorio, sul progetto transfrontaliero Bois-Lab e sulla certificazione forestale, l’allora Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana, ha messo a disposizione dei territori montani le proprie competenze tecniche e le proprie risorse umane, impegnate in un delicato lavoro di coordinamento di studi e iniziative per valorizzare le risorse forestali e la filiera del legno. È uno dei tanti esempi del ruolo fondamentale che un Ente di area vasta può svolgere per aiutare i territori extra-urbani a crescere in termini economici e sociali”.
Suppo ritiene che “la sfida di una green economy fondata sulla valorizzazione energetica ed edilizia del legname sia ancora tutta da giocare. Ed è tanto più importante oggi che il PNRR offre la possibilità di attrarre sul territorio nuove risorse. Alla Città Metropolitana di Torino, che da sei mesi può contare su di una nuova amministrazione molto attenta ai territori montani, compete come sempre un paziente, intenso e proficuo lavoro di coordinamento, promozione e ricucitura del tessuto territoriale”.
BOSTER, che è appunto l’acronimo di Bosco e Territorio, è l’unica manifestazione in Italia interamente all’aperto, dedicata alla valorizzazione delle filiere del legno, alla gestione del territorio e all’agricoltura di montagna. Il format presenta nel reale contesto operativo macchine, attrezzature e tecnologie funzionali alle filiere bosco-legno, dall’esbosco alla prima lavorazione finalizzata al riscaldamento domestico e collettivo e all’utilizzo nell’edilizia sostenibile e nell'arredo. Sono presenti le più importanti aziende del settore, provenienti dalle altre regioni italiane e dall'estero.
L’evento propone un'area espositiva all'aperto di 40.000 metri quadrati nella pineta che affianca l’abitato di Beaulard, ma anche visite guidate, dimostrazioni di attrezzature e macchinari, incontri con gli esperti e i professionisti, esposizioni di meccanica forestale, convegni, concerti e il Triathlon del Boscaiolo, con i migliori taglialegna di tutta Italia che si esibiscono in gare spettacolari. Senza dimenticare il Raduno di Panda 4x4, che propone nuovi test-drive e un corso introduttivo alla guida in fuoristrada. Il sostegno organizzativo della Città Metropolitana a BOSTER si concretizza anche quest’anno con la presenza delle Guardie Ecologiche Volontarie coordinate e gestite dall’Ente di area vasta, a supporto degli organizzatori e per la divulgazione di informazioni sulla tutela dell’ambiente e sulle aree protette gestite e tutelate dalla Città Metropolitana.
La Fiera BOSTER Nord Ovest è visitabile a Beaulard di Oulx dal 1° al 3 luglio dalle 9 alle 18, ma il venerdì e il sabato fino alle 23 sono in programma eventi serali di intrattenimento. Il biglietto d’ingresso costa 6 euro se acquistato all’ingresso e 5 euro in prevendita online sul sito www.ticket.it alla pagina https://carrello.ticket.it/dettaglio.php?id=1144
Per ulteriori informazioni e per visionare il programma dei convegni e degli eventi si può consultare il sito Internet www.fieraboster.it

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Grazie agli interventi resi possibili dal progetto transfrontaliero Interreg ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, di cui è stata capofila la Città Metropolitana di Torino, a Carema è tornata a nuova vita la “Gran Masun”, una casaforte tardo-medievale risalente al 1404, collocata al centro della conca vitata, nel luogo in cui convergono strade e sentieri quali la Via Francigena e il Sentiero dei Vigneti. L’apertura della sala museale della Gran Masun, promossa dal Comune di Carema e patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, è in programma nel pomeriggio di sabato 2 luglio.Al centro dell’evento è proprio uno dei risultati concreti del progetto della Strada dei Vigneti Alpini, che ha delineato, a partire dal 2017, un percorso virtuale di scoperta della viticoltura di montagna tra Valle d’Aosta, Piemonte e Savoia. L’evento inizierà con una passeggiata tra i vigneti percorrendo un tratto della via Francigena, con partenza alle 17 dall’area pluriuso di via Torino. Alle 18,15 appuntamento sotto il campanile, in prossimità dello slargo adiacente alla sala San Matteo, dove alle 18,30 è in programma un tributo alla memoria del compianto Sindaco Giovanni Aldighieri, che fu instancabile promotore della valorizzazione della vitivinicoltura di Carema. Con l’occasione avverrà la consegna ufficiale di un auto di servizio alla sede della Croce Rossa di Settimo Vittone, concretizzando l'iniziativa delle due Unioni di Comuni “Dora Baltea” e “Mombarone”, che hanno contribuito al finanziamento. Alle 19 è in programma la piece teatrale “Suris e smorfie” di Amilcare Solferini, a cura della compagnia lo Zodiaco. A seguire la "merenda sinoira" con i prodotti enogastronomici locali, alla quale si potrà partecipare prenotando ai numeri telefonici 320-9092744, 346-9632356, 338 9724185.
IL RECUPERO E IL NUOVO RUOLO DELLA GRAN MASUN
La Gran Masun diventa ora un sito importante per gli amanti della viticoltura e del territorio.Gli spazi erano stati acquisiti dal Comune, che ne ha curato il restauro. Nel corso degli anni è stato rifatto il tetto e sono stati realizzati interventi di consolidamento statico. All’esterno, sono state create due aree di parcheggio con muri in pietra e “Pilun”, elementi distintivi del territorio, che sostengono le pergole sui terrazzamenti. È stata poi realizzata una sala di accoglienza del pubblico e dei pellegrini. La cantina al piano interrato è adibita alle degustazioni. Il recupero della Gran Masun offre a tutte le aziende vitivinicole locali uno spazio in cui accogliere gli appassionati del vino che visitano questo angolo del Piemonte. La Gran Masun sarà aperta in tutte le domeniche estive fino ad ottobre e la realizzazione del museo multimediale dedicato alla storia e alle peculiarità della vitivinicoltura eroica caremese integra i servizi già presenti e consente alla struttura di essere inserita nella Rete Museale AMI.
All’avvio del progetto transfrontaliero Interreg ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, nel 2017, era stato indetto un concorso di idee per l’utilizzo del locale. Ad una commissione di tecnici era stato affidato il compito di stilare la graduatoria delle proposte pervenute. Nel 2019 sono stati affidati i lavori: sul pavimento della sala è stata inserita una rosa dei venti e su pareti e soffitto sono stati installati i dispositivi necessari per la diffusione multimediale. L’allestimento è stato completato con una teca contenente la stratigrafia del terreno, con un ceppo di vite autoctona e con alcune botti recuperate da vecchie cantine, restaurate e corredate di dispositivi per la diffusione dei tipici profumi del vino Carema. Mentre i materiali hardware e software venivano realizzati, il Comune ha promosso la ricerca e la raccolta di contenuti storici e contemporanei sulla realtà vitivinicola locale, compresi alcuni filmati. Altri materiali video sono stati realizzati ex novo per corredare l’allestimento. Il risultato finale è uno spazio ecomuseale nel quale l’esperienza di visita è immersiva e i contenuti proposti accompagnano il visitatore in un percorso virtuale. La narrazione potrà in futuro essere ulteriormente arricchita, così come la valorizzazione di altri due piani della Gran Masun potrà integrare l’offerta turistica del borgo di Carema.

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È entrato nel vivo il programma del circuito GustoValsusa che fino all’8 dicembre proporrà il territorio valsusino attraverso le sagre e le fiere che nel corso del tempo hanno saputo esaltare e valorizzare i prodotti della tradizione, come mele, castagne, patate, vini e formaggi.Dopo l'inedita Sagra dell’Olio Valsusino del 2 giugno a Borgone Susa,domenica 26 ad Almese sarà di scena la vitivinicoltura, con la Sagra del Baratuciat, vitigno da cui si ottiene l’omonimo vino DOC recentemente riscoperto e già destinatario di prestigiosi riconoscimenti.
L’evento almesino è una delle iniziative che rientrano nel progetto Interreg ALCOTRA “VI.A. Tour”, naturale evoluzione del precedente progetto della Strada dei Vigneti Alpini, che ha delineato, a partire dal 2017, un percorso virtuale di scoperta della viticoltura di montagna tra Valle d’Aosta, Piemonte e Savoia. Come sottolinea la Consigliera metropolitana con deleghe allo sviluppo economico, alle attività produttive e al turismo, Sonia Cambursano, “il progetto della Strada dei Vigneti Alpini, di cui il nostro Ente è stato capofila, ha valorizzato nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali, proponendo un itinerario turistico tematico che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale. È un lavoro che, grazie al progetto VI.A. Tour, può e deve continuare, perché i territori hanno compreso l’importanza del fare rete, scambiandosi esperienze e idee e lavorando congiuntamente per la valorizzazione economica e turistica della vitivinicoltura di montagna, in un mercato del turismo enogastronomico in cui si punta sempre più sulla qualità dell’accoglienza e sulla capacità di rispondere agli interessi e alle esigenze dei clienti”.
IL PROGRAMMA
Il programma della Sagra del Baratuciat prevede per venerdì 24 giugno le degustazioni dalle 20 alle 23 nella palestra dell’Istituto comprensivo di Almese, in via Alma Bertolo. Sabato 25 alle 8,30 si aprirà il mercatino dei produttori agroalimentari locali, mentre i banchi dei viticoltori saranno allestiti dalle 14,30 alle 22,30 in piazza Martiri della Libertà, che sarà pedonalizzata a partire dalle 16, per consentire ai visitatori di apprezzare cibo e vino Baratuciat proposti dai commercianti. Alle 17 è in programma la premiazione dei lavori partecipanti al concorso per i loghi e l’etichetta celebrativa del Baratuciat indetto dall’Istituto comprensivo di Almese. Esibizioni di tango alle 18 e musica dal vivo proposta dai Frati Meridiani alle 21,30 animeranno il tardo pomeriggio e la serata.
Domenica 26 giugno nella piazza Martiri della Libertà pedonalizzata dalle 8,30 alle 19,30 si terrà il mercatino dei viticoltori produttori di Baratuciat e dei produttori del “Gusto Valsusa”. In borgata Morando a partire dalle 9 è in programma il concorso estemporaneo di pittura “Arte in Vigna”. Nel pomeriggio, alle 17, sarà possibile partecipare ad un giro in bicicletta dalla piazza alla Via Francigena lungo la Dora. L’aperitivo delle 19 a cura dei banchi dei viticoltori e la musica celtica alle 21 chiuderanno il programma della Sagra.
BARATUCIAT, IL BIANCO CHE NON TI ASPETTI IN VALSUSA
Il Baratuciat è un vitigno che produce uva a bacca bianca. È autoctono della Valle di Susa e non ha parentele con i vitigni conosciuti. Era ad un passo dall'estinzione, ma è stato recentemente riscoperto e valorizzato. È presente nella bassa valle da almeno 150 anni, dove era estesamente coltivato fino ai primi del '900. La sua presenza è attestata da un documento inserito nel Bollettino Ampelografico del 1877. Il flagello della fillossera ha progressivamente limitato l'estensione dei vigneti. Il suo recupero si deve all'iniziativa di un cittadino di Almese, Giorgio Falca. Lo staff scientifico del CNR e quello del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino hanno intuito le potenzialità enologiche dell'uva e, grazie ad un lavoro di ricerca e sperimentazione, hanno definito con precisione le caratteristiche del vitigno. L'uva ha un acino ellittico, con la buccia di medio spessore molto pruinosa, di colore giallo-verde e dorato in fase di maturazione. Gli acini hanno la polpa poco consistente, succosa e non colorata. È un vitigno precoce e vigoroso. Il grappolo maturo è medio o medio piccolo, compatto, conico o cilindrico. I viticoltori locali, nelle zone ove era tradizionalmente presente, ricordano varianti del nome anche piuttosto distanti dall'attuale, come "Bertacuciàt", o "Berlu 'd ciàt". Riferimenti storici locali risalenti a fine '800 lo citano come "Berlon 'd ciat bianco". Il vitigno è iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite come idoneo alla coltura in Piemonte, ma non rientra ancora nella Denominazione di Origine Valsusa DOC. Generalmente vinificato in purezza, il vino Baratuciat nel medio periodo sviluppa sentori aromatici a mezza strada fra il Sauvignon ed il Gewürztraminer. Nel primo anno si presenta con profumi di frutti bianchi ed una netta nota di miele di acacia. È caratterizzato da un contenuto in estratto secco netto elevato per un vino bianco. Come si riscontra tipicamente negli ambienti montani, l'acidità totale risulta piuttosto elevata. Il vino si presenta generalmente di colore giallo paglierino scarico con gradevoli tonalità verdi, con un profumo intenso caratterizzato da note prevalenti di mela verde e ananas e con peculiari sentori di eucalipto e fieno. Il Baratuciat è un vino di struttura importante e molto equilibrato, atto ad accompagnare antipasti, pesci di lago o di mare, carni bianche e insalate estive.
Sulla collina di Almese, abbandonata negli anni Sessanta dai contadini ormai divenuti operai nell'industria del fondovalle nella bassa valle di Susa, erano rimaste piccole produzioni di vino, per lo più destinate al consumo di familiari. Grazie al recupero del vitigno Baratuciat, la vitivinicoltura ha conosciuto negli ultimi vent'anni una riscoperta che è innanzitutto culturale, nel senso del recupero delle tradizioni e della cultura materiale locale. Tra i protagonisti del recupero vi è l'azienda Agriforest della famiglia Bosio. Nei 15 ettari di proprietà sui versanti a solatìo di Almese nel 2004 è nata un'azienda agricola che ha riconvertito 3 ettari di terreno abbandonato in vigneto, uliveto, noceto e frutteto. La conduzione è familiare e la produzione ha numeri limitati e dedicati alla salvaguardia della biodiversità. Le operazioni colturali sono orientate al rispetto dell'ambiente, con l'inerbimento dei filari che evita l'erosione del terreno, l'uso esclusivo di concimi organici, la conduzione dalla potatura e la raccolta rigorosamente manuali.
Per saperne di più si può consultare il sito Internet www.vinistoricisacra.com

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Da venerdì 17 a domenica 19 giugno a Pomaretto e a Perosa Argentina tornerà “Vini all’insù”, una rassegna dedicata alle migliori produzioni vitivinicole dell’arco alpino, patrocinata e sostenuta dalla Città Metropolitana di Torino. La manifestazione organizzata dall’Unione dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca e dalle amministrazioni comunali di Perosa Argentina e di Pomaretto, rientra nel progetto Interreg ALCOTRA “VI.A. Tour”, naturale evoluzione del precedente progetto della Strada dei Vigneti Alpini, che ha delineato, a partire dal 2017, un percorso virtuale di scoperta della viticoltura di montagna tra Valle d’Aosta, Piemonte e Savoia. “Vini all’insù” sarà l’occasione per fare il punto su alcuni dei risultati del progetto Strada dei Vigneti Alpini, di cui è stata capofila la Città Metropolitana di Torino; progetto che ha consentito al Comune di Pomaretto di valorizzare un itinerario di turismo enologico, con uno spazio di accoglienza panoramico lungo il Sentiero del Ramìe.Il programma di “Vini all’insù” si aprirà non a caso alle 15 di venerdì 17 giugno al Ciabot di Pomaretto con l’evento “Bouquet Alpini”, durante il quale sarà presentato il Tour della Strada dei Vigneti Alpini, alla scoperta dei vini e dei paesaggi vitati della Città Metropolitana di Torino, della Valle d’Aosta e della Savoia.
La mostra mercato dei vinidi montagna accompagnata dai banchi di assaggio sarà visitabile sabato 18 e domenica 19 giugno dalle 10 alle 19,30 nella splendida Villa Willy di Perosa Argentina. Sabato 18 alle 16 è in programma una degustazione su prenotazione di alcuni dei vini presenti alla rassegna, guidata dal delegato torinese dell’Associazione Italiana Sommellier, Mauro Carosso. Sempre sabato 18, ma alle 11,30 è in programma la degustazione libera “Il Dahu”, dedicata ai formaggi di montagna in abbinamento con i vini del Pinerolese, a cura dell’ONAF, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi. Per prenotare le degustazioni occorre chiamare il numero telefonico 335-7855023.
Nella giornata di sabato 18 e in quella di domenica 19 a Pomaretto sarà possibile partecipare alle visite guidate ai vigneti eroici del Ramìe, che inizieranno alle 15, alle 16 e alle 17. L’aperitivo tra i vigneti del Ramìe sarà servito al Ciabot sabato 18 e domenica 19 giugno alle 19. A Pomaretto la giornata prefestiva si concluderà con il concerto del gruppo Madamè nel complesso degli impianti sportivi.
Domenica 19 alle 15 in piazza Europa 3 a Perosa Argentina prenderà il via lo spettacolo itinerante “I sentieri della storia”, realizzato in collaborazione con l’associazione Poggio Oddone. Di “Cioccolato e Passito” si parlerà invece nella degustazione su prenotazione in programma domenica 19 alle 16 a Villa Willy, con la partecipazione dei sommelier Ilario Manfredini e Sandro Gastaut e del delegato dell’Accademia Italiana della Cucina, Alberto Negro.
A chiusura delle manifestazioni il Concerto d’Estate della banda musicale di Pomaretto alle 21 al Tempio Valdese.
UNA VITIVINICOLTURA CHE È TRADIZIONE E DIFESA DEL TERRITORIO
Nonostante la crisi economica che ha caratterizzato gli ultimi dodici anni, quella della riscoperta e valorizzazione del Ramìe nelle valli Chisone e Germanasca è la storia di una piccola iniziativa economica di successo. Le vigne da cui proviene l’uva vinificata nel Ramìe sono state impiantate con grande fatica nei secoli scorsi a una quota tra i 600 e i 900 metri, lungo pendii estremamente ripidi, contraddistinti da terrazzamenti a secco. All’imbocco della Val Germanasca è impossibile non notare le vigne che incombono sulla strada di fondovalle, quasi “strappate” alla montagna, sul versante pietroso esposto a meridione. La tradizione vinicola locale risale all’epoca medievale e, anche se con grande fatica, ha resistito alla diffusione della fillossera alla fine del XIX secolo, per poi rinascere nel secondo dopoguerra raggiungendo discreti livelli qualitativi. Tanto che Luigi Veronelli scrisse a proposito di quello che però chiamò erroneamente “Ramiè”, che aveva un “colore rosso rubino e delicato profumo. Sapore giustamente asciutto, fine, gustoso”. Il recupero dei terrazzamenti abbandonati e il superamento della produzione per il semplice autoconsumo sono però recenti, anche se la denominazione Doc nell’ambito della famiglia “Pinerolese” risale al 1996. I “profeti” della ricoperta del Ramìe sono stati Daniele Coutandin e l’agriturismo La Chabranda, che furono i primi promotori, insieme all’assessorato provinciale all’agricoltura e montagna dell’allora Provincia di Torino, che finanziò nel 2003 la costruzione di una monorotaia per facilitare il lavoro e la vendemmia, riprendendo il modello già applicato con successo nelle Cinque Terre. Dal 2009 il Comune di Pomaretto ha promosso la costituzione di un consorzio tra i piccoli contadini che ancora coltivavano le terrazze. Il nome ufficiale della Doc è “Pinerolese Ramìe”, per un prodotto che scaturisce prevalentemente dalla fermentazione delle uve di un vitigno particolare e di estrazione montana come l’Avarengo. A queste uve possono essere aggiunte minori quantità di Neretto di Bairo e Avanà. La vinificazione è stata condotta per tre anni in maniera sperimentale a Chieri, presso l’Istituto Bonafous della Facoltà di agraria dell’Università di Torino. Successivamente il consorzio ha trasferito il processo di trasformazione delle uve in vino all’Istituto Malva Arnaldi di Bibiana. La collaborazione con l’Università ha consentito al consorzio di migliorare la qualità del vino e di aumentare progressivamente la produzione da 1000 a 4000 bottiglie. Il consorzio si occupa della gestione collettiva della vendita del vino e dell’accesso a finanziamenti per la manutenzione dei muri a secco e delle vigne. Oggi il Ramìe è proposto nei bar, nelle osterie e nei ristoranti delle valli Chisone e Germanasca e offre ai turisti un’esperienza aggiuntiva di conoscenza delle eccellenze del territorio. Per i giovani di Pomaretto, forse, vivere esclusivamente di vitivinicoltura non sarà mai possibile, ma il Ramìe può costituire un’interessante integrazione al reddito e l’occasione per realizzare una manutenzione del territorio che fa bene sia all’ambiente che all’economia locale.

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Sono un centinaio i Comuni del Canavese, dell’Eporediese e della pianura ai piedi della Collina Torinese potenzialmente interessati alla costituzione del Distretto del Cibo della pianura canavesana, i cui amministratori sono stati invitati dalla Consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico, alle attività produttive, al turismo e alla pianificazione strategica ad una riunione preliminare, convocata per oggi pomeriggio alle 15 nel Municipio di Strambino. L’ipotesi su cui si confronterà con i colleghi amministratori la Consigliera metropolitana, che è anche Sindaca di Strambino, è quella di un progetto che potrebbe valorizzare le produzioni cerealicole del territorio, ma anche la loro sostenibilità ecologica, soprattutto per quanto riguarda il contenimento dei consumi idrici.La costituzione del Distretti del Cibo è disciplinata da una Legge regionale del 2019 e dal successivo regolamento di attuazione. Alla riunione saranno presenti i funzionari regionali, proprio al fine di valutare le modalità di elaborazione del progetto del nuovo Distretto del Cibo.
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Da venerdì 13 a domenica 15 maggio sarà fortemente legata alla natura e ai suoi tesori da tutelare la dodicesima edizione di “Di Freisa in Freisa”, la manifestazione regionale organizzata dal Comune di Chieri e dal Consorzio del Freisa di Chieri e Collina Torinese, con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Ad aprire “Di Freisa in Freisa”, venerdì 13 maggio, sarà ilconvegno realizzato in collaborazione con la Camera di commercio di Torino e l’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino, dedicato ai cambiamenti climatici e al loro impatto sull’agricoltura e sulla produzione vitivinicola ma anche sul sistema sociale, economico e turistico.Nel centro storico della “Città delle 100 Torri” ci sarà un tripudio di profumi e colori, eccellenze enogastronomiche da assaporare, momenti di festa e di approfondimento, workshop e seminari a tema, vino, aperitivi, esposizioni artistiche, proposte musicali, iniziative di charity e altre dedicate ai più piccoli.
Protagonista principale dell’evento sarà naturalmente il Freisa, appena eletto vitigno dell’anno 2022 del Piemonte: un vitigno autoctono con più di cinque secoli di storia, che metterà in mostra tutte le sue diverse anime, le sue etichette e i suoi produttori, tra degustazioni guidate, abbinamenti con altre golosità tipiche del territorio e laboratori multisensoriali di approfondimento.
La novità dell’edizione 2022 è la mostra florovivaistica, realizzata in collaborazione con Asproflor, che sabato 14 e domenica 15 maggio colorerà il centro di Chieri, proponendo le migliori eccellenze floreali del territorio e rimarcando la filosofia “green” che da sempre identifica la produzione e le attività portate avanti dal Consorzio e dai suoi produttori.
Durante Di Freisa in Freisa, il mondo del vino si sposerà anche con la cultura, grazie ad un itinerario alla scoperta dei principali monumenti, musei e chiese di Chieri.
I più piccoli saranno coinvolti nella festa con l’iniziativa “Freisa bimbi”, che proporrà laboratori per bambini dai 3 ai 6 anni e dai 6 ai 12 anni, per insegnare attraverso il gioco la rilevanza ecologica e paesaggistica delle vigne e l’importanza di un frutto come l’uva.
Alla manifestazione è abbinata l’iniziativa “Cantine aperte”, che vedrà alcune aziende vitivinicole del territorio ospitare visite guidate nel cuore della loro produzione. “Freisa & Food” che coinvolgerà invece i ristoranti e i locali di somministrazione di Chieri nella realizzazione di menù a tema.
Per saperne di più si possono consultare i siti Internet www.comune.chieri.to.it e www.freisadichieri.com

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Domenica 8 maggio torna a Coazze la fiera agricolo-forestale “Lu Bo e la Fejri”, cancellata negli ultimi due anni a causa della pandemia. Il programma della manifestazione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, è ricco di attività legate al tema forestale e soprattutto al territorio: si parte sabato 7 alle 17 nella sala conferenze dell’Ecomuseo dell’Alta Valsangone, con la presentazione dell’ultimo libro di Tiziano Fratus, poeta e scrittore bergamasco residente a Trana. Come suggerisce il titolo “Alberi millenari d’Italia”, propone un viaggio alla scoperta degli alberi più antichi del Bel Paese, un argomento che si addice perfettamente a “Lu Bo”, il bosco-legno in lingua francoprovenzale. Insieme alla presentazione del libro, l’Ecomuseo dell’Alta Valsangone inaugura la mostra di Tiziano Fratus dedicata agli alberi monumentali, concessa in prestito dal Giardino Botanico Rea e visitabile gratuitamente.Domenica 8 maggio lungo Viale Italia ’61, nelle piazze principali e nel parco comunale a partire dalle 10 la fiera propone stand di prodotti locali e artigianato, vivai con piante e fiori e street food, attività e spettacoli per grandi e piccoli: dalla realizzazione di sculture in legno con la motosega, alle dimostrazioni a cura delle scuole d’intaglio della Valsangone e della Valle di Susa, dall’esposizione delle attrezzature forestali a cura della cooperativa Silva alla possibilità di arrampicare sulla parete allestita in piazza Cordero di Pamparato, dalle passeggiate a cavallo insieme all’associazione “Ognuno a Suo Modo” alla dimostrazione di tree climbing alle 15,30 nel parco comunale.
Durante l’intera giornata davanti all’ufficio turistico il gruppo “I nostri antichi mestieri” mostra come si filava e si tesseva la canapa un tempo, mentre alle 15 nello stand allestito in viale Italia i panificatori De.C.O. tengono un laboratorio di panificazione. A partire dalle 10 nelle sale espositive al piano terra dell’Ecomuseo dell’Alta Valsangone è possibile visitare la mostra sugli alberi monumentali realizzata da Tiziano Fratus, mentre al primo piano è aperto al pubblico il Museo della Resistenza della Valsangone, riallestito da pochi mesi. Sempre dalle 10 in piazza Gramsci si può visitare l’esposizione illustrata sulle erbe spontanee e officinali, mentre nel parco comunale si possono ammirare gli spaventapasseri realizzati con materiali di recupero dai bambini della scuola dell’infanzia Erminio Macario e della scuola primaria Luigi Pirandello di Coazze, che partecipano al concorso “Lo spaventapasseri più stravagante”. Si può votare lo spaventapasseri preferito all’ufficio turistico entro le 16,30, mentre la proclamazione dei vincitori e la premiazione sono in programma dopo le 17 in piazza Cordero di Pamparato, dove vengono anche estratti i premi in palio per la Caccia al Toponimo Invernale.
Il gruppo AIB di Coazze e Aleghe Mountain Guide organizzano invece un’escursione guidata lungo il Sentiero delle Macine, con partecipazione ad offerta libera, il cui ricavato andrà interamente all’associazione AIB per l’acquisto di attrezzatura e di un nuovo mezzo antincendio. Per informazioni e prenotazioni si possono chiamare i numeri telefonici 376-0091377 e 011-9349681. È anche possibile percorrere in mountain bike i sentieri di Coazze accompagnati dall’associazione Valsangone Outdoor. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 339-5341172. Inoltre, a partire dalle 9,15, a Forno di Coazze è possibile visitare oltre un chilometro di gallerie della miniera di talco Garida e scoprire la storia dell’estrazione del talco in Valsangone, oltre a conoscere la flora e la fauna presenti nelle gallerie. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 011-9349681 o scrivere a turismo@comune.coazze.to.it
A partire dalle 9 a Forno di Coazze si tengono le celebrazioni per la commemorazione dei caduti della Resistenza all’Ossario e alla Fossa Comune, seguite dalla Messa alle 10,30.

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Da venerdì 6 a domenica 15 maggio l’orticoltura d’eccellenza del Pianalto torna protagonista della tavola e degli eventi santenesi, con l’89ª edizione della Sagra dell’Asparago di Santena, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. Il taglio del nastro inaugurale è in programma alle 18,30 di venerdì 6 maggio con Sonia De Castelli al PalAsparago in piazza Martiri della Libertà, struttura in cui ogni sera saranno servite ricette tipiche, che nei weekend sarà possibile gustare anche a pranzo. Dopo la sfilata folkoristica con i personaggi storici del Piemonte saranno presentati quei personaggi che, a livello locale, simboleggiano la Sagra: la Bela Sparsera e so’ Ciatarin. Nei dieci giorni della manifestazione, oltre al tradizionale stand gastronomico, sono in programma mercatini, presentazioni di libri ed eventi turistici. Delle serate musicali ad ingresso gratuito saranno protagonisti dj come Tony Mix e band come i Non Plus Ultra e i Divina.La Sagra dell’Asparago non celebra solo un prodotto d’eccellenza: sottolinea anche la ricchezza storica e culturale del territorio. Il primo weekend della manifestazione sarà più tradizionale, con un programma che ripercorre quello delle edizioni passate: esibizioni sportive e musicali, raduni di Fiat 500 e Vespa Piaggio d’epoca, animazioni per bambini e serate dj set. Venerdì 6 maggio la Notte Tricolore proporrà il mercatino per le strade cittadine, attività per i più piccoli e il dj set in piazza Forchino.
Il secondo fine settimana inizierà venerdì 13 maggio con la semi-finale del festival Arte&Bellezza, presentato da Alessia Perrone e Carlo Mosso. La finale è programmata per il 18 giugno. Sabato 14 Santena si tingerà di rosa, in vista della tappa del Giro di Italia che partirà giovedì 21 alla volta di Torino, con un percorso interamente dedicato alle collina torinese e chierese. La Notte in Rosa di sabato 14 maggio proporrà una serie di punti musicali nelle piazze, l’esposizione di biciclette d’epoca e un mercatino nelle vie principali della città. Domenica 15 tra i molti eventi in programma ci sono l’estrazione della lotteria per il Giro di Italia, la premiazione dell’Asparago d’Oro e l’esposizione di macchine in legno a pedali. Sempre domenica 15 alle 8,30 partirà un giro turistico in bicicletta alla scoperta del territorio.
Per informazioni si può chiamare il numero telefonico 392-4531719, consultare il sito www.prosantena.it o scrivere a prolocosantena@gmail.com o a prolocosantena@pec.it Tutti i dettagli della manifestazione si possono scoprire nel sito Internet www.asparisagra.it

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Con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino nel fine settimana a cavallo tra aprile e maggio ai piedi della Rocca torna la manifestazione “Cavour in Fiore”, la cui inaugurazione è in programma sabato 30 alle 15. Nel pomeriggio della giornata prefestiva si possono ammirare i fiori e le piante che abbelliscono case e giardini, ma anche le opere degli artisti Caterina Bruno e Maurizio Rossi sotto l’ala comunale e di Maria Magnano in via Re Umberto 4. Alle 17 sotto l’ala comunale Caterina Bruno e Maurizio Rossi tengono il laboratorio per adulti e bambini “Impariamo l’arte”.La rassegna florovivaistica di domenica 1° maggio si apre alle 9 ed è abbinata alla mostra mercato di piccoli animali “Cavour in piume” in via Conte Cavour. Alle 9, alle 10,30 e alle 16 sotto l’ala comunale Caterina Bruno e Maurizio Rossi tengono laboratori gratuiti di acquerello per adulti e bambini, mentre alle 15,30 Graziana Priotto propone il laboratorio “Impariamo a comporre i fiori”. La passeggiata enogastronomica “GiRocca” inizia invece alle 10 e propone un’escursione sui sentieri che da paese portano in cima al rilievo, la cui sagoma inconfondibile spicca nel panorama della pianura pinerolese.

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Al Vinitaly di Verona nello stand della Regione Autonoma Valle d’Aosta l’Assessorato regionale all’agricoltura e risorse naturali e la Città Metropolitana di Torino hanno presentato il progetto Interreg ALCOTRA “VI.A. Tour”, naturale evoluzione del precedente progetto della Strada dei Vigneti Alpini, che ha delineato, a partire dal 2017, un percorso virtuale di scoperta della viticoltura di montagna tra Valle d’Aosta, Piemonte e Savoia. Nei prossimi mesi la Strada dei Vigneti Alpini sarà arricchita da una serie di itinerari “a menù”, che permetteranno ai visitatori di creare percorsi personalizzati alla scoperta dei territori vitivinicoli delle Alpi Occidentali, con le loro bellezze naturali e la loro cultura, abbinando paesaggi mozzafiato e luoghi storici con la degustazione di vini rari e preziosi e prodotti gastronomici locali.
Oltre alla Valle d’Aosta e alla Città Metropolitana di Torino, il progetto coinvolge il CERVIM-Centro di ricerche, studi e valorizzazione per la viticoltura montana, l’Institut Agricole Régional di Aosta e, per la Francia, la Communauté des Communes Coeurs de Savoie e il Comitato Interprofessionale dei Vini della Savoia.
All’evento al Vinitaly sono intervenuti l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta Davide Sapinet e la Consigliera della Città metropolitana di Torino con delega al turismo Sonia Cambursano, i quali hanno spiegato che Via Tour è un progetto “ponte” che capitalizza e rafforza i risultati della Strada dei Vigneti Alpini, elaborando proposte e destinazioni turistiche nelle aree vitate alpine, per promuovere i vini e le cantine, il paesaggio e il patrimonio enologico dei territori della Savoia, della Valle d’Aosta e, nella Città Metropolitana di Torino, del Canavese, del Pinerolese e della Valle di Susa. Le azioni previste da Via Tour si collocano nell’ambito della Misura 3-obiettivo 3.1 del progetto ALCOTRA e possono contare su di un budget di 510.435 euro, di cui 121.000 euro spendibili entro il marzo 2023 nel territorio della Città metropolitana di Torino.
Come sottolinea la Consigliera Cambursano, “il progetto della Strada dei Vigneti Alpini, di cui il nostro Ente è stato capofila, ha valorizzato nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali, proponendo un itinerario turistico tematico che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale. È un lavoro che, grazie al progetto Via Tour può e deve continuare, perché i territori hanno compreso l’importanza del fare rete, scambiandosi esperienze e idee e lavorando congiuntamente per la valorizzazione economica e turistica della vitivinicoltura di montagna, in un mercato del turismo enogastronomico in cui si punta sempre più sulla qualità dell’accoglienza e sulla capacità di rispondere agli interessi e alle esigenze dei clienti”.
Tra le azioni figura l’elaborazione di proposte di turismo enologico sostenibile esperienziale che promuovano percorsi in cui sia possibile utilizzare congiuntamente le ferrovie e la bicicletta, oppure effettuare trekking raggiungendo le zone montane con il treno. La prenotazione di pacchetti turistici à la carte, predisposti da tour operator specializzati, dovrà essere facilitata da una piattaforma digitale. È prevista la partecipazione congiunta a fiere come il Vinitaly di Verona e “Vinum” ad Alba, la realizzazione e la partecipazione congiunta ad eventi come “Vini all’insù” in programma a Pomaretto nel mese di giugno, “Vini in vigna” in Valle d’Aosta ad agosto, “Fascinant week end” nella Communauté des Communes Coeurs de Savoie a fine ottobre, “Cantine aperte Fascinant” sui territori vitati alpini della Città Metropolitana di Torino, “Vins extremes” a Bard nel novembre e un evento finale in Valle d’Aosta. È prevista la pubblicizzazione della WebApp realizzata con il progetto dei Vigneti Alpini. Saranno programmati tour promozionali per blogger e giornalisti in Valle d’Aosta, mentre la Città Metropolitana di Torino organizzerà un workshop con guide e tour operator per illustrare l’analisi di marketing condotta nell’ambito del progetto della Strada dei Vigneti Alpini per valutare le mutazioni del sistema turistico, discutere e condividere l’analisi SWOT, raccogliere le osservazioni, elaborare gli elementi discussi per la proposizione di strategie e programmi. Per il rafforzamento delle destinazioni di offerta turistica e per la definizione dei prodotti turistici è prevista una serie di macro-azioni, tre per ciascuna regione e almeno una finale a carattere transfrontaliero. L’elenco comprende il progetto Chiomonte-Cels che riguarda un itinerario a piedi tra le vigne, la formazione dei viticoltori sulla qualità dei vitigni, lo studio di nuove proposte turistiche, lo studio, l’inserimento sul mercato e la promozione dei prodotti à la carte o di pacchetti turistici adeguati alla domanda, sia a scala locale che transfrontaliera. I prodotti turistici e cicloturistici per ognuna delle tre regioni (Città Metropolitana di Torino, Valle d’Aosta, Savoia), saranno promossi da consorzi di operatori turistici e coinvolgeranno accompagnatori naturalistici o cicloturistici, amministrazioni locali, noleggiatori, cantine, operatori della ricettività, della ristorazione e dei trasporti.
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Domenica 10 aprile a Caselette agricoltura, zootecnia e cultura si fondono in un interessante mix in occasione della Fiera di San Giorgio. La manifestazione, organizzata dall’amministrazione comunale e patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si apre alle 9,30 e propone una mostra della meccanizzazione agricola, con esposizione di trattori, attrezzature e prodotti del settore primario. I prodotti a Km 0 sono proposti dalle aziende aderenti al circuito “Campagna Amica” della Coldiretti. La fiera storica si apre alle 10 nell’area La Piota. La quarta edizione della Mostra regionale di bovini di razza Pezzata Rossa Italiana inizia alle 11 ed è organizzata dall’ARA, l’associazione regionale degli allevatori, che propone la sfilata e la valutazione morfologica dei capi in concorso a cura del giudice ufficiale. Le premiazioni dei capi sono in programma nel pomeriggio. Prima dell’apertura della mostra, alle 9,30 nella Sala dei 500 in strada Contessa 86 l’ARA tiene l’assemblea della sua sezione dedicata alla razza Pezzata Rossa Italiana.In concomitanza con la fiera il CAI di Alpignano è presente con un proprio stand informativo e consente ai ragazzi di provare ad arrampicare in sicurezza nella palestra di roccia allestita sul masso erratico di piazza Cays (strada dei Gerbidi).
Sul versante culturale, di particolare interesse la possibilità di visitare nel pomeriggio la Villa Romana di Caselette. Le visite ai resti delle ville romane di Caselette e Almese si svolgono da aprile a novembre, sono gratuite e sono condotte da un archeologo supportato dai volontari dell’associazione ArCA-Arte, Archeologia e cultura ad Almese, con il patrocinio dei Comuni di Almese e Caselette, in collaborazione con Fondazione Magnetto, Finder spa, Univoca, Tesori d’arte e cultura alpina e Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Torino. Le visite propongono un’immersione nell’archeologia per conoscere la storia e la cultura locali nel contesto della romanità in Valle di Susa. Le ville di Almese e Caselette, risalenti al I secolo dopo Cristo, sono tra i più importanti complessi residenziali extraurbani di epoca romana in Piemonte. Tutte le informazioni per prenotare le visite sono disponibili nel sito Internet www.arcalmese.it

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Dopo un anno di sospensione dovuto all'emergenza pandemica, nell'ultimo fine settimana di febbraio torna a Vigone la Fiera della meccanizzazione agricola, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e organizzata dall'Associazione manifestazioni agricole vigonesi.I numeri delle adesioni degli operatori del settore testimoniano che l'evento espositivo è più che mai interessante per il territorio del Pinerolese e per quelli vicini del Carmagnolese e del Saluzzese. Tutti gli spazi espositivi sono andati esauriti con largo anticipo, a conferma del grande interesse dei produttori e venditori di macchinari e di attrezzature agricole nel presentarsi al pubblico ed ai clienti con le loro proposte. Saranno quindi presenti circa 130 espositori di macchine agricole e una trentina di produttori agricoli locali, in un'area espositiva di oltre 20.000 metri quadrati tra piazza Clemente Corte, il piazzale antistante l'ex stazione ferroviaria e la grande area merci acquisita di recente dal Comune. Tra le iniziative collaterali l'area commerciale con gli ambulanti di domenica 27 febbraio, la tradizionale distribuzione del minestrone e dei salamini caldi, la mostra "La Fiera in miniatura" al Salone del Cavallo e il battesimo della sella con i pony.
Per saperne di più si può consultare il sito Internet www.amav.it o scrivere a info@amav.it

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Nata per tramandare la memoria di una cultura materiale che è anche in qualche modo spirituale, a 25 anni dalla prima edizione, la Sagra del Cavolo Verza di Montalto Dora è cresciuta, creando sinergie sul territorio e portando visibilità e sviluppo economico al territorio: dopo la pandemia del 2020, l’evento torna finalmente sabato 20 e domenica 21 novembre. La Sagra si ripropone al pubblico locale e ai turisti in una versione sostenibile, sicura, interessante e spettacolare. La novità di quest’anno è la prima edizione del Palio dei Comuni, una gara di attacchi (carrozze sportive trainate da due cavalli con un conduttore) con la partecipazione di 16 paesi del Canavese. La Sagra continua ovviamente a perseguire la promozione del Cavolo Verza, legando l’eccellenza agricola e gastronomica del territorio con la cultura del cavallo, che contribuisce ad attrarre nuovi visitatori.
Tornano quindi l'esposizione e il concorso del Cavolo Verza e la grande fiera sviluppata in tre categorie commerciali - gusto, artigianato e bancarelle - nell'area di fronte all'anfiteatro Angelo Burbatti, ampliata fino ad occupare una superficie di 7.000 metri quadrati. Nella vicina arena si disputa il Palio dei Comuni. Le Pro Loco, le associazioni sportive e culturali del Canavese sono presenti non solo per partecipare al palio ma per proporre le peculiarità dei paesi nei loro stand. Sabato 20 novembre a partire dalle 10 le sale del castello di Montalto ospitano il convegno sul tema “Gli eventi come strumento di rilancio del turismo locale in tempi di Covid”, che ha l’ambizione di indicare le direzioni da seguire ad amministratori, Pro loco e associazioni del territorio per la ripresa post-Covid. Sempre sabato 20, ma alle 14,30 in piazza IV Novembre è in programma l’inaugurazione del murales “Mille Cammini”, dedicato alla Via Francigena. L’esposizione e il concorso delle migliori produzioni locali di Cavolo Verza iniziano alle 15. Alle 21,30 nell’anfiteatro comunale Angelo Burbatti si tiene il concerto del gruppo musicale Redwine. Ovviamente l’ingresso è consentito agli spettatori muniti di Green Pass. La fiera domenicale si apre alle 7,45 e vi si può trovare di tutto, dalle specialità enogastronomiche piemontesi e valdostane all’artigianato, dall’abbigliamento all’antiquariato. Il benvenuto in musica ai visitatori è a cura della Grande Fanfara della Bagna Cauda e dei gruppo folkloristico “I Castellani”. La prima manche del Palio dei Comuni inizia alle 10 nella nuova area fieristica adiacente alla chiesa parrocchiale. La seconda manche è fissata per le 13,30 e la premiazione è prevista per le 18. L’organizzazione tecnica è curata dall’associazione Festa e Fiera di San Savino di Ivrea. I menù tipici e tradizionali nei ristoranti locali e le visite guidate al museo e al parco archeologico del Lago Pistono completano il programma della giornata. Le visite partono dal Municipio alle 10 e alle 14, durano un paio di ore ed occorre prenotarsi telefonando al 392-1515228 o scrivendo a info@archeolagopistono.it. Per chi ha voglia di fare una passeggiata più lunga ci sono le escursioni “Cavolo che tour!”, che sabato 20 e domenica 21 raggiungono il Lago Coniglio, le Terre Ballerine, il Lago Nero e il Monte del Maggio, percorrono l’Antica Via del Castello, la Strada delle Vigne e l’Anello del Montesino e salgono ai “3 bui”. Occorre essere muniti di scarpe da trekking e per prenotare si deve chiamare il numero 349-0074456.
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In un’epoca in cui tutti noi siamo più attenti alla salvaguardia dei beni ambientali e del paesaggio, sia nei contesti urbani che in quelli rurali, figure professionali come gli esperti nella gestione e nella potatura degli alberi ornamentali sono sempre più ricercate. È per questo che la Città Metropolitana di Torino ha concesso il suo patrocinio ad un corso di formazione teorica e pratica che si tiene presso l’Istituto Salesiano Don Bosco di Lombriasco, una delle “colonne” della missione formativa ed educativa che i salesiani hanno intrapreso da quasi 150 anni. Giovedì 25 e venerdì 26 novembre i docenti saranno Luigi Delloste, perito agrario e arboricoltore certificato E.T.T. (European Tree Technician) ed Enrico Leva, dottore agronomo specializzato in controlli di stabilità degli alberi. Dopo le lezioni mattutine in aula, nelle ore pomeridiane sono in programma esercitazioni pratiche di potatura sugli alberi che abbelliscono la sede dell’Istituto Salesiano di Lombriasco. L’iscrizione costa 200 euro e la quota comprende il materiale didattico con le presentazioni del corso e i due pranzi che saranno consumati dai corsisti nella sede dell’istituto. Chi fosse interessato può prenotarsi entro venerdì 19 novembre, scrivendo a formazioneprofessionale@salesianilombriasco.it.
Al termine delle due giornate sarà rilasciato un attestato di partecipazione. La partecipazione al seminario consente di acquisire crediti formativi per i periti agrari e i dottori agronomi. I dettagli sulla formazione si possono reperire sul sito Internet www.salesianilombriasco.it
UNA SCUOLA E UNA VOCAZIONE ALL’EDUCAZIONE E ALLA FORMAZIONE CHE HANNO FATTO STORIA
La Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco è un esempio emblematico del valore educativo, scientifico e didattico della missione che Don Bosco scelse di svolgere per la formazione dei giovani. L'Istituto Tecnico Agrario è parte di un polo salesiano che comprende anche la scuola secondaria di primo grado, il convitto per gli allievi internisti, l’oratorio e il centro giovanile, la parrocchia e un centro per corsi di formazione professionale. Anche a Lombriasco gli allievi e le famiglie ritrovano i tratti tipici delle scuole salesiane: professionalità, creatività e umanità. La professionalità è testimoniata dal livello di preparazione degli allievi, mentre la creatività è tanto più importante oggi, in un mondo in cui la globalizzazione ha imposto a tutti i produttori agroalimentari l’imperativo della qualità. A Lombriasco, infatti, l’Istituto Salesiano ha avviato da tempo la raccolta di alcune antiche varietà di frumento, seminate in parcelle sperimentali e destinate ad una rinnovata valorizzazione, all’insegna appunto della qualità. Nelle scuole salesiane, inoltre, la solidarietà si esprime nell’aiuto che le famiglie meno abbienti ricevono dalle altre famiglie, per consentire ai capaci e ai meritevoli di proseguire gli studi.
Ne è passata di acqua nel Po che bagna Lombriasco da quando, a fine ‘800, Don Rua, il primo successore di Don Bosco, su invito del prevosto Don Pietro Zaffiri decise di acquistare il castello del paese per insediarvi una delle Opere della congregazione. In un primo tempo il maniero fu utilizzato per offrire una sede adeguata in Italia ai tanti giovani polacchi che in quell’epoca decidevano di avviarsi alla vita salesiana e agli studi ecclesiastici. I Salesiani si inserirono subito nel contesto sociale locale, tanto che nel 1901 don Giovanni Battista Grosso assunse la direzione della scuola di canto parrocchiale, per addestrare nel canto gregoriano le giovani del paese. Anche altri salesiani comunicarono la loro passione per la musica ai lombriaschesi: Don Bonvicino con la sua banda e Don Capellari con la corale Hortensia. Con la sistemazione a Torino dei giovani polacchi, il vecchio castello divenne un noviziato, avviando una vicenda educativa e formativa che è un capitolo importante e mai abbastanza valorizzato della storia recente del Piemonte.
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Dopo il successo delle precedenti edizioni nell’ultimo fine settimana di ottobre a Moncalieri torna “Fiorile - Orti & Fiori in mostra” la manifestazione culturale e vivaistica patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino che propone due giorni dedicati al verde e a tutte le sue declinazioni in termini di bellezza, storia e sostenibilità. Fiorile è un progetto dell’assessorato comunale alla cultura volto rafforzare l’immagine di “Moncalieri Città nel Verde”, valorizzare il centro storico e le sue eccellenze, i percorsi della collina, le ciclabili e i sentieri, i giardini e le antiche vigne, gli orti e i parchi. L’evento è come sempre ospitato nel Giardino delle Rose del Castello Reale, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1997 e riconosciuto nel programma MAB dal 2016.
Il Giardino delle Rose accoglie nel corso dell’anno numerosi appuntamenti che, insieme alle tante iniziative dedicate a arte e storia, tradizioni e natura, valori paesaggistici e panoramici offrono occasioni per vivere la città, scoprirne il genius loci, l’anima ricca di storia e di storie, mettendo anche in luce l’antica vocazione per l’orto-florovivaismo. Ma soprattutto si sta lavorando a creare un importante sistema costituito da castello, giardino e parco storico, che la Città ha recentemente acquisito. Tra gli eventi collegati al progetto Moncalieri Città nel Verde, Fiorile è uno dei più amati e attesi dal pubblico, accanto ai Dialoghi sul paesaggio, al convegno internazionale dedicato a parchi e giardini storici e al Premio della Rosa.
Organizzato anche quest’anno dall’associazione culturale Giardino Forbito, Fiorile è un evento culturale che propone una mostra mercato di espositori selezionati da un’accurata ricerca tra vivaisti, produttori agricoli e artigiani, a cui si affiancano alcune eccellenze stagionali del territorio piemontese e nazionale, come piante e prodotti alimentari. Un posto d’onore è dedicato al crisantemo, il fiore d’oro, pianta di grande bellezza di cui è interessante scoprire i diversi significati e le molteplici varietà, che a Moncalieri diventa la scenografia dell’intera manifestazione. È intrecciato al contesto agricolo moncalierese il programma culturale, che affianca la mostra mercato, proponendo performance musicali, incontri, approfondimenti, conversazioni, workshop per adulti e bambini, condotti da esperti del settore. A corollario delle eccellenze enogastronomiche e florovivaistiche invitate a partecipare alla manifestazione c’è, ad esempio, il simposio coordinato da Abderrahmane Amajou di Slow Food International e dedicato alle filiere produttive etiche e attente all’inclusione lavorativa. Il tardo pomeriggio di sabato 30 ottobre è invece il momento del concerto dell’Orchestra Terra Madre, un progetto musicale nato nell’ambito di Terra Madre e del Salone del Gusto e diretto da Simone Campa. A metà giornata di domenica 31 invece, in occasione del Moncalieri Jazz Festival 2021 e del Green Jazz Day, la pausa per la degustazione ha un adeguato accompagnamento musicale. Lo spazio dell’arte ospita i lavori di Monique Thomas e Octavio Floreal, che in questa occasione si ritrovano a dialogare in un intreccio di opere e parole dedicato all’equinozio d’autunno. Sempre domenica 31, a sottolineare lo storico e naturalistico scenario moncalierese in cui si inserisce la kermesse, l’Equipaggio della Regia Venaria, composto dai Suonatori di Sant’Uberto (riconosciuti nel 2020 dall’Unesco Patrimonio immateriale dell’Umanità), propone un’esibizione di corni da caccia, rievocando un’antica tecnica strumentale legata all’eco di luoghi lontani e di convivialità. La chiusura è a cura di Linda Messerklinger, che torna a Moncalieri con una performance dedicata al progetto multimediale ANIMA_L. In collaborazione con la biblioteca Arduino, Fiorile propone inoltre un corner lettura, che ospita presentazioni di libri, approfondimenti e consigli editoriali. Tra gli appuntamenti da non perdere quello con lo scrittore Antonio Scurati, presentato dal direttore della Stampa Massimo Giannini. Moncalieri, prima “Città amica delle api” in Piemonte, anche quest’anno ospita nel Giardino delle Rose uno spazio didattico interamente dedicato al mondo delle stagioni e delle api in entrambe le giornate, a cura della Comunità degli Impollinatori metropolitani. È tempo di Halloween anche nel mondo della biodiversità ed è una sorpresa scoprirlo. La mostra mercato prosegue con un Giardino d’Inverno, sotto il porticato del Giardino delle Rose, dedicato al mondo dell’artigianato, dell’outdoor e dell’accessoristica, con presentazioni e appuntamenti a tema e con uno spazio laboratorio in cui vengono raccontati e proposti al pubblico i prodotti esposti in giardino. Sia sabato 30 che domenica 31 ottobre il maestro del giardino Marco Gramaglia tiene una lezione sulle “Piante Magiche”, alcune delle quali sono esposte negli speciali vasi dell’artista Marzia Migliora che racconta il suo percorso artistico volto con particolare impegno al mondo dell’agricoltura e della sostenibilità. Per l’intero weekend saranno prenotabili mini tour con le e-bike, per esplorare la collina moncalierese in modo sostenibile, in collaborazione con RB Racing di Moncalieri. Uno speciale spin off è dedicato alla concomitante manifestazione torinese “Vendemmia in Città - Portici DiVini“, con una selezione di aziende vitivinicole in “rosa” e tutta al femminile, in onore del Giardino delle Rose. In entrambe le giornate le Wine Angels propongono una masterclass dedicata ai sentori floreali nel mondo enologico. Per saperne di più e consultare il programma della manifestazione basta andare sul sito Internet www.fiorilemoncalieri.it
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Dopo due anni di stop forzato, domenica 17 ottobre torna nella Val Grande di Lanzo la Bataja dle Reines di Cantoira, con il confronto e l’esposizione delle Regine, le mucche che si sono conquistate negli alpeggi il ruolo di leader e “matriarche” delle mandrie, quelle che guidano le compagne nella salita estiva agli alpeggi e nel ritorno a quote più basse o in pianura all’inizio dell’autunno.
In località Case Colombo dalle 8 alle 11 si procederà alla pesatura delle bovine, mentre i confronti inizieranno alle 13. Le Regine in gara sono le più possenti fra le mucche delle tre vallate di Lanzo, scelte per contendersi il rosso trofeo della vittoria o per ottenere il variopinto collare con campanaccio. La Bataja è una festa della montagna nel suggestivo scenario delle Alpi Graie. Il gruppo folcloristico di Cantoira e Chialamberto indossa per l'occasione i costumi delle sagre e delle feste patronali, carichi di bianco, rosso, bordò, verde e viola, con i candidi calzettoni assestati dalle nappe e le gonne nere impreziosite dai ricami dei fiori e dei frutti.La Bataja è una tipica manifestazione della realtà pastorale diffusa dalle Valli di Lanzo alla Valle d’Aosta, molto sentita dagli agricoltori e dagli allevatori. Ogni anno richiama una folla di turisti appassionati della vita agreste e delle tradizioni montanare, che partecipano all’evento anche per ringraziare gli allevatori che hanno scelto di restare nel loro paese d’origine praticando il duro mestiere dei loro avi.
La competizione si svolge secondo un preciso rituale. Le bovine che hanno già partorito sono suddivise in tre categorie, a seconda del peso, mentre le più giovani, manze e manzette, sono classificate secondo l’età. Gli animali vengono poi esposti al pubblico. Alle 13 iniziano i confronti, lasciati alla spontaneità delle mucche. È l’istinto che porta uno dei capi a primeggiare, così come avviene quotidianamente negli alpeggi, diventando così la regina della mandria. Dopo essersi lungamente studiate e aver grattato il terreno con gli zoccoli per intimidire l'avversaria, le Regine si scontrano tra loro nel combattimento, aspro ma mai cruento. Non vi è alcuno spargimento di sangue e la mucca sconfitta accetta di buon grado di lasciare il campo all'avversaria più forte.
La Bataja delle Regine è organizzata dall’associazione “J’amis d’le Reines d’le Val ad Lans”, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, dell’Atl “Turismo Torino e provincia”, della Camera di commercio di Torino, dell’Unione Montana Valli di Lanzo Ceronda e Casternone, del Comune di Cantoira, della Coldiretti e della CIA.
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Sono trascorsi quasi due anni dalla sesta edizione della fiera agricola-zootecnica di Milanere di Almese: era il 27 ottobre 2019. Domenica 24 ottobre la manifestazione finalmente tornerà, con le necessarie misure per prevenire il contagio da Covid-19 e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Ad organizzare l’evento è il Comitato Fiera Agricola-Zootecnica di Milanere, in collaborazione con il Comune di Almese, la Coldiretti e la CIA. Nel valutare le domande di partecipazione degli aspiranti espositori il Comitato ha dato come sempre la precedenza ai produttori, allevatori ed espositori almesini, mentre il Comune ha deciso di rinunciare ad incassare l’imposta sull’occupazione del suolo pubblico. Saranno presenti anche gli hobbisti creativi.
Il programma della giornata prevede per le 8,30 la transumanza dei capi di bestiame da Villar Dora a Milanere, con il transito nella piazza Martiri di Almese capoluogo. La rassegna zootecnica inizierà alle 9 e sarà dedicata in particolare alla razza bovina Barà-Pustertaler. Saranno esposti anche mezzi agricoli e animali da cortile. Nel corso del laboratorio del miele si terrà una dimostrazione della smielatura, mentre il mercato dei prodotti del territorio proporrà le specialità agroalimentari e artigianali. Uno spettacolo con i rapaci addestrati si terrà sia in mattinata che nel pomeriggio. Ai bambini saranno dedicati intrattenimenti e attività con i pony. L’evento “Indovina il peso”proporrà la stima di una mucca, di una toma e di un prosciutto. L’intrattenimento musicale sarà a cura della Tequila Band e nel pomeriggio nel piazzale dei Laboratori ci saranno musica dal vivo e balli country a cura di Country Disaster. La premiazione dei capi di bestiame della rassegna bovina è in programma alle 16, mentre alle 20,15 la cena di chiusura si terrà al centro sociale di Milanere. Per saperne di più si può scrivere a fiera.milanere@gmail.com o chiamare il numero telefonico340-2417094.
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Domenica 17 ottobre a Coazze ritornerà la Festa Rurale del Cevrin, giunta alla ventesima edizione. Nata nel 2000 dalla collaborazione tra l’associazione dei produttori del formaggio Cevrin, il Comune e le associazioni del territorio, la Festa patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino riprende dopo il blocco dell’anno scorso dovuto all’emergenza Covid. L’amministrazione comunale, insieme all’ufficio turistico, alle associazioni e ai commercianti del paese, possono finalmente dare il via ai festeggiamenti, ovviamente nel rispetto delle disposizioni per la prevenzione del Covid.
Sabato 16 ottobre il prologo della Festa sarà all’insegna dello sport, con la terza edizione della corsa-camminata non competitiva CeuRun. I partecipanti percorreranno 9 Km sull’anello del Running Park Coazze, con ritrovo per le iscrizioni a partire dalle 14,30 al circolo Chalet dei Cusinot, che ha sede in viale Italia ‘61 72 e risponde al numero telefonico 011-9340612. La corsa-camminata non competitiva partirà alle 14,30 e al termine è prevista l’estrazione di premi tra i partecipanti, a cura dell’associazione commercianti Giütumse. I bambini potranno invece partecipare alla seconda edizione della Ceurot Run di 1,5 Km.
L’inaugurazione ufficiale della Festa è in programma alle 10 di domenica 17 ottobre in piazza della Vittoria, con l’esibizione della Filarmonica e del gruppo majorettes di Coazze. Dalle 10 alle 19 lungo viale Italia ‘61 e nelle piazze della cittadina sarà possibile conoscere, degustare e acquistare i prodotti agroalimentari e gastronomici di qualità dei territori alpini, dal Cevrin alle patate di montagna, ma anche apprezzare lo street food e la ristorazione dedicati a quei prodotti. Non mancheranno le bancarelle con l’artigianato artistico, soprattutto quello del legno, della filatura e della tessitura. L’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie informerà il pubblico sulle peculiarità naturalistiche della Val Sangone e sulle opportunità di un turismo rispettoso dell’ambiente. A partire dalle 10 nella sede dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone si potrà visitare la mostra di acquerelli “I colori del Parco”, con le opere di Elio Giuliano e di Valentina Mangini. In piazza I Maggio, sempre a partire dalle 10, i bambini e i ragazzi potranno giocare, salire sulle giostre e sui gonfiabili e partecipare ai giochi e alle attività sportive, che spaziano dalla mountain bike allo skateboard. Gli esercenti presenteranno al pubblico le loro attività e i loro prodotti nell’iniziativa “Gusta Coazze” a partire dalle 11.
In piazza Gramsci la mostra “La filiera del latte e del formaggio” illustrerà al pubblico gli ingredienti e le combinazioni dei prodotti caseari, per iniziativa del Musep di Pinerolo e dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone. La sezione locale del Soccorso Alpino proporrà a partire dalle 14 in piazza Cordero di Pamparato la palestra di arrampicata. Alle 15 in viale Italia ‘61 i panettieri della Val Sangone che si fregiano della De.C.O. terranno il laboratorio “Il buon pane di Coazze”, mentre alle 15,30 è in programma un laboratorio di caseificazione a cura dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie. La Corsa delle Rotoballe tornerà a divertire il pubblico alle 15,30 in piazza Cordero di Pamparato. L’attesa degustazione guidata dei formaggi d’alpeggio è in programma alle 16 in piazza Gramsci, a cura dell’ONAF, l’Organizzazione nazionale degli assaggiatori di formaggi. Si potrà prenotare la partecipazione sono alle 15 all’ufficio turistico comunale. La premiazione del concorso “Il banco più bello” è prevista alle 17 in piazza Cordero di Pamparato. Gli eventi finali della Festa sono in programma alle 17,30 e sono l’arrivo del gregge di capre di razza Camosciata delle Alpi di ritorno dagli alpeggi del Sellery e la premiazione della nona edizione del concorso Miss Ceura, organizzato dall’Associazione regionale allevatori.
Tra gli eventi collaterali, meritano un cenno il raduno e l’escursione in mountain bike al Colle Bione, organizzati dall’associazione Valsangone Outdoor, con il ritrovo dei partecipanti alle 9,15 sulla Strada Provinciale 190, all’angolo con via Matteotti. A Forno di Coazze sarà possibile visitare la miniera di talco Garida a partire dalle 9,30, con prenotazione obbligatoria entro sabato 16 ottobre all’ufficio turistico comunale, che ha sede in viale Italia ‘61 3, telefono 011-9349681, e-mail turismo@comune.coazze.to.it. Per ulteriori informazioni sulla Festa Rurale del Cevrin si può consultare il portale Internet www.coazze.com
CARTA D’IDENTITÀ DEL CEVRIN DI COAZZE
Il Cevrin di Coazze è un formaggio di latte caprino tipico della val Sangone, prodotto in alpeggio da marzo a settembre con il latte di capre di razza Camosciata delle Alpi per il 40% circa e per il 60% con latte di vacche di razza Barà, in forme del diametro di circa 18-20 centimetri e alte circa 6-7 centimetri. Il gusto particolare del formaggio, che nel 2001 l’allora Provincia di Torino, inserì nel proprio Paniere dei prodotti tipici agroalimentari, è dato dal particolare mix di erbe aromatiche di cui le capre Camosciate si nutrono in altura, tra cui il biancospino, la rosa canina, il sorbo, il lampone e il sambuco. La produzione ha ripreso vigore dopo l’inserimento nel “Paniere” della Provincia, il riconoscimento del prodotto come Presidio Slow Food e la classificazione come come “Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Piemonte”.
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Sabato 2 e domenica 3 ottobre ad Usseglio è in programma la settima edizione della Festa della transumanza e della patata di montagna, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e organizzata in occasione del rientro delle mandrie dall’alpeggio estivo. Mentre le prime nevi sulle vette più alte delle valli di Lanzo annunceranno la conclusione dei tre mesi di lavoro estivo in alpeggio, in paese si farà festa e si gusterà la Toma di Lanzo d’alpeggio a Km 0.
Con il termine franco-provenzale “dèsarpà” si indica il ritorno dei capi bovini in paese. Per tradizione, quelli a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre sono giorni di festa, che concludono una stagione significativa per la vita degli allevatori, degli animali e di tutta la montagna; cento giorni di duro lavoro, a contatto con gli animali e con i pascoli, per produrre la vera Toma di Lanzo d’alpeggio; un lavoro importante che aiuta a salvaguardare il delicato paesaggio alpino.
Le protagoniste della sfilata sono le mucche, robuste e di bassa statura, perfettamente adattate all’ambiente montano anche se diverse nel colore del manto, nella conformazione della testa e delle corna e nel carattere. Le razze maggiormente allevate ad Usseglio sono la Pezzata rossa, la Pezzata nera e la castana.
Fino alla prima metà del Novecento, nell’ambito linguistico del patois francoprovenzale ussegliese esisteva un gergo, “l’ingerk”, legato al mondo della pastorizia, elaborato con parole volutamente incomprensibili agli estranei. Quando i pastori andavano nelle cascine della pianura per l’acquisto o l’affitto delle pecore, non volevano essere compresi nei loro discorsi e così parlavano “l’ingerk”. Nell’ingerk dei pastori ussegliesi il formaggio era la “quela”, il latte veniva detto “lou bianchat” e la casa diventava la “tabussa”.
LA FESTA E IL MERCATO DEL TERRITORIO CON I FORMAGGI E LE PATATE
Sabato 2 ottobre alle 14 sul piazzale dell’albergo Furnasa saranno distribuite le canne da pastori e i cappelli per il viaggio verso le “muande”, che sono le baite in lingua francoprovenzale. A presentare ed animare l’evento saranno due volti noti ai telespettatori della emittenti locali: Sonia De Castelli e Loris Gallo. Sarà possibile aiutare i margari a caricare sui carri e sui basti di muli e cavalli il materiale e gli attrezzi portati negli alpeggi a giugno. Poi si avvierà la sfilata dei margari, impegnati ad allacciare al collo delle mucche i grandi “rudùn” (campanacci) e i festoni preparati dai bambini. Dopo la merenda al suono dei rudùn avrà inizio la discesa verso il paese, dove si potrà assistere al rito della mungitura tradizionale e alla preparazione del burro nella zangola. I bambini e i genitori potranno partecipare ai laboratori dedicati agli itinerari dei formaggi intorno al Monte Lera. Alle 19,30 è in programma la cena dei margari, ovviamente nel rispetto delle normative di sicurezza anti Covid-19 e con accesso riservato ai possessori del Green Pass.
Domenica 3 ottobre nel mercato contadino ci saranno anche i produttori delle patate di montagna di varie tipologie e qualità, delle mele di antiche varietà piemontesi, dei prodotti degli orti ussegliesi e dei formaggi d’alpeggio. Dalle 10 alle 12,30 è in programma lacaccia ai tesori Arancioni, con partenza dall’ufficio turistico di via Roma 2. La partecipazione è gratuita e per informazioni si può consultare il portale Internet www.bandierearancioni.it o scrivere a prolocousseglio@libero.it. Alle 10,30 è in programma la Messa, con la benedizione delle mandrie e delle bandiere delle sedi locali della Coldiretti, mentre alle 12,30 si potrà gustare il pranzo del pastore nei ristoranti e nell’area fieristica, con piatti a base di patate, gnocchi, taglieri di formaggi d’alpeggio e raclette di Toma su pane rustico. Alle 14 si potranno gustare le frittelle di mele, mentre alle 17 si terrà la premiazione dei produttori di patate presenti, con riconoscimenti particolari al produttore della patata più grande e di quella più curiosa.
Per saperne di più: www.eventiusseglio.it
UN’OCCASIONE PER VISITARE IL MUSEO TAZZETTI
In occasione della Festa della transumanza si potrà visitare il museo civico alpino Arnaldo Tazzetti, dedicato alla memoria dell’imprenditore torinese promotore del primo Comitato per il recupero dell’antico complesso parrocchiale di Usseglio. Il museo è allestito nell'edificio che fu sede del Municipio dal 1786 al 1958 e, al piano terreno, delle scuole elementari maschili. Inaugurato il 3 luglio 2004 e affidato alla gestione dell’associazione Amici del Museo Civico di Usseglio, comprende varie sezioni, nelle quali si sono progressivamente articolate le collezioni e le attività espositive e usufruisce di altri locali del complesso parrocchiale per garantire spazi adeguati ad un moderno polo museale. Dinamico centro culturale di riferimento per l’intera Valle di Viù, il Museo promuove lo studio, la tutela e la valorizzazione della realtà montana locale e del suo patrimonio storico-ambientale. Ospita raccolte mineralogiche, faunistiche, botaniche, archeologiche, pittoriche ed etnografiche e propone mostre permanenti e temporanee, una collana di pubblicazioni, attività didattiche, lo sportello linguistico francoprovenzale e itinerari culturali che illustrano le peculiarità storiche, artistiche, architettoniche e naturalistiche del territorio. Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.museocivicousseglio@vallediviu.it
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Sabato 25 e domenica 26 settembre torna la Festa dell’Uva e del Vino di Carema, che promuove l’immagine della vitivinicoltura eroica del Canavese. La sessantanovesima edizione dell’evento organizzato dal Comune in collaborazione con le associazioni locali e la Cantina produttori Nebbiolo di Carema deve fare i conti con le misure di contenimento della pandemia, ma dimostra la tenacia dei produttori locali.
La festa è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino ed inizia sabato 25 alle 10 negli ampi spazi all’aperto del centro sportivo comunale, dove avviene il conferimento dei campioni delle uve, in coincidenza con l’insediamento della commissione di esperti. Le premiazioni e l’assegnazione del “Grappolo d’oro” chiudono la serata prefestiva alle 22,30, ma sono precedute alle 20,30 dall’illustrazione del progetto “Paesaggi terrazzati dell’Alto Eporediese”. Nella serata del sabato c’è spazio anche per il buonumore con lo spettacolo di cabaret “Non ne imBROCCHIamo una!”, proposto dalla compagnia amatoriale “Brocchi da Carretta” di Rivoli. Per assistere allo spettacolo occorre prenotare, chiamando i numeri telefonici 348-3531032 o 0125-811168.
La mattinata di domenica 26 si apre alle 10,15 con le note della banda di Carema, che precedono di poco la Messa nella chiesa di Martino, durante la quale il parroco benedice i frutti della terra. Dopo il pranzo del viticoltore al ristorante La Moiola (su prenotazione al numero 0125-805009), il pomeriggio è dedicato alla passeggiata “Tra borgo e vigneti”, da prenotare ai numeri 348-3531032 o 0125-811168. Per partecipare alle degustazioni in programma nella casaforte Gran Masun per iniziativa dei produttori del Carema Doc occorre prenotare, telefonando al 366-3539730 o al 340-6024921.
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Sabato 25 settembre presso l’azienda agricola “Il Palaset” di Bricherasio, nell’ambito del progetto “Hubbuffate. L’hub del cibo che genera valore” di cui la Federazione provinciale torinese della Coldiretti è partner, è in programma un evento promozionale che ha ottenuto il patrocinio della Città Metropolitana di Torino. L’azienda che si trova in strada Camborgetti Ballada 37 accoglierà gli ospiti mostrando loro la ricchissima collezione del museo “Il Torchio” e il vecchio forno a legna della borgata.
Il progetto Hubbuffate, ideato e promosso dalla cooperativa sociale Exeat, da Coldiretti Torino e da Uecoop Piemonte e finanziato dalla Fondazione Time2, promuove l'agricoltura sociale, con una particolare attenzione non solo ai prodotti di qualità, ma anche al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, che trovano nel settore primario un'occasione di riscatto e di nuova sperimentazione.
Sabato 25 settembre alle 15,30 al Palaset di Bricherasio sono in programma unospettacolo teatrale per bambini e giochi di intrattenimento. Si potrà assistere alla cottura delle pizze nel forno a legna e degustarle, insieme alle nocciole dolci e salate, agli estratti di frutta, alla birra e al vino dei produttori locali. Alle 18 il momento istituzionale, con la presentazione del progetto Hubbuffate, con le incursioni musicali de “I Liocorni”. La merenda sinoira gratuita è a cura del ristorante sociale Ex Mattatoio di Chieri, che utilizza i prodotti delle aziende agricole e sociali. A seguire si può anche cenare con i prodotti dell’azienda Palaset al costo di 19 euro per gli adulti e 10 per i bambini. La serata è allietata dal concerto della Don Caetano Band. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero telefonico 375-6200271.
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La Sagra del Pane di Piobesi Torinese continua il suo percorso di crescita, con l’ormai tradizionale patrocinio della Città Metropolitana di Torino. La Sagra, nata quasi timidamente attorno all’antico forno della borgata di Tetti Cavalloni, è giunta alla diciannovesima edizione e si è ricavata un suo spazio nel panorama delle manifestazioni legate ai prodotti tipici e alle tradizioni locali.
Domenica 26 settembre nel suggestivo centro storico medioevale di Piobesi sono in programma la mostra mercato dei prodotti agricoli locali e le degustazioni a cura dell'associazione dei produttori del pane dolce tradizionale “Caritôn”, inserito nel 2013 nel “Paniere” dell’allora Provincia di Torino. Dal chicco di grano alla produzione del pane, è inoltre in mostra la filiera della farina di Stupinigi, che tanto interesse sta suscitando tra i consumatori più attenti ai prodotti a Km zero. A completare il programma della giornata vi sono l’esposizione di trattori e di auto d'epoca, la quinta edizione del raduno degli appassionati della Vespa Piaggio, lo street food, le animazioni e i giochi per le famiglie, la passeggiata musicale della Filarmonica Piobesina, la possibilità di salire sulla panoramica torre medioevale che domina il paese, le visite guidate gratuite alla chiesa dello Spirito Santo a cura dell’associazione Carignano Cultura e Turismo, le visite al castello che nel XIX secolo ospitò gli ambasciatori di Prussia e Stati Uniti alla corte sabauda, curate dal gruppo dei Ciceronijunior e dall’Accademia Internazionale di Alta Cucina e Pasticceria IFSE, che ha sede nel maniero.
Il castello di Piobesi ospita anche una fornitissima biblioteca civica, nella cui sede, venerdì 24 settembre alle 20,30, è in programma l’incontro “Le Parole che curano”, un live radiofonico con Antonio Damasco, direttore dellaRete Italiana di Cultura Popolare. “Le parole che curano” è un viaggio radiofonico in cinque luoghi speciali per un’unica narrazione guidata da Damasco, in una diretta costruita insieme al pubblico e ai suoi stati d’animo, grazie alla radio che va ad abitare piazze, terrazzi e cortili. Sabato 25 la “civica” di Piobesi partecipa invece alla Festa delle Biblioteche, con un programma per adulti e ragazzi dedicato all’ambiente e all’ecologia.
Per partecipare alle visite guidate, ai laboratori e alla serata del 24 settembre è obbligatoria la prenotazione, chiamando il numero telefonico 334-1974912 oppure scrivendo a socialeecultura@comune.piobesi.to.it
IL “CARITÔN” DI PIOBESI, DOLCE “POVERO” DELLA TRADIZIONE PIEMONTESE
Il termine “Caritôn” affonda le sue radici nelle tradizioni rurali locali, abbinato, con alcune varianti nel nome, al dolce anticipatore del tradizionale panettone natalizio. Un tempo veniva confezionato con gli avanzi della pasta preparata per il pane, a cui si aggiungevano un po’ di zucchero e l’uva fragola. Gli acini interi, inseriti nell’impasto, conferiscono alla fetta appena tagliata una colorazione vivace e caratteristica. Il “Caritôn” non è una esclusività di Piobesi Torinese, poiché viene confezionato anche dai panettieri e pasticceri dei paesi limitrofi: Castagnole Piemonte, Carignano, Pancalieri, Vinovo, Virle e Osasio.
La produzione del "Caritôn" è il frutto dell’ingegno degli affiliati alle confraternite laiche, che, fin dal 1700, producevano i cosiddetti "Pani della carità", utilizzando l’uva fragola in autunno e nella prima parte dell’inverno. I Pani della carità venivano benedetti ed elargiti ai poveri dalla chiesa e dalle confraternite in occasioni particolari: in genere durante le festività maggiori o le feste patronali. Il termine che designa il dolce è diffuso in una vasta area, che va dal Po alle Langhe, dal Roero all’Astigiano.
Tuttavia il termine "Caritôn" si riferisce a dolci di vario genere che, pur avendo un’origine comune, si differenziano per la forma e gli ingredienti. Inizialmente confezionato con pasta di pane, a volte addizionato di burro, il "Caritôn" è diventato col tempo un vero e proprio dolce, con l’utilizzo di un impasto di farina dolcificata. Si presenta oggi come una focaccia piatta. Per confezionarlo, su un piatto di pasta lievitata si pone un coperchio anch’esso di pasta, saldato alla base col risvolto dei bordi. Sul fondo si pongono a spirale o a cerchi concentrici gli acini di uva fragola. Durante la cottura in forno, gli acini rilasciano il succo, il quale, in parte, va a legarsi all’impasto. Il “coperchio” del Caritôn è arricchito da una glassatura o spolveratura esterna di zucchero in granelli.
In questo il Caritôn si differenzia nettamente da un dolce simile, prodotto in Toscana, nel quale però l’uva è mescolata all’impasto. L’utilizzo dell’uva fragola o talvolta delle mele cotogne, ha probabilmente sostituito in tempi recenti l’uso antico di acini di uve adattate alla pianura, la cui coltura è ampiamente documentata in Piemonte nei secoli scorsi. La forma più antica di Caritôn è ancora oggi confezionata a Castagnole Piemonte e nella borgata Tetti Cavalloni di Piobesi, dove alla pasta del pane, posta a lievitare, vengono aggiunti gli acini e lo zucchero. Gli ingredienti per l’impasto sono: pasta del pane (preparata con farina 00, acqua, sale fino e lievito di birra, eventuale strutto), burro, zucchero, uva fragola (Vitis lambrusca o Vitis vinifera) fresca o appassita naturalmente per poche ore, olio d’oliva, scorza di limone, eventuali uova fresche. Il Caritôn viene venduto a peso nel tradizionale sacchetto del pane o avvolto in cellophane da confezione.
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Domenica 19 settembre nell'area polivalente Rocciamelone a Novalesa è in programma la diciassettesima edizione della Fiera della Patata, della Toma e della Cipolla, organizzata dal Comune in collaborazione con il locale gruppo dell’ANA, la Pro Loco, i volontari AIB e la locale banda musicale.La fiera è preceduta da due incontri. Venerdì 17 alle 21 il tema è “Novalesa celebra Lorenzo e i suoi campioni nello sport”. Il giornalista del settimanale “La Valsusa” Giorgio Brezzo intervista Irene Aschieris, Lorenzo Bernard, Alberto Bolognesi, Valentina Marzolino, Emanuele Foglia, Lorenzo e Mattia Talento. Interviene la banda musicale di Novalesa. Sabato 18 alle 21 è invece in programma una serata musicale con Loris Gallo e Sonia De Castelli. Domenica 19 la fiera si apre alle 9 e propone le patate, la toma e altre specialità gastronomiche della Val Cenischia, ma anche i manufatti artigianali. Si può pranzare su prenotazione ai ristoranti Della Posta e Delle Alpi. Nel pomeriggio si esibisce la banda musicale ed è in programma uno spettacolo teatrale della compagnia Gaio Pellegrino. Il sabato sera e la domenica si possono gustare in un apposito stand patatine, gofri, birra e bibite varie. Dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 della domenica è possibile visitare la Casa degli Affreschi, il Museo etnografico, la chiesa parrocchiale e il Museo di arte religiosa alpina.

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Domenica 19 settembre a Chiusa di San Michele è in programma la quattordicesima edizione di “Gusto di Meliga”, una delle manifestazioni che fanno parte del cartellone della rassegna Gusto Valsusa, dedicata alla valorizzazione e promozione dei prodotti tipici del territorio. La manifestazione di Chiusa è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino ed è incentrata sul tradizionale “Pan ëd melia” e sugli altri prodotti legati ai mais tradizionali e all’artigianato. La festa comprende una mostra mercato, le cui numerose bancarelle sono disposte in piazza e nelle vie del paese. A disposizione dei visitatori vi sono i punti di degustazione del “Pan ëd melia” e di altri prodotti tipici della Valle di Susa. La dimostrazione della sgranatura della meliga è effettuata con macchine agricole d’epoca. L’animazione musicale è a cura della Società Filarmonica Chiusina e dei “Musicanti di Halanwa”, che propongono le tradizioni occitana e franco provenzale. Il museo “Tradizioni di vita contadina” è visitabile nella ex Latteria, mentre nel Planetario si possono ammirare le proiezioni della volta celeste. Molto interessanti anche la visita guidata al sito archeologico dell’ex cappella di San Giuseppe e la mostra fotografica “Tutto cominciò 100 anni fa”, che nelle vie del paese racconta la Chiusa tra il 1919 e il 1945. L’accampamento medioevale è allestito dal gruppo storico “La Lancia di San Michele”. Oltre agli stand gastronomici della fiera, di sicuro richiamo è la grande polentata che la domenica sera conclude la manifestazione in piazza della Repubblica. La fiera di domenica 19 settembre è preceduta da una serie di eventi, tra i quali quelli sportivi di venerdì 17, come la corsa podistica non competitiva Meliga Run, organizzata dall’Unione Sportiva San Michele, con il ritrovo dei partecipanti alle 18 in piazza della Repubblica. Sabato 18 è invece in programma una giornata archeologica presso l’ex cappella di San Giuseppe. Alle 21 si tiene un concerto del gruppo Libera Uscita in piazza della Repubblica alle 21, con stand gastronomici a partire dalle 20.Per ulteriori informazioni si può consultare il portale Internet www.gustodimeliga.com, oppure contattare l’associazione Gusto di Meliga al numero telefonico 388-4394291 o all’indirizzo e-mail info.gustodimeliga@gmail.com
IL “PAN ËD MELIA” E IL SUO PAESE
Il Pan ëd Melia è un prodotto tradizionale al base di farina di meliga, latte, zucchero, uva passa, semi di finocchio. Viene cotto in forno e presenta una tipica forma a stirottini. A Chiusa è stato riscoperto grazie ad un panificatore locale. Si può trovare nella versione tradizionale dolce, ma anche in una gustosa versione salata e in diverse variazioni. Il prodotto è registrato con il marchio “Pan ëd melia ‘d la Ciüsa”. Chiusa di San Michele è un comune della Bassa valle di Susa, a circa 30 km da Torino, all’imbocco della valle nei luoghi, le Clusae Longobardorum, che furono teatro nel 773 dell’epico scontro in cui Carlo Magno e i suoi Franchi sconfissero i Longobardi di Re Desiderio, aprendosi la via verso la conquista dell’Italia; evento celebrato dal Manzoni nel poema “Adelchi”. Il centro abitato è sovrastato dall’imponente mole della millenaria abbazia della Sacra di San Michele, eretta verso la fine del X secolo col nome di “San Michele della Chiusa”, raggiungibile con una breve escursione tra i boschi. Una passeggiata in paese consente di apprezzare gli edifici storici, tra cui la chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro Apostolo, la Cappella di Santa Croce, il sito delle mura longobarde, gli scorci caratteristici del paesaggio e dell’abitato.

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Tra le novità dell'edizione numero 88 della Festa dell'Uva Erbaluce di Caluso, in programma da giovedì 16 a domenica 19 settembre con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, c’è l’inedito mercatino dell’artigianato. La Pro loco è al lavoro per vivacizzare il giorno clou, quello di domenica 19, forzatamente privo del tradizionale appuntamento con il Palio dell'Uva per evitare assembramenti. Tra le nuove idee, appunto, l'organizzazione di un mercatino dell'artigianato e degli hobbisti lungo le vie del centro storico, che affiancherà la vetrina dei produttori a km zero, collocati in piazza Mazzini. I negozi resteranno aperti nel pomeriggio, con la possibilità di creare vetrine esterne per presentare i loro prodotti. Aperta per i tre giorni di festa anche l'Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, che cura l'organizzazione della rassegna “DiVino Canavese” nel cortile di palazzo Valperga, oltre a gestire, come ogni anno il concorso enologico “Grappolo d'Oro”, riservato ai migliori produttori di Erbaluce nelle tre tipologie fermo, spumante e passito.Grazie alla collaborazione dei rioni e delle frazioni, la Pro Loco è riuscita ad inserire nel programma della manifestazione la sfilata domenicale in costume con i carri che inneggiano alla vendemmia. Una tensostruttura con posti a sedere contingentati sarà allestita all'ombra degli alberi secolari nel parco Spurgazzi e ospiterà le cene, le degustazioni dei vini Erbaluce e dei prodotti tipici, la presentazione delle associazioni sportive il giovedì sera e la cena dei rioni e delle frazioni il venerdì sera. Alle tre serate, dal giovedì al sabato, fanno da cornice intrattenimenti musicali, ma con il divieto di ballare.
Ad impersonare la Ninfa Albaluce sarà per il terzo anno consecutivo la ventottenne Carola Borgia, dottoranda in lingue e ricercatrice in campo universitario, come sempre scelta nella massima segretezza dall'Ordine delle Ninfe. La sfilata di domenica 19 inizierà alle 16, per consentire la replica dello street food la domenica a pranzo.
Il piano di sicurezza e di evacuazione ricalca quello delle edizioni passate, con i varchi d'accesso al paese, il contapersone elettronico per registrare gli arrivi nel centro storico, le vie di fuga sorvegliate dalla Protezione civile con il coordinamento della polizia locale. L'accesso al parco Spurgazzi sarà consentito solo con il Green Pass, ma anche nella serata di sabato 18 e nella giornata di domenica 19 per accedere al centro storico occorrerà la certificazione verde.
IL PROGRAMMA
La manifestazione inizierà giovedì 16 settembre alle 17 nel parco Spurgazzi, con l’apertura degli stand delle associazioni sportive del territorio, che offriranno la possibilità di provare le varie discipline. A seguire la cena dello sportivo, organizzata dalla Pro Loco e con prenotazione obbligatoria al numero 348-4054119 entro martedì 14 settembre. Venerdì 17 alle 19 la Pro Loco proporrà la cena dei rioni e delle frazioni nel padiglione gastronomico al parco Spurgazzi, sempre con prenotazione obbligatoria e con intrattenimento musicale. Sabato 18 alle 17 nella tensostruttura di piazza Valperga si presenterà il libro “Un viaggio per sognare, mille sogni per vivere”, scritto dai volontari del progetto Abilito. Le “Veje piole” proporranno alle 19 i colori di rioni e frazioni, mentre bar e ristoranti prepareranno aperitivi e cene sotto le stelle. Nel padiglione del parco Spurgazzi si svolgerà invece la cena ufficiale dell’88ª Festa dell’Uva Erbaluce, naturalmente con prenotazione obbligatoria entro giovedì 16 settembre al numero 348-4054119.
Domenica 19 settembre a Caluso tutti i negozi saranno aperti e nelle vie del centro si potrà visitare lamostra mercato dei prodotti a km zero, degli hobbisti e degli artigiani. Le degustazioni di vini canavesani inizieranno alle 10 e proseguiranno sino alle 19. La cerimonia di consegna del premio Grappolo d’Oro è in programma alle 11,30 e sarà seguita dalla presentazione della Ninfa Albaluce 2021, dal brindisi offerto dall’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino e dall’apertura delle piole. Il raduno dei rioni e delle frazioni inizierà alle 16. Alle 19 è in programma l’apericena della Festa dell’Uva nel padiglione del parco Spurgazzi, con prenotazione obbligatoria entro venerdì 17 settembre al numero 339-5637029.

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Nonostante le difficoltà dovute all'incertezza sulle normative anti Covid-19, a Rivara il Comune, la Pro Loco e le altre associazioni locali sono riusciti ad organizzare la 152ª Fiera Autunnale, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. Gli eventi si aprono sabato 11 settembre alle 15 nel parco di Villa Ogliani con il pomeriggio dedicato al Palio dei Rioni. A seguire, alle 17 nelle ex serre della storica villa si inaugura la mostra "Tutti i colori di Giacomo Savattone", dedicata all'artista rivarese ad un anno dalla sua scomparsa. Alle 18 si inaugura la mostra "R-esistiamo", con le immagini scattate da Piero Nizzia nell'ospedale di Cuorgnè nel periodo più buio della pandemia. In piazza Martiri della Libertà alle 19,30 la Pro Loco propone "Gnocco fritto in piazza".La giornata dedicata alla Fiera Autunnale è quella di mercoledì 15 settembre, con il mercato fieristico allestito nel parco di Villa Ogliani e nelle piazze Martiri della Libertà e Benevenuta a partire dalle 8 del mattino. La rassegna zootecnica si svolge nel parco di Villa Ogliani. Alle 21,15 nel campo sportivo di via Pertusio è in programma uno spettacolo pirotecnico, mentre alle 22 il Palio dei Rioni propone la staffetta a coppia in carriola.
Domenica 19 settembre alle 14 è in programma la corsa ciclistica del Memorial Francesco Data, valida per la classifica del campionato provinciale della categoria Allievi. Organizzano il Velo Club Eporediese e Data Officine. Alle 21 nel parco di Villa Ogliani è invece in programma la proiezione del film "Lui è mio padre". L'introduzione e il dibattito finale saranno in compagnia del regista Roberto Gasparro. Per partecipare alla serata occorre prenotare telefonicamente ai numeri 0124-31114 o 335-275416.

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Domenica 12 settembre diventa maggiorenne “Giaveno Città del Buon Pane”, la manifestazione dedicata al pane, ai grissini e agli altriprodotti da forno organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il gruppo panificatori artigiani “Pane De.C.O.” e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.L’iniziativa è nata per diffondere tra i consumatori le conoscenze sulla produzione artigianale del pane e per farlo apprezzare maggiormente dai giavenesi e dai turisti. Ma a Giaveno vale la pena di andare anche per gustare bontà da forno dolci e salate, come il pane e i biscotti del Pellegrino e il Grissino Stirato torinese, che può raggiungere anche la lunghezza di 1 metro e 80 centimetri.
Dal 2019 la manifestazione è inserita nel programma “Dal Grano al Pane, tra Forni e Mulini”, un progetto diffuso che è frutto del lavoro di enti e associazioni locali, sviluppato a partire dalla riproposizione del tema della civiltà del pane da parte dell’Ecomuseo dell’Alta Val Sangone e sostenuto dai Comuni di Coazze, Giaveno e Valgioie, dall’Unione Comuni Montani Val Sangone e da una schiera di appassionati coltivatori, ricercatori, studiosi e fornai.
LA PANIFICAZIONE IN DIRETTA E IN PIAZZA
Piazza Mautino, punto focale dell’iniziativa, ospiterà l'associazione panificatori artigiani De.C.O. L’area riservata alla panificazione, in cui si potrà assistere alla preparazione di salatini, grissini, pane, pizze e molto altro, potrà essere raggiunta con un percorso obbligato sotto le arcate, mentre il grande banco per la vendita sarà disponibile in posizione avanzata rispetto alla collocazione consueta.
Si potranno ammirare, assaggiare e acquistare le forme grandi e “storiche” del pane giavenese: micca, biova, mezzana e stirotto, riconosciute con la Denominazione comunale d’origine. Ma saranno disponibili anche pani piccoli e dai gusti nuovi o ritrovati, ai cereali, di segale e di mais. Il pane e i biscotti del pellegrino costituiranno un’attrazione ormai consolidata, perché sono stati pensati e realizzati per contribuire alla promozione turistica e culturale del territorio della Sacra di San Michele e del tratto valsusino della Via Francigena, con la sua diramazione in Val Sangone.
LE VISITE AI MULINI
Sarà nuovamente aperto e visitabile dalle 10 alle 12,30 e dalle 14 alle 18,30 il Mulino della Bernardina di via Vittorio Emanuele II 260. Sarà possibile raggiungerlo anche a piedi, iscrivendosi alla passeggiata guidata con partenza dall'ufficio turistico di piazza San Lorenzo 34, con partenza alle 10 e alle 14 e prenotazioni al numero telefonico 011-9374053. Il mulino risale al 1745 ed è stato tramandato di padre in figlio fino agli attuali proprietari, la famiglia Ughetto, che, insieme al mugnaio Ernesto, ha mantenuto viva la tradizione dell’impianto, affiancando alla molitura la coltivazione di antiche varietà di mais, grano e segale e la produzione di farina da polenta.
MOSTRE, GIOCHI E DEGUSTAZIONI
Tornando a Giaveno, piazza Molines e piazza Saint Jean de Maurienne ospiteranno il mercato dei prodotti del territorio. In piazza Molines ci sarà anche un’area dedicata a dedicata a “pane, formaggio, miele e birra”, con l’intervento degli esperti dell’ONAF, l’Organizzazione nazionale degli assaggiatori di formaggi, che alle 16 presenteranno i prodotti caseari tradizionali della Val Sangone, abbinati al pane e ai grissini di Giaveno. Sarà anche illustrata e consegnata la cartina “Dal Grano al Pane tra Forni e Mulini”, una realizzazione artistica dedicata ai segni della civiltà del pane presenti sul territorio. Sono state invitate e saranno presenti in qualità di ospiti le Unioni Montane Val Sangone, Valle di Susa e Val Chisone, impegnate nella definizione di un nuovo Distretto del Cibo.
La mostra di ritratti fotografici “La mia vita, la mia passione”, realizzati nell’ambito del progetto “Rincontriamoci” dedicato al rapporto fra generazioni e ai mestieri tradizionali, sarà proposta dalle associazioni Klug e Amalgama e dall’Ufficio Comunicazione e progetti della Città di Giaveno. Il mercatino dell’artigianato e della creatività con la partecipazione degli hobbisti sarà allestito in piazza San Lorenzo e lungo via Umberto I, mentre gli artisti locali esporranno le loro opere in piazza Sant’Antero e lo shopping sarà possibile in viale Regina Elena. In piazza San Lorenzo, sul lato dell’edificio del Sacro Cuore, sarà allestita l’area bimbi con i go-kart a pedali. Le vetrine dei negozi saranno abbellite e allestite appositamente, in occasione del concorso promosso dall’associazione dei panificatori.
Il manifesto e i volantini della manifestazione sono stati realizzati da un artista locale, il fotografo giavenese Marco Rosa Marin, che è partito dall'idea di iconografare e rendere viva un'immaginaria Dea, che prende forma dai prodotti della terra come il grano e il pane.
GLI EVENTI COLLATERALI
Domenica 12 settembre l'associazione Val Sangone Outdoor organizza nel corso della giornata tre uscite in mountain bike sul territorio. La prima, con ritrovo alle 10 in piazza Molines, è riservata ai bikers più allenati ed è dedicata al Sentiero delle Macine di Coazze. Le altre due uscite sono alla portata dei giovani bikers e delle famiglie, con partenze alle 10 e alle 15 da piazza Molines. I minori devono essere accompagnati da un adulto. L’iscrizione è obbligatoria presso il negozio Dottor Gioco e Mister Bike di piazza Molines 33.
L’associazione Val Sangone Turismo organizza invece due passeggiate guidate al Giardino Botanico Rea, con il ritrovo alle 9,30 e alle 14,30 davanti all’ufficio turistico di piazza San Lorenzo 34. Sono previste la visita all’esposizione dei “grani storici”, alla mostra “Tempo di Mulini” e al giardino. Una volta giunti al giardino sarà inoltre possibile partecipare ad un laboratorio di cucina creativa a cura di Angela Anna Ventruti. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero telefonico 011-9374053.
Il punto di riferimento per tutte le informazioni sul programma di “Giaveno Città del Buon Pane” è l’ufficio turistico comunale di piazza San Lorenzo 34, telefono 011-9374053, e-mail infoturismo@giaveno.it, portale Internet www.visitgiaveno.it

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Nel primo fine settimana di settembre si è aperto a Bricherasio il fittissimo programma della 53ª Sagra dell'Uva, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e confermata grazie agli sforzi dei volontari e dell’amministrazione comunale. Dopo l’“Aperimoto con musica - 7° Memorial Andrea Caffaratti” di sabato 4 settembre il programma del settembre bricherasiese prosegue venerdì 10 alle 21 nel salone polivalente con il primo appuntamento del ciclo “E... state con noi”, una serata musicale di beneficenza con il gruppo “Bonny and the bad garage company”. Il ricavato delle offerte del pubblico andrà a finanziare le attività dell’associazione “I tremolini”. È un’iniziativa dell’associazione culturale Leonardo Sciascia in collaborazione con il bar-osteria La Ciancia. Il torneo di calcio giovanile, giunto alla trentesima edizione e organizzato dall’Asd Bricherasio-Bibiana per i Pulcini delle classi 2011 e 2012 è in programma negli impianti sportivi intitolati a Guido Calleri di Sala sabato 11 e domenica 12, a partire dalle 15. La sera di sabato 11 si potrà cenare con costine, salsiccia e patatine da asporto nella sede della Pro Loco, mentre a partire dalle 20 nel salone polivalente tornerà la rassegna intercomunale Suoni d’Autunno, con il concerto “Le stagioni dell’amore” tenuto dal gruppo vocale “The Barry’s”, a cura del Comune e di Musicainsieme. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria ai numeri telefonici 0121-329705 o 333-923.5716.“Porte aperte allo sport” è l’evento organizzato dal Comune e dalle associazioni locali in programma sabato 18 a partire dalle 15 e domenica 19 settembre a partire dalle 10 nel salone polivalente e negli spazi esterni, per consentire a tutti di conoscere dal vivo e provare le più diverse discipline motorie. “In viaggio con le storie” è invece un laboratorio di letture animate e di giochi musicali in programma sabato 18 settembre dalle 10 alle 11,30 e dalle 17 alle 19 alla Cascina Marie, con prenotazione obbligatoria al numero telefonico 349-1815715. Martedì 21 settembre alle 21 nel salone polivalente il Piccolo Varietà di Pinerolo presenterà la commedia brillante “Lj crussi ‘d don Quaja”, di Luigi Oddoero. L’ingresso costa 8 euro ed occorre prenotare, chiamando il numero 340-5841326.
Il convegno sul giornalismo all’epoca dei social network è in programma mercoledì 22 alle 21 nel salone polivalente, per iniziativa della Fondazione Specchio dei Tempi e dell’Unitre di Bricherasio. L’ottava edizione delle degustazioni “Pinaurelvin” dedicate ai vini rossi della Doc Pinerolese abbinati ai salumi di Bricherasio inizierà alle 20,45 di venerdì 24 nel salone polivalente, per iniziativa della Condotta Slow Food del Pinerolese. La partecipazione alla serata costerà 13 euro e dovrà essere prenotata con una mail all’indirizzo rolcarlo@tiscali.it o chiamando i numeri 0121-59105 o 334-1490076.
Sabato 25 settembreè in programma la duplice escursione “Pomaretto e Bricherasio a tutto vino”, per scoprire i sentieri del Ramìe e le colline di Bricherasio. Le associazioni “La Valaddo” e “Vivere le Alpi” hanno previsto la partecipazione gratuita, ma con l’iscrizione obbligatoria, telefonando entro il 23 settembre al numero 346-8128622. Sarà possibile pranzare presso una struttura convenzionata. Sempre sabato 25, alle 16,45 nel salone polifunzionale verrà presentato il libro “Acini d’uva” della bricherasiese Laura Pons. Nei locali della Società di Mutuo Soccorso alle 17,30 si inaugurerà la mostra “Ci prenderemo cura di noi. Storie di mutuo soccorso femminile”. La serata del giorno prefestivo sarà animata dal duo comico Marco & Mauro alle 21 in piazza Santa Maria, mentre nella sede della Pro Loco si potrà cenare con costine, patatine, salsiccia, agnolotti e tajarin. La giornata clou del ricco settembre bricherasiese sarà quella di domenica 26 settembre, con l’inaugurazione della Sagra dell’Uva e dello stand ortofrutticolo alle 11,15 sotto l’ala comunale. Le affascinanti abitazioni signorili che fanno parte dell’itinerario delle Dimore Storiche del Pinerolese saranno visitabili dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18. Dalle 9 alle 18 in piazza Castelvecchio si potranno apprezzare e acquistare “I tesori della nostra terra”, mentre il Gran Mercato d’autunno occuperà le vie del centro storico. Tre le tante attrazioni che saranno allestite nell’ultima domenica di settembre figurano il Bricherasio Street Music Festival, la ludoteca, i giochi di un tempo e quelli da tavolo, l’esposizione dei disegni dei bambini della scuola primaria, le degustazioni di frittelle e piatti d’asporto. Sabato 2 ottobre nel salone polivalente alle 21, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni della locale Società di Mutuo Soccorso, l’associazione culturale “Vej e giôvo” di Buriasco proporrà lo spettacolo teatrale “Mare Granda”. Domenica 3 ottobrein mattinata è prevista la parte ufficiale delle celebrazioni, con l’accoglienza delle Società consorelle di Piemonte e Liguria nel salone polivalente, la visita di autorità e ospiti alla mostra “Ci prenderemo cura di noi”, il concerto della Filarmonica San Bernardino, i saluti ufficiali delle autorità e il pranzo.

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Il Comune di Pralormo, unico fra i 312 del territorio metropolitano torinese ha ricevuto la "spiega verde" per la sostenibilità rurale, un ambito riconoscimento assegnato quest'anno da Confagricoltura a 10 località rurali del Piemonte su 59 che si erano candidate.Il riconoscimento della "spiega verde" va ai Comuni rurali con le migliori strategie di gestione del territorio, virtuose per l'ambiente ma anche per la comunità locale: fa parte della FEE, la Foundation for Environmental Education, la stessa organizzazione che assegna le prestigiose "bandiere blu" alle località costiere.
Gli altri Comuni del Piemonte con la "spiega verde 2021" sono per il territorio cuneese Guarene, Alba, Bra, Cherasco, Centallo, Monforte d'Alba e Santo Stefano Belbo, Canelli per l'astigiano e Volpedo per l'alessandrino.
La cerimonia di consegna del riconoscimento al Comune di Pralormo da parte deil presidente di FEE Italia Claudio Mazza è avvenuta nel Castello dei conti di Pralormo durante una serata musicale.
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Dopo un anno di stop dovuto alla pandemia, nel secondo fine settimana di settembre torna“Di Freisa in Freisa”, la kermesse che dal 10 al 12 settembre trasformerà il centro storico di Chieri in una sorta di paradiso enologico e gastronomico. Tante le manifestazioni collaterali, i laboratori, le degustazioni, gli incontri culturali e gli stand gastronomici. La manifestazione, promossa dall’amministrazione comunale e dal Consorzio per la tutela e la valorizzazione delle Doc Freisa di Chieri e Collina Torinese e patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, si propone di valorizzare un vitigno autoctono con più di cinque secoli di storia, coinvolgendo tutta la città e proponendo ai visitatori di abbinare ai momenti enogastronomici la visita alle bellezze artistiche del centro storico. Naturalmente l’accesso alle aree aperte al pubblico sarà subordinato al possesso del Green Pass.Fra le iniziative spicca il convegno “Il turismo enogastronomico, motore di sviluppo dell’economia locale. Strategie per la ripartenza e per la valorizzazione del legame inscindibile tra produzione e territorio”, in programma sabato 11 settembre alle 18 nella sala Conceria del Comune di Chieri.
L’Enoteca del Freisa proporrà invece una selezione delle migliori etichette, a cura del Consorzio di tutela e valorizzazione e di Totem Eventi. L’acquisto di un coupon al desk di via Vittorio Emanuele II darà diritto a quattro degustazioni nell’Enoteca o nell’area Freisa Lounge. L’Enoteca sarà aperta venerdì 10 settembre dalle 18 alle 24, sabato 11 dalle 11 alle 24, domenica 12 dalle 11 alle 22
La Piazza del Gusto proporrà i prodotti d’eccellenza e i piatti tipici regionali di tutta Italia in piazza Cavour, venerdì 10 dalle 17 alle 24, sabato 11 dalle 10 alle 24, domenica 12 dalle 10 alle 22. In via Vittorio Emanuele II ci saranno anche una mostra mercato delle eccellenze piemontesi e italiane e un’esposizione a cura dell’Unione Artisti del Chierese. Nello Spazio Gusto di via Vittorio Emanuele II 40 è invece in programma la mostra internazionale “Chieri, il Gusto per l’Arte”, curata da Monica Ferri. La Compagnia Microcirco Aquarone Ferraris proporrà sabato 11 e domenica 12 dalle 10 alle 20 la Piazzetta dei Bambini, con gli antichi giochi e una giostrina d’epoca. I laboratori spazieranno dallo yoga al massaggio craniale meditativo, dalla preparazione dei grissini Rubatà e della focaccia dolce chierese alla lettura per bambini e adulti, dalla preparazione della pizza alla pittura.
Quella di quest’anno sarà una festa con un occhio di riguardo all’ambiente e all’ecosostenibilità con la partecipazione di diverse associazioni e momenti di solidarietà come “Boots for Africa”, progetto per la raccolta di scarpe sportive da donare ai bambini dei paesi africani più poveri.
Il programma completo lo si può consultare nel portale Internet della Città di Chieri alla paginawww.comune.chieri.to.it/eventi/di-freisa-in-freisa-2021

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Si è tenuto in diretta Facebook l’evento finale del progetto europeo ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, in collegamento dai territori interessati dal progetto: Carema, Pomaretto, Montmélian, Aymavilles e Motz. Anche grazie alla traduzione simultanea dall’italiano al francese e viceversa, l’incontro è stata un’importante occasione di bilancio e di riflessione per le amministrazioni pubbliche e agenzie torinesi, valdostane e savoiarde che avevano candidato il progetto transfrontaliero al sostegno da parte dell’Unione Europea nell'ambito del programma Interreg Alcotra 2014-2020.
La Città Metropolitana di Torino è stata capofila del progetto, ideato per valorizzare nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali, proponendo un itinerario turistico tematico che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale. Tra le azioni realizzate vi sono il recupero di tre vigneti in quota, l’allestimento di quattro vigneti didattici, la realizzazione di 14 sentieri tra i vigneti, la predisposizione di pacchetti turistici transfrontalieri, la realizzazione di due musei multimediali dedicati al vino e alla viticoltura, il recupero di un punto degustazione nei vigneti eroici del Ramìe a Pomaretto, l’allestimento di sale per l’esposizione e la degustazione dei vini ad Aymavilles, la creazione di un’App per scegliere dove mangiare e dormire, cosa visitare e degustare e molto altro ancora.
L’apprezzamento per i risultati ottenuti è stato espresso dal Consigliere metropolitano delegato alle attività produttive e ai progetti europei Dimitri De Vita e dall’Assessore all’agricoltura e alle risorse naturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta Davide Sapinet, che hanno concordato sull’auspicio che le iniziative portate a termine con successo possano trovare un naturale proseguimento nei prossimi anni, sempre grazie al sostegno dell’Unione Europea. Olivier Bagarri del Segretariato Tecnico ALCOTRA ha confermato che anche nella programmazione dei prossimi anni l’Unione Europea troverà il modo per essere vicina ai viticoltori e agli imprenditori turistici alpini.
Elena Di Bella, responsabile della Direzione sviluppo rurale e montano della Città metropolitana di Torino, ha illustrato le linee generali del progetto ed è scesa nel dettaglio dell’App che consentirà agli enoturisti di apprezzare in maniera sempre più consapevole i paesaggi vitati di un’ampia porzione delle Alpi Occidentali. Claudia Cassatella, professoressa associata al Politecnico di Torino, si è soffermata sull’importanza dello studio e della tutela dei paesaggi e degli ambienti alpini di cui da secoli i vigneti sono elementi imprescindibili, dalla Savoia alla Valle di Susa, dalle vallate del Pinerolese alla Valle d’Aosta. Nei collegamenti in diretta streaming da Aymavilles, Carema, Pomaretto, Montmélian e Motz i sindaci, gli imprenditori vitivinicoli e turistici, I responsabili di enti di promozione turistica e di organizzazioni degli agricoltori hanno spiegato come le linee generali del progetto sono state interpretate a livello locale, per fare in modo che la tutela del paesaggio vitato e della cultura materiale da cui è scaturito nel corso dei secoli possano andare di pari passo con la promozione commerciale dei vini di montagna e la promozione delle località in cui si producono, per farle diventare destinazioni note e apprezzate. Su quest’ultimo tema si è soffermata Marcella Gaspardone, direttrice di Turismo Torino e provincia, ricordando il successo che negli ultimi tre anni hanno riscosso iniziative come i Brindisi a Corte e Provincia Incantata, che sono state dedicate proprio alla promozione dei luoghi e delle tradizioni della viticoltura eroica delle vallate e delle colline torinesi.
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Venerdì 9 aprile dalle 10 alle 12 è in programma l’evento finale del progetto europeo ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, in collegamento in diretta Facebook dai territori interessati dal progetto: Carema, Pomaretto, Montmélian, Aymavilles e Motz, con traduzione simultanea dall’italiano al francese e viceversa.La Città Metropolitana di Torino è capofila del progetto trasnsfrontaliero ideato per valorizzare nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali.
L’evento in diretta Facebook sarà un’occasione importante di bilancio e di riflessione per le amministrazioni pubbliche e agenzie torinesi, valdostane e savoiarde che avevano candidato il progetto al sostegno da parte dell'Unione Europea nell'ambito del programma Interreg Alcotra 2014-2020.
Il progetto europeo Interreg ALCOTRA Strada dei vigneti Alpini ha ottenuto tra il 2017 e il 2021 importanti risultati nel Dipartimento della Savoia, nel territorio della Città metropolitana di Torino e nella Regione Autonoma Valle d’Aosta, proponendo un itinerario turistico tematico transfrontaliero, che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale. Tra le azioni realizzate vi sono il recupero di tre vigneti in quota, l’allestimento di quattro vigneti didattici, la realizzazione di 14 sentieri tra i vigneti, la predisposizione dipacchetti turistici transfrontalieri, la realizzazione di due musei multimediali dedicati al vino e alla viticoltura, il recupero di un punto degustazione nei vigneti eroici del Ramìe a Pomaretto, l’allestimento di sale per l’esposizione e la degustazione dei vini ad Aymavilles, la creazione di un’App per scegliere dove mangiare e dormire, cosa visitare e degustare e molto altro ancora. I protagonisti del progetto racconteranno come si potrà fruire al meglio dei paesaggi spettacolari dei vigneti alpini, appena sarà possibile.

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Domenica 18 ottobre a Pomaretto è in programma l’inaugurazione del restaurato “ciabot” che sarà il punto immagine e degustazione del Vino Ramìe. Nei pressi del “ciabot” sarà anche inaugurata la panchina gigante che consentirà di ammirare dai vigneti il panorama della bassa Valle Germanasca e della Val Chisone.Il programma della giornata, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, prevede il ritrovo alle 10 nella piazza del Municipio e la salita a piedi al punto degustazione e alla panchina gigante. Il saluto delle autorità è previsto per le 10,30. Seguirà la presentazione dei progetti di recupero e valorizzazione dei vigneti del Ramìe. L'accesso al punto degustazione e alla panchina gigante si svolgerà a gruppi per evitare assembramenti. È obbligatorio l'uso della mascherina. Per partecipare al pranzo con menù tipico occorre chiamare i numeri telefonici 320-1833725 o 349-4124057. A coloro che parteciperanno al pranzo si consiglia di parcheggiare presso gli impianti sportivi.
Il Ramìe di Pomaretto è uno dei prodotti più tipici della vitivinicoltura “eroica” di montagna e, insieme ad altre vere e proprie perle enologiche di Piemonte, Valle d’Aosta e Savoia, è stato valorizzato dal progetto europeo ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, di cui è capofila la Città Metropolitana di Torino. Il progetto sta consentendo al Comune di Pomaretto di dar vita ad un vero e proprio itinerario di turismo enologico, grazie allo spazio di accoglienza panoramico lungo il Sentiero del Ramìe. Il recupero di alcuni “ciabot”è stato progettato dall'architetto Gioacchino Jelmini e, per la parte strutturale, dall'ingegner Michele Ughetto. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Futur Garden. Nella primavera del 2021 verrà avviata la gestione della struttura, che sarà a disposizione dei produttori locali per eventuali degustazioni riservate ai loro clienti. Iciabot che si stanno recuperando a Pomaretto, alcuni dei quali fino a poco tempo fa completamente diroccati e coperti dalla vegetazione, si trovano in un’area i cui appezzamenti fino al 2013 erano abbandonati. Grazie ad un bando del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte e all’impegno del Gal Escartons Valli Valdesi i vigneti abbandonati sono stati ripuliti dalla vegetazione infestante e, almeno in parte, trasformati in un nuovo vigneto didattico di circa 1.500 metri quadrati, dove sono state impiantate le barbatelle di quatto vitigni che caratterizzano il vino Ramìe: l’Avana, l’Avarengo, il Becuet e il Chatus.
LA STRADA DEI VIGNETI ALPINI
Valorizzare nuovi itinerari di scoperta enoturistica sui due versanti delle Alpi Occidentali: è questo l'ambizioso obiettivo del progetto della Strada dei Vigneti Alpini che, dopo un lavoro preparatorio durato due anni, dal marzo 2017 è entrato in una fase operativa che non si è ancora conclusa, coinvolgendo amministrazioni pubbliche e agenzie torinesi, valdostane e savoiarde, che hanno candidato il progetto al sostegno da parte dell'Unione Europea nell'ambito del programma Interreg Alcotra 2014-2020.
L'Asse 3 del programma riguarda in particolare l'attrattività del territorio e uno degli obiettivi da perseguire è l'incremento del turismo sostenibile. La Strada dei Vigneti Alpini intende proporre un itinerario turistico tematico transfrontaliero, che valorizza le peculiarità dei tre territori coinvolti dal punto di vista enologico, gastronomico, geografico, storico e culturale.
UNA VITIVINICOLTURA CHE È TRADIZIONE E DIFESA DEL TERRITORIO
Nonostante la crisi economica che ha caratterizzato gli ultimi dodici anni, quella della riscoperta e valorizzazione del Ramìe nelle valli Chisone e Germanasca è la storia di una piccola iniziativa economica di successo. Le vigne da cui proviene l’uva vinificata nel Ramìe sono state impiantate con grande fatica nei secoli scorsi a una quota tra i 600 e i 900 metri, lungo pendii estremamente ripidi, contraddistinti da terrazzamenti a secco. All’imbocco della Val Germanasca è impossibile non notare le vigne che incombono sulla strada di fondovalle, quasi “strappate” alla montagna, sul versante pietroso esposto a meridione. La tradizione vinicola locale risale all’epoca medievale e, anche se con grande fatica, ha resistito alla diffusione della fillossera alla fine del XIX secolo, per poi rinascere nel secondo dopoguerra raggiungendo discreti livelli qualitativi. Tanto che Luigi Veronelli scrisse a proposito di quello che però chiamò erroneamente “Ramiè”, che aveva un “colore rosso rubino e delicato profumo. Sapore giustamente asciutto, fine, gustoso”. Il recupero dei terrazzamenti abbandonati e il superamento della produzione per il semplice autoconsumo sono però recenti, anche se la denominazione Doc nell’ambito della famiglia “Pinerolese” risale al 1996. I “profeti” della ricoperta del Ramìe sono stati Daniele Coutandin e l’agriturismo La Chabranda, che furono i primi promotori, insieme all’assessorato all’agricoltura e montagna dell’allora Provincia di Torino, che finanziò nel 2003 la costruzione di una monorotaia per facilitare il lavoro e la vendemmia, riprendendo il modello già applicato con successo nelle Cinque Terre. Dal 2009 il Comune di Pomaretto ha promosso la costituzione di un consorzio tra i piccoli contadini che ancora coltivavano le terrazze. Il nome ufficiale della Doc è “Pinerolese Ramìe”, per un prodotto che scaturisce prevalentemente dalla fermentazione delle uve di un vitigno particolare e di estrazione montana come l’Avarengo. A queste uve possono essere aggiunte minori quantità di Neretto di Bairo e Avanà. La vinificazione è stata condotta per tre anni in maniera sperimentale a Chieri, presso l’Istituto Bonafous della Facoltà di agraria dell’Università di Torino. Successivamente il consorzio ha trasferito il processo di trasformazione delle uve in vino all’Istituto Malva Arnaldi di Bibiana. La collaborazione con l’Università ha consentito al consorzio di migliorare la qualità del vino e di aumentare progressivamente la produzione da 1000 a 4000 bottiglie. Il consorzio si occupa della gestione collettiva della vendita del vino e dell’accesso a finanziamenti per la manutenzione dei muri a secco e delle vigne. Oggi il Ramìe è proposto nei bar, nelle osterie e nei ristoranti delle valli Chisone e Germanasca e offre ai turisti un’esperienza aggiuntiva di conoscenza delle eccellenze del territorio. Per i giovani di Pomaretto, forse, vivere esclusivamente di vitivinicoltura non sarà mai possibile, ma il Ramìe può costituire un’interessante integrazione al reddito e l’occasione per realizzare una manutenzione del territorio che fa bene sia all’ambiente che all’economia locale. Lo testimonia il giovane che recentemente ha preso in gestione alcuni vigneti e sta progettando il ripristino della coltura su terrazzamenti in abbandono.

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